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					Eruttando in 
					origine davanti al mare di Acitrezza, il dio del fuoco 
					titolare di quell'officina lassù, ha nel tempo esteso le sue 
					lunghe braccia fino a creare questo angolo di Paradiso 
					(detto anche "Riviera dei Limoni") cosparso, per più di 
					trenta miglia, di sipari tipicamente mediterranei, 
					vegetazione lussureggiante, sapori e profumi intensi, ma 
					soprattutto di storia e tradizioni indimenticabili. 
					
					Come l'Etna, 
					questo posto non ha un'indole pacata e tranquilla, e anche 
					gli uomini che lo abitano non riescono a nascondere i 
					lapilli che fuoriescono dalle loro tasche. Forse proprio per 
					questo, o forse per le nere caratteristiche geologiche, 
					questi luoghi hanno da sempre ispirato storie e leggende 
					intrise di passioni, gelosie, inganni, collere. Anche gli 
					stessi personaggi narrati da Ovidio, Omero e Verga erano dei 
					passionali, le stesse loro vicende erano passionali: 
					Polifemo, innamorato della ninfa Galatea, uccise il rivale 
					Aci; Ulisse si inventò uno fra i più noti e sanguinosi 
					tranelli mai raccontati; i Valastro de "I Malavoglia" invece 
					non ingannarono proprio nessuno anzi, al contrario, vennero 
					sfruttati e raggirati dai prepotenti. Ma avevano tanta di 
					quella rabbia piroclastica in corpo che avrebbero fatto 
					resuscitare le membra del pastorello Aci disseminate lungo 
					la Timpa da Polifemo e dalle quali, secondo la leggenda, 
					nacquero le nove Aci di Catania. 
					
					
					  
					
					Si vocifera che 
					anche i faraglioni trezzoti siano stati dei grandi massi 
					lanciati in mare dal ciclope, grazie a Dio con un'offuscata 
					ma prodigiosa mira! 
					
					Vi rendete conto 
					di quanti rifiuti abbia gettato in terra siciliana il figlio 
					di Poseidone? Praticamente tutto ciò che passava sotto la 
					sua ira: montagnole, pecore, vino, marinai itachesi e 
					pastorelli acesi. Un vero e proprio criminale 
					dell'inquinamento, oggi da mandare sotto processo senza 
					attenuanti alla pari delle cosche arricchite con le 
					discariche. 
					
					Ma se la 
					produzione di cotanta spazzatura, sparsa dove capita capita 
					da quell'imbestialito sudicione con un occhio solo, è il 
					risultato di tutto questo ben di Dio.... beh, a quel punto 
					posso solo dire "mbare, sei stato davvero un grande... e al 
					diavolo gli ambientalisti!!". 
					
					Benvenuti in una 
					terra che, già di per sè e senza bisogno di altre 
					fantasticherie, è mito. Solo il suo nome è già mito, da 
					qualunque angolo la si guardi: la Sicilia.  
					
					Io abito qui. 
					Buon divertimento! 
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