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I BEATLES CON PETE BEST
Stuart Sutcliffe, l'uomo che ha inventato i Beatles In
un Dvd la storia del pittore che e' stato il migliore amico di John
Lennon, ha inventato il nome del gruppo di cui e' statoil bassista per i
primi due anni. E' morto per un'emorragia cerebrale nel 1962 quando la
sua carriera d'artista stava perdecollare. Oggi lo chiamano 'the lost
Beatle', il Beatle perduto, ma, per lungo tempo, prima che il titolo
passasse a Billy Preston, e'stato considerato 'il quinto Beatle'.Il suo
nome e' Stuart Suttclife, curiosa figura d'artista morto prematuramente,
che e'
Paolo Biamonte Cinemazhttp://www.cinemaz.it
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La pazzia di Sir George Sgombriamo subito il campo da equivoci: per me Love è uno dei dischi dell'anno. Non vi sareste mai aspettati un'affermazione così da uno che ha un blog con quel titolo e quel sottotitolo, da uno che ha iniziato ogni singola puntata di una sua trasmissione con una canzone diversa dei Beatles, eh? Ma ho i miei motivi. Oltre al fatto che i Beatles sono la più grande band mai apparsa sulla faccia della Terra. Ovvio.
Prima
di tutto: Love è la definitiva consacrazione del genio di George Martin,
prima che dei Beatles stessi. Sir George, il quinto Beatle, chiamatelo
come volete: c'è lui dietro al risultato del disco. Insieme al figlio
Gilles ha avuto in mano tutti (e dico tutti) i pezzetti di nastro Già,
mettendo mano ai pezzettini di nastro: ma in fondo queste erano cose che
lui e la band, in studio, facevano sempre, di continuo. La ricerca sulla
produzione, oltre che sui timbri e sulla forma canzone, ha sempre fatto
parte dei Beatles: in Love è portata ai massimi livelli, viste anche le
possibilità che la tecnologia offre oggi. Comprate la versione cd+dvd:
sentire questo disco in surround è un'esperienza, davvero, anche senza
drogarsi prima. Credo.
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Nata in uno sfondo privilegiato a Tokyo, Giappone, era la figlia più grande di Isoko Isuda, un membro di una delle più ricche famiglie di banchieri giapponesi, e Eisuke Ono, una pianista classica che sacrificò la carriera per lavorare in banca. Frequentò una prestigiosa accademia a Tokyo (la Gakushuin) dalle elementari al college. La Ono ha raccontato che i suoi genitori avevano delegato l'educazione di lei e dei suoi fratelli per lo più a tate ed assistenti, quindi ebbe dei genitori distanti fisicamente ed affettivamente. Durante
la Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Ono sopravvisse al bombardamento
di Tokio in un bunker sotterraneo. Con i fratelli si rifugiarono poi
nella campagna e patirono anche la fame. Fu in questo periodo che
sviluppò la parte più aggressiva del suo carattere: i bambini del
posto schernivano i fratelli Ono, abituati alle buone maniere dell'alta
classe ed ora ridotti in povertà. Suo padre rimase in città e,
lasciando la famiglia all'ignaro, fu imprigionato in un campo di
prigionia in Cina. Dopo la guerra la famiglia Ono si traferì in America a Scarsdale, New York. Si iscrise presto al Sarah Lawrence College e sebbene i suoi genitori approvassero questa scelta, deploravano invece il suo stile di vita, punendola spesso perché frequentava persone considerate "inferiori" al suo rango. Nonostante ciò la Ono adorava circondarsi di artisti, poeti e personalità dalla vita "bohemienne" in una ricerca di libertà che lei aspirava per la sua persona. Visitava spesso gallerie d'arte e partecipava agli "happening" artistici in città, spinta anche dal desiderio di poter esporre prima o poi anche i suoi lavori artistici. Nel
1956, sposò il compositore Toshi Ichiyanagi, dal quale divorziò nel
1962. Il 28 novembre dello stesso anno, sposò l'Americano Anthony Cox,
che era un musicista jazz, produttore cinematografico e promotore
artistico. Il loro matrimono fu annullato il 1 marzo 1963; si
risposarono il 6 giugno e divorziarono il 2 febbraio 1969. La loro
figlia, Kyoko Chan Cox, nacque l'8 agosto 1963. Dopo una battaglia
legale, a Ono fu assegnata la custodia permanente della bambina,
tuttavia nel 1971, Cox, che nel frattempo era diventato un
fondamentalista cristiano, rapì Kyoko e scomparve. Ono ritrovò sua
figlia solo nel 1998. La Ono fu tra i primi artisti ad esplorare l'arte concettuale e le performance artistiche. Un esempio delle sue performance è Cut Piece, durante la quale lei stava seduta su un palco ed invitava il pubblico a tagliare con delle forbici i vestiti che aveva addosso fino a restare nuda. Un'altro esempio di arte concettuale è il libro Grapefruit (Uva), edito per la prima volta nel 1964, che comprendeva delle surreali istruzioni in stile Zen da completare nella mente del lettore, come Nascondino: nasconditi finché tutti si scordano di te. Nasconditi finché tutti muoiono. Il libro fu ripubblicato diverse volte, l'edizione a maggior tiratura risale al 1971, distribuito da Simon and Schuster, ristampato nel 2000. Yoko
Ono ha diretto anche alcuni film sperimentali, 16 fra il 1964 e il 1972,
fra i quali ottenne un certo successo No. 4 del 1966, più spesso
chiamato Bottoms. Il film consiste in una serie di inquadrature di
natiche umane di soggetti che passeggiano su di una pedana mobile. Lo
schermo è suddiviso in quattro parti quasi uguali per mezzo dalla
fessura e dalla piega orizzontale dei glutei. La colonna sonora consiste
di Il lavoro della Ono può essere apprezzato al meglio da una mente aperta. Ella è stata, infatti, descritta come "la più famosa sconosciuta artista: tutti conoscono il suo nome ma nessuno sa cosa fa". Ono è stata talvolta diffamata e calunniata dai critici che condannano la sua arte. Per esempio, Brian Sewell, critico d'arte per il giornale londinese Evening Standard e personalità televisiva, disse: "Ella non ha creato e non ha contribuito a niente, è semplicemente stata un riflesso del suo tempo...Penso che sia una dilettante, una donna molto ricca che sposò qualcuno che aveva del talento ed era la forza trainante dietro i Beatles. Se non fosse stata la vedova di John Lennon, sarebbe stata totalmente dimenticata adesso...Yoko Ono era semplicemente una parassita. Avete visto le sue sculture o i suoi quadri? Sono tutti orribili." Comunque, la più comune critica è che il lavoro di Ono è stato incompreso e che meriti attenzione e rispetto. Molti allievi, critici d'arte e membri dei media hanno iniziato a riconsiderare la sua arte e a esaminarla attentamente. Negli ultimi anni il suo lavoro ha regolarmente ottenuto riconoscimento e ovazioni. Per esempio, Matthew Teitelbaum, direttore della Galleria d'arte dell'Ontario, dice che "Yoko Ono è una delle artiste visuali più originali e inspirate." Michael Kimmelman, il capo-critico d'arte del New York Times, scrisse: "L'arte di Yoko Ono è uno specchio—come la sua opera 'a Box of Smile,' noi ci riconosciamo nella nostra reazione ad esso— un piccolo stimolo ad un'illuminazione personale, molto Zen." Nel 2001, YES YOKO ONO, una retrospettiva di 4 anni del lavoro di Ono ricevette il prestigioso premio americano dell' Associazione internazionale dei critici d'arte per la miglior mostra museale svoltasi a New York. (Questo premio è considerato uno dei più importanti encomi nella professione museale .) Nel 2002 Ono fu premiata con la Skowhegan Medal per opere in diversi media. E nel 2005 ricevette il Lifetime achievement award dalla Società giapponese di New York. Ono
ottenne una Laurea ad honorem in Legge dall'Università di Liverpool nel
2001; nel 2002 le fu offerta la laurea come Dottore delle belle arti dal
Bard College. Scott MacDonald, professore ospite, che insegna film alla
Bard, disse: "Lei deve essere ringraziata per le opere che ha
fatto, e celebrata per ciò che è venuta a rappresentare, nella storia
dei media e in tutto il mondo: coraggio, resilienza, persistenza, Lennon menziona la Ono in molte delle sue canzoni. Quando era ancora nei Beatles scrisse "The Ballad of John and Yoko" e la menziona implicitamente in "Julia" ,una canzone dedicata a sua madre dove un verso recita : "Ocean child calls me, so I sing a song of love" (let. La bambina dell'oceano mi chiama, così canto una canzone d'amore) (il kanji ?? ("Yoko") significa letteralmente "bambina dell'oceano"); altre canzoni di Lennon su Ono sono: "Oh Yoko!", e "Dear Yoko". Yoko Ono e Lennon collaborarono in molti album, a partire dal 1968, prima dello scioglimento dei Beatles, in Unfinished Music No.1: Two Virgins, un album di musica elettronica particolarmente difficile e sperimentale. Lo stesso anno la coppia partecipò ad una traccia sperimentale di The White Album intitolata Revolution 9, che, a tutt'oggi, è uno pezzi più legati ad un rapporto di amore/odio con i fans. Molti degli album della coppia vennero in seguito pubblicati sotto lo pseudonimo Plastic Ono Band. Il primo album di questa formazione è del 1969 Live Peace In Toronto, registrato durante il "Toronto Rock and Roll Revival Festival". Oltre a Lennon e Yoko Ono il gruppo aveva come chitarrista Eric Clapton, come bassista Klaus Voorman, Alan White alla batteria. Nella prima parte di questa esibizione il "rock" è piuttosto negli standard, ma nella seconda parte, quando Yoko Ono prese il microfono, la band si esibì in quella che si può considerare come il debutto del mondo dell'avanguardia nel rock. Il finale del disco consiste per lo più in musica di sottofondo sulla quale Yoko Ono cantava e urlava. Ono pubblicò il suo primo album da solista, Yoko Ono/Plastic Ono Band nel 1970, come versione alternativa del più famoso John Lennon/Plastic Ono Band. I due album avevavo le copertine per lo più identiche, ma su quello della Ono era presente una foto di lei che si piega verso Lennon, mentre nell'album di Lennon era lui a piegarsi verso Yoko Ono. Secondo alcuni, era stato fatto in modo che alcuni fans di Lennon comprassero l'album della Ono per sbaglio. In entrambi gli album veniva esplorato il cosiddetto primal scream, le urla più primitive, tuttavia mentre Lennon aveva un approccio più convenzionale alla stesura delle canzoni, il lavoro della Ono era un vero e proprio assalto urlante. Nell'album di lei erano presenti vocalizzi ruvidi e crudi, forse influenzati anche dal teatro Noh giapponese. Forse la canzone più famosa dell'album è Why, durante la quale lei urla la parola "why" ("perché?") per 5 minuti. Alcuni critici furono ricettivi verso questo lavoro e dichiararono che la sua voce era "lo strumento più interessante dopo Robert Moog". Su US Charts arrivò al #183. Nel 1971 pubblica l'album doppio Fly . In tale pubblicazione Ono esplorò un punk rock leggermente più convenzionale con tracce come "Midsummer New York" e "Mind Train." Ottene anche una diffusione radiofonica minore con la ballata "Mrs. Lennon". Forse la canzone più famosa dell'album è "Don't Worry, Kyoko (Mummy's Only Looking For Her Hand In The Snow)", una ode alla figlia rapita. Ono in seguito pubblicò due rock album femministi nel 1973, Approximately Infinite Universe e Feeling the Space, che ricevettero poca attenzione in quel periodo ma che sono oggi valutati con molto rispetto dalla critica,particolarmente per canzoni come "Move on Fast," "Yang Yang" e "Death of Samantha."
Quando i Beatles registravano la loro musica, estranei non erano generalmente lasciati entrare nello studio di registrazione, ma comunque, John Lennon invitò Ono ald accompagnarlo dirante le sessioni iniziali di registrazione per il White Album. Essi rimasero insieme durante queste e altre sessioni. All'inizio, Ono osservava solamente, ma successivamente dette consigli a Lennon che era interessato e influenzato dalla sua opinione. Alla fine, Ono offriva suggerimenti e a volte critiche all'intero gruppo. Gli altri membri non la presero bene. Secondo George Harrison, Ono stava producendo delle "vibrazioni negative." Le registrazioni di Abbey Road (album) eranp già caratterizzate da litigi e molti credono che la sua presenza aumentasse la tensione. Ad
oggi, le donne che hanno avuto a che fare (più o meno intenzionalmente)
con musicisti famosi vengono paragonate ad Ono: Nancy Spungen e Courtney
Love per citarne un paio. In un'intervista del 2003 con Jay Leno, Ono ha
parlato del disagio provato per lo scioglimento dei Beatles. Nel 1984, è uscito un tribute album dal titolo Every Man Has A Woman , che comprende i classici di Ono cantati da altri artisti, come Elvis Costello, Roberta Flack, Eddie Money, Roseanne Cash eHarry Nilsson. Era uno dei progetti che Lennon non aveva avuto il tempo di realizzare. Quello stesso anno, è uscito anche l'ultimo album di Lennon e Ono: Milk And Honey anche se sotto forma di demo. The program from Ono's 1986 "Starpeace" world tour.L'ultimo album di Ono risalente agli anni '80 è Starpeace, un concept album pieno di entusiasmo positivo, concepito come un antidoto al sistema missilistico di difesa ideato da Ronald Reagan e conosciuto come "Star Wars" . Sulla copertina troviamo una Ono sorridente e serena che tiene sul palmo della mano la Terra. Nonostante le pressanti richieste di un nuovo album da parte della critica, Starpeace ricevette ben poca risposta commerciale. Il singolo "Hell in Paradise" , comunque, fu un successo, arivando al numero 16 della classifica dance americana. Nel
1986 Ono iniziò il tour mondiale di Starpeace, in gran parte dedicato
all' Europa dell'est e a paesi che riteneva bisognosi di un messaggio di
pace. |
di ERNESTO ASSANTE La Repubblica, 16 febbraio 1998
SONO passati trent'anni da quando, il 16 febbraio del 1968, i Beatles partirono alla volta di Rishikesh, in India, per raggiungere il loro guru, Maharishi Mahesh Yogi. Quel viaggio segnò una tappa importante nello sviluppo della musica del gruppo e nella geografia spirituale dei giovani di quegli anni. I Beatles scoprivano l'India, la sua musica e la sua cultura, e con loro lo faceva un'intera generazione. In realtà il rapporto con la musica indiana per George Harrison era iniziato molto prima, nel 1965, quando David Crosby gli aveva consigliato l'acquisto di un album di Ravi Shankar, grande maestro del sitar. George restò affascinato dalla musica indiana e convinse gli altri del gruppo, durante il tour in Asia di quell'anno, a far tappa per la prima volta in India. Ci rimasero quattro giorni, e a Nuova Delhi, George acquistò il suo primo sitar. Poche
settimane dopo, Harrison ebbe modo di conoscere Ravi Shankar: "Si
offrì di darmi una mano per capire le basi dell'uso dello Poi, nell'agosto del 1967, un amico di Harrison, David Winnie, lo invitò a una conferenza di Maharishi Mahesh a Londra. "Diceva che con un semplice sistema, quello della meditazione per 20 minuti al giorno, si poteva migliorare la nostra vita. Lo incontrammo alla fine della conferenza, ci invitò ad andare a trovarlo ancora, quel fine settimana, nel Galles. Restammo con lui alcuni giorni e fu davvero fantastico. Ascoltavamo le sue conferenze, studiavamo la filosofia indiana", racconta Paul. Il
1968 iniziò, per i Beatles, sotto il segno dell'India e della sua
filosofia, alla quale tutti sembrarono interessati. George partì da
solo,
Se c'è un motivo per cui il viaggio in India dei Beatles merita di essere ricordato è per il gran numero di canzoni che prese forma nella tranquillità di Rishikesh. Più di trenta composizioni, gran parte delle quali furono pubblicate nel White Album. Alcune sono legate a doppio filo al viaggio, come Dear Prudence, scritta da Lennon e dedicata alla sorella di Mia Farrow, che aveva preso la meditazione talmente sul serio che non usciva più dalla sua piccola capanna. "Andammo io e George a cercare di convincerla", ricordò Lennon, "dicendole, cara Prudence perché non vieni fuori a giocare?". Altre canzoni hanno una connessione meno evidente ma altrettanto forte, come Yer blues e I'm so tired di Lennon; alcune sono ironiche come Sexy Sadie, dedicata al guru, e Happy Rishikesh song, mai pubblicata su disco, oppure hanno soltanto una connessione casuale, come Back in the Ussr, suggerita a Paul a Rishikesh da Mike Love dei Beach Boys, o Wild honey pie, nata da un coro collet tivo sul Gange. E tra i capolavori "indiani" vanno anche annoverate Blackbird e While my guitar gently weeps. Molte altre canzoni non incise all'epoca, hanno visto la luce nei dischi solisti dei quattro, come Jealous guy, la cui melodia fu scritta da Lennon proprio a Rishikesh. Altre ancora esistono solo nei dischi pirata, come i nastri registrati con Mike Love dei Beach Boys e le riprese effettuate dal nostro Tv7, dove i Beatles intonano Hare Krishna e Blowin' in the wind di Dylan. Ringo restò dal Maharishi solo due settimane, Paul un mese, George e John quasi tre mesi. Per tutti l'esperienza fu interessante, anche se le molte attenzioni sessuali da parte dell'entourage del guru e del Maharishi stesso per le ragazze dei Beatles, insinuarono in tutti dei dubbi. McCartney da allora è diventato vegetariano, Lennon per qualche tempo rimase legato alle filosofie orientali, Ringo ha perso interesse in breve tempo. Solo Harrison ha conservato il suo amore per la musica indiana, coltivando la sua amicizia con Ravi Shankar. Per il Partito della Legge Naturale del Maharishi ha realizzato uno spettacolo dal vivo, nel 1979. |
Billy Preston, ribattezzato il Quinto
Beatles (The Fifth Beatles) e l'unico al mondo ad aver suonato sia con i
Beatles che con i Rolling Stones, Era stato soprannominato il Quinto Beatles perché,sotto contratto della Apple, aveva suonato la tastiera in Let It Be, The White Album e Abbey Road. Aveva anche suonato in Miss You e Can't You Hear Me Knocking? dei Rolling Stones e spesso come accompagnatore di Eric Clapton. Negli anni Settanta il tastierista si era fatto un nome con una serie di singoli di successo tra cui Nothing From Nothing, Will It Go Round in Circles e You Are So Beautiful, che Joe Cocker trasformò poi in un fenomeno internazionale. Con Outta Space nel 1973 aveva vinto un Grammy. E se la sua carriera di musicista è stata brillante, altrettanto non può dirsi della sua vita privata; nel 1992 era stato condannato a nove mesi di prigione commutata nella riabilitazione forzata per droga. Cinque anni dopo era stato condannato a tre anni di prigione per aver violato la libertà vigilata. Nel 1998 si era dichiarato colpevole per frode e aveva accettato di testimoniare contro altri imputati in una truffa da circa un milione di dollari.
Andy White. Batterista professionista, session-man della EMI. Negli anni '60 era consuetudine registrare in studio usando strumentisti professionisti da sala, e i Beatles non sfuggirono alla prassi: siccome George Martin non si fidava appieno di Ringo Starr, chiamò Andy White a incidere la batteria in Love Me Do e in P.S. I Love You, mentre Ringo suonava il tamburello. Successivamente Ringo re-incise la batteria per quei brani. La batteria nella versione conosciuta di Love Me Do, comunque, è quella incisa da Andy White.
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SCUSATE, AVEVO DIMENTICATO L'ULTIMO "QUINTO BEATLE" ......
stavolta è successo davvero!