CATANIA DA BERE

E’ settembre, c’è ancora caldo e mi aggiro al Centro lentamente, non facendo accorgere ai miei L4 e L5 che sto aumentando il passo. Imbocco Via Santa Filomena e Via Gemmellaro, una volta tranquille stradine con storici negozietti ma oggi, finchè tirerà il vento, roccaforti del Food catanese anche se debbo dire che l‘alcol scorre ormai in tutta la città.

Un tempo non era così. Gli aperitivi di una volta non comprendevano le apericene e soprattutto si consumavano in piedi, al banco. Quei pochi che si sedevano avevano davanti un tavolino rotondo, coperto da tovaglia e un telo in plastica trasparente tenuto fermo da corone circolari in alluminio tipo quelle dell’hula hoop. Poi arrivava un piattino bianco con la pubblicità del caffè Torrisi con un po’ di arachidi, due patatine e quattro olive verdi per accompagnare tanti apertivi che non sto ad elencare, la maggior parte serviti con un cubetto di ghiaccio e fettina di limone, su bicchieri lunghi adatti solo per far bere le cicogne. Maledetti!

E i liquori? Nel periodo in cui veniva a casa un ospite e gli si offriva appena un dito di Vermouth da sorseggiare per due ore, fuori la gente beveva gli amarissimi in sai francescani, l’altro liquore al carciofo che causò la morte in strada di Calindri e l’imbevibile: Unicum! Comunque, a parte l’introvabile Prunella ballor di Fantozzi, sono prodotti che si trovano ancora oggi. Il fatto è che il gregge non li considera più, a fine pasto chiede la grappa che se ambrata è meglio. Non lo sanno il perchè, ma fa fico ordinarla.

Parafrasando una vecchia pubblicità dei rampanti anni Ottanta, mentre cammino mi chiedo: ma Catania è una città da bere? Ma Sii! Tanto tanto. Provare a sedersi ad un tavolo alle 21, dovunque e in qualsiasi giorno della settimana. Impossibile.

Via Santa Filomena è dedicata soprattutto al cibo d’elite o presunto Food made in Sicily.  Alle 17.00 già vedo tedeschi, inglesi e americani che cenano con gli spaghetti sopra le pizze ed altre diavolerie che preparano per loro in queste trappole per turisti. Gli italiani arrivano dopo, ma già immagino colui che prenderà le ordinazioni con il shashia in testa, facendo intendere la sua competenza gastronomica internazionale quando fino a un anno prima “spaccava” wurstel da Zio Mario alla stazione. Così comincia il suo spettacolo pietosamente gourmet (1), con menù imparato a memoria e bluffando spudoratamente con mercanzia presa all’Eurospin.

Suggerirà eccellenze siciliane immancabilmente adagiate su letti di pistacchi di Bronte (ora i pottunu), tre paccheri pieni di bottarga di dubbia provenienza, soupe di molluschi annegati nell’acqua di onnipresenti pomodorini di Pachino, trunzi di Aci in bagnacauda spolverati con sale rosa dell’Himalaya, Marshmallow (u zuzzu, va) caramellato e granita di mandorle di Avola con olio piccante e uova di gambero gobbetto (puah!). Giusto per dare armonia al gusto della serata, per i vini proporrà uno Chardonnay che …… “per il suo forte temperamento riesce a domare il carattere ribelle delle portate”. Ma che cazzo dici?

Ma la Catania da bere?” Sì, sì arrivo! Il tempo di attraversare via Pacini ed entro in via Gemmellaro dove si beve davvero. Anche qui è ancora presto. La strada è un po’ più larga ma perennemente invasa da tavoli e arredi farlocchi, realizzati da ditte specializzate che simulano gli Irish Coffee e i Pubs del nord Europa. Insomma, a destra vedo Dublino, a sinistra Liverpool. Ma a Catania semu, o no?

Una birreria è già aperta ed entro. Mi sembra di essere all’Hofbräuhaus di Monaco di Baviera. Chiedo una semplice birra, ma quello comincia invece a consigliarmi dell’altro. Signore, cominciamo dalla terra dei Wikinghi: St. Feuillien, Gulden Daak, Caulier, Chimay, Celebrator, Leffe, Carlsberg ? No? allora scendiamo in Germania: Augustiner, Hofbrau, Goller, Oettinger, Paulaner, Bitburger, Westmalle, Silberbock, Franken Brau ?

Dopo aver girato mezza Europa, comincio ad avere mancamenti da sbornia solo ascoltandolo, ma lui continua. Mister, sbarchiamo in Irlanda con Guinnes, Harp, Caffrey, O'Hara's Brewery, Smithwick’s, Murphy, Porterhouse, Beamish, Wicklow Wolf….  Oppure facciamo un salto in England? Elgood’s, Fuller, Samuel, Abbot, Stout, John Bull? … Quindi?

- No, guardi io volevo solo …..

- Minchia !

- Scusi, non volevo assillarla, anzi le sto facendo perdere del tempo prezioso…

- No, ma che dice? Cos'ha capito? Ho trovato quella che fa per lei: è una birra chiamata così ma si tratta di ottima artigianale siciliana e pluripremiata. Smanetta sul cellulare e me la vedere (la birra) qui. E’ fortunato, oggi me la ritrovo Bionda, Rossa e Tosta. Che faccio, spillo e verso?

- No grazie, mi fa impressione. Per caso (2) ha una Nastro Azzurro?

Mi guarda come se io fossi un mendicante a Beverly Hills e, schifato, nemmeno mi saluta quando vado via.

Esco e mi avvio nella zona dove avevo parcheggiato. Comincio ad annusare umori, odori e suoni che cominciano a cambiare rispetto alla situazione che ho appena lasciato. E’ un’atmosfera medio orientale dove parecchie etnie si mischiamo tra loro. Ho sete e finalmente lo incrocio. Eccolo lì ….u Ciospu!

Il chiosco è il luogo dove ogni catanese e non si illude di star bene dopo aver ingerito l'equivalente di cibo che un nipote calabrese ha ingozzato da sua nonna (a Catania si mangia abbastanza). E come lo fa? Con il famoso seltz, limone e sale, no?

Semplicissimo come la gazzosa a cosce aperte napoletana, figlia dell’acquaiolo borbonico e chiamata così per il bicarbonato che traboccando innaffierebbe il cliente, anche sotto l’Etna la bevanda in questione non è niente di particolare: solo acqua gassata, limone e sale. Tutto qui, è qualcosa che si può preparare anche a casa …. però consumarla al banco, circondati da certi attori consumati che danno il meglio davanti a quel laboratorio di vetri con sciroppi colorati che nemmeno Marie Curie…. è tutta un’altra cosa. Non te lo puoi perdere, è proprio quella la magia delle sue bollicine! Il servizio è rapido, attuato con abilità degna dei migliori pistoleri e il conto davvero irrisorio rispetto a tutto il contorno di quel gazebo.

Non vorrei ripetere anch’io la solita solfa sui chioschi, in rete c’è già abbastanza roba in cui si racconta la loro origine, gestori storici come Costa, Vezzosi e Giammona, quali gli sciroppi, le varianti, la maestria dei cioscari e le essenze. E proprio all’essenza mi riferisco, infilandomi dentro l’anima “do ciospu”, con tutta la sua spettacolare clientela. Se in Via Plebiscito sono più sanguigni con bistecche e polpette.... qui in zona si beve o meglio si sorseggia, in modo gassato, la liscìa catanese.

Mi avvicino e ordino anch’io qualcosa.

- Seltz limone e sale, grazie.....però avrei solo una banconota da 50 euro….

- E biatu a lei ca cci l’havi ! Cca c’è malura!

Arriva un ragazzino che reclama la precedenza sul servizio:

- “Capo, iu arrivai prima!”

- Va bè, ora ti ramu a miragghia!” e lo fa aspettare.

Ma u picciriddu è cunnuteddu di nicu nicu e gliela fa pagare. Impiega ben oltre il tempo consentito per consumare la sua bibita, quasi a farglielo apposta. Così chiede la cannuccia, la fetta di limone e non ritenendosi soddisfatto della Coca Cola si lamenta perché non è abbastanza fredda. Un vero professionista della rottura di palle.

- Attia, nicareddu ….. a casa passa, non è ca na fari mangiari l’ossa cu sali? (3)

Da dietro: “Avaia o picciriddu, e poi l’ossa boni su… ugghiuti sono afro zodiachi!”

Al banco anche alcuni fancazzisti che chiedono  notizie (in verità, sparlano) di un loro amico comune che, da quel che ho capito, è notoriamente un malaticcio professionale. Non si fa sentire da qualche giorno e quindi, fra un Mal di suocera, un Tamarindo e un Mandarinetto verde, cominciano i commenti che lo riguardano:

- Chi fa, u ricoveranu a stu cadavere in stato di scomposizione? Mossi?

- Ma chi dici?

- ‘Mbare ….non t’incazzari, no va bè accussi, tantu pi sapillu… cchi sacciu. n’cuscinu, na ghillanda, le congratulanze.

- Carusi, ora ci chiamu: au, Fulippu…. unni sì? ti operanu di arachidi anali? ah, ti stanu fannu (4) macari a trasfusioni ?

- Buttana da miseria, è ancora vivu? Menu mali, iu già stava currennu no ciuraru!

Chi aveva già la bevanda già in bocca, dalle risate comincia a produrre spruzzi simili ai Geyser di Yellowstone. L’ilarità contagia tutti i presenti, che cercano di darsi un po’ di contegno solo quando vedono arrivare una coppia di anziani. Lui è in abito bianco di lino, papillon a pois e Panama in testa; la sua signora ha un aspetto molto signorile. E’ avvolta in un elegante tauller e i suoi modi nobiliari sembrano appartenere a una contessa. I tratti sono belli, delicati e di quel poco di rossetto sulle labbra nemmeno si capisce l’esistenza. Insomma, un’affascinante signora di alta classe! Se l’uomo ricorda vagamente il Duca Conte Semenzara, lei è decisamente la Serbelloni-Mazzanti-Viendalmare.

Per lui un “completo” mixato con Chinotto. Il gestore lo serve subito e poi si rivolge alla signora ma con un’aria che sembra conoscerla da tempo. Le chiede “signuruzza, chi ci mittemu stasira ‘no sciampagninu?”

La guardo e penso “Lo manderà a quel paese, non si parla così a una distinta signora!”

La Signora ci pensa un po’ e risponde alla domanda: “...kki to nanna, o fatti rumpiri i conna! Dammi na cosa frisca ca c’è cauru!!”

Il banconista scoppia a ridere, ben sapendo che la signora è invece antica, antichissima ….. non nell’abbigliamento ma nell’essere Marca Lioutru, e di quello sopraffino. Per lo sforzo delle risate emette un rumorino stuzzicando ancora la “raffinata” signora: cu avi culu cunsidira!!

Per me, la caduta di un mito in pochi minuti!

Lui non ce la fa più e si fa sostituire al banco da una bella ragazza che produce una fila di uomini impressionante, tutti davanti come le api attorno all’ape regina, ad ordinare cazzate pur di starle davanti.

Fra i Geyser ancora attivi,  consumo finalmente il mio seltz limone e sale e mi allontano ma sento arrivare alle mie spalle strani tintinnii.Sono i boccioni degli sciroppi, i cucchiaini, i bicchieri, gli spremiagrumi in ottone e le presse che ridevano anche loro, ancora!

Avvio l’auto e nell’abitacolo percepisco tanti odori di Tequila sunrise, Mojito, Negroni, Bloody Mary e avanzi di risate che mi accompagnano fino a casa. Soprattutto avverto l’opera di shakeraggio che il seltz sta compiendo nel mio stomaco per aiutarmi ad affrontare le numerose buche stradali della mia città.

Buona serata, straordinaria Catania da bere!

(M.R.)

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“…non ha vissuto chi non sa che cos’è un chiosco delle bibite a Catania… E ce ne sono cento… E tu ti ci avvicini, portando il tuo deserto sulla lingua, e un principio di incendio tra i capelli… E senti il ghiaccio spezzarsi come il cuore di un ghiacciaio, per te che quasi fuso passi… E senti la frutta spasimare e liquefarsi in succo… Così è… Allora sì che è estate, l’estate passionale a Catania, quando tutta la tua umana sete ti assale.”

(Pasquale Panella)

 

 

LE NOTE

 

(1) Tragicomico glossario Gourmet: “il Gabbiano in Crosta con lenticchie alla julienne” di Antonio Albanese.

“Oltre ad immaginare di poter tagliare una lenticchia alla julienne, bisognerebbe poi procurarsi un gabbiano sterile dell’aventino, ma che sia veramente sterile.. 680 lenticchie opache di Colle Val Susa di val d’Elsa di Norcia, due cucchiai di olio extravergine andaluso, tanto per essere originali, 5 manciate, ma che siano 5 di pangrattato di pane nero con pinoli armeni, noci moldave, pistacchi macedoni, arachidi e semi di mango di Maurutius, e poi un “niente di niente o quasi niente di zucchero grigio ondulato”, una bustina di tabacco aromatizzato al cardo essiccato in una malga trentina, e infine “quanto basta di sale dell’Himalaya”.

https://www.amazon.it/Lenticchie-julienne.../dp/8807492245

 

(2) A Catania usiamo questo termine quando chiediamo qualcosa con cortesia, pensando di usare del tatto e non apparire sfacciati. Esempi sono “per caso ha provveduto anche per me?” oppure “per caso ha della ricotta salata di Vizzini?” oppure “per caso è arrivata della posta per me?”

Nei primi anni ’90 ci trovavamo in settimana bianca in Val Pusteria, con amici. Alloggiavamo a Riscone e sapevamo che il gestore dell’Hotel faceva giornalmente una dozzina di viaggi al vicino Brunico per prendere le merci o accompagnare i turisti.

Un giorno dovevamo scendere in paese e andando alla reception gli chiedemmo “Franz, per caso va a Brunico?”. Se di cognome avesse fatto Pappalardo avrebbe capito subito che volevamo uno strappo. Ma si chiamava Schnitzer e, da austriaco italianizzato suo malgrado, ci rispose con accento austro-ungarico: “No, non ci vado mai per caso. Ci vado apposta”.

Un crucco. Col mio amico ci guardammo negli occhi e, rassegnati, prendemmo un taxi!

 

(3) “mi stai facendo rodere dentro fino a rosicare”, ma soprattutto è un antico detto che indica povertà. Se i ricchi potevano permettersi selvaggina fresca, i poveri mangiavano carne essiccata e quando questa finiva rimanevano nullatenenti, soltanto con le “ossa cosparse di sale”.

 

(4) Esempi di utilizzo del gerundio nel verbo “fare” ……… a Catania

Mi staiu fannu u sangu acqua! (io)

Ti stanu fannu a trasfusioni? (tu)

Melu mi sta fannu n’cazzari! (egli)

Ni sta fannu cori di masculini (noi)

Vi stanu fannu a vertenza? (voi)

Stanu fannu na minchiata (essi)

 

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E vui cummari, cu sta mantellina, nun lu sintiti a vespiri ca sona? L'avvulu rossu ‘e quattru ri matina… e poi n'completo 'nti Giammona

(da Ci ni voli tempu – Vincenzo Spampinato)

https://www.mimmorapisarda.it/cataniadabere.htm

Set 2023

 

 

 

Catania, quanto tenera è la notte


di Irene Alison (La Repubblica)

 

Nella città etnea alla scoperta dei luoghi più amati dal "popolo notturno". Non è solo un viaggio tra locali e ritrovi dei giovani, è un'esperienza per vivere pienamente l'affascinante centro cittadino.

Qualcuno dice che è l'aria, così carica di zolfo. Altri che è il vento d'Africa, che sale dall'altra riva del mare. La terra, scaldata dal fuoco dell'Etna, oppure l'acqua, che sotto la città scorre in un fiume sepolto dalla lava. Magari, invece, è solo la primavera, ma Catania si sveglia a mezzanotte. E a dormire non vuole andarci mai. Trecentomila abitanti, un vulcano attivo piantato sulla linea dell'orizzonte come un'enorme minacciosa nave, un incanto di cupole barocche e tutte le contraddizioni di una Sicilia bella e violenta: Catania ti strega di giorno con odore di mare e arancini, grida al mercato del pesce e sussurri dei cortili ombrosi. E poi ti avvolge, al buio, in una notte lunghissima. La città di Verga e di Bellini, filmata da Bolognini e Germi, cantata da Battiato e sbattuta in prima pagina dalle cronache, ha un'anima nottambula e inquieta, si accende al tramonto di luci impreviste, di suoni, incontri, colori inattesi.

Cala il sole su piazza del Duomo, e chiudono i cancelli della cattedrale che accoglie - ogni anno all'inizio di febbraio - migliaia di persone arrivate in città per la festa della patrona Sant'Agata, il cui velo, secondo la leggenda, saprebbe placare la furia dell'Etna. Cala il sole sulla via Etnea, che dal vulcano solca la città fin quasi al mare. Si spengono le insegne dei negozi, il passeggio dello shopping, il quotidiano viavai degli uffici. Si accendono i lampioni. Le viuzze del centro storico (Patrimonio dell'Umanità Unesco dal 2002), che da piazza Università si intrecciano fino a piazza Bellini, cominciano a risuonare delle prime voci, dei primi brindisi, dei primi dischi scelti per ammorbidire la serata.

Catania si prepara a un'altra notte. Ma con calma, non c'è fretta. Qui i ritmi sono morbidi, come il clima, come quell'accento che stira le sillabe in una cantilena. L'aperitivo si beve alle nove, a tavola ci si siede alle dieci, e poi via, il popolo degli insonni sciama nel fitto gomitolo tra la scalinata Alessi e vicolo Bonajuto, via del Teatro Massimo e via della Landolina: fuori e dentro i locali, fino all'ultimo cocktail, fino all'ultimo appuntamento della fitta agenda notturna. Tanto, l'alba non arriva mai. E i chioschi di piazza Umberto, dove a notte fonda ci si ritrova a bere un tamarindo, sono sempre aperti.

Milano del sud, la chiamavano negli anni '60 questa città nera di lava e bianca di calcare, che, oggi, passata non senza cicatrici per terremoti e eruzioni, anni oscuri di guerre di mafia e anni luminosi di rinascita, pare, ad attraversarla al buio, una Berlino alle porte dell'Africa. È il bisogno quasi fisico di ritrovarsi in strada, l'intraprendenza di quelli che, dagli anni '90 ad oggi, hanno continuato a investire nella rivalutazione del centro storico, il design di architetti e decoratori come Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Valeria Geremia, Salvo Puleo, Antonio Busà, Franco Adorna e Mario Cutuli ad aver cambiato strade e atmosfere della Catania antica, ad aver inventato spazi nuovi per vivere la notte.

Oggi, il venerdì sera comincia sprofondando nei divani bianchi della Cappella Bonajuto, cullati dalla musica lounge che riecheggia tra le mura bizantine dell'antica cripta che ospita il locale. Appena fuori, affollata nello stretto vicolo, sembra che tutta Catania si sia data appuntamento. Fitto chiacchiericcio e risate, tintinnio di ghiaccio nei bicchieri e accordi su come proseguire la serata. Basta un'occhiata a Lapis, quindicinale che da dodici anni aggiorna i catanesi sugli imprescindibili "dove e quando" di ogni nottata, per scoprire che, qualche viuzza più in là, al Mammuth si inaugura la mostra di un giovane pittore: le ragazze sbocconcellano tartine davanti alle tele, le coppie si lasciano avvolgere dalla luce delle lampade, gli ultimi arrivati, all'esterno, si salutano sotto il bagliore di una stufa al cherosene che fa la notte catanese più calda.

Se invece si sceglie Scenario Pubblico, ex deposito di frutta secca trasformato nella sede della compagnia di danza Zappalà e nel luogo dove i ballerini del Teatro Bellini si mescolano alla folla dell'aperitivo, si può assistere all'ultimo spettacolo in cartellone o assaggiare i piatti dello chef Alex Patti. Lui è uno di quelli che, dopo una vita di viaggi, ha scelto di tornare a casa: Qualcuno dice che è l'aria, così carica di zolfo. Altri che è il vento d'Africa, che sale dall'altra riva del mare. La terra, scaldata dal fuoco dell'Etna, oppure l'acqua, che sotto la città scorre in un fiume sepolto dalla lava. Magari, invece, è solo la primavera, ma Catania si sveglia a mezzanotte. E a dormire non vuole andarci mai. Trecentomila abitanti, un vulcano attivo piantato sulla linea dell'orizzonte come un'enorme minacciosa nave, un incanto di cupole barocche e tutte le contraddizioni di una Sicilia bella e violenta: Catania ti strega di giorno con odore di mare e arancini, grida al mercato del pesce e sussurri dei cortili ombrosi. E poi ti avvolge, al buio, in una notte lunghissima. La città di Verga e di Bellini, filmata da Bolognini e Germi, cantata da Battiato e sbattuta in prima pagina dalle cronache, ha un'anima nottambula e inquieta, si accende al tramonto di luci impreviste, di suoni, incontri, colori inattesi.

Cala il sole su piazza del Duomo, e chiudono i cancelli della cattedrale che accoglie - ogni anno all'inizio di febbraio - migliaia di persone arrivate in città per la festa della patrona Sant'Agata, il cui velo, secondo la leggenda, saprebbe placare la furia dell'Etna. Cala il sole sulla via Etnea, che dal vulcano solca la città fin quasi al mare. Si spengono le insegne dei negozi, il passeggio dello shopping, il quotidiano viavai degli uffici. Si accendono i lampioni. Le viuzze del centro storico (Patrimonio dell'Umanità Unesco dal 2002), che da piazza Università si intrecciano fino a piazza Bellini, cominciano a risuonare delle prime voci, dei primi brindisi, dei primi dischi scelti per ammorbidire la serata.

Catania si prepara a un'altra notte. Ma con calma, non c'è fretta. Qui i ritmi sono morbidi, come il clima, come quell'accento che stira le sillabe in una cantilena.

 

 

 

 

 

 

La luna dei Pub Piccola storia di un mito tutto catanese
Dieci anni fa la notte si stava chiusi in casa. Ad uno ad uno sono arrivate le birrerie e localini di ogni tipo. Li gestivano i ragazzi, e le loro associazioni. Poi arrivarono i grandi. Ma i pub erano ormai diventati soltanto un affare.
In principio fu il Nievski. Ma per fare dei pub una realtà economica e sociale catanese sono stati necessari più dei biblici sette giorni. Sono passati dieci anni da quando i primi intraprendenti pasdaran del divertimento invasero la città con locali il cui biglietto da visita quasi sempre era quello di associazione o circolo culturale. Fu una rivoluzione. Migliaia di catanesi risposero all’appello, partecipando all’idea di una città nuova con tanti locali in quartieri storici, "tipo Londra" si diceva. Il primo a muoversi fu Saro Urzì fondatore del Nievski: "Oggi si pensa che la città sia sempre stata piena di locali, ma quando ci venne l’idea di far nascere un pub non c'era ancora nulla del genere. Ci vedevamo in un bar piccolo e squallido a Piazza Stesicoro, allora ho preso in mano mattoni e cazzuola e ho costruito il locale. I pub attualmente sono un’attrazione: più ce ne sono meglio è per tutti, ma all’inizio c’erano parecchie difficoltà, e per ottenere una licenza alle volte si dovevano pagare mazzette, altrimenti ti attendevano interminabili attese. Noi non abbiamo tirato fuori una lira per la nostra licenza ma ci sono voluti due anni per averla".Dopo la prima esperienza positiva la pacifica invasione di locali notturni scelse piazza Teatro Massimo, che ancora alla fine degli anni Ottanta ospitava una stazione di autobus, "lavoratrici serali" e altri movimenti di dubbia legalità. Il successo fu dovuto al fatto che ogni associazione che metteva su un pub lo faceva scegliendo arredamenti, pitture e ospitando band musicali perfettamente omogenee all’atmosfera che si voleva creare. Così nel locale dark suonavano le chitarre malinconiche ispirate alle canzoni dei gruppi britannici, mentre in quello "irlandese" si suonavano gli U2 o Van Morrison. Bastava un po’ di fantasia e qualche milione per provare a fare di un locale vecchio e umido un pub alla moda, in cui i maitre erano spesso ex studenti ed i clienti tutti amici tra loro. L’arte d'arrangiarsi divenne mestiere e contemporaneamente si inaugurò un primo punto di ritrovo per artisti in erba, alcuni dei quali hanno fatto scuola. Ricordate la "cantantessa" Carmen Consoli o Paola Maugeri che ora lavora in Tv ?

Ma dov’è finita oggi quella spinta iniziale? La città di oggi è istituzionalmente orgogliosa dei suoi locali. Molte cose sono cambiate, i pub sono diventati un vessillo buono per tutte le stagioni, una realtà che dà lustro, quasi un gioiello da appuntare sul bavero di una città narcotizzata dal successo della sua piccola rivoluzione. Intanto molti ritrovi hanno cambiato pelle e da associazioni sono diventati veri locali, con tutte le difficoltà che questo comporta, soprattutto per i costi del personale. "Qui - continua Saro - l’ispettorato del lavoro viene con cadenza precisa a controllare tutto, ma di irregolarità non ne hanno mai trovate. In altri posti, dove mancano tessere associative e addirittura il registratore di cassa, non mettono nemmeno piede. Mancano controlli seri". Ma il rammarico di uno dei pionieri del divertimento catanese ha anche un colore più umano. "I pub sono ormai un business e niente di più. Altro che cultura! Si esce per incontrare qualche amico o per "attraccare". Il pub oggi è intrattenimento senza sostegni ideali: esci la sera per consumare divertimento e poi quando torni a casa ti accorgi che non ti è rimasto nulla".

(Aurelio Cardaci)

 

LISTA NON AGGIORNATA

  • A' Conca - P.zza Chiesa Madre, 14 - S. Agata Li Battiati

  • A Pizza Sutta l’Acchi - Via Dusmet, 27 – 095.315472. L’ Acchi, sono quelli della Marina, porta storica della città antica, alle spalle di Piaza Duomo. All’interno dell’ ampio e suggestivo locale, è possibile gustare le pizze tradizionali e le altre fantasiose varianti a scelta del pizzaiolo.

  • Achab Cafè Viale Africa 31/a 095.536515

  • Acquaforte Corso Savoia, 49/a - Acireale 095.601523

  • Acquasanta Via Raffineria,42

  • Acquaterra Piazza Cavour, 14 095.438954

  • African's Teranga - Via Etnea, 84 - Catania

  • After Nine - Via A. Mancini, 19 – 095 320495. A pochi passi dalla Via Etnea, in pieno centro storico, si è fatto amare per la qualità delle portate, in estate al fresco dei tavoli all’aperto nel cuore del centro.

  • Agorà Il Bistrot - Piazza A. Maiorana, 15 – 095 7470187. Nuovo locale, propone tra una birra e un cocktails, stuzzicherie e un ottimo intrattenimento musicale.

  • Al 17 - P.zza Duca di Genova, 17 - Catania

  • Al 999 - Via Rosso di S. Secondo, 6 - Catania

  • Al Cortile Alessi - Scalinata Alessi – 095.315444. Nella storica Scalinata Alessi, all’interno di un caratteristico cortile, propone particolari pizze ed antipasti tipici siciliani accompagnati da prelibati vini siciliani. D’estate a cena al fresco nel cortile circondati da piante secolari.

  • Al Cortiletto Via Cultraro, 14 095.436246

  • Al Diciassette - P.zza Duca Di Genova, 17 – 095 7150408. A pochi passi da palazzo Biscari, è diventato un punto di riferimento tra il calore delle candele, i velluti rossi e gli specchi, tra un cocktail e un thè.

  • Al Mojito - Via Erasmo Merletta, 13 – 333 8967113 - A due passi da Piazza Duomo, potrete gustare dell’ottima rusticheria, con specialità primi piatti ed insalate. D’obbligo bere birra sino a tarda notte.

  • Al Saloon - Via M. Cilestri, 95 - Catania

  • Alcoholic Bullets Cafe Via Galileo Galilei, 7 -santa Venerina Ct 347.7286837

  • Alta Mira Via E. Pantano, 79 095.7463306

  • Antica Birreria Moretti Via Sottoporta, 2 - Castelmola (me) 0942.27289

  • Apocalypse Pub Piazza Mazzini, 8 347.5917705

  • Arci Babilonia Via Pennisi , 25 - Acireale (ct)

  • Arcibald - P.zza Municipio, 67 - Belpasso

  • Backstage Via Mazza,20 095.52500311

  • Barocco - Via A. Manzoni, 84 - Catania

  • Bed Cafè - Via A. Di S. Giuliano, 188. Tra divani, penombre e luci soffuse ricrea l’atmosfera di Miami. I fine settimana sono attesissimi al Bed, dove fra un cocktails e una birra si balla fino all’alba.

  • Biscar Via Via Etnea, 31/33 095.316052

  • Bobo Burger Piazza L. Ariosto, 2 095.376461

  • Botteghe Oscure - Via Coppola, 54 - Catania

  • Bouganville - Via S. M. Arcangelo, 12 - S. Agata Li Battiati

  • Bounty Club - Via Papale, 22 - Catania

  • Break - Via Puccini, 22 – 095 310209. Elegante Fast food a pochi metri dal centralissimo Corso Sicilia, aperto anche a pranzo.

  • Buddha Bar Via Umberto, 56 San Gregorio

  • Cachaca Via Vittorio Emanuele, 97 347.8287107

  • Cafè de Flore - Via Caronda, 290 - Catania

  • Cafè del mar - lungomare di Acitrezza (CT) - Come l'omonimo bar di Ibiza,il n°1 della stagione.

  • Cafè Mozart - Corso Umberto - 210 - Acireale

  • Cafè Theatre - Via Penninello, 42 - Catania

  • Cafhè Via Redentore, 12 095.7150316

  • Caipirinha Via Coppola, 44 095.315128

  • Camelot - P.za Federico di Svevia - ambientazione medievale, d'estate tavoli davanti il Castello Ursino.

  • Cappella Buonaiuto - Via Buonaiuto 9. Dalle storiche mura piene di ricordi nobiliari, Cappella Buonaiuto si propone come punto d’incontro per aperitivi e mescita di vini a bicchieri. Ottima la cucina.

  • Celtic Club - Via Gravina, 42 - Tremestieri Etneo

  • Ceres Pub - Via San Giuseppe Al Duomo, 19. In pieno centro storico, a pochi passi da Piazza Università, offre un vasto assortimento di birre alla spina con spillatrice a vista. Frequenti perfomance live e spettacoli di cabaret.

  • Charlie Parker - Via Cavaliere, 12 - Catania

  • Chez Baba Cool Via D'amico, 239

  • Ciak Pub Piazza Commercio, 18 - Riposto 349 5384159

  • City Jazz - Piazza Scammacca, 1b – 095 7894253. All’interno del Palazzo Scammacca del Murgo, in pieno centro storico, propone quasi sempre musica live. Accompagnano la serata la vastissima scelta di cocktails.

  • Clone Zone - Via Scuto Costarelli, 85 - Catania

  • Cocktail Bar Via San Giuliano, 245 328.6723912

  • Cocus Piazza S. Antonio 1 - Trappeto

  • Cohiba - Via Circonvallazione, 328 - Caltagirone

  • Crazy Bull Cafè Viale R. Di Lauria, 5 095.374550

  • Cugno Mezzano - Via Museo Biscari, 6 – 095 7158710. Eclettica enoteca con oltre 350 etichette siciliane e nazionali. L’eccellente cucina mette in risalto antiche ricette della tradizione siciliana scegliendo ingredienti rigorosamente biologici.

  • Cyrano - Via Michele Rapisardi, 16 - Catania

  • Daniel's - Via A. De Gasperi, 183 - Catania

  • Day Night Via Aloi, 56 347/5935674

  • Days Inn Pub C.da Perticone Palazzetto, 23 - Motta Sant'anastasia 095 7130278

  • Dea Bendata Via Galermo, 288 095.7141393

  • Decò - Via Garibaldi,39 - Nicolosi

  • Des Artistes Via E.reina, 9-11 328.9165675

  • Dizzy Pub Via Guglielmo Marconi, 123 - Pedara 095.7805612

  • Ego Pub Via Regina Elena, 1 Belpasso 095.918155

  • Enoteca Metro' - Via Crociferi, 76 - Catania

  • Ertè Via F. Crispi 235 329.6325261

  • Eurojazz Club Via Dei Susini, 16 - Biancavilla 095.686575

  • Fabbrik Via Zolfatai, 17 095.532384

  • Fefe's Cantina C.da Campolato - Brucoli 0931981918

  • Felix In - L.mare Ciclopi - 185 - Acitrezza

  • Fermenti Vivi - Via Conte Ruggero, 84 - Catania

  • Filenz - Spiaggetta Acitrezza - 0957116505- in riva al mare - ottimi i primi piatti (si ci serve da soli)

  • Funky - Via Gemmellaro, 48 - Catania

  • Fuori Orario - Via Coppola - Catania

  • Gardenia Blu - P.zza Università - Catania

  • Gasoline - Via Etnea, 460 - Catania

  • Glamour Cafè - Via Carcaci, 11. Locale Targato 2002, su due piani, ambiente giovanile, american bar, postazione internet a disposizione dei clienti e sul piano superiore ottima diffusione musicale, dj set e performance live.

  • Gossip V.le Africa, 166 Catania - 095.535135

  • Guliven’s - Via Crociferi, 69 – 095 311192 - In una delle vie più suggestive del centro storico, in un ambiente caldo e raffinato, si propone con un american bar fornitissimo, ottima la cucina. D'estate tavoli davanti la chiesa,splendida cornice.

  • Hard Rock Cafè Via Cristoforo Colombo,10

  • Harley Pub - Via Pietro Nenni, 1 - Mirabella Imbaccari

  • Heritage Via Marchesana, 9 - Aci S. Antonio 347.9431886

  • Hi Tech Cafè Via A. Di Sangiuliano, 234 095.312324 - Pub Futuristico con un particolare american bar e internet point. Propone live music e diffusione musicale accurata. In estate è all’aperto con i tavolini nella suggestiva via San Giuliano, anche li tra un cocktail e una birra tanta musica live.

  • I Cariddi - Sotto gli archi del maestoso Teatro Massimo, propone pizze al taglio accompagnate da dell’ ottimo vino locale.

  • I Cuttigghiari - Via Teatro Massimo, 7 - Catania

  • I Frati - Via Caronda, 204 - Catania

  • I Munzignari - Via Pulvirenti, 9 – 339 5260856 - Da 4 anni propone alla clientela primi piatti, insalate e focacce, ma si possono anche sorseggiare delle ottime birre alla spina. D’estate al fresco dei tavoli, all’aperto nel cuore del centro storico.

  • I Pitagorici -Caffetteria, Tisaneria - Via Archimede, 59 - Catania 095532626

  • I Quattro Venti Via Dusmet, 53/55 095.327477

  • I Vespri - Via A. di Sangiuliano, 207 - Catania

  • I Vicerè - Via Grotte Bianche, 97 - Catania

  • I Vizi - Via Teatro Massimo, 25 - Catania

  • Iguana Pub - Via Leonardi, 24 - Accanto al Teatro Massimo, al primo piano di un palazzetto settecentesco, è l’unico Horror Club della città. Il bancone del pub è un grande acquario pieno di piranhas, mentre i tavoli sono delle bare scoperchiate. L’atmosfera spettrale è coreografata da teschi, iguana e pitoni.

  • Il Buco pieno - Via Montesano. Piccolo ritrovo, nel "buco" di Gino, fra un bicchiere di vino e l’altro si assaggiano piatti tipici della nostra terra; polpette di verdure, salsicce, caponate e parmigiane anche da asporto.

  • Il Carato - Via V. Emanuele II, 81 – 095 7159247. Enoteca con oltre 300 vini alla carta. E’ possibile accompagnare un buon bicchiere di vino ad un ottima selezione di formaggi nazionali di produzione artigianale e uno stuzzichino oppure optare per una cena completa dai sapori della tipica cucina mediterranea.

  • Il Sale Art Cafe' Via S. Filomena, 10 095.316888

  • Il Santo Bevitore - Via Caff, 13/19 – 347 3649504 - Altro Pub del centro storico. Il fine settimana frequentatissimo e conosciutissimo per i suoi dj set a rotazione che succedono al piano superiore, ingresso libero.

  • Il Tramezzino - via provinciale 213 Acitrezza - Locale all'interno di un cortile, aperto tutto l'anno - ottimi i primi piatti (si ci serve da soli)

  • Il Trittico - Via Teatro Massimo, 40 - Catania

  • Il Vespro - Via Monfalcone, 2 - Belpasso

  • Irish Coffee Pub Piazza Vittorio Emanuele, 36

  • Irish Pub - P.zza Scammacca - Catania

  • Ixtlan - Via Teatro Massimo, 347 6587718 - In un vecchio palazzo, si servono invitanti snack e insalate e la birra è ottima, la scelta dei distillati è fra le più complete della città. Non di rado musicisti improvvisano eccezionali jam session.

  • Jamaica Pub - Via Milano, 37 - Catania

  • James Joyce - via Montesano 44/50 - Primi piatti abbondanti e gustosi - terrazza estiva all'interno -

  • Jaragua Via Simeto, 6

  • Joker - Via E. Reina, 9 - Catania

  • Joyce Irish Pub - Via Montesano, 46 – 349 8107896 - Al centro storico uno dei primi Irish Pub capace di proporre un esclusiva selezione di prestigiose birre e degli ottimi abbinamenti gastronomici. Live set nei fine settimana.

  • Julep's Via V. Veneto, 161/q 336-920537

  • Jungle Pub Via Provinciale Per Riposto Sn.- S.tecla 339.8140144

  • Kebab - P.zza Duomo, 6 - Catania

  • Klassical Club - Viale Africa, 31 - Catania

  • Korrigan Via Caronda, 75

  • Krossower Piazza Roma - Scordia 328.6719944

  • L' Aranceto - Via Fisichelli, 40 - S. Giovanni La Punta

  • L’Incognita - Piazza Teatro Massimo - Nella centralissima piazza Teatro Massimo, all’interno di questo piccolo ritrovo, tra uno stuzzichino ed una birra si chiacchiera sul proseguire della notte. In estate si gusta musica live seduti ai tavoli sotto il Teatro.

  • L’Ormeggio - Via Cardinale Dusmet (porto) — 095.7462002. Dentro il porto di Catania, sul molo centrale, avvolto da un atmosfera tra miti e leggende dei mille mari, si propone con una vasta gamma di birre, ottima anche la cucina. Live Music.

  • La Bettola Dei Cavalieri Piazza F. Di Svevia, 20 340.5977489

 

 

  • La Bussola Piazza Don Bosco,10 - Pedara 0957800250

  • La Cantina Via Milano, 37

  • La Cartiera - Via Casa del Mutilato - Dal 1988 fra i primi locali del centro,disposto su tre piani,propone diverse forme di intrattenimento. Unico locale messicano sito nel centro storico, Ë stato negli anni precedenti il primo palcoscenico della nostra amata "cantantessa" Carmen Consoli. Durante la settimana proiezioni su schermo gigante di eventi sportivi e clip musicali, accompagnati da ottimi drink.

  • La Caverna Del Mastro Birraio - Acireale (ct) Via Sclafani,38 - Acireale - (ct) 095/7652328

  • La Chianca - Piazza Duca Di Genova, 21. Uno dei locali serali di nuova apertura, si propone con una carta dei vini nazionali ed internazionali. Specialità della casa: Carne Argentina.

  • La Chiave - Via Landolina, 64 - Catania – 3479480910. A due passi da Piazza Teatro Massimo, in un ambiente giovanile è possibile gustare un ottima birra e selezionati drink. All’interno si esibiscono gruppi emergenti catanesi e non, il mercoledì e il venerdì sono dedicati ai dj set. In estate, ai tavoli della caratteristica via s’incontrano artisti che animano le serate con improvvisate performance dal vivo.

    • La Collegiata Via Collegiata, 3/5/7 095.321230. Su più piani e diversi ambienti, tra stuzzicherie e primi piatti, live set & cabaret, riesce a soddisfare ogni tipo di richiesta. In estate Occupa alla grande la fantastica e centralissima Piazza Università.

    • La Loggi - P.zza Stesicoro, 25 - Catania

    • La Movida Via Re Martino, 206 - Acicastello 095.271808

    • La Scalinata - Scalinata Alessi, 34 - Catania

    • La Sonnambula - Via Teatro Massimo, 19. Storica birreria del centro storico. Tra un panino ed una birra esibizione di gruppi emergenti sul palco.

    • La Volpe e l'Uva - Via Romeo - 23 - Catania

    • L'altro Picasso - P.zza Scammacca, 1 - Catania

    • Lavori In Corso - Via S. Ten. Scalia, 51 - S. Giovanni La Punta

    • Le Figure Via Calderai, 14 - Giarre (ct) 348.8888111

    • Le Iene Via Marco Polo

    • Le Torce - Via Landolina, 50 – 340 5571895. A pochi passi da Piazza Teatro Massimo , Le Torce, su due piani e diversi ambienti, è Disco Pub, Birreria, pizzeria e ristorante, così da poter esaudire ogni vostra esigenza.

    • L'insonnia Via Teatro Massimo, 7

    • Luna Chiara Via Raffineria, 63

    • Madison Corso Ara Di Giove, 209 - Pedara - (ct)

    • Madrugada Pizzeria Via A. Da Messina, 34 Acicastello 095.274829

    • Majazè Via Ursino, 6 095.7477052

    • Manduka Pub Via Landolina, 50

    • Manipura Via Biondi, 19

    • Manzoni’s - Via Manzoni, 17 – 347 1431523. Dal tramonto all’alba ritrovo di artisti e musicisti catanesi. Sito nella storica via Manzoni, si può degustare una vasta gamma di cocktails in un atmosfera surreale.

    • Margutta Via Fichera, 6 - Acireale 349.8107896

    • Mashiba - Via Mazza, 6 - Catania

    • Matmata Via Fiamingo, 17/19 - (ct)

    • Mazzini Wine Bar - Piazza Mazzini - Sito in una piazza storica, a pochi metri dal Duomo, si propone con una cucina tradizionale. Ottima la carta dei vini.

    • Mc Daid's Piazza S.m. Del Suffraggio, 3 - Acireale 348.7747446

    • Mercati Generali Ss 417 Per Gela Km. 69 095.571458

    • Metrò - Via Crociferi 76 - buono

    • Mirko & Max - Via Passo Gravina, 19/n - Catania

    • Mister Bahia - Via Alessi, 14/16 – 095 2500083. Futuristico american bar su due piani, propone una vasta gamma di birre e distillati. Ottimo l’intrattenimento musicale specie nei fine settimana. disco-pub, locale su 3 livelli, animazione, serata di punta il venerdì, molto gettonato.

    • Mojito Contrada Fontanazza - Motta S.anastasia

    • Moon Club - Via Empedocle, 66 - Catania

    • Moucharabia - P.zza S. Francesco. Dirimpetto alla piazza padroneggiata dalla statuaria presenza del Mons. Cardinale Dusmet, si propone con un fornito american bar e deliziose stuzzicherie.Con una piacevole musica di sottofondo l’atmosfera è decisamente rilassante e di gusto.

    • Nachos Cafè Ficarazzi (acicastello) Accanto Torre Del Pino

    • Native Via A. Di Sangiuliano, 239

    • Nievski - Scalinata Alessi, 13/15 – 095 7151284. Dal 1986 è tappa obbligata delle notti Catanesi. Incastonato nella bellissima scalinata Alessi. Si caratterizza oltre che per l’ottima cucina biologica, per le iniziative culturali. Musica dal vivo ed artisti a caratura nazionale e internazionale. In estate uno scenario stupendo tra i tavoli sulla scalinata. il più frequentato, tappa obbligatoria, anche trattoria.

    • Non Solo Birra Via Etnea, 130 - Tremestieri 340.6889494

    • Notturno Pub - Via Don Sturzo, 159 - Caltagirone

    • One Via Landolina, 58

    • Ore 13 - Via Coppola, 39 - Catania

    • Osteria Bacco - Via Teatro Massimo, 41 - Catania

    • Osteria i tre Bicchieri - Via S. G. Al Duomo, 31 – 095.7153540. A due passi dal Duomo , suddivisa in 3 ambienti, è enoteca con oltre 1000 etichette, wine bar con 40 posti a sedere, è possibile degustare un buon bicchiere di vino ascoltando Jazz live e/o in diffusione. Al 1° piano il ristorante, 3 salette riservate, per gustare piatti freddi e caldi da abbinare ai vini, il tutto in un ambiente elegante e sobrio.

    • Pacha Piazza Michelangelo

    • Pantagruele - Via S. Orsola 22 – 328 4087368. In pieno centro, in un ambiente accogliente, si può degustare una varietà di vini nazionali ed estere. Ottima la diffusione musicale.

    • Paradise - Via Mons. Ventimiglia, 313 - Catania

    • Parsifal - P.zza Umberto, 38 - Adrano

    • Paso Doble - Via Dusmet, 2/b - Nicolosi

    • Pegasos Club Via Canfora, 9

    • Pepe Lopez - Piazza Ogninella, 1/2/3 – 095 316951. Oltre a proporre delle gustosissime pizze accompagnate da un ottima birra e diffusione musicale, propone eventi sportivi su maxischermo ed in estate al fresco dei tavoli funziona anche da gelateria.

    • Per Bacco - Via Paolo, 12. Adiacente alla via Etnea, è un punto di incontro per gli amanti della notte. I barman propongono i loro cocktails, accompagnati da stuzzicheria il tutto incorniciato da un ottima diffusione musicale. Ampia la carta dei vini nazionali e internazionali.

    • Pharmasia Via Mancini, 13 340.6323782

    • Picasso - Piazza Ogninella, 5 Catania

    • Pino - V.le Jonio, 73 - Catania

    • Piranha Club - Via Metastasio, 11 - Giarre

    • Pizzartè - Via Gisira, 68 – 095 7233130. Pizzeria la notte e galleria d’arte di giorno, propone delle ottime pizze e feste a tema allestendo mostre di scultori e pittori all’interno del locale.

    • Pizzeria Coppola - Via Coppola, 39 – 095 312909. In uno degli angoli più suggestivi di Catania, è possibile gustare delle ottime pizze fatte nell’ antico forno a legna accompagnate da un ottimo vino e da un dolce tipico catanese.

    • Poco Loco Lungomare Acicastello

    • Portobello Via Etnea 736

    • Pozzo dei desideri - Via Gravina, 7 - Caltagirone

    • Puerto Escondido - P.zza Tivoli, 30 - Catania

    • Puzzle Corso Italia,79 - Riposto - (ct) 095/7796965

    • Python Cafè - Via Terrano, 1/13 (presso piazza dei Martiri). Nuovo locale di grandi dimensioni. Si propone con un design che concilia il moderno e il pub tradizionale, buona la gamma di birre; professionale la gestione dell’American bar. Ampio l’angolo riservato ai vini.

    • Ramblas - Via Manzoni, 86 – 347 2709579. Accanto ai "4 canti" gazpachos, paella e tortillas servite in un elegante locale in stile spagnolo. Frequenti i dj set e le serate a tema.

    • Ricky Pub - Via Fiamingo, 17 - Catania

    • Rock Fly Via S. Euplio, 110 329.9814297

    • Rojo Madera Viale Della Regione 58 Motta S. Anastasia

    • Routo 69 Via Crociferi 69

    • Roxy - V.le Ruggero di Lauria, 115 - Catania

    • Saloon - Via Martino Cilestri, 95 - Catania

    • Santi Numi - Via Teatro Massimo, 7 - Catania

    • Sax Via Pulvirenti, 31 095.312916

    • Scenario Pubblico - Via Teatro Massimo, 16 – 095 2503147. L’unico teatro dove tutto è possibile. Performance e spettacoli teatrali si mescolano nella notte di una Catania che sa bere. Qui si ospitano mostre, si assiste alla presentazioni di nuovi artisti e si eseguono spettacoli di alto livello culturale il tutto accompagnato da ottimi cocktails.

    • Sesto Senso Via Simeto, 18

    • Sigo Pub Di Fronte Nas 1(sigonella)

    • Soha Cafè Via C. Colombo,72 095.7232916

    • Sotto I Pini Piazza Di Nicolosi

    • Sottovoce Via Attanasia, 68 095.7650105

    • St. Patrick Via S. Orsola, 35 349.4304606. Irish pub. Propone in un atmosfera calda e rilassante un sottofondo musicale di qualità, accompagnato da una vasta gamma di ottime birre accompagnate da stuzzicherie di vario genere. Buona la cucina.

    • Stammtisch - Via Coppola, 62 – 338 3661566. Ex "Tulipano nero", il titolare stavolta propone a Catania un angolo di Baviera. Ottime birre e cucina rigorosamente Bavarese.

    • Sticky Finger Via Umberto, 79 S.gregorio 095-7213915

    • Strike Pub Di Fronte Nas 1 (sigonella)

    • Taarna Irish Pub - Piazza Scammacca, 3/4/5 – 349 195228. Dal 1991 propone alla clientela diverse marche di birra. In estate, nella splendida piazza, con i tavoli all’aperto, proiezioni di video musicali ed eventi sportivi, accompagnati da gustosi cocktails.

    • Taarna Pub - P.zza Ogninella - Catania

    • Taxi Driver - via Randazzo, 41 Catania - Il numero 1 per i concerti e band live.

    • Tertulia - via Michele Rapisardi, 1-3 ang. via A. di S. Giuliano - Libreria, sala da the, ambiente ed atmosfera esclusiva non impegnativa

    • The Eagle Pub Via Casale Dei Greci 10 - Adrano 095.7690899

    • The Eight Horses Via Iii Retta Levante, 263 - Belpasso 095-918646

    • The Half Moon - Piazza Scammacca. Ritrovo, in diversi ambienti, spesso è anche galleria d’arte, fungendo da vetrina per bizzarri artisti. In estate live music, videoproiezione di videoclip ed eventi sportivi. Ottima la pizza con forno a legna.

    • The King - Via Reg. Margherita, 175 - Vizzini L'immagine può contenere: bevanda, cibo e spazio al chiuso

    • The Other Place - Via E. Reina, 18 – 340 3888902. Da 15 anni, alle spalle di Piazza Università, Piero e Antonio tutte le sere propongono diverse specialità culinarie, accompagnate da ottime birre. Nello storico locale, frequentato da cultori della musica e musicisti, si trascorre la serata ascoltando un ottima diffusione musicale rock & blues accompagnata da un delizioso cocktail. Frequentatissimo, buone le insalate, le patate allo speck e la pizza, andate sul sicuro. frequentato tutte le sere.

    • The Over Night - P.zza Margherita, 27 - Licodia Eubea

    • The Stag’s Head - Via Michele Rapisardi, 7/9. Il locale gode di un atmosfera tipica londinese, coesistono e interagiscono tre ambienti diversi, l’american bar, i tavoli bistrot e non e l’angolo concerti, dove dal lunedì alla domenica si alternano band locali e nazionali, il tutto contornato da una vasta gamma di cocktail e distillati.

    • The Stag's Head Via Michele Rapisardi, 7/9

    • Trilogia Via Caff, 31 329.9687668

    • Twin Pub Via Iv Novembre,1 3 - Letojanni - (me) 339/3243795

    • Ularii’ - Via S. Michele, 9 – 339 2206386. L’ambiente è decisamente invitante. Centinaia di etichette di vino si sposano perfettamente con i formaggi, prosciutti e i salami ben in mostra sul bancone. Un esempio di vera originalità. Nei fine settimana propone Spettacoli unplugged e piccolo cabaret.

    • Wine Bar - Via Montesano, 19. Punto di ritrovo, bar e wine bar. Piccola, ma accogliente sala dove è possibile bere un buon bicchiere di vino o un cocktail accompagnato da stuzzicheria e assaggini di prodotti tipici. Un’ottima alternativa alla cena.

    • Underground Music Pub - Via San Giuseppe, 31 - Vizzini

    • Van Gogh - Via Aldo Moro - 86 - S. Maria Di Licodia

    • Vertigo - V.le Africa, 31 - Catania

    • Vetus - Via Etnea - 63 - Nicolosi

    • Via Margutta - Via Fichera, 6 - Acireale

    • Vico S. Filomena - Via S. Filomena, 35 - Catania

    • Vicolo Cieco Via Provinciale, 45 - Acitrezza

    • Vineria Picasso - Piazza Ogninella, 4/5 – 3478632282. Immerso nel barocco Catanese, a pochi passi da via Etnea e dalla centralissima Piazza Duomo si propone da 13 anni con un ottima cucina tradizionale catanese accompagnata da una carta dei vini con oltre 300 referenze. Diffusione di musica cubana.

    • Vizi E Virtù Via Caronda, 320

    • Waffeln Via Etnea 489/491 328.6191603

    • Waffeln - Via Renato Imbriani, 255 - Catania

    • Waxy O’ Connor’s - Piazza Spirito Santo, 1. Uno dei più bei Pub irlandesi del nostro centro storico. Live music tutte le sere, è frequentatissimo dagli americani. I tavoli all’aperto, sono a disposizione della clientela tutto l’anno. trendy, ambiente internazionale, concerti live, il più gettonato della città.

    • Web Cafè Via Caronda, 166 095.437170

    • Wine Bar Via 19° Traversa,66 - Belpasso

    • Wine Bar Via Montesano,19

    • X-Cafè - P.zza Teatro Massimo, 23 - Catania

    • Yoghi & Booboo - via S. Filomena, 48 Catania - Tel.095321430 - Pizzeria, pub, specialità messicane e texane, sushi, ambiente accogliente il nostro giudizio sul cibo ottimo, sempre pieno.

    • Zo Piazzale Asia, 6 095.533871

OVVIAMENTE, VISTA LA VIVACITA' DELLA CITTA', LE INDICAZIONI SI RIFERISCONO A MOLTO TEMPO FA.

A CATANIA I LOCALI APRONO E CHIUDONO NELL'ARCO DI 6 MESI, IMPOSSIBILE AGGIORNARNE IL PASSO.

 

 

 

 

 

 

 

BREVE STORIA ED ORIGINE DEI CHIOSCHI O CIOSPI CATANESI

Fanno parte ormai da decenni del corredo di piazze e vie principali della città e chiunque venga a Catania non può fare a meno di notarli e di avvicinarsi per gustare ogni sorta di bevanda dal semplice caffè al tradizionale selz al limone.

Sto parlando ovviamente dei chioschi meglio conosciuti dai catanesi "ciospi",luoghi di ristoro all'aperto per dissetarsi, ma quando nascono?

Nacquero a fine ottocento intorno al 1896 come semplici strutture in legno di forma generalmente circolare con bancone a mo' di finestra dove venivano servite bevande fresche.

Iniziò così il loro successo inizialmente estivo ma via via aperto tutto l'anno poiché veri luoghi di ristoro dove poter sostare all'ombra ed assaporare bibite come zammu'(acqua e anice),attirando in un primo tempo uomini ma successivamente frequentato anche da donne accaldate dallo scirocco estivo.

I primi chioschi furono 3 (Costa,Vezzosi e Giammona)e furono collocati nelle piazze principali, così in piazza Stesicoro fu collocato il COSTA ,in piazza Duomo il VEZZOSI e in piazza Cavour (u Buggu)il GIAMMONA.

Il successo fu talmente enorme che fu emanata un'ordinanza ai primi del '900 per spostare i chioschi dalle piazze principali poiché si creavano ingorghi ed affollamenti di uomini che ammiravano le donne al chiosco.Così il chiosco Costa fu spostato in piazza Spirito Santo (dov'è attualmente )e gli altri due in via Vittorio Emanuele.

Nel frattempo lo sviluppo commerciale fu in forte aumento e via via aumentarono le produzioni con l'introduzione di nuove bibite rinfrescanti a base di sciroppi alla frutta miscelati ad acqua gassata naturale, nacque così la tradizionale bevanda "seltz al limone e sale"dissetante e successivamente altre specialità come:mandarino al limone,amarena,orzata, menta e lo sciampagnino ,tutti sciroppi di preparazione rigorosamente artigianale

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by Milena Palermo - Obiettivo Catania

https://www.facebook.com/ObiettivoCatania/?fref=ts

 

 

La tradizione del ciosco a Catania non è una moda passeggera…e diversi sono i cioschi storici. Io vi consiglio quello di Giammona. Si trova in Piazza Umberto, all'angolo più in fondo andando lungo via Umberto verso la Via Etnea. E' aperto praticamente quasi 24 ore al giorno e non soo ma anche 365 giorni all'anno perché ormai la tradizione del ciosco non si esaurisce con la fine dell'estate. I suoi sciroppi sono favolosi, il servizio definirlo rapido è quasi un insulto…è rapidissimo…e secondo l'antica tradizione…dovreste vedere con che rapidità tagliano i limoni, li spremono e poi  aggiungano seltz e sale…è proprio uno spettacolo nello spettacolo…e poi i prezzi sono contenuti…

E' davvero molto piacevole precede o anche concludere una serata passata in pizzeria, al cinema o in discoteca o in qualsiasi altro posto con un salto finale da Giammona. Inoltre, se avete di gusti particolari…vi assicuro che chi vi sta servendo non si sottrarrà alle vostre anche più strane esigenze…

Il ciosco Giammona è praticamente a gestione familiare…e se avrete la fortuna di trovare il titolare in persona…vedrete che non si sottrarrà a raccontarvi i tanti aneddoti di vita catanese legati alla storia del suo ciosco…

Infine una nota carinissima…ormai da un po' di tempo, il ciosco Giammona è ritornato alle vecchie tradizioni ed è divenuto anche itinerante. Mi è, infatti, capitato che 3 anni fa, a Nicolosi ad una festa privata di ritrovarmi davanti ad un vero e proprio ciosco…con tutti i suoi sciroppi, il seltz ed il limone, gestito ed organizzato proprio da Giammona…è stata proprio la ciliegina sulla torta…

Da buon catanese vi auguro…di ritrovarci tutti insieme davanti al ciosco Giammona…offro io!!!!

 

Antonio Magrì (da un forum sul web)

 

 

U CIOSPU

 chiosco3.jpg

a cura di Salvo L.G.  (www.catanesidov.it)

    A Catania, sparsi in tutti i quartieri e quasi ad ogni angolo delle vie di maggior importanza, abbiamo i “Chioschi”. Non sono, come nelle altre città, dei rivenditori di giornali o di libri; a Catania ichiosco4.jpg chioschi offrono ai loro clienti la possibilità di dissetarsi e contemporaneamente ristorarsi assaporando innumerevoli fragranze di sciroppi misti ad acqua seltz, cioè acqua particolarmente frizzante e  spruzzata freddissima e ad alta pressione direttamente nei bicchieri. Tenterò in seguito di fare una lista dei gusti, ma nonostante il mio impegno, sono sicuro di dimenticarne qualcuno; mi scuso per ciò con chi abitualmente li produce, inventa o consuma.Questa prelibatezza, esclusivamente catanese, è la particolarità che un turista dovrebbe immediatamente cogliere non appena viene a visitare la città. D ’altronde lo ripeto, i chioschi o “ciospi” come si dice in dialetto, si trovano dappertutto ed è facilissimo incontrarne a decine passeggiando per la città.

La struttura tipica del “ciospo” è generalmente a base circolare, ma anche a volte ottagonale o rettangolare, con ampi ripiani rivolti agli avventori nei quali questi ultimi sono soliti appoggiarsi ad osservare la preparazione della bevanda appena ordinata. All’interno della struttura i loro gestori si muovono con grande abilità e destrezza, soddisfacendo rapidamente le richieste dei propri clienti. Sul ripiano di lavoro non può mancare uno strumento fondamentale per la preparazione della bevanda: lo spremiagrumi.

chiosco5.jpg Ormai quest’ultimo è di tipo elettrico, ma qualcuno utilizza ancora una specie di pinza-morsa che provvede a schiacciare il mezzo limone per prelevarne il succo.La preparazione avviene così: in un bicchiere, generalmente in vetro, del diametro di circa cinque centimetri ed alto circa dodici, viene versata una quantità di sciroppo, ben calibrata dall’esperienza del “barman”, viene quindi spremuto il limone e successivamente aggiunta l’acqua seltz fino al riempimento del bicchiere.

Questo è soltanto una delle varie tipologie di bevande richieste dai tanti che accalcano i chioschi in tutte le ore della giornata, sia nei periodi estivi che in quelli invernali, a tal punto da essere diventati un vero e proprio punto d’incontro e una tappa fissa dell’uscita serale per i cittadini di Catania.chiosco 6.jpg

Ma i chioschi non preparano esclusivamente queste bibite, essi hanno una vastissima scelta di bevande.

Il “frappé alla nutella“, per esempio, è uno dei preparati  preferiti dai più giovani che i chioschi di Catania si vantano di aver ideato per primi.

Il Tamarindo, utile per digerire dopo un’abbuffata. Si beve fino a metà bicchiere facendo aggiungere solo allora una punta i bicarbonato. A quel punto di corsa tutto giù d’un sorso e la digestione è garantita.

Un altro preparato tipico è il “Mistofrutta” realizzato unendo insieme vari pezzetti ti frutta fresca tagliati a cubetti irrorati da sciroppo alla frutta e seltz.

 

chiosco9.jpgOgni chiosco ha una sua specialità, ma posso affermare che tutti preparano delle ottime bevande.

Ho visitato molte città d’Italia e da nessuna parte ho trovato un “ciospo” come questi appena descritti, tuttalpiù ho trovato piccoli bar con cornetti e caffé, ma mai un chiosco alla Catanese e questo è un altro aspetto che ci rende orgogliosi di essere catanese.

 

 

 

Seltz, limone e sale a Catania. Cos’è?

Se si viaggia in Sicilia durante l’estate, soprattutto a Catania, è comune imbattersi in alcuni chioschetti stile liberty che preparano una particolare bevanda rinfrescante. Si tratta di seltz, limone e sale, un tonico naturale che diventa un vero e proprio rito nelle ore più calde come a fine giornata. Molti la considerano la bevanda di Catania, erede di un’antica tradizione che parte dai famosi acquafrescai borbonici del Regno di Napoli (una pratica che ancora oggi perdura nella città campana), soliti a rifrescare i passanti con questo miscuglio rigenerante. Simili esempi anche in Catalunya e in Messico, con le cosiddette aguas frescas, mentre a Palermo c’è una bevanda simile che si chiama acqua e zammù (anice in dialetto locale). Ma le origini del rito catanese vengono dalla Germania. Seltz, sale e limone, la tradizione di Catania Seltz, sale e limone, la tradizione di Catania Seltz, sale e limone: le origini del tonico Una storia che incrocia tante strade e che fa il giro dell’Europa. Infatti pare che il nome di questa bevanda derivi da Selters, un piccolo comune tedesco sulle montagne Taunus, noto per la sorgente di acqua ricca di anidride carbonica, che è la base per la preparazione di un ottimo seltz. Poi arriva Joseph Priestley, un chimico e filosofo inglese, considerato il padre dell’acqua gassata moderna, che mette a punto quella che definì “la sua scoperta più facile”: l’acqua artificialmente gassata ovvero il seltz. Infatti questo tipo di preparazione sfrutta le atmosfere del seltz, superiori a quelle di una normale acqua gassata o una soda, create mediante un sifone caricato di anidride carbonica. Sarà poi un chioscaro locale, il Cavalier Russo, a inventarsi il sistema che gasa l’acqua direttamente dal rubinetto facendo la sua fortuna e decretando questa tradizione a Catania che iniziò a circolare dal secolo scorso. Seltz, sale e limone: la ricetta rinfrescante Seltz, sale e limone, i semplici ingredienti che compongono la ricetta. Il cloruro di sodio la rende un tonico rinfrescante e digestivo, mentre il seltz che arriva direttamente dal sifone riesce a gasarla perfettamente con quell’effetto spumeggiante. Il limone, che è previsto nella ricetta originale, a oggi può essere sostituito da numerosi sciroppi che rendono questa preparazione una vera e propria bibita adatta a tutti: fragola, caffè, mandarino, menta, orzata, girando per Catania si ha la misura di questa tradizione che parte dal lontano 1896. I Chioschi di Catania Uno dei chioschi a Catania, nella zona del mercato Uno dei chioschi a Catania, nella zona del mercato Uno dei chioschi a Catania, nella zona del mercato I chioschi a Catania I chioschi a Catania I chioschi a Catania Chiosco Centro Storico Chiosco Centro Storico Chiosco Centro Storico Un chiosco dall'interno Un chiosco dall'interno Un chiosco dall'interno Seltz, sale e limone: i chioschi di Catania Pare che il primo chiosco di Catania nasca proprio a fine ‘800. Strutture circolari in ferro battuto e in stile liberty, con un bancone a finestra dove vengono preparate e poi servite le diverse bibite. Camminando ci si può imbattere in numerose d queste strutture, tutte diventate punti di ritrovo per i catanesi e per i turisti curiosi. Ricordano delle edicole anche per la loro posizione nelle piazzette o agli incroci, e oggi si possono trovare in Piazza Turi Ferro (Chiosco Costa), in Piazza Vittorio Emanuele (Chiosco Giammona, il più antico) oppure in Corso Sicilia (Chiosco Sicilia Seltz) o in Via Etnea (Chiosco Bar del Borgo). Elementi identitari e presenti da quasi un secolo in questa città, i chioschi che servono acqua e seltz continuano a servire questa tradizione in formato liquido.“

https://www.cibotoday.it/citta/palermo/seltz-sale-limone-catania.html

 

 

 

Chioschi: perché quelli catanesi piacciono tanto?

Quante volte avete chiesto a qualcuno "Ci vieni al chiosco? o gli avete detto "Ci vediamo in uno dei chioschi a Catania"? A Catania è normale darsi appuntamento in uno dei chioschi sparsi per la città, aperti ad ogni ora per offrire un punto di ristoro, ma soprattutto di ritrovo a tutti gli appassionati di ogni età. Quello del chiosco è uno degli antichi riti che il catanese conserva fedelmente e che condivide non solo con gli amici, ma anche con i turisti che passano da Catania.

Con il loro odore di frutta, i loro banconi sempre umidi e lucidi, i limoni tagliati a metà e posti proprio vicino al seltz e le finestrelle a giro sulle quali sono esposte le colorate bottiglie contenenti le famose bibite, i chioschi sono più che una semplice bottega dov'è possibile rinfrescarsi e dissetarsi; sono veri e propri luoghi di aggregazione e di incontro che attraggono tutti e vanno ancora oggi di moda.

I primi chioschi a Catania risalgono alla fine dell'800, quando la loro struttura era ancora in legno e la loro forma era solo circolare per permettere a più persone di appoggiarsi al bancone-finestra e gustare una delle fresche e dissetanti bevande. Inizialmente i 3 chioschi presenti in città erano posti in Piazza Stesicoro (Costa), in Piazza Duomo (Vezzosi) e in Piazza Cavour (Giammona); ma, in seguito all'emanazione di un'ordinanza comunale, sono stati spostati in zone meno centrali per non creare ingorghi né assembramenti: era questo il periodo in cui venne introdotto il seltz, da accompagnare ai noti sciroppi che vengono serviti ancora oggi. Via via nel tempo, ai primi chioschi se ne aggiunsero altri, aperti in tutte le stagioni, sempre più colorati e funzionali per accogliere la clientela di ogni tipo. Fu così che, a poco a poco, il chiosco catanese è diventato il luogo cult dove gustare a basso costo un frappè, rinfrescarsi e dissetarsi con un bibita "frizzantina" durante il giorno o bere qualcosa all'uscita dalla discoteca o dal cinema; oppure il consueto posto per darsi appuntamento con amici e conoscenti. Il "Ci vediamo davanti al chiosco di..." è ormai quasi un motto per ogni catanese vuole o deve incontrare qualcuno e ha poco tempo a sua disposizione.

Nel tempo, i "bibitari del ciospo" hanno ampliato la loro offerta e arricchito le loro tradizionali ricette che hanno tramandato di generazione in generazione. Chi va nei chioschi a Catania infatti può trovare una vasta scelta di bevande e di snack e mentre i più golosi possono scegliere tra uno degli innovativi e ricchi frappè o una crepes, la maggior parte dei catanesi resta fedele alla tradizione e preferisce una bibita fresca e frizzante.

Ma quali sono quelle più gettonate? Ecco quali sono le 5 bibite più bevute nei chioschi catanesi.

Seltz, limone e sale Non c'è chiosco senza seltz, l'acqua resa molto gassata e frizzante dall'apposito rubinetto con sifone, installato davanti al bancone- finestra centrale. Per tradizione, il seltz può essere sorseggiato anche solo con l'aggiunta di abbondante succo di limone locale e sale a preferenza; oppure può essere utilizzato con l'aggiunta degli sciroppi per ricreare le bibite da chiosco.

Frappé alla nutella Il Frappé alla nutella è un prodotto gettonato ancora oggi e scelto dai giovanissimi nelle sue gustose varianti, arricchite di biscotti, creme e topping particolari. L'originale e unico è però quello alla nutella, fatto con il latte, la "brioschina Tomarchio", Nutella e tanto cacao, il tutto magistralmente frullato e gustato nel bicchiere di plastica con cannuccia larga.

Mandarinetto Per gli amanti della frutta che vogliono "passarsi la bocca", il mandarinetto è la bibita perfetta, che lascia il sapore del mandarino locale e inebria il palato di un dolce gusto. C'è chi lo sceglie verde e chi invece rosso, mentre i palati più fini, lo preferiscono "al limone".

Tamarindo Se si vuole digerire un'abbondante cena, il tamarindo è quello che ci vuole: ma attenzione a non dimenticare di aggiungere il bicarbonato a metà bicchiere, un ottimo espediente per rendere la bibita più esplosiva! Estratto da un frutto tropicale, il tamarindo ha il gusto simile al chinotto, che lascia la bocca fresca e frizzante.

Misto frutta Molti scelgono il chiosco per il loro spuntino o la loro merenda e per gustare un ricco bicchiere di misto frutta. Simile ad una macedonia fatta di abbondanti e colorati pezzettoni di vari frutti immersi in sciroppo alla frutta, il misto frutta sa saziare al punto giusto, senza esagerare con le calorie. Un prodotto fit che, a volte però, viene mangiato con la panna.

Le alternative non mancano: con o senza granitina aggiunta allo sciroppo, con o senza arachidi e salatini vari da accompagnamento o con o senza sigaretta in mano.

https://www.ilfattodicatania.it/2021/07/i-chioschi-di-catania-quali-sono-le-5.html

 

 

 

Storia e leggenda del Seltz al limone.

 

Elemento caratteristico di ogni via e piazza principale di Catania è il chiosco. Rifugio degli assetati e delizia dei passanti, il chiosco tipico catanese offre il Seltz al Limone, l’autentico protagonista di questo luogo. Una bibita che potrebbe sembrare il frutto dell’immaginazione di una mente messa alla prova dal calore delle giornate estive. Invece questa bevande esiste, disseta e sì, è una ricetta 100% catanese , in molti applicano numerose varianti , come il doppio sale , il doppio limone e l'utilizzo di sale grosso.

Ma chi fu l'inventore di tale superba bibita e come è diventata parte imprescindibile della vita dei catanesi ?

Partiamo dal suo elemento base , acqua di Seltz, o anche semplicemente seltz, è una denominazione corrente in Italia per designare l'acqua fortemente gassata, ottenuta immettendo in un sifone ermetico il gas (anidride carbonica) sotto pressione di apposite bombolette.

Il suo nome deriva da quello di Selters, una località tedesca sita sulle montagne Taunus, da cui proviene un'acqua minerale ricca di anidride carbonica. In tedesco, infatti, quest'acqua viene denominata Selterswasser ("acqua di Selters").

Accadde che negli anni 30 , il seltz era molto richiesto per preparare bevande e miscugli (in era autarchica non si poteva scrivere cocktail) , il Duce era stanco però di dovere importare dalla Germania l'anidrite carbonica , utile anche per preparare il carbammato d'ammonio, indispensabile per la produzione dei fertilizzanti e delle materie plastiche.

Venne a sapere che nel territorio di Mineo esisteva un lago che emetteva enormi quantità di anidride carbonica , il lago dei Palici uno dei luoghi archeologici più importanti del mondo dove esistevano vestigie di antichi tempi siculi e greci e dove il famoso Ducezio aveva organizzato le sue truppe sicule contro i greci.

Ma a Mussolini tutto questo non importava , ordinò la copertura del lago e il prelievo di tutto il gas che emetteva.

Da quel momento Catania divenne la capitale italiana della produzione CO2 , nella produzione per alimenti , il cavaliere Russo realizzò in quella che era allora la zona industriale della città , l'attuale quartiere di San Cristoforo , una fiorente impresa che forniva anidride carbonica a tutto il territorio nazionale.

Con la guerra l'azienda fu tra le prime a venire bombardata , anche se non completamente distrutta, la produzione si azzerò e come liquidazione alcuni operai si impadronirono di numerose quantità di sifoni già pronte per la produzione del seltz.

Uno di questi operai si chiamava Giammona decise di utilizzare le grandi quantità di seltz che aveva stoccati a casa , per distribuire bevande fresche in un chiosco che aveva creato alla belle e meglio in quel di piazza Jolanda a poche centinaia di metri dalla stazione, chiosco che inaugurò per la festa di Sant'Agata del 1946 .

Cominciò a distribuire con successo acqua con seltz aromatizzata con mezzo limone , fu subito un successo e il successo aumentò quando al limone aggiunse il sale .

La semplice ricetta si diffuse a macchia d'olio agli altri chioscari , dall'ora il seltz al limone è la bevanda catanese per eccellenza.

Secondo molti ricercatori questa è la bevanda migliore possibile perchè ricarica gli elettroliti delle cellule .

Gli elettroliti sono sostanze importanti che permettono alle cellule del corpo di funzionare e al corpo stesso di espletare le proprie attività. Gli elettroliti (come sodio, potassio e altri) sono cruciali nel consentire alle cellule di generare energia, nel mantenere la stabilità del loro rivestimento e nel favorirne il funzionamento in generale. Essi generano elettricità, contraggono i muscoli, muovono l'acqua e i fluidi presenti nel corpo e sono parte attiva in una miriade di altre attività. Il mantenimento dell'equilibrio delle concentrazioni di elettroliti include anche la stimolazione del meccanismo della sete quando il corpo è soggetto a disidratazione. Il cervello funziona un pò come le batterie dell'auto è composta da un infinità di "microcellule" e per funzionare hja bisogno di elettroliti. Una sostanza come i normali beveroni energetici in commercio contiene molta acqua (bene) ma anche zucchero (male) chè non conduce elettricità e quindi blocca il rifornimento elettrolitico al cervello, solo dopo che il nostro corpo assorbirà gli zuccheri l'effetto degli integratori sarà effettivo (circa un'ora se va bene). Il seltz con Limone , sale da cucina e aggiungerei un pizzico di bicarbonato che viene preparato nei chioschi della Sicilia orientale (potete farlo anche a casa) agisce quasi istantaneamente , fornendo al cervello e alle cellule muscolari tutti gli elettroliti di cui hanno bisogno e migliorando le capacità celebrali e i tempi di reazione.

Quindi buon seltz al limone a tutti.

 

Fonti : wikipedia.com ; Abate Giuseppina (donna di grande memoria e lunga vita)

 

 

 

 

Seltz, limone e sale: storia del drink catanese che si beve ai chioschi

Un drink siciliano che affonda le proprie radici nella Germania centrale. Una storia che unisce i Borbone e il Messico, una bevanda dissetante e squisita. La preparazione è sacra ed è accompagnata da una gestualità tipica dei chioschi catanesi, con tutta la musicalità degli ingredienti che vengono aggiunti man mano. Uno spettacolo imperdibile della città etnea.

Seltz, sale e limone, detto tutto d’un fiato e bevuto tutto insieme. Tre paroline magiche che come una passaporta di Harry Potter vi catapulteranno direttamente a Catania, con una cassatina in mano e la Cattedrale di Sant’Agata sullo sfondo. Come il Duomo, altrettanto sacri e frequentati sono i chioschi catanesi, rifugio degli assetati sulle soleggiate vie sicule, testimoni di un rituale e scrittori di una musica jazz che ricorderete per tutta la vita.

Il drink che unisce un anonimo paesino della Germania e Catania

Partiamo dal principio: i chioschi di Catania sono dei rivenditori di bibite, si trovano sul ciglio delle strade. Sono i discendenti diretti degli acquafrescai borbonici del Regno di Napoli (infatti questi chioschi si trovano anche nella città campana); si possono incrociare anche in Catalunya e soprattutto in Messico dove ci sono le aguas frescas.

La cosa curiosa di tutto questo sinuoso tracciato nella storia è che il seltz, limone e sale lo si deve invece al tedesco Selters, un piccolo comune della Germania centrale, perché è qui che si trova la sorgente d’acqua ricca di anidride carbonica che fa da base essenziale per il seltz, che a Catania si è trasformato in sess. In pratica, il seltz è acqua gassata "molto frizzante", cioè con elevata concentrazione di anidride carbonica disciolta, ottenuta immettendo in un sifone ermetico il gas sotto pressione di apposite bombolette. A Catania la situazione è leggermente diversa perché il sess sgorga direttamente dai rubinetti.

C’è una musicalità nei gesti, un’orchestra gestita dall’acquafrescaio: il tamburo battente nel momento in cui si apre la fontana, le bollicine gorgoglianti che suonano come il charleston su una batteria e infine lo "psssss" che sibila alla fine della melodia, quando il seltz ha riempito il bicchiere. Tutto fintamente improvvisato, come il jazz su una nave da crociera. Arriva poi il tempo del limone, immancabile in ogni preparazione dei chioschi, vero elemento d’arredo della struttura. Tagliato a metà con precisione giapponese, premuto vigorosamente nel bicchiere con un apposito schiaccia agrumi.https://www.mimmorapisarda.it/2022/09.jpg

 Infine il sale, l’elemento più sottovalutato della preparazione ma fondamentale a livello chimico: gli elettroliti del cloruro di sodio integrano il seltz e il limone (o un altro ingrediente del drink), rendendo la bevanda molto dissetante. Il genio dietro questo drink semplice e unico pare essere il signor Russo, un chioscaro di San Cristoforo che negli anni ‘70 ha inventato il geniale marchingegno che spilla acqua gassata dal rubinetto.

Che altro si beve nei chioschi catanesi?

Non vi piace l'acqua frizzante o il gusto di limone? No problem. I chioschi catanesi sono attrezzati per ogni evenienza e ci sono bibite speciali e tipiche per tutti i gusti. Partiamo da quella che può essere considerata a tutti gli effetti una droga legale, il Mandarino verde: i tratta di uno sciroppo al mandarino verde, un agrume tipico siciliano, completato con del succo di limone. L'avvertenza è che una volta assaggiato non potrete più farne a meno e lo cercherete di chiosco in chiosco e, come il Giuda Ben Hur salvato dal Signor Burns nei Simpson direte al chioscaro: "Tu sei davvero il re di tutti i re". Di questa bibita c'è anche una versione "classica", il mandarino al limone, fatta con sciroppo al mandarino o all'arancio e limone spremuto, in alcuni casi "doppio".

 Consigliamo poi il tamarindo al limone e bicarbonato, un digestivo dolce e amaro allo stesso tempo, perfetto per "smaltire" i chili di arancini col cuore morbido di ragù. Molto dissetante è anche il "misto", ovvero una preparazione simile a un cocktail in cui il bibitaro mixa vari sciroppi e preparazioni del chiosco. Infine da provare il Magiaebevi: uno sciroppo di frutta semplice, conservato in dei boccioni di vetro, con all'interno la stessa frutta da cui deriva. Al bicchiere viene aggiunto un po' di seltz e il risultato è una bevanda molto zuccherina, meno dissetante ma più golosa delle precedenti.

 

Leonardo Ciccarelli

https://www.cookist.it/seltz-limone-e-sale-storia-del-drink-catanese-che-si-beve-ai-chioschi/

 

 

 

SCIATALGIA A SAN CRISTOFORO

Oggi pomeriggio quattro passi a prendere aria salubre: via Gramignani, via Villa Scabrosa, via del Principe e dintorni. Mi ci voleva, ogni tanto ne sento il bisogno.

E’ lì che faccio la spesa per la mia speciale wikipedia Marca Liotru, è lì che li sento davvero, dove drizzo le orecchie. Lì è dove nasce il vero catanese, in quelle strade in cui padroneggiano la creatinina, il colesterolo e la glicemia (vedasi l’obesità fra i giovani della zona che si abbuffano a carne di cavallo, cipolline e panzerotti);  lì dove non potresti sentirti mai solo perché la densità di popolazione è tale da incrociare un essere umano ogni due metri, ma con l’optional del sonoro che è già una bella cosa perché qui è inserito di serie. Non devi pagare alcun extra, è gratis. Basta saper apprezzare gli accessori.

Peccato che un improvviso mal di schiena mi abbia costretto a fermarmi in via Cordai. Così da via Plebiscito giro su Via Belfiore, sublime crocevia di catanesità, e mi accomodo su una di quelle sedie con tavolino poste sul marciapiedi all’ingresso di un bar molto “raffinato” e frequentato da nullafacenti professionisti. Cosa consumano? Centinaia di Moretti! Della Ceres non gliene frega nulla.

Mi siedo. Ho bisogno almeno di una ventina di minuti per riprendere il cammino e tornare in auto senza problemi. Vedo la gente passarmi davanti e ne rimango affascinato per quel che fanno e che dicono. Quando la tensione al gluteo sinistro comincia ad allentarsi, un uomo con una birra in mano si siede accanto a me. Sono nuovo nel luogo, potrei essere chiunque e quindi genero diffidenza. Lui, da un aspetto così indefinibile da non farmi capire se più giovane o più anziano di me e in possesso di una lucidità poco credibile, mi guarda dritto negli occhi e dice:

- Cecca a quaccunu?

- Sciatica.

- No, “Saru Sciatica” non c’è.

- No, mi scusi. In questo momento ho la sciatica, la sciatalgia, e ho bisogno di sedermi perché soffro se sto in piedi.

- Ah! (*), picchì non ci metti a pumata ca s'incamina (Sifcamina)? Chissa bona fu, quannu mi ruppi i vettibri palombari (lombari).

Senza nemmeno salutarmi si alza, torna all'interno del bar e ordina un’altra Moretti rivolgendosi ai suoi colleghi: “mbare, assira ti visti ni ticchi tocchi! bonu vinisti!”

 

E voi vi abbonate ancora a Netflix? Venite qui e fatevi una passeggiata!

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(*) prefisso universale che usiamo a Catania e che ci toglie dall’imbarazzo in qualsiasi occasione.

 

 

 

 

 

 

"Chi fai stasira?"..."Chi sacciu..intantu minni vaiu o' ciosco i Giammona, a piazza Umberto...e appoi viremu!!"....

Questa frase che non ha bisogno di traduzione è una frase che un qualsiasi cittadino di Catania o del suo hinterland avrà ripetuto tante e tante volte. Il "ciosco (in italiano diviene "chiosco") non è semplicemente un "punto di ristoro" come potrebbe essere definito da una qualsiasi guida turistica o libro del Touring Club Italiani…il ciosco è un punto di ritrovo diurno e notturno per giovani e meno giovani, è ormai un vero e proprio "cult" e simbolo della vita di ciascun catanese. Ogni catanese ha il suo ciosco preferito…e tanti se ne trovano in giro per la città. Ce ne sono a piazza Roma, a piazza Cavour, in piazza della Borsa per citare quelli in zona centro ma i più famosi sono quelli di Piazza Umberto (piazza Vittorio Emanuele III, lì ce ne sono due: Giammona e Vezzosi) lungo proprio la via Umberto, ad un passo dalla "fera u' lune", cioè in pieno centro a Catania…in questa opinione parlerò un po' della storia e dell'importanza che hanno assunto i chioschi nella vita quotidiana di un catanese e poi vi parlerò di quello che è forse il Ciosco per eccellenza: il "ciosco" Giammona.

La storia dei chioschi a Catania si perde nel tempo…e l'evoluzione del modo di preparare e vendere bevande, sciroppi e bibite è stata rapida e trova sicuramente origini nei venditori ambulanti di "acqua e e zammù", cioè acqua e anice che tenendo in fresco l'acqua in posti "ombrosi" strategici delle città riusciva a dissetare e rinfrescare l'ugola dei catanese in cerca di un modo per alleviare le sofferenze provocate dal gran caldo.

Nel tempo, da una attività ambulante, la vendita di bibite fresche, che potevano essere o acqua e zammù o acqua e limone, si trasforma in vendita in veri e propri negozietti dislocati nelle varie piazze e piazzette catanese. Questi piccoli negozietti, quelli che chiameremo comunque storici, hanno una particolarità nella loro forma…in pratica sono delle piccole casette a forma esagonale con un tettuccio in legno…in cui gli avventori potevano da ognuna di queste sei parti in cui era presente una finestrella con tanto di appoggio in cui è possibile ordinare, bere e ripararsi dal sole poiché ognuna di queste aperture è anche dotata di una piccola ma efficace tettoia.

Passano gli anni e si comincia anche ad usare oltre all'acqua naturale liscia anche l'acqua naturale frizzantina rinvenibile in fonti sul versante sud-ovest dell'Etna…e poco dopo arrivano nell'ordine gli sciroppi ed in seguito il seltz. Gli sciroppi, inizialmente, erano di pochi gusti e mono-marca, le famose bibite Fabbri ma poi nel tempo i vari cioscari catanese si sono a poco a poco industriati e passati dalla semplice vendita anche alla produzione di tali sciroppi: ed arrivano così nei diversi cioschi bibite preparate con sciroppi "home-made" essenzialmente al sapore di mandarino, la famosa orzata, o il tamarindo ma anche bibite assolutamente inedite come il cosiddetto "sciampagnino" (cedrata con acqua e seltz). A tutt'oggi diversi cioschi vendono esclusivamente bibite con sciroppi di propria produzione.  

 

Come dicevo prima il fatto di andare al ciosco per un catanese è una tradizione che tra l'altro non ha praticamente nessun riferimento né in altri luoghi siciliani o fuori dalla Sicilia ed è talmente radicato nel DNA del catanese che non è neanche un fenomeno passeggero o una moda temporanea quella di passare a bere qualcosa al ciosco. Al ciosco potreste anche ordinare un caffè, una bibita classicaca come una coca cola…ma se farete ciò, tutti gli avventori del ciosco vi noteranno e proveranno per voi una certa nota di "antipatia"…dovete adattarvi alla tradizione…senno "su coppa"…(sono botte)…

Ed allora cosa prendere?...la bibita tradizionale è sicuramente seltz, limone e sale…che consiste in una spremuta di limoni in acqua gassata, con aggiunta di seltz (quella morbidissima schiuma che si deposita in alto) ed una cucchiaiata abbondante di sale…la bibita che berrete sarà talmente dissetante e soprattutto avrà un effetto digestivo nel vostro stomaco da lasciarvi davvero soddisfatti e felici per la scelta…

Un'altra bibita che tira moltissimo nasce dall'accoppiata tra il limone ed il mandarino…che prende così l'aspro del limone ed il sapore dolce del mandarino. Un altro ottimo digestivo è il tamarindo con limone e bicarbonato mentre tra i vari sciroppi quello al mandarino verde risulta essere una piacevolissima e gusto novità. Così anche a chi non piace il limone non rimarrà a bocca asciutta.  

 

 

 

 

 

 

 

GUIDA AI COCKTAILS

 

AMERICANO

 

Martini Rosso (1/3), Bitter Campari (1/3), Soda water (1/3), Scorza di limone, Arancia (1 fetta)

 

Creato negli anni Trenta a Milano, può essere considerato il padre del famoso cocktail Negroni. Ecco la preparazione: direttamente in un tumbler, precedentemente raffreddato, versare abbondante ghiaccio (2/3 del bicchiere) il Campari e il Martini Rosso. Mescolare bene e completare il tutto con la soda. Guarnire con una fettina d’arancia e la scorza di limone. Servire subito.

 

ANGELO AZZURRO

 

Cointreau (3 parti), Gin (6 parti), Blue Curacao (1 parte)

 

 

 

Preparare nello shaker versando il Cointreau, il Gin, Blue curaçao, alcuni cubetti di ghiaccio ed agitare. Servire in un bicchiere tumbler e decorare con un frutto a scelta. In alcune sue varianti viene usato il Limoncello al posto del Gin.

 

APERTAS

 

 

Aperol (3 cl), Cedrata Tassoni (7 cl), Mezza fetta di limone

 

 

 

 

Preparare direttamente nel tumbler pieno di ghiaccio. Versare la Cedrata Tassoni ed aggiungere l'Aperol. Decorare con mezza fetta di limone o d'arancia.

 

B52

 

Kahlua (1/3), Baileys (1/3), Grand Marnier (1/3)

 

 

 

Preparare direttamente in uno shot, senza ghiaccio. Versare prima la Kahlua (o il Tia Maria), poi facendo scivolare i liquori sul retro di un cucchiaino, versare il Baileys e alla fine il Grand Marnier. Così facendo, gli ingredienti non si mescoleranno, creando un piacevole effetto a strati. Per un effetto più coreografico, si può bere infiammato. Una volta acceso, va bevuto con la cannuccia tutto d'un fiato, per evitare che essa prenda fuoco. Questo esplosivo drink nasce negli USA e prende il nome del famoso aereo da bombardamento B52.

 

BELLINI

 

Succo di pesca (1 parte), Champagne (2 parti)

 

Versare in una flute raffreddata in precedenza il succo di pesca e lo Champagne. Mescolare dolcemente con lo stirrer e servire. La ricetta originale prevede in realtà la polpa di pesca bianca. In pratica lavare una pesca, privarla del nocciolo,tagliarla a pezzetti e passarla nel passaverdure. Il composto ottenuto dev'essere raffreddato con qualche cucchiaino di ghiaccio tritato e zuccherato se necessario. Non sempre però è possibile trovare questa qualità di pesche, quindi spesso si utilizza il succo di pesca.

 

BLOODY MARY

 

Vodka (1 1/2 oz), Succo di pomodoro (3 oz), Succo di limone (1/2 oz), Worcestershire (alcune gocce), Tabasco (alcune gocce), Sale (un pizzico), Pepe (uno spruzzo)

 

Preparare nello shaker con ghiaccio. Versare la vodka, il succo di pomodoro ed il succo di limone, la salsa Worcestershire ed il tabasco. Agitare una decina di secondi e versare in un tumbler medio. Prima di servire, una spruzzata di sale e di pepe. Guarnire con un gambo di sedano. Alcuni preferiscono prepararlo direttamente nel bicchiere tumbler, mescolando delicatamente con un cucchiaio da bar.

 

BULLDOG

 

Red Bull (50%), Vodka (50%), Fragola (spiedino)

 

Preparare direttamente in un bicchiere tumbler con alcuni cubetti di ghiaccio e versare la Red Bull e la vodka (50% alla fragola e 50% liscia). Decorare con uno spiedino di fragole.

 

 

CAIPIRINHA

 

Cachaca (6 cl), Lime (mezzo frutto), Zucchero di canna (3 cucchiaini)

 

Cocktail brasiliano da preparare direttamente in bicchiere tumbler con mezzo lime tagliato a cubetti. Aggiungere lo zucchero di canna, nelle quantità indicate. Con un pestello effettuare dei movimenti rotatori esercitando una pressione leggera. Riempire il bicchiere di ghiaccio e versare la cachaca. Mescolare con uno stir. Per decorare utilizzare delle cannucce.

 

COSMOPOLITAN

 

Vodka (1 e 1/2 oz), Cointreau (1/2 oz), Succo di lime (1/2 oz), Succo di mirtillo rosso (1 oz)

 

Versare nello shaker abbondante ghiaccio (circa 3/4). Aggiungere nell'ordine, la Vodka secca, il Cointreau, il succo di lime e il succo di mirtillo rosso. Shakerare e filtrare in una doppia coppa Martini, precedentemente raffreddata. Decorare con una scorzetta di lime. Inventato a Miami, riscosse subito molto successo a New York.

 

CUBA LIBRE

 

Rum (5 cl), Coca Cola (12 cl), Succo di lime (1 cl), Mezza fetta di lime

 

Preparare direttamente in un tumbler con ghiaccio. Versare il Rum bianco, la Coca Cola ed il succo di lime. Mescolare delicatamente e decorare con mezza fetta di lime o limone. Alcuni barman ritengono apprezzabile l'aggiunta di 1 o 2 gocce di angostura prima della miscelazione.

 

DOCTOR PEPPER

 

Amaretto (30%), Rum (30%), Birra (40%)

 

 

Preparare direttamente in un qualsiasi bicchiere o calice da cocktail. Versare l'amaretto, il rum e la birra nelle quantità indicate. Mescolare e servire, preferibilmente, in un bicchiere short drink.

 

 

EL DORADO

 

Rum (40%), Advocat (30%), Crema di cacao (30%), Cocco (grattugiato)

 

Preparare nello shaker, in cui vanno messi 4 o 5 cubetti di ghiaccio: piccola frullatina prima di aggiungere gli ingredienti. Aggiungere dunque Rum, Advocat e crema di cacao. Aggiungere poi due cucchiaini di cocco grattugiato. Conservare in frigo prima di servire per almeno 15 minuti.

 

GIN LEMON

 

Gin (60%), Schweppes Lemon (40%), Mezza fetta di limone

 

Preparare in un bicchiere tumbler con 3 o 4 cubetti ghiaccio in cui versare il gin e la Schweppes Lemon. Decorare con mezza fetta di limone.

 

 

GIN TONIC

 

Gin (65%), Acqua Tonica (35%), Mezza fetta di limone

 

Preparare direttamente in un bicchiere da long drink con 3 o 4 cubetti di ghiaccio. Versare il gin e l'acqua tonica e mescolare. Decorare con mezza fetta di limone

 

 

HAVANA

 

Vermouth (33%), Punt e Mes (33%), Dry Gin (33%), Curacao (un cucchiaino), Foglia di menta

 

Preparare direttamente in un bicchiere tumbler, con alcuni cubetti di ghiaccio. Versare, nell'ordine, il Vermouth, il Punt e Mes, il Dry Gin e ricoprire con un cucchiaino di Curacao. Decorare con una foglia di menta

 

IRISH COFFE

 

Whisky (30%), Crema di latte (50%), Caffè (20%), Zucchero (un cucchiaino)

 

Versare in un bicchiere da Irish Coffee (caffè irlandese) il caffè bollente e un cucchiaino di zucchero di canna. Mescolare fino a far sciogliere lo zucchero. Aggiungere il Whisky irlandese e infine la crema di latte, precedentemente sbattuta nello shaker con delicatezza. Servire assolutamente senza mescolare.

 

 

JACK E MENTA

 

Sciroppo alla menta (3 parti), Whisky (7 parti), Foglia di menta

 

Preparare in un bicchiere tumbler con alcuni cubetti di ghiaccio. Versare lo sciroppo alla menta ed whisky Jack Daniel's. Decorare con una foglia di menta. E' possibile alterare il cocktail aumentando o diminuendo la percentuale di menta, a seconda del fatto che si desideri assaporare di più o di meno lo sciroppo, quindi rendere più o meno pesante il drink

 

JAPAN ICE

 

Vodka (25%), Gin (25%), Rum (25%), Midori (25%), Sweet Sour, Sprite, Mezza fetta di limone

 

Preparare in un bicchiere tumbler colmo di ghiaccio per metà. Versare la vodka, il gin, il rum ed il midori, quindi mescolare. Aggiungere un goccio di sweet sour ed un goccio di Sprite. Mescolare nuovamente, decorare con mezza fetta di limone e servire con cannucce corte

 

KAMASUTRA

 

Cognac (30%), Blue Curacao (30%), Succo di arancia (40%)

 

Preparare nello shaker con ghiaccio. Versare il cognac, il blue curacao ed il succo d'arancia. Agitare vigorosamente e servire in un ampio calice da cocktail con cannucce corte.

 

MARGARITA

 

Tequila (5 parti), Triple Sec (3 parti), Succo di limone (2 parti), Sale, Fetta di limone

 

Preparare nello shaker versando la Tequila, il Triple Sec ed il succo di limone. Servire in una coppa Margarita, dopo averne "brinato" il bordo con del sale fino. Decorare con una fetta di limone. Alcune ricette prevedono 6 parti di Tequila, 3 di Triple Sec e 1 di limone

 

MARTINI COCKTAIL

 

IMartini Extra Dry (20%), Gin (80%), Oliva, Scorza di limone

 

Preparare nel mixing glass con Martini Extra Dry e Gin (preferibilmente Gin Bosford). Decorare con un'oliva e/o con una scorza di limone.

 

MOJITO

 

Rum (5 cl), Soda (quanto basta a colmare il bicchiere), Lime (1 frutto), Zucchero di canna (2 cucchiaini), Menta (una decina di foglie)

 

Questa è la preparazione del Mojito originale cubano. Deporre in un bicchiere tumbler le foglie di menta, il succo di lime e i due cucchiaini di zucchero di canna (raffinato, quindi bianco). Con un pestello mescolate, esercitando una pressione leggera, in modo da amalgamare il tutto senza spezzare le foglie di menta. Aggiungere abbondante ghiaccio (non tritato). A questo punto versare il Rum bianco e colmare con la soda. Decorare con una cannuccia (con cui mescolerete molto leggermente il cocktail, senza sgasare la soda), un rametto di menta e una fettina di lime.

 

NEGRONI

 

Gin (1/3), Vermouth rosso (1/3), Bitter Campari (1/3), Mezza fetta di arancia

 

Preparare direttamente in un bicchiere Old fashioned con alcuni cubetti di ghiaccio. Versare nell'ordine il Gin, il Vermouth (preferibilmente rosso dolce) ed il Bitter Campari. Decorare con mezza fetta d'arancia.

 

NEGRONI SBAGLIATO

 

Spumante Brut (1 parte), Martini Rosso (1 parte), Bitter Campari (1 parte), Arancia

 

Versare il Martini Rosso e il Bitter Campari in un bicchiere tumbler, riempito precedentemente con i cubetti di ghiaccio. Colmare il bicchiere con lo spumante brut e miscelare con lo stirrer. Decorare con una fettina di arancia adagiata nel cocktail o posizionata sul bordo del bicchiere. Questa variante del noto Negroni, venne inventata negli anni sessanta a Milano, nel Bar Basso, dal bartender Mirko Stocchetto. Il Negroni Sbagliato sostituisce al Gin, lo Spumante Brut, rendendo il cocktail meno alcolico.

 

ORGASM

 

Amaretto (33%), Kahlua (33%), Baileys (33%)

 

Preparare nello shaker con ghiaccio. Versare l'amaretto, la Kahlua ed il Baileys. Agitare con vigore e servire in un bicchiere Shot Glass.

 

 

 

PINA COLADA

 

Rum (3 parti), Latte di cocco (2 parti), Succo di ananas (5 parti), Ciliegia, Cubetto di ananas

 

Preparare nel mixing glass versando il Rum (bianco), il Latte di cocco, il succo d'ananas ed agitare il tutto. Decorare con una ciliegia e un cubetto d'ananas.

 

P.S. I LOVE YOU

 

Rum scuro (3/4 oz), Amaretto (1 1/2 oz), Kahlua (3/4 oz), Baileys (1 1/2 oz), Panna (1 oz)

 

Versare nello shaker con ghiaccio il Baileys, l'Amaretto, il Kahlua, il Rum scuro e la panna. Agitare una ventina di secondi e versare, filtrando, in una coppa Martini. Spolverare con un po' di polvere di cocco o cacao amaro. Versione alternativa: Shakerare il Baileys (3 cl) con il Grand Marnier (3 cl) e la panna (7,5 cl). Versare in una coppa dove è già presente sul fondo uno spruzzo di crema di menta. Spolverare con cacao.

 

PUCCINI

 

Succo di mandarino (1 parte), Spumante (2 parti)

 

Spremere un mandarino, filtrarne il succo con un colino e versarlo in una flute ben fredda. Aggiungere lo spumante molto freddo (preferibilmente spumante secco).

 

 

ROSSINI

 

Frullato di fragole (1/3), Champagne (2/3), Fragola

 

Frullare le fragole (circa 50 gr) dopo averle lavate ed asciugate. Filtrarle con un colino qualora i semi diano fastidio. Conservare in frigorifero fino al momento di servire. Versare il frullato in una flute ed aggiungere lo Champagne ben freddo, mantenendo le proporzioni indicate. Decorare con una fragola.

 

RUM E PERA

 

Rum (un bicchierino), Succo di pera (un bicchierino)

 

Più che un vero e proprio cocktail, il rum e pera è un sistema per gustare il rum (bevanda forte ed amara) col succo di pera (per nulla forte ma dolce e densa). Si versa in un bicchierino il rum (preferibilmente giallo o ambrato) ed in un'altro bicchierino il succo di pera. Berli tutti d'un fiato iniziando indifferentemente dal rum o dal succo di pera.

 

SANGRIA

 

Limone (2), Arancia (2), Mela (1, dalla polpa profumata e soda), Pesca (2), Brandy (4 cucchiai), Vaniglia (una stecca), Cannella (3 pezzi), Chiodi di garofano (4), Zucchero (120 grammi, semolato), Vino rosso secco (1 litro), Gazzosa (1/2 litro)

 

Versare lo zucchero in un'ampia ciotola, aggiungere il litro di vino rosso secco, i 4 cucchiai di Brandy, la stecca di vaniglia, i pezzetti di cannella (sconsigliamo la polvere, perché renderebbe torbida la bevanda) e i chiodi di garofano. Girare dolcemente per sciogliere lo zucchero. Premere un'arancia e un limone e versarne il succo nella ciotola. A parte, tagliare a cubetti le pesche e la mela, precedentemente lavate, affettare mezzo limone e mezza arancia e deporre il tutto nella bevanda. Lasciar riposare in frigo qualche ora (anche una notte intera). Aggiungere poi la gazzosa e servire.

 

SEX APPEAL

 

Succo di arancia (20%), Anisette (20%), Whisky (60%), Gin (un cucchiaio), Mezza fetta di arancia

 

 

  

Preparare nello shaker con pochi cubetti di ghiaccio. Versare il succo d'arancia, l'anisette, il whisky ed il gin. Decorare con mezza fetta d'arancia. Servire in un bicchiere tumbler stretto.

 

 

 SEX ON THE BEACH

 

Vodka (1 1/4 oz), Liquore alla pesca (3/4 oz), Succo di arancia (1 1/4 oz), Succo di mirtillo rosso (1 1/4 oz)

 

Versione originale IBA (International Bartenders Association). Per preparare il Sex on the beach versare la Vodka, il liquore alla pesca (peachtree) e il succo d'arancia nello shaker pieno di ghiaccio. Shakerare forte e versare in un tumbler alto. Aggiungere il succo di mirtilli (cranberry), senza mescolare, se si vuole creare un simpatico gioco di sfumature. Guarnire con una fetta di arancia e una cannuccia. Come quasi sempre accade, esistono più varianti di uno stesso cocktail. A seconda delle varie versioni, troviamo come basi alcoliche: vodka alla pesca, vodka al melone e liquore alla pesca. Tra gli ingredienti analcolici: succo d'arancia, succo d'ananas, sciroppo alla fragola, succo di ribes e succo di mirtilli.

 

 

 

SIDECAR

 

Cognac (6 parti), Cointreau (3 parti), Succo di limone (1 parte)

 

Versare nello shaker il Cointreau, il Cognac e il succo di limone. Aggiungere il ghiaccio cristallino e shakerare velocemente. Filtrare in una coppetta da cocktail.

 

TEQUILA BUM BUM

 

Tequila (1 parte), Acqua Tonica (1 parte)

 

Versare i due ingredienti direttamente in un bicchiere piccolo da cocktail e coprire con un tovagliolo per un minuto. Sbattere il bicchiere sul tavolo con due colpi decisi (da qui il termine boom boom) e bere tutto d'un fiato. Volendo al posto dell'acqua tonica si può utilizzare la Lemon soda.

 

TEQUILA SUNRISE

 

Succo di arancia (9 cl), Tequila (4,5 cl), Sciroppo di granatina (1,5 cl)

 

Preparare direttamente in un tumbler alto con ghiaccio. Versare la Tequila, il succo d'arancia (fresco di arancia bionda) e mescolate. Aggiungete infine lo sciroppo di granatina. La granatina andrà a depositarsi sul fondo donando al drink l'effetto sunrise (alba). Completare con mezza fetta d'arancia e una ciliegia al maraschino. Servire con cannuccia.

 

 

TORO ROSSO

 

Bitter Campari (3 parti), Red Bull (7 parti), Ciliegia

 

Versare, in un tumbler pieno di ghiaccio fino all'orlo, il Bitter Campari e la Red Bull. Mescolare delicatamente. Decorare con una ciliegia. Questo drink prende il nome dal suo ingrediente principale, la Red Bull, che è per altro, la traduzione in inglese del nome della ricetta.

 

 

TORO SEDUTO

 

Rum (20%), Vodka (30%), Red Bull (50%), Ananas (cubetti), Fragola (cubetti)

 

Preparare direttamente in un bicchiere tumbler colmo per metà di ghiaccio. Versare il rum (Rum Pellerossa aromatizzato al miele, invecchiato 12 anni) la vodka (Vodka Guaranà) e la Red Bull. Decorare con uno spiedino di ananas e fragole e servire con cannucce.

 

WHISKY E COCA COLA

 

Whisky (3 parti), Coca Cola (2 parti), Mezza fetta di limone

 

Versare direttamente in un bicchiere tumbler (con o senza ghiacio, a seconda di gusti) whisky (preferibilmente Jack Daniel's) e la Coca Cola. Mescolare col cucchiaino e decorare con mezza fetta di limone.

 

 

WHITE RUSSIAN

 

Vodka (5 parti), Kahlua (3 parti), Crema di latte (2 parti)

 

Preparare in un bicchiere old fashioned pieno di ghiaccio. Versare la Vodka, il liquore al caffè Kahlua e mescolare bene. Aggiungere poi la crema di latte.

 

 

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SE ME OLVIDO OTRA VEZ      Manà