Costruita immaginando gli Asburgo giganti e il resto degli uomini tutti lillipuziani (viste le distanze fra i suoi monumenti), già dal mattino danza al giro di valzer fra le sue "strasse", elegante in frettolosi trench indossati da bellissimi occhi blu. Una città che al posto delle campane suona senza sosta le overture di Strauss e le opere di Mozart. Vi pare poco? 

Antica, romantica, aristocratica, profumata, superba, silenziosa e tonante. Insomma, Vienna!

 
 

 

 

 

 

Chi va nella capitale per pochi giorni e per vedere i monumenti più famosi si muoverà soprattutto nel Primo Distretto, la Innere Stadt. Qui ci sono tutti i più importanti monumenti, chiese, palazzi, ristoranti e Grand Hotel. Intorno all'Inner City ruota la Ringstrasse, una strada circolare che cambia nome ogni volta che incontra un viale, prendendo il nome di questo: quindi, se all'improvviso leggerete Dr.-Karl-Lueger-Ring, Parkring, and Schubertring, Burgring etc, non vi siete persi: è sempre la stessa strada.


L’Opera di Stato Come arrivare
1., Opernring 2 U, Tram, Bus: Karlsplatz/Oper
(1., Opernring 2): la scalinata, la sala dei marmi e l'auditorio rosso e oro valgono una visita quando la famosa orchestra non suona.
L ’Opera di Stato di Vienna è uno dei principali teatri dell’opera del mondo, una fonte di svago ad altissimo livello. Durante una stagione il rinomato palcoscenico offre ogni giorno per 300 giorni al anno un programma diverso con oltre 60 fra opere e spettacoli di balletto. Per i massimi interpreti dell’opera, per i registi e i coreografi della scena internazionale è un vero piacere sottoporre il loro talento artistico al giudizio esperto, ma anche critico, del pubblico viennese. Nella lista dei direttori che gestirono il venerabile teatro sul Ring di Vienna compaiono i nomi di importanti musicisti come Gustav Mahler (1897 - 1907), Richard Strauss (1919 - 1924), Herbert von Karajan (1956 - 1964) e Claudio Abbado (1986 - 1991). L’edificio stesso dell’Opera fu costruito nel periodo fra il 1863 e il 1869 ed era allora uno dei primi edifici di prestigio eretti lungo la Ringstrasse, appena sorta. Il progetto dell’allora “Teatro dell’Opera Imperialregio” reca la firma del duo di architetti August Sicard von Sicardsburg ed Eduard van der Nüll. Una volta all’anno il palcoscenico e il parquet dell’Opera di Stato si trasformano per una notte in una grande pista da ballo, in occasione del Ballo dell’Opera. Tale manifestazione, a cui partecipa il presidente della Repubblica Austriaca, viene inaugurata da oltre cento coppie di giovani debuttanti in abito lungo da sera e frac i quali aprono il ballo dei balli facendo rivivere l’atmosfera magica della cosiddetta “era della Ringstrasse”. http://www.wiener-staatsoper.at/Content.Node/home/index.php
Orari La prima visita guidata alle ore 14. - Visite guidate a richiesta; annuncio delle date anche sul cartello sotto le arcate del teatro (Kärntner Strasse)

 

Hotel Sacher
Dietro l'Opera di Stato passate all' Hotel Sacher (3A - 1., Philharmonikerstrasse 4) famoso per la sua torta al cioccolato – La Sachertorte, più comunemente chiamata Sacher, è una torta al cioccolato inventata da Franz Sacher per Klemens von Metternich il 9 luglio 1832 a Vienna, in Austria. La torta consiste in due strati di pasta di cioccolato leggera con al centro un leggero strato di confettura di albicocche mentre sopra e nei lati è ricoperta da una glassa di cioccolata nera.
La torta Sacher viene servita a una temperatura di 16-18 gradi, tradizionalmente accompagnata con panna montata non dolce e una tazza di caffè o tè (molti viennesi, infatti, considerano la Sachertorte troppo "secca" per essere mangiata senza).
Ci sono due ricette ufficiali. Perciò per due volte è sorta una causa legale tra i negozi viennesi di paste Sacher e Demel per stabilire a chi dei due è permesso vendere la Sachertorte "originale".
Ancor oggi i segreti della torta Sacher sono gelosamente custoditi dalla pasticceria dell'Hotel Sacher di Vienna, che ne produce artigianalmente oltre 270.000 pezzi all'anno. La Sacher torte originale è protetta da un marchio di fabbrica e, ad oggi, non esistono al mondo licenze per la rivendita di questo prodotto. Esistono invece centinaia, forse migliaia di imitazioni.
L'unico posto dove si può trovare la torta Sacher originale fuori dall'Austria, è nel Sacher Shop di Bolzano.
Fare una vacanza a Vienna e non assaggiare almeno un fetta della famosa Sacher Torte è davvero un peccato mortale. La prelibata specialità viennese è considerata una delle principali attrazioni della città, insieme allo Schonbrunn Palace, al Wiener Prater e a tutti i principali punti di Interesse di Vienna: un richiamo turistico che tutte le migliori pasticcerie di Vienna non sottovalutano. Tantissimi sono infatti gli hotel di Vienna che includono nei propri ambienti delle raffinate pasticcerie che propongono non solo la Sacher Torte, ma anche numerose specialità al cioccolato, ingrediente principe della cucina austriaca. Gli hotel a Vienna fanno dunque concorrenza alle più importanti pasticcerie, in ognuna delle quali non verranno tradite le aspettative dei turisti che vengono per assaggiare la preziosa specialità al cioccolato. 

Questa vera e propria esaltazione delle papille gustative è causata dai due strati di pan di spagna al cioccolato, farciti al centro da una confettura di albicocche e completamente ricoperti da una glassa di cioccolato fondente, delizioso connubio ideato dal cuoco di corte, Franz Sacher, per soddisfare i capricci culinari del Principe Cancelliere Metternich. Le pasticcerie usano servire la fetta di torta del prelibato gioiello dolciario accompagnandola da una spruzzata di panna montata, decorata da un delizioso bottoncino, sempre al cioccolato, rigorosamente fatto a mano. Per assaggiare la Sacher Torte naturalmente bisognerà andare all'Hotel Sacher, proprietario e geloso custode della ricetta originale da cui prende il nome questo bellissimo albergo di Vienna, fondato proprio dal Sig. Franz Sacher. Anche nella famosissima pasticceria Demel scoprirete la bontà della Sacher Torte di Vienna, oltre che di tante altre prelibatezze della casa, che persino la Principessa Sissi era solita degustare abitualmente in questa antica pasticceria dell'800. Ma la tradizione storica, ormai ben radicata nelle usanze austriache, ha consolidato la giusta credenza popolare che tutte le pasticcerie di Vienna sono in grado di offrire un prelibato assaggio della rinomata torta; pertanto state pur certi che, se il vostro hotel di Vienna include anche una pasticceria o un caffè, potrete godervi questa autentica passione al cioccolato senza andare tanto lontano.

Il Graben
sia il Graben con la Colonna della Peste che la famosa Kärntner Strasse sono piene di bei negozi e Caffè, in molti angoli suonano musicanti. Passeggiate lungo la zona pedonale in direzione dell'Opera e ancora versola Secessione (1., Friedrichstrasse 12), che quest'anno compie i suoi 100 anni - prendetevi tempo per il Fregio di Beethoven di Gustav Klimt.
Il Graben è la prima via pedonale del centro di Vienna (1971). Oltre ai numerosi negozi e caffè che la abbelliscono, notevole la colonna barocca della Trinità - “Pestsäule” - eretta tra il 1681 e il 1693 a ricordo della peste del 1679 e le fontane degli imperatori Giuseppe e Leopoldo. Nel ‘700 era ricca di splendidi palazzi barocchi, di cui oggi sopravvive solo il palazzo Bartolotti-Partenfeld. Una curiosità sono le toilette sotterranee in Jugendstil (stile Liberty).
La chiesa di S. Pietro (Petersplatz) è stata costruita nel ‘700 ispirandosi alle linee del barocco romano. Notevole la cupola, il pronao e l’interno a pianta ovale ricco di opere d’arte, in particolare la cappella di S. Barbara e l’altare maggiore.
L'Hoher Markt è la più antica piazza di Vienna. Qui si trovava il castrum romano di Vindobona di cui esistono alcune rovine. E’ caratteristico l’orologio a carillon - Ankeruhr - che dall’inizio del ‘900 segna le ore con la sfilata di personaggi storici quali Marco Aurelio (ora I), Carlo Magno (ora II), Eugenio di Savoia (ora X) e Maria Teresa con il marito Francesco I (ora XI). A mezzogiorno (ora XII) compare il musicista Haydn con il quale sfilano tutti gli altri personaggi. Al centro la fontana di San Giuseppe del 1792 che rappresenta lo sposalizio di Maria. Proseguendo verso la chiesa di S. Maria am Gestade si nota la vecchia sede del Municipio (Altes Rathaus), risalente al ‘300, rimaneggiato nel corso dei secoli ed oggi sede della Magistratura.

Hunderwasser
il museo dedicato a Frederick Hundertwasser si trova al numero 13 di Untere Weissgerberstrasse nella zona circostante Radetzsky Platz. Il museo non è vicino a nessuna fermata della metropolitana, ma bisogna percorrere un po' di strada a piedi. Utilizzando le linee U1 e U4, bisogna scendere a Schweden Platz e procedere per un paio di minuti in direzione Radetzsky Platz. Utilizzando le linee U3 e U4 bisogna scendere alla stazione Mitte Wien: Radetzsky Platz è difronte alla stazione.
Frederick Hundertwasser è stato uno dei personaggi più eclettici e anticonformisti di tutta l'Austria. E' stato pittore, scultore e architetto, ed ha realizzato case, fabbriche e strutture in cui ci fosse un alto tasso di vivibilità. L'uso di colori sgargianti e forme assolutamente non convenzionali è il suo tratto caratteristico. Le sue linee morbide, utilizzate anche per realizzare i pavimenti, l'avvalersi di materiale di riciclo per la realizzazione dei suoi progetti, ha reso Hundertwasser il padre della corrente artistica battezzata “transautomatismo”. Frederick Hundertwasser, la cui arte visionaria e particolare, se detto in modo da non farsi sentire dai critici d'arte, può essere accostato a Gaudì per il massiccio utilizzo di colori vivi e forme improbabili, ha realizzato alcuni palazzi del quartiere Landstrasse, nella zona meridionale di Vienna, denominate Hundertwasserhaus. Per vivacizzare il quartiere popolato dalle famiglie meno abbienti di Vienna, Hundertwasser estremizzò ulteriormente il suo stile, realizzando case coloratissime, asimmetriche e ricche di verde, anche ai piani alti. L'artista austriaco è stato uno dei pionieri della bioarchitettura, tanto da autodefinirsi un “medico dell'architettura”. In giro per il museo
Il museo Kunt Haus dedicato a Frederick Hundertwasser è allestito nell’ex fabbrica di mobili a legno curvo Thonet, acquistata dall'artista. Tutte le stanze, bagni compresi, sono realizzati secondo lo stile caro all'eccentrico artista. Anche l'area allestita come shop del museo, dove si possono trovare cartoline, cappelli, magliette e stampe di Frederick Hundertwasser, è costruita su un pavimento pieno di dossi e avvallamenti, finestre dalle forme improbabili e colori sgargianti alle pareti. Al piano terra è possibile fermarsi a mangiare qualche tipico piatto viennese nel Caffè-Ristorante realizzato secondo lo stile dei locali di Manhattan. Le porte in vetro del ristorante, affacciano sul bel giardino dell'ingresso, per la cui realizzazione ci sono voluti ben sette anni. Se capitate da queste parti d'inverno, avrete la possibilità osservare il giardino sotto una delicata coltre di neve. In un attimo vi sembrerà di essere stati catapultati sul natalizio set di un film della Walt Disney. Calatevi a pieno nella realtà viennese mangiando un piatto di gulash per riscaldarvi e concludete il pasto con una bella fetta di Sacher. Il dolce gusto della torta vi aiuterà a non esser troppi tristi quando dovrete abbandonare il fantastico Kunt Haus, per tornare al mondo reale.
Orari Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17.  Costo del biglietto: Il biglietto intero per il solo museo costa € 9, € 8 per i possessori della Vienna Card, € 7 per gli studenti minori di 27 anni. Il biglietto intero per l'accesso alla sala delle mostre e al museo, costa € 12, € 11 per i possessori della Vienna Card

San Carlo
Tra i monumenti religiosi di Vienna, consigliamo la visita alla Karlskirke, la chiesa di San Carlo la cui costruzione iniziò nel 1715 secondo i piani del famoso architetto del barocco austriaco, Johann Fischer von Erlach. La chiesa è spettacolare, la più grande cattedrale in stile barocco a nord delle alpi. Inizialmente, venne progettata per onorare i voti dell'Imperatore Carlo VI, offerti nel tempo di una grave epidemia di peste; è stata poi dedicata a San Carlo Borromeo. La troviamo ubicata in uno dei maggiori distretti centrali di Vienna, la Karlplatz, non lontano dall'arcata di Henry Moore, e nelle vicinanze delle celebri architetture art deco di Otto Wagner e del Palazzo della Secessione viennese (costruito a fine Ottocento da Joseph Maria Olbrich).
 
Hofburg
come arrivare: metropolitana: U3 sino alla fermata Herrengasse - tram: 1, 2, D, J, fermata Burgring . autobus: : 2A o 3A, fermata Hofburg Verkehrsbetriebe (VOR)
La vostra visita all'Hofburg inizia da Michaelerplatz, lo spazio circolare su cui si affaccia la maestosa facciata del palazzo imperiale. A sinistra, la costruzione che oggi ospita una banca, fece indignare i viennesi e, soprattutto, l'Imperatore Francesco Giuseppe.
Il motivo? L'assenza di cornici decorative alle finestre, causa del nomignolo affibbiatole dai viennesi di "Casa senza sopracciglie". La costruzione più importante della Piazza è la Chiesa di San Michele, famosa soprattutto per le catacombe e il suo legame con il genio di Mozart. In questa chiesa si svolse la prima mondiale del "Requiem", l'ultima opera di Mozart, subito dopo la morte del musicista. Oggi la chiesa viene visitata più che altro per le sue interessanti catacombe il cui ospite più illustre è Pietro Metastasio, autore dei libretti per le opere di Mozart. Le catacombe sono un luogo molto singolare: grazie alle particolari condizioni climatiche, le quasi 4000 salme portate qui dal 1631 al 1784, non vanno in putrefazione. Si vedono cadaveri mummificati, bare dipinte, fiori e teschi, alcuni con cappello e parrucca, che sembra quasi di essere al cimitero delle Fontanelle di Napoli.
La casa degli Asburgo e della Principessa Sissi
Oggi l'enorme complesso è sede della Österreichische Nationalbibliothek (Biblioteca Nazionale), del Schatzkammer (Tesoro Imperiale) e ospita una collezione di strumenti musicali, una di armi storiche, il Museum für Völkerkunde (Museo Etnografico) e la famosa Spanische Hofreitschule (scuola di equitazione spagnola). La struttura ospita anche farfalle esotiche in una meravigliosa area stilizzata in vetro art- deco. Da non perdere la visita agli Appartamenti reali e al Museo di Sissi, consigliamo tuttavia di non mancare la messa domenicale nella cappella medioevale, per una eccellente opportunità di ascoltare le voci bianche dei ragazzi del coro di Vienna.
L'Hofburg di Vienna, il palazzo imperiale, è stato per molto tempo il centro dell'impero austriaco.

Le 2500 stanze, costruite a partire dal 1298 e fino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, hanno visto passare la storia della famiglia degli Asburgo, la loro ascesa e poi il loro declino. In queste stanze sono stati decisi, per molti secoli, i destini dell'Europa.
Gli appartamenti imperiali
Varcato il cancello di ingresso si percorre il grandioso scalone imperiale, attraverso il quale l’imperatore saliva per recarsi nelle proprie camere. Le prime sale che si incontrano sono dedicate alla dinastia degli Asburgo e alla storia della costruzione dell'Hofburg di Vienna. Superate queste due stanze si inizia la visita agli appartamenti, ben 18, in cui gli imperatori e le consorti passavano gran parte del loro tempo.
Gli arredi sono originali e sono una testimonianza eccezionale del Rococò, con splendidi arazzi di Bruxelles, lampadari in cristallo di Boemia e stufe in maiolica. La prima sala che visiterete è l'Anticamera delle Udienze, dove Francesco Giuseppe concedeva udienza pubblica due volte alla settimana. Chiunque fosse un suddito dell’impero poteva presentarsi davanti all’imperatore per chiedere una grazia, accedere ad un incarico pubblico o assolvere un debito di riconoscenza. I manichini vestiti in modo tipico che si trovano in questa sala, ricordano che per avere udienza ci si doveva presentare in uniforme, in frac o in uno dei costumi nazionali dei paesi che allora formavano l'Impero: Ungheria, Boemia, Veneto, Croazia, Slavonia, Voivodato serbo, Carniola, Stiria e Tirolo. Sono da ammirare gli affreschi, realizzati con la tecnicia Biedermeier, opera di Johann Peter Krafft. Lo studio di Francesco Giuseppe
Francesco Giuseppe, imperatore e marito della famosa Principessa Sissi, era un sovrano molto attento alla vita dell'impero: più che un'Imperatore amava definirsi un "funzionario" dell'impero e infatti passava gran parte del suo tempo in queste sale, a leggere e firmare gli atti provenienti da ogni parte dell'Impero Asburgico. Queste stanze erano la sua vera casa e infatti si circondò di oggetti che gli ricordassero la sua famiglia, soprattutto Sissi, come dimostra la foto davanti allo scrittoio.
La Camera da letto di Francesco Giuseppe
Così come nella residenza estiva dello Schonbrunn, anche nel palazzo imperiale Francesco Giuseppe tenne fede alla sua immagine di sovrano concreto e poco interessato ai fronzoli. La camera da letto è spartana, con qualche cassettone, il lavabo e molte immagini della sua amata Sissi.
Le stanze dell'imperatrice
Accanto all’appartamento dell’Imperatore c’erano le stanze dell’imperatrice Sissi. Mito che dura nel tempo, Sissi era considerata una delle donne più belle dell’epoca. Era vanitosa ed amava prendersi cura di sé in modo ossessivo: mangiava pochissimo e facevo esercizi quotidiani per mantenersi in forma. Proprio in queste stanze sono visibili la spalliera svedese e gli anelli, che erano fissati nell’intelaiatura della porta. Questa è anche la stanza della toeletta, in cui Elisabetta si prendeva cura dei lunghi capelli che le arrivavano fino a terra. Li spazzolava per 3 ore al giorno e una volta al mese, venivano lavati con il tuorlo d’uovo e il cognac, attività che richiedeva un giorno interno. Adiacenti a questa stanza sono la Stanza da bagno e le Stanze Bergl. Fedele al suo spirito ribelle, Sissi fu la prima imperatrice a farsi costruire una stanza da bagno costruita secondo criteri moderni. Sulla sinistra si trova tuttora la vasca da bagno di lamiera di rame zincato. Da qui, una porta conduce nelle due Stanze Bergl (“Bergl-Zimmer“), dipinte da Johann Bergl nel 1766 con motivi esotici e floreali. La sala da pranzo
Il tavolo, così come lo vedrete preparato, è realmente quello su cui pranzava la famiglia imperiale. Anche i pranzi di famiglia dovevano seguire un rigido cerimoniale che non poteva essere modificato. Un pranzo "normale" doveva durare al massimo 45 minuti ed era composto da 9-13 portate. L'imperatore era seduto al centro della tavola, di fronte c'era l'ospite d'onore e poi gli altri in rigoroso ordine di parentela o rango. Era ammessa la conversazione solo con il vicino e la disposizione delle sedie alternava un uomo a una donna. La cosa più singolare è la regola che prevedeva che una pietanza veniva dichiarata terminata non appena l'imperatore deponeva le posate nel piatto. A questo punto i piatti venivano immediatamente portati via. L'lmperatore, quindi, doveva essere attento a deporre le posate soltanto quando gli invitati avevano terminato. A meno che non voleva che finissero di mangiare!
La sala della Morte
Questa sala è stata allestita dopo la morte della Principessa Sissi, assassinata il 10 settembre 1898. In quel momento nasceva il mito di questa donna che aveva vissuto fuori dagli schemi. Si tratta di un mito in gran parte pre-confezionato e ci si accorge di questo visitando le stanze dell'Hofburg dedicate alla Principessa. Per una descrizione dettagliata di queste stanze, leggete la pagina Hofburg-Principessa Sissi.  


 Il Museo dell'Albertina  si trova nel complesso dell'Hofburg, il Palazzo Imperiale di Vienna.
Tutta la grafica dei grandi maestri. Questo Museo, il più visitato di Vienna è uno dei più importanti del mondo, è una tappa obbligata soprattutto per la sua celebre collezione d’arte grafica. Il palazzo, costruito all'interno dell'Hofburg e su uno degli ultimi bastioni di difesa di Vienna, prende il nome dal duca Alberto di Sassonia Teschen, che nel 1776 diede inizio alla collezione di opere d'arte. Certamente non immaginava che l'Albertina sarebbe arrivato a comprendere più di 1 milione di stampe e 60.000 disegni. Fanno parte dell’Albertina anche una collezione di architettura ed una collezione di fotografie dei maestri contemporanei, come Helmut Newton e Lisette Model. Klimt, Picasso, Goya, Cézanne e altri. Questi sono solo alcuni dei nomi degli artisti che con una o più opere hanno trovato spazio al Museo dell'Albertina. Un percorso straordinario nella grafica moderna e contemporanea, lungo il quale si incontrano opere che tutti conoscono, anche se pochi avrebbero immaginato di trovarle qui. Particolarmente ricca la sezione dedicata a Rubens e Durer, di cui tutti si fermano estasiati ad ammirare il famoso Leprotto: sembra un foto, in realtà è dipinto. Sempre di Durer, da non perdere "Le mani raccolte in preghiera". Cercando nomi di autori più recenti, si trovano Lorrain, Delacroix, Manet, Cézanne, Schiele, Klimt, Kokoschka ma anche Andy Warhol, Rauschenberg e Baselitz. Per evitare che i visitatori si perdano tra la quantità sterminata di opere, l'Albertina organizza periodicamente delle mostre riservate a uno o più autori famosi. Fino al 6 aprile 2008 c'è una mostra intitolata da Monet a Picasso.
Orari di visita: il Museo dell'Albertina è aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 18, il Mercoledì dalle 10 alle 21. il biglietto d'ingresso costa 9 euro ridotti a 7,50 per i titolari della Vienna Card. I
Informazioni per la visita del Castello
Gli Appartamenti imperiali sono aperti al pubblico tutti i giorni dalle ore 9 alle 17 (luglio e agosto 17.30). Per la visita individuale si può richiedere un audioguida (in tedesco, inglese, francese, spagnolo, italiano e giapponese, ceco e ungherese). Il biglietto costa 10 € e include anche l´ingresso al Museo di Sissi e al Museo delle argenterie di corte. http://www.hofburg-wien.at

 

Il Belvedere
Come arrivare: Metro: Linea U1 fermata Südtirolerplatz e poi i tram (18/0) fino a Südbahnhof.
Bus: 13A, 69A, fermata Südbahnhof
Tram: D, fermata Schloss Belvedere; 18/0, fermata Südbahnhof
Un altro maggiore palazzo di Vienna è il Belvedere, che a sua volta consta di due grandi edifici situati nel bel mezzo di uno splendido parco. Ubicato nel terzo distretto della città, serviva in passato come residenza estiva per il principe Eugenio di Savoia, che fu grande consigliere di Giuseppe I (siamo tra il 17º e 18º secolo). Lo stile architettonico è quello barocco, sapientemente creato da uno dei più grandi architetti del periodo, Johann Lucas von Hildebrandt, e successivamente raffinato nello stile roccoco. I due edifici sono rispettivamente chiamati Belvedere inferiore (unteres) e Belvedere superiore (oberes): nel primo è ospitato il Museo Barocco, che un tempo erano sontuose camere e sale di rappresentanza (da non perdere la Sala di marmo per gli affreschi presenti, la Groteskensaal e la sala del Gabinetto d'Oro), il Museo d'Arte medioevale e i giardini, al di poco splendidi. Nel Belvedere superiore, sono tra anche ospitate, la Galleria d'arte austriaca nella quale è esposto il famoso Il Bacio di Klimt e il Museo di Storia militare.
Il Belvedere è una delle residenze principesche più belle d'Europa. E' composto da due splendidi palazzi, il Belvedere superiore e il Belvedere Inferiore, costruiti lungo una collina degradante. L'insieme fu voluto dal principe Eugenio di Savoia e venne costruito su progetto dell'architetto Johann Lucas von Hildebrandt tra il 1720 e il 1723. Passato in possesso degli Asburgo venne utilizzato come residenza estiva. Oggi i due palazzi sono sede della Galleria dell'arte austriaca. Sono conservati alcuni capolavori dell'arte europea. In particolare, il Belvedere ospita la collezione di opere di Klimt e Kokoschka più grande del mondo.
Belvedere inferiore (Unteres Belvedere)
Costruita come residenza estiva per il Principe Eugenio ha due lunghe facciate identiche; una affaccia sul cortile d'onore e l'altra nel giardino interno. Dal cortile del Belvedere inferiore si accede al Museo Barocco una ricchissima collezione di opere tra cui la collezione più grande del mondo di opere di Maulbertsch, Messerschmidt e Donner. Dalla galleria di marmo si accede all'Orangerie che oggi ospita il Museo delle opere medievali. In questa sezione sono esposti i capolavori della pittura su tavola e della scultura del tardo gotico. Fiori all'occhiello della collezione sono le opere illustri del Maestro dell'altare scozzese di Vienna e del Maestro dell'altare di Albrecht nonché dello "Altare Znaimer"
Belvedere superiore Oberes Belvedere)
Man mano che si attraversa il giardino che unisce il Belvedere inferiore con quello superiore il panorama su Vienna si fa più spettacolare. Nel Belvedere Superiore ha sede la raccolta che illustra in modo dettagliato l'arte austriaca dal periodo classico fino ai giorni nostri. La galleria più importante, quella che riguarda l'arte austriaca e internazionale del XIX e XX secolo si trova nelle sale interne. Qui si susseguono senza sosta opere di Manet, Monet, Renoir, Van Gogh, Cezanne.


Klimt, Il Bacio e altre opere
 Il Bacio di Gustav Klimt è per il Belvedere quello che la Gioconda rappresenta per il Louvre. I visitatori si precipitano nelle sale passando davanti a opere meno famose ma altrettanto rappresentative. Ad esempio meritano la giusta attenzione le opere di Oskar Kokoschka ed Egon Schiele, autori del Primo Espressionismo Austriaco. Klimt ha dato il via alla Secessione Viennese, un movimento artistico che ruppe con le rigide tradizioni artistiche avendo una vasta eco soprattutto nelle classi borghesi. Erano i primi anni del 1900 e Klimt dipinse opere destinate ad entrare nell'immaginario collettivo: Il Bacio è una di queste. L'abbandono dell'amante tra le braccia dell'uomo, il suo volto estasiato, il senso di protezione e tenerezza che trasmettono la figura e le mani dell'uomo, conferiscono al quadro un'atmosfera di grande dolcezza e sensualità. La bellezza di questo quadro sta nella forza ipnotica dei visi dei due amanti; né il prato fiorito con la sua vivace policromia, né le sontuose vesti degli amanti, riescono a catturare lo sguardo come i due visi. Il Bacio rappresenta una sorta di eccezione nella visione femminile di Klimt; la donna del Bacio è abbandonata, quasi succube, anche se con voluttà, dell'uomo. La donna di Klimt, invece, è quasi sempre Femme Fatale come in Giuditta I, esposto poco distante dal Bacio. Racchiusa in una cornice di rame realizzata dal fratello di Klimt, l'eroina biblica è da sempre il segno del potere seduttivo delle donne, in grado di vincere, con i sensi, anche la forza bruta di Oloferne. Il volto sensualissimo della Giuditta di Klimt è quelle di Adele Bloch-Bauer, esponente dell'alta società viennese. La testa di Oloferne è secondaria, appena visibile nell'angolo. Adele Bloch Bauer è la protagonista di un altro famosissimo quadro di Klimt: il Ritratto di Adele Bloch Bauer che era esposto alla galleria fino a quando un erede dei Bloch ha vinto una causa di restituzione. Il quadro è stato venduto a Lauder (quello dei cosmetici) , per la cifra di 135 milioni di euro.
Orari di visita Belvedere Inferiore e superiore Chiuso il lunedi  Da martedi a sabato: 10 - 18 pm
Entrata: fino 17.30 pm  Costo del biglietto L'ingresso ai due Belvederi costa 9 euro. Solo il Belvedere inferiore 7,5.
Una "serata divertente tipicamente viennese" la trovate negli , semplici locali di degustazione del vino immersi nel verde. Più semplici e appartati sono, meglio è. Quindi provate non solo a Grinzing, ma anche a Sievering, a Pötzleinsdorf o al di là del Danubio a Stammersdorf.
 
Castello di Schonbrunn
Come arrivare : Metropolitana linea U4 - scendete alla stazione di "Hietzing". Questo lato è più bello perchè qui entrate nel giardino attraverso l'ingresso "Hietzinger Tor" presso la storica Serra delle Palme
Oppure metropolitana: U4, fermata di Schönbrunn


tram: 10, 58 fermata di Schönbrunn autobus: 10A, fermata di Schönbrunn
Prendete la metropolitana (linea U4) per andare al Castello di Schönbrunn- ma scendete alla stazione di "Hietzing". Questo lato è più bello perchè qui entrate nel giardino attraverso l'ingresso "Hietzinger Tor" presso la storica Serra delle Palme. Salite fino alla Gloriette, il caffè offre un fantastico panorama sul castello e sulla città. Oppure visitate il Giardino zoologico.
Nel '500 l'area in cui sorge il palazzo imperiale di Schönbrunn (ora di proprietà dello Stato austriaco) era una riserva di caccia dell'imperatore Massimiliano II. Quando i Turchi rasero al suolo il palazzetto della tenuta (1683), Leopoldo I pensò di sostituirlo con un castello sul modello di Versailles. Ma le casse dell'Impero non consentivano una tale spesa, quindi l'idea originaria dovette essere ridimensionata.
La parte centrale venne costruita tra il 1696 e il 1700, ma alla morte di Giuseppe I i lavori si fermarono, fino a quando Maria Teresa dette incarico di elaborare un nuovo progetto e continuare i lavori che terminarono nel 1749. Fu lei stessa che scelse l'arredamento delle 1440 stanze. Oggi sono visitabili solo 45 stanze.
Si può iniziare la visita del castello dal Cortile d'onore (nel periodo dell’Avvento qui è allestito un caratteristico mercatino natalizio), il cui ingresso è contornato da obelischi regalati da Napoleone, e da 2 fontane che raffigurano (quella sulla destra) i fiumi Danubio, Inn ed Enns, e (quella sulla sinistra) l'unificazione del regno di Galizia con la Transilvania. Sul lato destro del cortile, si accede allo Schlosstheater, molto amato da Maria Teresa, l'unico teatro barocco ancora conservato a Vienna (visitabile soltanto in occasione dei concerti di luglio e agosto). Le sale rispecchiano le personalità dei vari imperatori che le hanno abitate. Straordinariamente semplici sono, ad esempio, quelle di Francesco Giuseppe.
Tra le sale più famose: la Spiegelsaal (Sala degli specchi) dove Mozart si esibì all'età di sei anni davanti all'imperatrice Maria Teresa e la Zeremoniensaal (Sala delle cerimonie), teatro di molti matrimoni e battesimi imperiali.
Dal Cortile d'onore si accede alla Wagenburg, la collezione di carrozze degli Asburgo, ma dove si possono ammirare anche le carrozzine dei bambini o le slitte. Tra i pezzi di maggior valore: la carrozza di rappresentanza di Francesco Giuseppe, la carrozza dorata di Francesco Stefano di Lorena e il carro funebre utilizzato per il funerale di Sissi e di Francesco Giuseppe e nel 1989 per l'addio a Zita, l'ultima (ex) imperatrice d'Austria.


Il parco di Schönbrunn - aperto dalle 6 del mattino al tramonto - ha un'estensione di circa 120 ettari. Ai piedi della collina di Schönbrunn sorge la fontana di Nettuno, ultimata nel 1780: al centro Nettuno con il tridente, alla destra è inginocchiata Teti, la ninfa che supplica il dio di aiutare il figlio Achille a raggiungere Troia, e alla sinistra siede una naiade con una cornucopia, simbolo della fertilità. Ai piedi di Nettuno i tritoni che domano gli ippocampi.
A sinistra della Fontana di Nettuno si trova la Rovina romana: fu ultimata nel 1778, un tempo simboleggiava Cartagine distrutta da Ercole con un diluvio, ma dopo il 1800 assunse il nome di Rovina romana e sta a documentare che la famiglia degli Asburgo si riteneva erede dell'Impero romano.
Vicino alla Rovina romana e alla Fontana di Nettuno si trova la sorgente che dà il nome al castello: Schöner Brunnen (bella fonte). Alle sue spalle si erge la collina della Gloriette, costruita nel 1775. L'edificio si articola in un corpo centrale, che oggi ospita un caffè, e in due gallerie. Una scala lo collega ad una piattaforma alta 20 metri dalla quale si gode un magnifico panorama di Vienna. 

 

Anche in questo luogo troviamo la testimonianza del legame degli Asburgo con l'impero romano, simboleggiato da quattro trofei con gigantesche armature in stile romano.
La parte occidentale del parco ospita il Tiergarten, uno dei giardini zoologici più antichi d'Europa, fondato da Francesco Stefano di Lorena nel 1752. Il padiglione del caffè-ristorante al centro dello zoo era l'osservatorio privilegiato della famiglia imperiale. Sullo stesso lato del parco si trova la Palmenhaus, la serra delle palme: è lunga 113 metri ed è formata da un padiglione centrale alto 28 metri e da 2 padiglioni laterali. All'epoca fece scalpore per le sue dimensioni. Molto suggestiva anche la Casa delle farfalle (Schmetterlingshaus) nella Sonnenuhrhaus, il Tiroler Garten con due tipiche baite in stile alpino e il Giardino botanico.
Orari  Il castello di Schönbrunn è aperto tutti i giorni ai suoi visitatori, anche nei giorni festivi! 1 aprile 30 giugno dalle ore 8.30 alle 17.00
IMPERIAL TOUR -22 sale ca. 35 min. € 10,50 / € 7,50 Il percorso di visita più breve: offre una panoramica delle tendenze stilistiche e delle vicende storiche dell'epoca imperiale. Visiterete anche le sontuose sale di rappresentanza e gli appartamenti privati di Francesco Giuseppe ed Elisabetta.
GRAND TOUR 40 sale ca. 50 min. € 13,50 / € 9,50 Il grande percoso di visita: oltre alle sale di rappresentanza a agli appartamenti privati di Francesco Giuseppe ed Elisabetta, vedrete anche le sontuose sale settecentesche dell'epoca di Maria Teresa.
SISSI TOUR castello di Schönbrunn, Hofburg & Hofmobiliendepot € 23,50 / € 14,00 3 attrazioni imperiali con 1 biglietto: Castello di Schönbrunn Hofmobiliendepot • Museo del mobile Appartamenti imperiali - Museo di Sisi - Museo delle argenterie di corte 25 % di risparmio!
Durante la pausa pranzo si può visitare la fabbrica dello Strudel all’interno del Castello, con varie degustazioni in loco. http://www.schoenbrunn.at/it

Museo di Belle Arti
Niente da invidiare a Louvre e Prado. Forse meno conosciuto dei più famosi Musei di Parigi e Londra, il Louvre e il British Museum, il Museo di Belle Arti di Vienna raccoglie alcuni dei capolavori dell'arte mondiale. A poca distanza dal Palazzo Reale dell'Hofburg, nel complesso del Museo di Storia dell'Arte, venne costruito nel 1891 per ospitare le importanti collezioni della casa imperiale, arricchitesi nel corso degli anni di altre opere eccezionali.
Il Museo di Belle Arti oggi è una tappa obbligata non solo per chi va in viaggio a Vienna ma per chiunque ami l'arte. La Pinacoteca, oltre a contenere 1400 capolavori della storia dell'arte occidentale, ospita anche oggetti che una volta erano conservati nelle "Camere dell'arte" e "Camere delle meraviglie" degli Asburgo; a questi bisogna aggiungere la collezione di antichità, soprattutto quella egizio-orientale.
Un pezzo importante della grande pittura italiana si trova in queste stanze. La Madonna e San Nicola di Bari di Antonello da Messina, un frammento di una pala rettangolare molto più grande. Per chi non ne ha mai visto un quadro, questa è l'occasione per vedere un quadro dell'Arcimboldo e del suo originale stile: al Museo ci sono L'Estate, l'Inverno, il Fuoco e L'Acqua, volti dipinti, ovviamente con frutta e ortaggi. Eccezionali, il San Sebastiano del Mantegna la Madonna del Prato di Raffaello. Ultimi, ma non per importanza, Tiziano, Giorgione, Lorenzo Lotto, il Parmigianino, il Tintoretto ed altri.
Arte italiana del XVII e XVIII secolo  In questa parte della collezione c'è un inedito Canaletto, che questa volta non ritrae i canali di Venezia ma Vienna vista dal Belvedere. Poco più avanti vi attende Caravaggio con il suo Davide che taglia la testa a Golia, l'Incoronazione di Spine e la Madonna del Rosario. Poi ci sono il Tiepolo, Annibale Caracci, Salvator Rosa e il Guercino.
Pittori olandesi del XV e XVI Secolo Dei pittori olandesi del XV secolo non bisogna perdersi la Crocifissione di Gesù di Hieronymus Bosch, mentre per chi ama Peter Bruegel, il Museo di Belle Arti di Vienna è un vero paradiso. Qui, infatti, è raccolta la più importante collezione al mondo di opere dell'artista olandese del 1600. Alcuni quadri, conosciuti anche da chi non ama l'arte, sono esposti proprio qui. Non vi resta che riempirvi gli occhi con il simbolismo estremo di questo artista straordinario. Ecco alcune opere: La Torre di Babele, spettacolare rappresentazione della famosa torre biblica. Lotta tra Carnevale e Quaresima, il Banchetto Nuziale, e tutto il Ciclo delle Stagioni, il Ladro di Nidi, il visionario Strage degli innocenti.
Fiamminghi e olandesi del XV secolo Rubens e Van Dick sono i grandi di questa sezione del Museo; del primo troviamo il Ritratto di Isabella d'Este, Elena Fourment, il famoso Autoritratto. Di Van Dick, ammirate Sansone e Dalila. Per chi si è sempre chiesto che faccia avesse Rembrandt, qui c'è un suo Autoritratto.
Artisti tedeschi  Anche in questa sezione, non c'è che l'imbarazzo. Durer, Cranach il Vecchio, Grien. Di Durer, c'è la Madonna più famosa: quella detta con il bambino e la pera. Da non perdere anche il Martirio di diecimila cristiani e il Ritratto dell'imperatore Massimiliano. Inquietanti ma di assoluta bellezza, l'Allegoria della Bellezza e della Morte di Grien.
Spagnoli e francesi  La galleria si chiude con Velazquez e Poussin. Del primo c'è l'Infanta Margherita in vestito blu e altri ritratti della corte di spagna. Tra i francesi spicca Poussin e la sua Conquista di Gerusalemme da parte dell'imperatore Tito.
 Pinacoteca e collezione di antichità: tutti i giorni, eccetto lunedì, ore 10- 18; giovedì ore 10- 21
Collezione Egiziana e Orientale: tutti i giorni eccetto lunedì ore 10- 18; giovedì ore 10- 21
Costo del biglietto: 10 euro. 9 euro se si possiede la Vienna Card
http://www.khm.at/

 

Prater
Dalla Stazione ferroviaria Sud la linea di tram O vi conduce in pochi minuti al parco dei divertimenti del Prater (2., Stazione ferroviaria Vienna Nord). Luogo ideale per gli adulti con bambini al seguito, che ospita anche la ruota panoramica del 1897 (la Riesenrad) e, nelle vicinanze, la Casa di Strauss. Una visita alle camere della casa per scoprire che qui Strauss figlio compose il famoso valzer Sul bel Danubio blu.
Viaggiate sulla famosa Ruota panoramica e fate un pasto veloce a uno stand dei "Würstel" oppure mangiate qualcosa di "sostanzioso" come una "carpa a specchio boema" oppure un "cosciotto di maiale arrosto" nello Schweizerhaus. Per riposarvi dal parco dei divertimenti passeggiate lungo la Prater Hauptallee, il paradiso degli amanti del jogging, dello skating e dei girandoloni.
 Fino a tarda notte c'è una vita molto movimentata nella zona pedonale dello Stephansplatz. Nelle stradine laterali si trova sempre un confortevole Caffè e buon intrattenimento
 
Parlamento e Parco Volksgarten
Passeggiate dopo la colazione attraverso il romantico parco Volksgarten, visitare il monumento dedicato all'imperatrice. Davanti al Volksgarten è situato il Parlamento ((1., Dr.-Karl-Renner-Ring 3) con la Fontana Atene. Molto riposante è il parco Rathauspark con le sue fontane a zampillo, le sue statue e gli alberi esotici.

 

Santo Stefano
il Duomo di Santo Stefano (1., Stephansplatz), il simbolo della città vecchio di 850 anni. Chi riesce a fare 343 scalini sale sulla Torre sud: il panorama vale la pena (visita del duomo alle ore 15.00).
E’ una grandiosa costruzione in stile romanico e gotico nella Stephansplatz. La facciata è arricchita dalle due torri dei Pagani (66 metri). A destra svetta l’elegante campanile (137 m) detto “Steffl” (Stefanino) su cui si può salire. A sinistra doveva avere un gemello che è però rimasto incompiuto ed ospita il campanone detto “Pummerin”. Splendido il tetto spiovente interamente rivestito da tegole di maiolica con lo stemma imperiale. Grandioso interno a tre navate con colonne ornate da grandi statue. A sinistra della porta principale è da vedere la cappella Trina con il sepolcro del principe Eugenio di Savoia e nella navata centrale si trova il pulpito del 1515, l’opera più significativa della cattedrale, e la Madonna della servitù. In fondo a destra risalta l’imponenza della tomba in marmo rosso dell’imperatore Federico III del 1493. Al centro l’altare maggiore in marmo nero e nell’abside artistiche vetrate gotiche. Degno di nota il trittico del 1447 posto sull’altare di sinistra che si chiama “Wiener Neustadt”. Sotto il duomo ci sono le catacombe dove sono conservate, in urne di rame, le viscere degli imperatori (i corpi imbalsamati riposano invece nella Cripta dei Cappuccini ed i cuori nella cripta della chiesa degli Agostiniani).
Nei pressi di S. Stefano si segnalano alcune curiosità:
- Sotto la piazza la cripta-cappella di San Virgilio del XIV secolo.
- All’angolo tra il Graben e la Kärntner Str. la casa con un ceppo di legno ricoperto di chiodi, risalente al ‘500: la leggenda vuole che ogni apprendista fabbro giunto a Vienna conficcasse un chiodo in quel tronco. - Nella Domgasse 5 l’unico appartamento tra i tanti abitati a Vienna a Mozart e rimasto in piedi sino ad oggi. Qui abitò dal 1784 al 1787 e compose l’opera “Le nozze di Figaro”. Dopo un lungo restauro, tutto l’edificio ospita a partire dal 27 gennaio 2006 un grande museo, la Mozarthaus, una tappa obbligata per tutti i fans del musicista. - Nella Rauhensteingasse 8 il grande genio della musica ebbe la sua ultima dimora e qui morì nel 1791 (la casa non esiste più ed oggi al suo posto c’è il grande magazzino Steffl). - Si segnala anche l’antico ed interessante quartiere della “Blutgasse” sulla omonima via che si trova proprio alle spalle del Duomo. Il suo nome deriva dalla leggenda dei Templari che qui furono trucidati tanto da riempire di sangue il piccolo vicolo. Ora si trovano atelier d’artisti e si notano le “Durchhäuser”, così denominate per i loro cortili comunicanti con passaggi che portano nelle vie retrostanti. Vicino al municipio c'è il teatro Burgtheater ((1., Dr.-Karl-Lueger-Ring 2). I suoi programmi e le questioni personali vengono discusse dai viennesi con molto fervore. Godetevi una "Melange" (una variazione del Caffè più bevuta dai viennesi) nel Café Landtmann (1., Dr.-K.- Lueger-Ring 4), punto di ritrovo degli artisti teatrali e dei politici del vicino quartiere governativo.

Naschmarkt
Andate a spasso da lì verso il Naschmarkt: un bazaar-spettacolo per naso, orecchi ed occhi - qui si nota che a Vienna iniziano i Balcani (o addirittura l'Oriente?). Il padiglione della metropolitana alla fine del mercato e le case sulla Linke Wienzeile (ad esempio la casa delle maioliche) sono magnifici esempi dello Jugendstil di Otto Wagner.
La “pancia della città”, come lo chiamano gli intenditori, esiste fin dal XVIII secolo ed è il più grande dei mercati esistenti nel centro di Vienna. Dal lunedì al sabato il Naschmarkt invita a curiosare, sorprendersi, assaporare e scoprire. Al Naschmarkt si trova tutto ciò che serve in cucina: frutta e verdura, carne e pesce, pane e formaggio. Ma anche specialità come il caviale di Persia, il sushi, le ostriche e una vastissima offerta di merci internazionali, provenienti soprattutto dai Paesi della ex Jugoslavia e da Grecia, Turchia, Giappone e Cina.
E se fra tante delizie vi viene appetito, si può pranzare in uno dei tanti ristoranti del Naschmarkt. Il sabato si può visitare anche il famoso mercatino delle pulci (Flohmarkt) di Vienna che si trova subito a fianco.
http://www.wienernaschmarkt.eu/index.html

 

Wiener Philarmoniker
ll Musikverein di Vienna, sede dei Wiener Philharmoniker, è il nome con cui è universalmente conosciuta l'Orchestra Filarmonica di Vienna, una delle più note e prestigiose al mondo. La sua sede è la sala del Musikverein a Vienna. I suoi componenti vengono scelti, dopo una selezione molto rigida, fra i musicisti con almeno tre anni di esperienza nell'orchestra dell'Opera di Stato di Vienna.
L'orchestra ebbe origine dopo il 1842 quando Carl Otto Nicolai costituì la "Philharmonic Academy"; questa era un'orchestra completamente indipendente, che prendeva le sue decisioni attraverso una democratica votazione fra i suoi membri. Questi sono ancora oggi i principi che regolano l'orchestra. Quando Nicolai lasciò Vienna nel 1847, l'orchestra passò un momento di appannamento fino al 1860, quando arrivò Carl Eckert come direttore stabile. Egli diede una serie di quattro concerti per raccogliere degli abbonamenti, e da allora l'orchestra ha svolto una continua attività fino ai nostri giorni.
Per la sua notorietà, l'orchestra ha sempre attratto grandi direttori, che si sono succeduti alla sua direzione.
Dal 1875 al 1882 sotto la guida di Hans Richter, che fu direttore principale, l'orchestra eseguì per la prima volta la seconda e terza sinfonia di Brahms. Dal 1898 al 1901 l'orchestra fu guidata da Gustav Mahler, esibendosi per la prima volta all'estero con una serie di concerti a Parigi. Successivamente fu diretta da Felix Weingartner dal 1908 al 1927, Wilhelm Furtwängler dal 1927 al 1930 e da Clemens Krauss dal 1930 al 1933. Dal 1933 l'orchestra non ebbe più un direttore principale ma sul suo podio si alternarono molti celebri direttori ospiti; fra questi si possono annoverare alcuni dei più grandi direttori d'orchestra del XX secolo, comprendenti Richard Strauss, Karl Böhm, Herbert von Karajan, Georg Solti, Erich Kleiber, Carlos Kleiber, Leonard Bernstein, Claudio Abbado e Valery Gergiev.
Dal 1º gennaio 1941, l'orchestra ha dato tutti gli anni un concerto, chiamato Concerto di Capodanno dedicato per lo più alle musiche degli Strauss. http://www.musikverein-wien.at/
 

 

 

IL VALZER VIENNESE

Nascita, fasto e decadenza.

 

 

Una cronaca tedesca del 1804 descriveva una coppia intenta a ballare il valzer «così strettamente allacciata» da volteggiare «in un atteggiamento sconvenientissimo». «La mano del maschio che tiene il vestito – continua piccante l’articolista – poggia ben ferma sul petto della donna premendo con lascivia ad ogni piccolo movimento». Le ragazze poi, nel frattempo, «avevano uno sguardo folle o sembravano prossime al deliquio». Con la Rivoluzione francese parecchi monasteri e chiese vennero trasformati dai contadini in sale da ballo. Vecchie danze europee definite ormai troppo “pettinate” vennero archiviate. Nell’aria, piuttosto, si respirava il desiderio per un ballo capace di esprimere passioni, emozioni e giochi d’amore.

Il Landler, danza montanara tirolese all’origine del Walzer, proclama già nel '700 sensazioni come estasi e rapimento. Le truppe napoleoniche fecero poi il resto: portarono il valzer in giro per tutta Europa vincendo le resistenze dei moralisti. Lo imposero al punto da assicurargli una sopravvivenza ben più longeva di quella dell’impero napoleonico. «La restaurazione dei vecchi regimi – si legge nell’ABC del Ballo (Mondatori) – non significò il ritorno delle danze nobili». Re e regine furono vinti e conquistati dal valzer.

La famiglia Strauss diventa la regina del valzer in tutta Europa, spingendo la propria fama sino in America. Attorno ai prolificissimi Strauss: Lanner e Liszt, Chopin, Czerny. Quindi, ancora al termine dell’Ottocento e poi agli inizi del Novecento, Debussy, Satie e Ravel. Ciascuno con il proprio contributo alla storia della musica attraverso la geniale rivisitazione di quella danza che solo alla fine del XVIII secolo veniva disprezzata così, in un libello attribuito niente meno che a Mozart: «Introduzione per comporre quanti Valzer si vuole per mezzo di due dadi, senza sapere nulla di musica o di composizione»

Il periodo di massimo splendore del Valzer come ballo si ebbe con Strauss-figlio. Questi, da grande e raffinato artista qual era, si propose (riuscendovi in pieno) di adattare la musica del Valzer ai valori mondani del suo tempo. Con tale intento si allontanò sempre di più dalla dimensione classica di Beethoven o romantica di Weber e Schubert per creare una sintesi perfetta tra momento musicale e momento coreico.

Fin dal 1800 Vienna tributò grande successo a questo genere musicale che in realtà rappresentava la fedele interpretazione della sua mondanità. Le varie trasformazioni ed elaborazioni tecniche che hanno fatto del Valzer il ballo che oggi conosciamo sono nate nella capitale asburgica. Ricorda Rémi Hess che "ai tempi del Congresso di Vienna, la danza riveste una grandissima importanza. I nobili europei sono ben decisi a riprendere al popolo tutte le libertà che ha conquistato dal 1789; ma al tempo stesso, ballando il valzer, assaporano il piacere di trasgredire alle regole della loro classe". "Il Congresso di Vienna ridisegna i nuovi confini dell'Europa. Al tempo stesso si trasforma però in un enorme corso di ballo, della durata di cinque mesi, e rappresenta lo strumento di istituzionalizzazione del valzer in tutti i paesi europei". (Hess Rémi, Il valzer. Rivoluzione della coppia in Europa, Torino, Giulio Einaudi, 1993, (traduzione di Eliana Vicari).

Il grande pianista francese Francois-Joel Thiollier proporrà domani sera al Conservatorio un recital tutto dedicato al valzer: «Nascita, fasto, decadenza (e morte) del valzer viennese», questo il tema di un programma che si apre all’insegna delle “pionieristiche” musiche di Schubert per approdare a quelle novecentesche di Debussy e Ravel. Le Soirées de Vienne. Valses caprices d'après Schubert di Liszt, La plus que lente e L’Isle joyeuse di Debussy e ancora la pirotecnica trascrizione pianistica di La Valse di Ravel, queste alcune delle ricche praline più attese.


informazioni pratiche  

 

 

 Per entrare nel territorio austriaco ed andare a Vienna serve solo una carta d’identità in corso di validità e valida per l'espatrio. Se si vuole arrivare con la propria auto o noleggiarla sul posto, la patente italiana è riconosciuta.

Per circolare non è necessario avere la Carta Verde ma solo la carta di circolazione del veicolo.

Assistenza sanitaria ed emergenze

Per avere assistenza sanitaria sul luogo, dovete farvi rilasciare dalla Asl della vostra città il modello E111 oppure portarvi dietro la tessera magnetica del Sistema Sanitario Nazionale. Questi documenti danno diritto all’assistenza in tutti gli ospedali pubblici e il rimborso fino all’80% delle spese sostenute. Se avete bisogna di una farmacia recatevi presso quella più vicina; anche se è chiusa avrà un cartello che indica dove si trova quella aperta.

In caso di emergenze di domenica o durante la notte, c'è una linea telefonica dedicata ai turisti “ViennaMed” (0- 24) Tel. 513 95 95

Lingua

La lingua ufficiale è il tedesco, ma qui si fermano le caratteristiche in comune. Anche se hanno la stessa lingua, gli austriaci non vogliono essere confusi con i tedeschi. La lingua straniera più diffusa è l'inglese. La vicinanza con l'Italia fa si che in molte zone dell'Austria si conosca un pò di italiano e molti operatori, soprattutto nelle zone più turistiche, rispondono volentieri con frasi standard di italiano. I menu, i depliant e le indicazioni turistiche a volte includono anche la nostra lingua. Come tutti gli altri popoli anche i viennesi apprezzano chi si sforza di parlare nella loro lingua. Questo, aggiunto ad un bel sorriso, vi aiuterà a sopravvivere a Vienna. In più, c'è il nostro vocabolario fondamentale.

Moneta

La moneta ufficiale è l'euro, come nel resto del territorio austriaco. Le banche di Vienna sono in genere aperte dal lunedi al mercoledi e il venerdi dalle 8 alle15; il giovedi dalle 8 alle 17.30.

Le carte di credito sono accettate ovunque.

Clima e temperature di Vienna

Anche se i viennesi giurano che il loro clima è mite, in inverno può fare molto freddo e d'estate il centro di Vienna può diventare una fornace. Per fortuna si può trovare riparo nei boschi, subito fuori città. In generale la città si può visitare quasi tutto l'anno, perchè le temperature medie sono accettabili. Gennaio e febbraio sono i mesi più freddi; la temperature media è di poco superiore allo zero, anche di giorno; di notte scende tranquillamente 4-5 gradi sotto zero. A marzo la temperatura media arriva a 5 gradi, che diventano 10 ad aprile e 15 a maggio. Giugno, luglio e agosto sono i mesi più caldi, anche se difficilmente si superano i 25 gradi di media. Settembre, ottobre e novembre sono molto simili ai mesi primaverili; a dicembre è freddo, ma compenserete con la magia del Natale a Vienna.

Sicurezza

Tra le capitali europee, Vienna è una delle più tranquille. I pericoli sono quelli classici di ogni città in cui si affollano i turisti. Borseggiatori, ladri di oggetti lasciati in auto, gente che approfitta della distrazione dei turisti che lasciano incustodite telecamere, macchine fotografiche e telefonini. Anche a Vienna, quindi, basta seguire delle semplici indicazioni per evitare di rovinarsi la vacanza. Non portatevi dietro il passaporto e le carte di credito che non vi servono; lasciate tutto nella cassaforte dell’hotel e fatevi consegnare una ricevuta. Evitate di far vedere che avete molti soldi in tasca; non appoggiate il telefonino bene in vista se vi allontanate. Chiudete bene le borse nel Metro e nei luoghi molto affollati. Attenzione alle persone che si avvicinano per offrirvi prodotti in vendita: molte volte sono abili borseggiatori. Se vi capita di essere controllati in centro città da cosiddetti "Kriminalpolizisten" [“agenti di polizia giudiziaria”] senza un motivo reale, è probabile che si tratti di un impostore. Fatevi esibire il distintivo.

Orari dei negozi a Vienna

In Austria gli orari dei negozi sono liberi e a discrezione dei commercianti. Di solito sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 8:00 fino alle 18:30, mentre il sabato fino alle alle 12:00 oppure le 17:00. Nelle principali città rimangono aperti anche sabato pomeriggio. A Vienna, soprattutto al centro, sono aperti dal lunedì al venerdì fino alle 21.

Telefonare da e verso l'Austria

Per farvi chiamare dall'Italia durante il vostro soggiorno in Austria devono comporre lo 0043 seguito dal prefisso della provincia (quello di Vienna è 1) senza lo zero, più il numero dell'abbonato. Per telefonare in Italia dall'Austria bisogna comporre lo 0039 seguito dal prefisso della provincia

con lo zero, più il numero dell'abbonato. Per chiamare dalle cabine pubbliche ci vogliono monete oppure una carta telefonica (Telefonkarte) acquistabile presso gli uffici postale o le tabaccherie. I cellulari italiani GSM attivano automaticamente il roaming quando si entra in territorio austriaco. L'Austria fa parte della Zona 1, quindi la telefonata costa circa 1 euro al minuto.

Elettricità e apparecchi elettrici

La tensione elettrica è uguale all'Italia. La presa è a due ingressi tondi, quindi se avete spine a tre uscite dovete procurarvi un adattatore.

Emergenze e numeri utili

Polizia-Polizei tel. 133

Vigili del fuoco-Feuerwehr tel. 122

Ambulanza-Rettungswagen tel. 144

Guardia medica-Notartzt tel. 141 (attivo solo a Vienna e nelle principali città)

Soccorso stradale-ÖAMTC/ARBÖ tel. 120 o tel. 123

Servizio dentistico notturno e di fine settimana: tel. 512 20 78 (nastro registrato)

Farmacie aperte di notte e di domenica: tel. 15 50 (nastro registrato)

Ambasciata italiana a Vienna

L'ambasciata d'Italia a Vienna si trova in Via Rennweg 27 A. Il telefono è 0043 (0)1 712 51 21 e il fax 0043 (0)1 713 97 19.

Vienna Card

Un buon modo per muoversi con i mezzi pubblici e risparmiare è la Vienna Card. Costa solo 16,90 euro e dà diritto a usare la metropolitana, il tram e l'autobus per 72 ore di seguito; al risparmio sui trasporti si abbinano ottime agevolazioni per l’ingresso in musei, attrazioni turistiche, negozi, teatri, concerti, caffè e ristoranti. Potete acquistare la Vienna Card in molti hotel e presso la Tourist-Info (Albertinaplatz tutti i giorni ore 09-19); si vende anche presso molte biglietterie dei trasporti pubblici, soprattutto del centro. Insieme alla card viene dato un libretto che contiene la guida e l’indicazione delle 210 attrazioni in cui si può avere lo sconto. Se non volete acquistare la Vienna Card ci sono anche altre soluzioni: il biglietto da 24 ore per tutta la rete a 5,00 euro; il biglietto da 72 ore per tutta la rete a 12,00 euro; i biglietti per corsa singola a 1,50 euro. I biglietti per corsa singola si acquistano direttamente sul mezzo pubblico ma costanto 2 euro rigorosamente in monete.

Costo della vita

Il singolo biglietto dei mezzi pubblici: 1,50 €

Un biglietto giornaliero per i mezzi pubblici: 5,00 €. 

Un ingresso intero al museo, da 7 a 9 €.

1 sandwich: intorno ai 5 €.

1 pasto completo: antipasto, primo piatto o secondo, dessert, senza bibite: a partire da 20 € a seconda di dove vi trovate.

€ 1 birra in bottiglia da 33cl: da 1 a 2 €

1 posto al cinema: 9 €

 Bancomat e carte di credito

Gran parte dei locali, dei negozi e degli hotel di Vienna accetta i Bancomat e le carte Postamat (circuito Maestro), la carta Postepay e le carte di credito dei principali circuiti come Visa, MasterCard, American Express, Diners. Potete inoltre prelevare contanti con la carta di credito, con il bancomat o il postamat agli sportelli ATM delle banche. Attenzione alle commissioni! Il prelievo con carta di credito prevede una commissione del 4-5%, mentre con il bancomat le commissioni sono molto variabili e dipendono dalla vostra banca: informatevi prima di partire.

Se perdete la carta o ve la rubano, dovete bloccarla subito chiamando a questi numeri:

Visa: Tel. 0800-200-288, al momento della richiesta digitare 800-892-8134

Cosa comprare a Vienna

Allora siete a Vienna: avete visitato tutti i musei, vi siete riposati in qualche bel parco, avete mangiato fino a scoppiare, perché non smaltire con una bella passeggiata per le vie dello shopping? Vienna sarà vostra compagna fedele per acquisti stravaganti e di tendenza! La zona più trendy di Vienna è di sicuro la Mariahilifer Strasse dove troverete tantissimi negozi di abbigliamento, bigiotteria e accessori. Nel centro storico, tra la Kartner Strasse, il Kohlmarkt e il Graben, potrete dedicarvi agli acquisti nei negozi di lusso come le gioiellerie e le profumerie molto esclusive. Se invece siete alla ricerca di qualche affare e di oggetti insoliti non potete lasciarvi sfuggire il Naschmarkt, mercato delle pulci che si tiene ogni sabatoUscire la sera a Vienna
Siamo d’accordo: Vienna è una città maestosa, regale e di gran classe, ma sa anche come divertirsi! Non solo musei per Vienna quindi che offre ai suoi visitatori anche molte opportunità di divertimento e spensieratezza. Quando il sole comincia a calare potrete passeggiare piacevolmente per le vie del centro dove gli artisti di strada si esibiscono in caratteristiche e simpatiche performance: piccoli spettacoli, giochini e musica, animano le strade di Vienna. Potrete anche fermarvi a bere qualcosa in uno dei tanti caffè e bar della città, ma se proprio volete trascorrere una serata molto movimentata non vi resta che scegliere in quale discoteca andare! Vienna è piena di posti in cui ballare ogni tipo di musica, da quella elettronica, a quella reggae e hip – hop, fino a quella dell’est. Non ci resta che augurarvi buon divertimento!
Vienna: cosa e dove mangiare

Di solito si associa l'Austria alla Germania, quindi la cucina austriaca a quella tedesca. In pratica, tutti pensano che gli austriaci mangino solo wurstel e bevano birra a fiumi.

Non è così.

La cucina austriaca è straordinaria, forse una delle migliori d'Europa. Molti dimenticano che Vienna, oggi una ricca e tranquilla capitale di un piccolo stato europeo è stata la capitale dell'Impero Aburgico. Tutte le cucine dei 16 paesi che sono stati sotto il dominio dell'Impero si ritrovano nei sapori dei piatti austriaci.

I viennesi a tavola: cucina tradizionale, ristoranti e birrerie a Vienna

I viennesi hanno delle abitudini alimentari abbastanza simili alle nostre. Al mattino fanno colazione tra le 7 e le 9, pranzano tra le 12 e le 14 e a partire dalle 18. Se pranzate fuori, per non per gustare la cucina tradizionale viennese e non rischiare di entrare nel posto sbagliato, cercate le insegne degli Heurigen, locali che offrono vino austriaco accompagnato da piatti tipici viennesi. Chi vuole bere birra deve entrare in una bierkolake mentre chi vuole assaggiare la cucina tipica deve seguire le insegne con sopra scritto kellerkolake che offrono i piatti della cucina regionale, proprio come le Gasthaus, che a Vienna si chiamano anche Beisel.

Cosa mangiano i viennesi?

I menu dei ristoranti austriaci sono ricchi, ma di difficile interpretazione. Ecco i principali piatti.

Antipasti e primi piatti

Visto il clima, gli austriaci hanno soprattutto antipasti caldi. C'è una grande varietà di suppen (zuppe): la Frittatensuppe è una zuppa con strisce di frittata mentre la Griessnockerlsuppe è una zuppa con gnocchetti di semolino. Insieme a queste, sono molto amate la Kurbissuppe (crema di zucca), la Nudelsuppe-Rindsuppe (pasta in brodo), la Tomatensuppe (crema di pomodori) e la Zwiebelsuppe (zuppa di cipolle)

La carne e il pesce: fleisch e Fisch

Il piatto che tutti hanno sentito, almeno una volta, è il Gulasch, uno spezzatino di manzo o vitello, leggermente piccante e di solito servito con i peperoni. Il Rostbraten (costate di manzo arrostite) ha un sapore, particolare e di solito si accompagna alle cipolle. Il Tafelspitz è un bollito di carne di manzo servito con rafano, mele o erba cipolllina. Molti di voi mangiano spesso la Wiener Schnitzel, anche se non lo sanno. E' la cotoletta alla milanese, arrivata in Austria quando l'impero dominava sulle province lombarde. Per i vegetariani, la scelta non è ampia: ci sono le trote (Forelle) o il luccio (Zander). Questi piatti si accompagnano con la gemischter Salat (insalata mista) o le classiche patatine fritte, le Pommes Frites.

I dolci austriaci: la Sacher Torte

I dolci austriaci meritano un trattamento particolare. Le torte farcite sono una vera delizia, tra cui emerge, senza rivali, la Sacher torte. La storia di questa torta è singolare. Il potente cancelliere Metternich era goloso di dolci, ma si stancava presto dei soliti sapori; siamo intorno al 1830 e il suo cuoco, Sacher, è impegnato ogni giorno ad inventarsi qualcosa di nuovo per assecondare i capricci culinari del Principe-Cancelliere, che amava molto la cioccolata. Dopo aver provato con le mandorle, le castagne, il rum, Sacher usò la marmellata di albicocche. Dopo pochi mesi la Sacher era una torta ambita in tutto l'Impero e ricevere un invito a Casa Metternich era un privilegio; non perchè era il cancelliere austriaco, ma perchè si poteva mangiare la Sacher. Anche il cuoco divenne famoso, aprendo un negozio e poi un hotel, ancora oggi uno dei più famosi e dove si può gustare la Sacher fatta secondo la ricetta originale, rimasta segreta. Un'altra torta dedicata ad un grande austriaco è la Torta Mozart, specialità del caffè Landtmann, a base di crema di pistacchio, albicocche e mousse al cioccolato. Non originali di Vienna, ma conosciutissimi in tutto il mondo sono gli Apfelstrudel, una pasta sfoglia ripiena di mele, uva passa e cannella.

Birre, liquori e caffè

Le birre austriache sono buone, sia nella variante chiara (helbier) sia quelle scure (dunkelbier). Come a Praga, anche a Vienna il liquore preferito è lo slivovice, fatto con prugne che si contende le preferenze con il barack, fatta con albicocche. Un discorso a parte merita il caffè austriaco. I viennesi vanno a prenderlo nelle Kaffeehauser, dove si serve in decine di modi diversi. I più amati sono il melange (caffè con latte caldo), il kapuziner (poco caffè, molta panna), Eiskafee (caffè freddo con gelato alla vaniglia)

 

DALL’AEROPORTO

 LINEA S7

Il Treno Metropolitano (S-Bahan) collega l'aeroporto con il centro città a prezzi moderati, Linea è la S7.

I treni diretti dall’aeroporto al centro città recano la scritta "Wien Mitte", "Wien Nord" o "Floridsdorf".

I treni diretti all’aeroporto recano la scritta "Wolfsthal" o "Flughafen".

prendere dall'aeroporto la metropolitana suburbana linea S7 Flughafen-Schnellbahn -  Wien Mitte.

Il costo del biglietto è 3,60 € (se acquistate un abbonamento o avete già un biglietto semplice il costo si riduce a 1,80 €).

Il treno porta fino al capolinea  Wien Mitte - Landstrasse. 

Da qui prendere la metro U4 in direzione Huttelsdorf e fermarsi alla stazione Pilgramgasse. L'albergo si trova a pochi passi.

 CAT (City Airport Train)

Per prendere il Cat, una volta scesi dall'aereo, indirizzatevi verso l'ascensore seguendo le indicazioni. Il biglietto può essere acquistato presso i distributori automatici che si trovano nella zona di ritiro dei bagagli, nella hall e lungo il tragitto che porta ai binari.

Il costo del Cat è di 10 euro per la corsa singola e 18 euro per andata e ritorno.

Il biglietto si acquista direttamente sul treno.

Se avete la Vienna Card il biglietto singolo costa 8,50 Euro.

Ogni mezz’ora (il tragitto dura 16 minuti) porta fino a Wien Mitte - Landstrasse. 

Da qui prendere la metro U4 in direzione Huttelsdorf e fermarsi alla stazione Pilgramgasse. L'albergo si trova a pochi passi.

 VIENNA CARD

Il biglietto "Vienna Card" costa circa 17 euro e vale per 3 giorni (72 ore) su tutti i mezzi pubblici urbani offrendo tariffe speciali in diversi musei e locali. E utilizzabile anche nel tragitto in bus o metropolitana suburbana da e verso l'aeroporto di Vienna.

Il biglietto è acquistabile presso l'Ufficio Turistico di Vienna nell'Albertinaplatz, gli sportelli della Wiener Linien (società che gestisce il trasporto pubblico di Vienna) e negli hotels.

In vendita in albergo e presso la Tourist-Info in Albertinaplatz (tutti i giorni ore 9-19) e la Tourist-Info dell'aeroporto (tutti i giorni ore 6-23), presso i punti vendita e informazione dell'ente di trasporti pubblici di Vienna Wiener Linien (per es. Stephansplatz, Karlsplatz, Westbahnhof, Landstraße/Wien Mitte) o dall'estero con carta di credito (+43-1-798 44 00-148). Più di 210 agevolazioni da utilizzare presso musei e attrazioni turistiche, teatri, concerti, negozi, caffè, ristoranti e Heuriger ... Validità dalla data di emissione. Il biglietto di viaggio incluso, valido per le linee austriache, ha una validità di 72 ore dalla convalida. Le riduzioni offerte dalla Carta Vienna sono usufrubili anche nel corso dell'intero ultimo giorno di validità.Le istruzioni per l'uso della Vienna Card sono contenute nel libretto di coupon da 120 pagine che ogni acquirente della Vienna Card riceve gratuitamente.

Tutti i musei di Vienna rientrano nel circuito Vienna Card. Gli sconti possono variare dal 10 al 33% e sono tutti indicati nella brochure allegata alla card. Ci sono sconti anche per molte attrazioni, come il Planetarium, la Ruota e altre attività del Prater e sconti su alcuni monumenti, come il Quartiere di Hundertwasser.

 

 

SUL DANUBIO BLU                       - Strauss