Quasi quasi mi vergogno a parlarne.

L'hanno già cantata, fotografata, dipinta, amata, scritta e riscritta fior di uomini illustri che hanno segnato la nostra storia. Chi sarei io per descriverla ancora, aggiungendo parole mie? Mi rifiuto. 

Sono solo un piccolo turista, ma ho voluto conservare ciò che vedevano (e come vedevano) i miei occhi mentre li infilavo dentro l'obiettivo puntato su questa splendida cttà.

Ricordo la grande emozione quando mi sono ritrovato, a un palmo di naso, davanti a una punta incrostata di colore bianco: uno degli astri dipinti nella "Notte stellata" di Van Gogh al Musèe d'Orsay. Ricordo con piacere anche l'innata eleganza delle belle donne francesi (anche le suore!), capaci di sprigionare fascino solo indossando un minuscolo golfino. 

Degli uomini, invece, la loro sconcertante scortesia nei confronti di noi italiani. Ma .... non è che sarà invidia? Me lo chiedevo.

Perchè a vederli, poverini, si capisce chiaramente che soffrono di "inferiorità da Finale". In tanti campi ci sono stati superiori, ma sanno di essere stati battuti proprio dove loro si credevano i migliori: moda, arte, musica, architettura, vino, gastronomia. D'altra parte, basta farsi un giro per le strade, i negozi, i teatri, i ristoranti e i musei di Parigi per toccare con mano l'impronta italiana nella loro storia. Siamo dovunque, però con noi fanno i superbi e ci mandano al diavolo se non tieniamo la destra sulla scala mobile del Metrò mentre salgono sui  loro boulevards. Non ci stimano e non ci sopportano. Nemmeno i tedeschi ci stimano, ma almeno ci amano.

Capisco che si sono stancati a dare informazioni ogni due minuti, vivendo in una grande città turistica. Però mi devono spiegare perchè quando dalle mie parti un forestiero ci chiede una strada, prima di indirizzarlo quasi lo facciamo entrare in casa, gli offriamo un caffè, lo facciamo ristorare, se ci sta simpatico probabilmente lo invitiamo anche a cena e dopo un limoncello gelato lo accompagniamo fino alla sua meta.... e loro, invece, fanno finta di essere sordi? Forse è questa la differenza fra galli e latini? Eppure, specialmente in noi siciliani, scorre sangue Normanno e dovrebbero riconoscerci a colpo d'occhio!

E poi c'è anche il calcio, già; ancora non l'hanno digerita, come non digerivano veder passare Bartali che vinceva i Tour de France sulle loro strade, mentre la bile saliva e la bava usciva dalle loro bocche. 

A Montmartre un artista di strada mi ha chiesto se poteva farmi il ritratto. Gli ho risposto, in italiano, "se lo faccio io a te, in dieci minuti, quanto mi dai?" Non so tradurre Vaffanculo in francese, ma credo di aver captato proprio quello. Proprio in quei frangenti vedevo in ogni parigino un altro Zidane pronto a colpirmi allo stomaco. 

Tutto questo non è bello. Non è in stile Grandeur snobbare i padroni della refurtiva: Monna Lisa, una coppa Europea e ...... Carla Bruni!

Cari cugini, scherzo! Grazie, nonostante tutto.. e scusatemi per lo sfogo ma, sapete.......  io sono liscio (Je suis plein d'esprit!).

 

 

Per il resto, Parigi rimane una città affascinante, incantevole, straordinaria e merita davvero di essere visitata.

Io l'ho vista così:

 

 

 

 

 

 

 

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Io sto qui, aspetto Bartali scalpitando sui miei sandali.
Da quella curva spunterà quel naso triste da italiano allegro.
E i francesi ci rispettano, che le palle ancora gli girano.
C'è un po' di vento, abbaia la campagna, c'è un amore in fondo al blu
tra i francesi che si incazzano e i giornali che svolazzano.
E tu mi fai "dobbiamo andare al cinema" ...io aspetto Bartali, al cinema vacci tu.

(Bartali - Paolo Conte)

 

Morale: che c'è di più bello nel vedere un francese incazzato, mentre lui è sul cubo numero due e tu su quello numero uno?

 

 

 

 

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