A FACCI 'DE CUCCHI!

(per chi non è catanese: alla faccia dei portatori di iella) 

Finalmente quest'incubo è finito. Alla vigilia della partita del Chievo non ci avrei scommesso una lira (pardon, un euro). Vuoi per il calo fisico e psicologico della squadra, vuoi per la palese volontà politica di affossare un'intera comunità insieme alla sua squadra.
In un ridicolo finale di campionato che potrebbe far ridere tutte le testate sportive mondiali, è successo di tutto: il grande Empoli, che ha conquistato la zona UEFA, all'improvviso diventa una mezza calzetta facendosi infilare tre gol dalla Reggina dopo un largo vantaggio e altrettanto ha fatto col Parma dopo una settimana di proclami sull'orgoglio, sull'onore sportivo; il Milan fresco campione d'Europa, che sfracella il Liverpool, manda in campo tutte le sue riserve contro la Reggina (Silvio, a Librino San Giorgio e Monte Po - tuo grandissimo bacino elettorale a Catania - questa se la sono legata al dito per le prossime elezioni, ma non sanno che a Reggio, domenica, c'era un sindaco di Forza Italia che doveva essere eletto); la Samp, che ha giocato solo col Catania come in una finale di Coppa del Mondo, perde sistematicamente con tutte prendendo addirittura cinque gol dalla Fiorentina.
 E' chiaro che ormai, per evitare questo, in Italia sia arrivato il momento dei play-out e dei play-off. Nonostante gli appelli, le segnalazioni dei politici, gli avvertimenti, il finale era già tutto previsto: mancanza di stimoli, concentrazione, la mente un po' alle vacanze e un po' …ehm… (molti semifalliti del calcio italiano, specialmente se a fine carriera, coi finali di serie A ….ci campano). Tutto queste deve cessare!
Ma queste cose, senza bisogno di play-out,  le sanno manovrare lo stesso anche da Roma; le polemiche di questi giorni non li hanno minimamente toccati, assolutamente. Con facce di bronzo sono andati avanti lo stesso nel progetto che avevano pianificato da tempo: spingere il Catania in serie B. Ma dovevano farlo piano piano, accompagnarlo alle porte dell'inferno non subito, ma col contagocce fino all'ultima giornata facendo apparire tutta questa messa in scena come il frutto di continue e sfortunate fatalità dovute alle ben note circostanze. Il 3 febbraio qualcuno aveva tuonato "Questi adesso li voglio in B, e voi sapete come fare, siete dei maestri in queste cose!" Infatti per alcuni strateghi dei tavolini di Lega è stato molto facile: togliere ad una società il suo stadio per un intero girone, il suo pubblico, stressarlo con continue trasferte in stadi dove il principale grido era "assassini!", mortificarlo con una montagna di rigori negati, ammonizioni, espulsioni, privarlo di qualsiasi aiuto dalle altre squadre che si comportavano con gli Etnei con un ordine ben preciso che veniva dall'alto, ha reso tutto più facile. Però non ci sono riusciti, perché alla fine i giocatori del Catania hanno tirato fuori le palle evitando di guardando il tabellone e pensando soltanto a vincere, giocando un secondo tempo che ha ricordato quella squadra rivelazione del girone d'andata. Ma in molti, nella sconfitta catanese ci hanno sperato....  fino all'ultimo minuto. Ecco perchè i cosiddetti "cucchi".
Il Catania non meritava la serie B. Non ci sono dubbi. Anzi a Bologna, in una partita "mors tua, vita mea" che ricorderemo per sempre, nessuna delle due meritava la retrocessione, nemmeno il Chievo. E' una bella squadra, tatticamente ben impostata e che gioca a memoria come gli inglesi. Purtroppo è andata così, mi dispiace.

Peccato che il suo allenatore, Delneri, abbiamo sbagliato tattica. Dopo la prima mezz'ora del secondo tempo, per conservarsi il pareggio della salvezza ha inserito un difensore per sostituire Semioli, che in quel momento era una spina nel fianco nella difesa etnea. Ha avuto paura, e ha pagato. 
Si sono salvate, ma la B non la meritavano neanche il Parma, il Siena e la splendida Reggina che si è saputa risollevare con una pesante penalizzazione sul groppone. La vera terzultima, che meritava davvero la B è stata invece nascosta, salvata dalla Roma e da Roma al momento giusto, risparmiandola dalla bagarre dell'ultima giornata e preservandola così da un incrocio di gare all'ultimo sangue molto pericoloso. Parlo del Torino. Quella sì che meritava la retrocessione. Ma è stato "salvato" alla penultima… per meriti sportivi.
Al Catania i meriti sportivi non li riconoscono mai, anzi. Perché è quella che ottiene i suoi sacrosanti diritti con la carta bollata, perché è quella che rompe le scatole, perché con quello che hanno causato i suoi tifosi ha scombussolato quella grande macchina economica che è il pianeta calcio, perchè è quella che ha costretto molte Società a giocare con lo stadio vuoto determinando mancanza di incassi e di diritti televisivi.
Ma noi ci siamo abituati da tempo ad essere bistrattati, siamo abituati a fare tutto da soli, siamo INDISTRUTTIBILI!.

Tutto quello che abbiamo guadagnato ce lo siamo sempre conquistato sul campo, sempre all'ultima giornata. Non è da catanesi salvarsi cinque-dieci partite prima. Sarebbe troppo banale, troppo ordinario e precisino, troppo …..diciamo... settentrionale. Qui a Catania siamo abituati all'ultimo minuto dell'ultima partita, all'arma bianca, all'ultimo sangue, sia per le promozioni che per le salvezze. Per noi catanesi non c'è alcun piacere conquistare qualcosa senza il rischio di infarti, di  ipertensione, di adrenalina a mille. E poi, senza questi primaverili patemi d'animo, come potremmo mai far baldoria in Piazza Europa e in Piazza Duomo trasformandole nel Carnevale di Rio?
E così è stato anche stavolta con Rossini, come l'ultima a Reggio nel 1970 con Bonfanti, come l'ultima a Roma nel 1982 con Crialesi, come l'ultima al Cibali nel 2006 con Spinesi. Siamo fatti così, in ogni cosa che conquistiamo - che sia calcio o altro - se non ci mettiamo la passione del novantesimo minuto non ci proviamo gusto!
Il nuovo anno, con Juve, Genoa e Napoli, sarà pesante, pesantissimo. Non so se il Catania potrà ripetere la favola del girone d'andata. Le possibili candidate alla retrocessione si ridurranno e la lotta sarà ancora più accesa. Il 2 febbraio ha penalizzato il Catania anche a livello economico. Calciatori come Caserta, Vargas e Mascara, valutati fino a quel giorno fior di quattrini, dopo quello che è successo si sono visti ridurre il loro valore di molto e questo, per la società, sarà deleterio. Quindi, la prossima campagna acquisti dovrà essere molto attenta  ed oculata, sperando che non si commettano gli sbagli di gennaio (vedasi le partenze di Del Core, Anastasi e Polito, che in questo finale di campionato sarebbero stati utilissimi).

A Massa Annunziata i giocatori, in verità un po' annoiati, hanno salutato per pochi minuti i tifosi prima delle meritate vacanze. In 5.000 erano lì a salutare i loro beniamini: i loro Vaggas, Gionatan, Ammando, Quattru e dui sei, ecc.. che uscivano dalle loro Porsche. Arriva Pantanelli e tutti, prima ruffiani, su di lui "Capitano, Capitano, resta con noi" e poi, appena si allontana, come una lama  alla schiena e a bassa voce: "A Catania non ti fari avviriri cchiu!". Pazzesco!

In tribuna c'era tutta la catanesità che ci portiamo dietro. Accanto a me, un poveraccio mostrava con orgoglio gli abbonamenti delle passate stagioni tirate fuori dal suo portafogli e, intanto,il suo figlioletto  gli infila dentro una mano ed esce fuori una foto  dicendogli "Papà, cc'a unni si', a Bicocca?". Dietro,  un medico telefona alla paziente "...no guardi Signora, prima delle 18 non ce la faccio, ho ancora l'ambulatorio pieno di gente!". Questi sono i catanesi, e questo è quello che sono capaci di inventarsi. Anzi, se non ci fossero bisognerebbe inventarli!!

Un po' delusi per la poca confidenza dimostrata dalla squadra, si sentono all'uscita i loro commenti"Appizzai n'pomeriggiu di travagghiu ppi veniri cà", e un altro: "Magari l'avissi iu n'travagghiu.... e a st'ura cchi eru ccà?".

Un'ultima cosa, dolorosa, su quello che marcherà a lungo Catania come un marchio di fabbrica: i tragici fatti durante i quali ha perso la vita Raciti. In questi mesi se ne sono dette tante, tantissime su questo campionato che sarà ricordato come una macchia per la nostra città. Mi sembra superflluo ripetere che la maggior parte dei catanesi sono persone per bene che non c'entrano nulla con questo sparuto gruppo di teppisti. Credo che quei delinquenti, che ho rivisto ieri in piazza mentre ballavano sui tetti dei bus incuranti di chi c'era dentro, non abbiano ancora capito la portanza dei fatti e le gravi responsabilità a loro carico in merito a quella tragedia. Lo avranno capito? Avranno imparato la lezione? Non lo so, ho i miei dubbi. Il teppismo e il vandalismo ce l'hanno nel DNA; non hanno a cuore le sorti del Catania, di Catania, della società civile. Per questo in futuro c'è da stare all'erta, sempre.

Forse lo capirebbero meglio se fossero stati a Bologna, a vedere come dovrebbero comportarsi i tifosi. Nello stadio, alla fine dell'incontro, ci sono stati reciproci applausi tra le due tifoserie in una globale festa dello sport con vinti e vincitori; per le strade di Bologna i tifosi del Chievo fermavano quelli rossazzurri per far loro i complimenti e gli auguri per il prossimo campionato, e viceversa. Tutto questo è commovente! Se quei balordi fossero stati lì avrebbero appreso una bella lezione di civiltà e dignità. Sarebbero diventati rossi dalla vergogna!
Per questo, se l'anno prossimo dovessero succedere fatti analoghi a quelli di febbraio non potremmo accampare scuse e giustificazioni, far retorica sui disagi sociali di una fetta di popolazione. Stavolta saremmo coinvolti tutti, stavolta le condanne ce le meriteremo  tutte, per intero. E proprio per questo, ognuno di noi avrà il dovere di fare la sua parte, dal Questore al Prefetto, dal Sindaco al Presidente della Provincia, dalla Società ai Presidenti dei Club organizzati, dalla cittadinanza ai genitori dei pulcini, dai veri tifosi agli insegnanti. Tutti!
Vigiliamo, vigiliamo. Se dovesse riaccadere, è una città intera che rischierà di andare non in B (dove tutt'ora si trova) ma in quarta serie.
Che Sant'Agata ce la mandi buona!

 

(Mimmo Rapisarda)

 

 

Il Catania è salvo. Chievo retrocesso
Dopo un primo tempo di marca veneta, nella ripresa passa la squadra di Marino, che si impone 2-0 grazie ai gol di Rossini e Minelli. Gialloblu in B a causa della vittoria del Siena
Felicità Catania. ApBOLOGNA, 27 maggio 2007 - Sul neutro di Bologna comincia sotto il diluvio e finisce sotto il sole. Un po' come la gara del Catania: condannato dai risultati delle dirette concorrenti e scoraggiato dalla propria impotenza nel primo tempo, trova due gol nella ripresa, vince e si salva. A completare il quadro del Dall'Ara è un risultato esterno: proviene da Siena, dove la squadra di casa vince 2-1 contro la Lazio e affossa il Chievo, che è dunque la terza retrocessa della stagione dopo Ascoli e Messina. A Bologna finisce 2-0, Rossini e Minelli i goleador di giornata.
GARA BLOCCATA - Marino fa debuttare dal 1' il giovane Biagianti, con Lucenti dirottato a far da sponda destra del tridente e Corona accentrato al posto di Rossini, sacrificato in panca. Nessuna novità invece nel Chievo, condizionato dalle assenze tanto quanto i siciliani. Ma la scelta di Marino non viene premiata: finirà infatti sui piedi di Biagianti l'unica palla-gol siciliana del primo tempo, col centrocampista che sprecherà mandando alto su assist di Corona. E' il minuto 27. Prima e dopo pressochè il nulla, da parte del Catania, mentre qualcosa di più e di meglio fanno vedere i veneti, più organizzati e più determinati. Tanto che in avvio hanno due buone occasioni per andare in vantaggio. Al 9' Pantanelli devia in tuffo un destro al volo di Sammarco, all'11' Mandelli sbaglia mira di poco. E al 17' Semioli scheggia l'esterno di un incrocio dei pali difesi da Pantanelli. Poi anche il Chievo si adegua alla quiescenza del Catania, e la gara perde ulteriormente di intensità. Non bastano le notizie provenienti dagli altri campi (al 23' vincono Reggina, Parma e Chievo, ossia tutte le dirette concorrenti della lotta-salvezza) per vivacizzare un Catania terreo in volto e bloccato nelle gambe.
LA SVOLTA - I siciliani cercano la svolta nella ripresa: il piglio è finalmente autoritario, il pubblico si fa sentire, la squadra si porta in avanti con frequenza e puntualità. Insomma, sembra un altro Catania. Marino si rimangia la scelta iniziale e mette Rossini al posti di Biagianti (11'), Del Neri prima gioca la carta Obinna per Bogdani (5'), poi infittisce la retroguardia inserendo Rickler per Semioli (19'). Al 20' la scena madre della gara: Rossini salta e di testa infila Squizzi.  Tutto cambia: ora è il Catania a confermarsi in A, col Chievo nel dramma. Al 23' Obinna ha la palla dell'1-1 ma manda alto, poi i due allenatori cambiano di nuovo il quadro del match: Minelli rileva Corona, Cossato entra al posto di Lanna. E il Chievo riparte a testa bassa, a caccia del pari. Intanto però ci pensa... Rocchi: al 28' la Lazio pareggia, il Siena è la terza retrocessa. Ma il Catania non si lascia incantare, e trova il raddoppio ancora con un neo-entrato: punizione di Vargas, Minelli supera Squizzi con un destro ravvicinato. E' il 35', per i catanesi comincia la festa. Per il Chievo invece la speranza dura poco: al 40' Negro regala il 2-1 al Siena e per i veneti è l'addio alla A, sei anni dopo.
Livia Taglioli (Gazzetta dello Sport)

 

Marino se ne va: "Il mio compito si conclude qui"

BOLOGNA - "Siamo arrivati a giocare partite così difficili con problemi d'organico, ma il Catania ha messo in campo tanta forza di reagire, aiutato dalla gente, fondamentale oggi e contro il Milan. Siamo contenti per la salvezza. Da febbraio il nostro percorso è stato tutto in salita, meritavamo di salvarci". Pasquale Marino è felice per il traguardo raggiunto dal club etneo.

Il tecnico marsalese ripercorre una stagione molto difficile: "All'inizio abbiamo sofferto tantissimo, solo nell'ultimo periodo ci siamo ripresi. La società è stata molto vicina alla squadra e all'allenatore".

C'è anche spazio per un messaggio alla famiglia dell'ispettore Raciti. "Quando c'è di mezzo la scomparsa di una persona non ci sono parole. Abbiamo sofferto in questo periodo, ma non c'è paragone con la tragica notte del 2 febbraio. Spero che non accada più e che le famiglie vadano allo stadio per guardare uno spettacolo".

"Penso però che la mia esperienza al Catania sia finita - annuncia Marino -, credo che il mio mandato sia scaduto. Sono stati due anni fantastici, ma quando si fanno certe scelte bisogna essere razionali. Ho dato tutto e ricevuto tantissimo, diciamo che forse è meglio cambiare nel momento in cui la gente ti vuole bene e ti chiede di rimanere".

"Sono arrivato in sordina, volevo lasciare un buon ricordo. Gli obiettivi che mi hanno chiesto sono stato raggiunti. Dove vado? Per ora a Marsala, a casa, per le vacanze. E' chiaro che spero che ci sia un interessamento da parte di qualche società, ma la mia decisione di lasciare il Catania non è dovuta a questo".

In casa Chievo, parla il tecnico Del Neri. "Tutto il calcio italiano deve dispiacersi - ha detto Del Neri - la società ha dimostrato che con poco si può far tanto. I verdetti nel calcio ci sono, spero si possa assorbirli e ripartire con entusiasmo. Io spero di continuare a far ancora parte del progetto, ma questo bisogna chiederlo al presidente".

La partita di Bologna rimarrà però una ferita difficile da rimarginare. "Era una partita secca, una finale - ha aggiunto - e forse abbiamo pagato in questa partita un mese di partite affrontate come finali. Abbiamo sofferto l'aggressività del Catania, eravamo tesi, ma se siamo retrocessi è segno che qualcosa abbiamo anche sbagliato. Voglio ringraziare i tifosi, sono un popolo fantastico e riusciranno a starci vicini anche in futuro".

A caldo, a fine partita, Semioli (uscito anzitempo per un problema al tallone) ha detto in tv che gli altri risultati erano in qualche modo già scritti. Dopo un'ora dalla fine della partita è stato capitan Lanna a correggere il tiro. "È stato tutto regolare - ha detto - nel calcio a volte le motivazioni fanno la differenza. Col Chievo ci sono stati molti momenti belli, adesso si tratterà di ripartire"

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Un anno dopo città ancora in festa

Come lo scorso anno: la permanenza in Serie A per i tifosi del Catania vale come la promozione. Così i sostenitori etnei dopo il 2-0 sul Chievo che ha scongiurato il rischio retrocessione sono scesi rumorosi in piazza e per le strade della città.

Chi non ha potuto seguire la squadra di Marino sino al Dall'Ara ha visto in televisione la partita e al fischio finale dell'arbitro Rizzoli si è riversato in centro, negli abituali luoghi di ritrovo come piazza Europa e piazza Duomo, per festeggiare con gli altri sostenitori etnei il traguardo appena tagliato.

Cortei di auto, trombette, bandiere, sciarpe e cori stanno animando la festa catanese. Una festa che promette di protrarsi per l'intero pomeriggio e sino a tarda sera.

 

 

 

 

 

 

 

         

LA CLASSIFICA FINALE 2006-2007

Inter campione d'Italia

 Pos. squadra giocate vinte paregg. perse fatti subiti Dif punti prossimo anno
 1 38 30 7 1 80 34 +46 97 CAMPIONE D'ITALIA
 2 38 22 9 7 74 34 +40 75 Champions League
 3 38 18 11 9 59 33 +26 62 Champions League
 4 38 19 12 7 57 36 +21 61 Champions League
 5 38 16 10 12 58 51 +7 58 Coppa UEFA
 6 38 21 10 7 62 31 +31 58 Coppa UEFA
 7

38 14 12 12 42 43 -1 54 Coppa UEFA
 8 38 12 14 12 56 54 +2 50  
 9 38 13 10 15 44 48 -4 49  
 10 38 12 10 16 49 55 -6 46  
 11 38 10 13 15 41 54 -13 43  
 12 38 10 12 16 41 56 -15 42  
 13 38 10 11 17 46 68 -22 41  
 14 38 12 15 11 52 50 +2 40  
 15 38 9 14 15 35 45 -10 40  
 16 38 10 10 18 27 47 -20 40  
 17

38 9 13 16 35 46 -11 40  
 18 38 9 12 17 38 48 -10 39 retrocesso in serie B
 19 38 5 12 21 36 67 -31 27 retrocesso in serie B
 20 38 5 11 22 37 69 -32 26 retrocesso in serie B

CLASSIFICA CANNONIERI STATISTICHE   I CANNONIERI DEL CATANIA
1 Francesco Totti 26 AS Roma miglior attacco INTER  80 Gionatha SPINESI (Catania)  16 gol 
2 Cristiano Lucarelli 20 Livorno miglior difesa FIORENTINA 31 Giuseppe MASCARA (Catania)  6 gol 
3 Christian Riganò 19 Messina peggior attacco TORINO 27 Giorgio CORONA (Catania)  6 gol 
4 Rolando Bianchi 18 Reggina peggior difesa MESSINA 69 Fabio CASERTA (Catania)  6 gol 
5 Nicola Amoruso 17 Reggina     Giuseppe COLUCCI (Catania)  3 gol 
6 Gionatha Spinesi 17 Catania     Lorenzo STOVINI (Catania)  2 gol 
7 Adrian Mutu 16 Fiorentina     Fausto ROSSINI (Catania)  2 gol 
8 Tommaso Rocchi 16 Lazio     Andrea SOTTIL (Catania)  1 gol 
9 Luca Toni 16 Fiorentina     Mauro MINELLI (Catania)  1 gol 
10 Zlatan Ibrahimovic 15 Internazionale     Takayuki MORIMOTO (Catania)  1 gol

14 Crespo H. (14 Inter) , Iaquinta V. (14 Udinese, 3 rig.) , Saudati L. (14 Empoli, 4 rig.) , Suazo D. (14 Cagliari, 8 rig.)
13 Budan I. (13 Parma) , Doni C. (13 Atalanta, 4 rig.) , Quagliarella F. (13 Sampdoria)
12 Gilardino A. (12 Milan)
11 Di Natale A. (11 Udinese, 2 rig.) , Pandev G. (11 Lazio) , Zampagna R. (11 Atalanta, 1 rig.)
10 Corini E. (10 Palermo, 4 rig.) , Materazzi M. (10 Inter, 4 rig.)

9 Di Michele D. (9 Palermo, 2 rig.) , Pellissier S. (9 Chievo, 2 rig.) , Rosina A. (9 Torino, 3 rig.) , Rossi G. (9 Parma, 3 rig.)
8 Amauri C. (8 Palermo) , Asamoah G. (8 Udinese) , Kaka' R. (8 Milan, 3 rig.) , Mancini A. (8 Roma) , Perrotta S. (8 Roma)
7 Bjelanovic S. (7 Ascoli) , Bogdani E. (5 Chievo, 2 Siena) , Corona G. (7 Catania) , Cruz J. (7 Inter) , Pazzini G. (7 Fiorentina, 2 rig.) , Ronaldo L. (7 Milan) , Seedorf C. (7 Milan) , Soncin A. (6 Ascoli, 1 Atalanta)
6 Almiron S. (6 Empoli) , Bresciano M. (6 Palermo) , Brighi M. (6 Chievo) , Caserta F. (6 Catania) , Franceschini D. (6 Sampdoria) , Frick M. (6 Siena) , Gasbarroni A. (6 Parma, 1 rig.) , Maccarone M. (6 Siena, 1 rig.) , Mascara G. (6 Catania) , Mauri S. (6 Lazio) , Oddo M. (5 Lazio, 1 Milan, 3 rig.) , Paolucci M. (6 Ascoli) , Reginaldo F. (6 Fiorentina) , Stankovic D. (6 Inter) , Ventola N. (6 Atalanta)
5 Adriano L. (5 Inter) , Caracciolo A. (5 Palermo) , Delvecchio G. (5 Sampdoria) , Foggia P. (4 Reggina, 1 Lazio) , Loria S. (5 Atalanta) , Obinna V. (5 Chievo, 1 rig.) , Obodo C. (5 Udinese) , Panucci C. (5 Roma) , Pozzi N. (5 Empoli) , Simplicio F. (5 Palermo) , Taddei R. (5 Roma) , Zaccardo C. (5 Palermo)
4 Barreto P. (4 Udinese, 1 rig.) , Bonazzoli E. (4 Sampdoria) , Busce' A. (4 Empoli) , Cordova N. (4 Messina) , Flachi F. (4 Sampdoria, 3 rig.) , Matteini D. (4 Empoli) , Stellone R. (4 Torino) , Vannucchi I. (4 Empoli) , Vigiani L. (3 Reggina, 1 Livorno) , Volpi S. (4 Sampdoria, 2 rig.)
3 Abbruscato E. (3 Torino) , Antonini L. (3 Siena) , Bakayoko I. (3 Livorno) , Boudianski V. (3 Ascoli) , Cambiasso E. (3 Inter) , Capone A. (3 Cagliari) , Colucci G. (3 Catania) , Comotto G. (3 Torino) , Conti D. (3 Cagliari) , Cozza F. (3 Siena) , Danilevicius T. (3 Livorno, 1 rig.) , Fiore S. (2 Livorno, 1 Torino) , Gamberini A. (3 Fiorentina) , Jankulovski M. (3 Milan) , Jorgensen M. (3 Fiorentina) , Makinwa A. (3 Lazio) , Marchini D. (3 Cagliari) , Mexes P. (3 Roma) , Montella V. (3 Roma) , Muntari S. (3 Udinese) , Muslimovic Z. (3 Parma) , Muzzi R. (3 Torino) , Negro P. (3 Siena) , Oliveira R. (3 Milan) , Pepe S. (3 Cagliari) , Samuel W. (3 Inter) , Siviglia S. (3 Lazio) , Stendardo G. (3 Lazio) , Tedesco G. (3 Palermo) , Tiribocchi S. (3 Chievo) , Tissone F. (3 Atalanta)

2 Alvarez E. (2 Messina) , Ambrosini M. (2 Milan) , Ariatti L. (2 Atalanta) , Bombardini D. (2 Atalanta) , Bonanni M. (2 Ascoli, 1 rig.) , Burdisso N. (2 Inter) , Cassetti M. (2 Roma) , Cavani E. (2 Palermo) , Codrea P. (2 Siena) , De Rossi D. (2 Roma) , Delvecchio M. (2 Ascoli) , Dessena D. (2 Parma) , Di Biagio L. (2 Ascoli, 2 rig.) , Di Napoli A. (2 Messina) , Favalli G. (2 Milan) , Ferrari M. (2 Roma) , Ferreira Pinto A. (2 Atalanta) , Figo L. (2 Inter, 1 rig.) , Filippini A. (2 Livorno) , Floccari S. (2 Messina) , Grosso F. (2 Inter) , Inzaghi F. (2 Milan) , Jimenez L. (2 Lazio) , Ledesma C. (2 Lazio) , Leon J. (2 Reggina) , Lucarelli A. (2 Reggina) , Maggio C. (2 Sampdoria) , Maicon D. (2 Inter) , Manfredini C. (2 Lazio) , Migliaccio G. (2 Atalanta) , Modesto F. (2 Reggina) , Montolivo R. (2 Fiorentina) , Mutarelli M. (2 Lazio) , Palombo A. (2 Sampdoria) , Parisi A. (2 Messina, 2 rig.) , Paulinho P. (2 Livorno) , Perrulli G. (2 Ascoli) , Pfertzel M. (2 Livorno) , Pirlo A. (2 Milan) , Portanova D. (2 Siena) , Rosi A. (2 Roma) , Rossini F. (2 Catania) , Sammarco P. (2 Chievo) , Semioli F. (2 Chievo) , Stovini L. (2 Catania) , Tavano F. (2 Roma) , Tedesco G. (2 Reggina) , Vergassola S. (2 Siena, 1 rig.) , Vieri C. (2 Atalanta) , Vucinic M. (2 Roma) , Zanchetta A. (2 Chievo, 1 rig.) , Zanchi M. (2 Messina)
1 Adriano P. (1 Atalanta) , Amerini D. (1 Reggina) , Aquilani A. (1 Roma) , Barzagli A. (1 Palermo) , Bazzani F. (1 Sampdoria) , Behrami V. (1 Lazio) , Belleri M. (1 Lazio) , Bellini G. (1 Atalanta) , Bertotto V. (1 Siena) , Bianco P. (1 Cagliari) , Biava G. (1 Palermo) , Biondini D. (1 Cagliari) , Blasi M. (1 Fiorentina) , Borriello M. (1 Milan) , Bovo C. (1 Torino) , Brevi E. (1 Siena) , Brocchi C. (1 Milan) , Budel A. (1 Cagliari) , Capuano C. (1 Palermo) , Carrozzieri M. (1 Atalanta) , Cesar R. (1 Livorno, 1 rig.) , Cigarini L. (1 Parma) , Cioffi G. (1 Torino) , Cocco A. (1 Cagliari) , Colucci L. (1 Cagliari) , Coly F. (1 Parma) , Contini M. (1 Parma, 1 rig.) , Corvia D. (1 Siena) , Cossato F. (1 Chievo) , Costacurta A. (1 Milan, 1 rig.) , Cribari S. (1 Lazio) , D'Agostino A. (1 Cagliari) , Dainelli D. (1 Fiorentina) , D'Anna L. (1 Chievo) , D'Aversa R. (1 Messina) , De Martino R. (1 Udinese) , Defendi M. (1 Atalanta) , Diana A. (1 Palermo) , Donati M. (1 Atalanta) , Esposito M. (1 Cagliari) , Esteves R. (1 Reggina) , Felipe D. (1 Udinese) , Fernando Couto M. (1 Parma) , Ferri M. (1 Cagliari) , Fini M. (1 Ascoli) , Franceschini I. (1 Torino) , Galante F. (1 Livorno) , Gattuso G. (1 Milan) , Gourcuff J. (1 Milan) , Grella V. (1 Parma, 1 rig.) , Guberti S. (1 Ascoli) , Kaladze K. (1 Milan) , Knezevic D. (1 Livorno) , Konko A. (1 Siena) , Kroldrup P. (1 Fiorentina) , Liverani F. (1 Fiorentina) , Maldini P. (1 Milan) , Mancosu M. (1 Cagliari) , Mandelli D. (1 Chievo) , Marcolini M. (1 Chievo) , Marianini F. (1 Empoli) , Marzoratti L. (1 Empoli) , Masiello S. (1 Messina) , Matusiak R. (1 Palermo) , Maxwell S. (1 Inter) , Minelli M. (1 Catania) , Morfeo D. (1 Parma) , Morimoto T. (1 Catania) , Moro D. (1 Empoli) , Morrone S. (1 Livorno) , Ogasawara M. (1 Messina) , Okaka Chuka S. (1 Roma) , Paponi D. (1 Parma) , Parravicini F. (1 Parma) , Pecorari M. (1 Ascoli) , Pinzi G. (1 Udinese) , Pizarro D. (1 Roma) , Potenza A. (1 Fiorentina) , Pratali F. (1 Empoli) , Raggi A. (1 Empoli) , Recoba A. (1 Inter) , Rezaei R. (1 Livorno) , Rinaudo L. (1 Siena) , Rivalta C. (1 Atalanta) , Santana M. (1 Fiorentina) , Sivok T. (1 Udinese) , Solari S. (1 Inter) , Sottil A. (1 Catania) , Ujfalusi T. (1 Fiorentina) , Vieira P. (1 Inter) , Wilhelmsson C. (1 Roma) , Zanetti J. (1 Inter) , Zanetti P. (1 Ascoli) , Zenoni C. (1 Sampdoria) , Ziegler R. (1 Sampdoria) , Zoro M. (1 Messina)

I PROTAGONISTI DI QUESTO FILM

Ascoli Atalanta Cagliari Catania
Chievo Empoli Fiorentina Internazionale
Lazio Livorno Messina Milan
Palermo Parma Reggina Roma
Sampdoria Siena Torino Udinese

 

LA RIVELAZIONE

 

LE PARTITE

 

GIRONE DI ANDATA

CAMPIONATO 2006-07

1° GIRONE ANDATA

 

marcatori

10' s.t. Corona

 

Cagliari (4-3-3): Chimenti 6, Ferri 6, Lopez 5, Bianco 5 (39' st Bizera sv), Del Grosso 5, Biondini 6 (34' st D'Agostino sv), Conti 4.5, Budel 5 (20' st Capone 5), Esposito 5, Suazo 5.5, Pepe 5. (26 Fortin, 14 Pisano, 8 Conticchio, 21 L. Colucci). All.: Giampaolo 4.5.

N

Catania (4-3-3): Pantanelli 7, Silvestri 6, Stovini 7, Sottil 6.5, Falsini 7, Sardo 6.5, Biso 6, Baiocco 7, Corona 7.5 (30' st G. Colucci sv), Spinesi 6.5 (39' st Rossini sv), Mascara 7 (16 Polito, 5 Minelli, 7 Vargas, 8 Edusei, 11 Del Core). All. Marino 8.

NOTE: spettatori 8.000 circa. Espulso Conti al 50' s.t. per doppia ammonizione. Ammoniti Falsini, Sardo, Sottil, Silvestri, Baiocco. Recupero 1' p.t., 5° 

Arbitro: Rocchii

 

Le altre partite: Fiorentina-Inter 2-3 -Roma-Livorno 2-0 - Atalanta - Ascoli 3-1 - Chievo - Siena 1-2 - Messina - Udinese 1-0 - Milan - Lazio 2-1 - Palermo - Reggina 4-3 - Sampdoria - Empoli 1-2 Torino - Parma 1-1

Catania, ritorno in A con sorpresa. A Cagliari vittoria firmata Corona
Sardi deludenti. Sfiorano il pareggio solo negli ultimi minuti
CAGLIARI - Ventitré anni lontano dal gotha del calcio e un ritorno da grande protagonista per il Catania. Con un destro al volo di rara bellezza e precisione Giorgio Corona, al debutto in A a 32 anni, regala agli etnei una storica vittoria. Niente da fare per un Cagliari deludente, con poche idee e scarsa grinta. Dovrà lavorare Giampaolo che un debutto così non se l'aspettava. Bravo, invece, Marino.

Da matricola umile, ma per nulla timorosa, il Catania non ha fatto barricate, ha giocato a viso aperto e si è meritato questi primi tre punti, anche se nel finale il Cagliari (palo di Pepe al 90', miracolo di Pantanelli al 91') è stato davvero sfortunato.

Partita non bella, ma comunque interessante anche se le premesse, visti gli schieramenti, erano ben altre. Giampaolo e Marino, infatti, si affidano al tridente. Il primo, che ad Ascoli si affidava al 4-4-2 con due esterni offensivi come Foggia e Fini, decide di non stravolgere il credo tattico negli ultimi anni in voga a Cagliari. Non c'è Langella e oltre ad Esposito e Suazo, è Pepe a fare la terza punta partendo da sinistra. A centrocampo Biondini, Conte e Budel, in difesa Bianco eLopez in mezzo con Ferri e Del Grosso esterni.

I debuttanti Mascara e Corona, al loro esordio in A, sono le punte catanesi che girano intorno al bomber Gionatha Spinesi. A differenza di Giampaolo, Marino si affida ad una difesa a tre con Silvestri, Sottil e Stovini, ma gli esterni di centrocampo, Sardo e Falsini, arretrano sempre in fase difensiva per una linea a 5.

Biso e Baiocco sono i mediani, due interditori tutti corsa e polmoni. Fa un gran caldo al Sant'Elia e i giocatori ne risentono, avvio lento e squadre che si studiano a fondo. Poche le emozioni, ma chi si aspettava un Catania timido e un Cagliari arrembante si sbagliava.

Sono gli etnei a controllare la partita e a farsi vedere per primi con un destro a girare di Mascara, su punizione, che finisce sul fondo.

Il Cagliari risponde due minuti più tardi con una combinazione Suazo-Pepe-Suazo che l'honduregno chiude con un pallonetto che finisce sopra la traversa. Piccole scintille in una gara che offre poco. Al 24' si fa vedere Pepe, largo il suo piatto destro, lenta, invece, al 31' la punizione di Conti che Pantanelli (un ex) blocca a terra. Al 34' clamorosa occasione da gol per Spinesi che approfitta di un liscio in area di Bianco, ma calcia sui piedi di Chimenti bravo a chiudere lo specchio della porta all'ex barese.

Nel finale di tempo due occasioni per il Cagliari, prima con Pepe che non si coordina bene sull'assist di Esposito, poi con Suazo bravissimo a girarsi e a sfiorare il palo con un bel sinistro. Si va negli spogliatoi sullo 0-0, nella ripresa nessun cambio. All'8' grande azione di Pepe sulla sinistra, servizio all'indietro per Esposito che da due passi calcia incredibilmente fuori. Cagliari subito punito: due minuti più tardi, infatti, Corona trova un destro al volo dai 18 metri che trafigge imparabilmente Chimenti.

Gran gol e debutto in A, a 32 anni, da ricordare per il bomber palermitano. Ospiti in vantaggio, Giampoalo osa: dentro Capone, fuori Budel. Giuseppe Colucci per Spinesi la risposta di Marino.

Il Cagliari, nonostante le 3 punte e Capone, non riesce a far breccia nella difesa catanese. Al 21' ci prova Conti, ma Pantanelli alza la sua punizione sulla traversa. Al 24' fuga di Suazo, ma Pantanelli riesce a bloccarlo in uscita. Il Cagliari dà l'impressione di non crederci e di non avere la forza per reagire. Solo nel finale trova orgoglio e forza d'animo, ma non ha fortuna.

Al 45' il colpo di testa di Pepe è perfetto, ma il palo interno salva Pantanelli che, un minuto più tardi, è strepitoso nel dire no ad un tiro a botta sicura di
Esposito. Al 50' espulso Conti per doppia ammonizione. Vince il Catania, siciliani in festa, per il Cagliari inizio in salita.

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

2° GIRONE ANDATA

marcatori

 

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Stovini, Sottil, Falsini (43' st Vargas); Baiocco, Biso, Caserta; Mascara, Spinesi (31' st Del Core), Corona. In panchina: Polito, Minelli, Sardo, Izco, Colucci, Edusei. Allenatore: Marino

 

ATALANTA (4-2-3-1): Calderoni; Adriano (17' st Bellini), Rivalta, Carrozzieri, Ariatti; Donati, Migliaccio; Ferreira Pinto (17' st Tissone), Defendi, Bombardini; Zampagna (46' st Soncin). In panchina: Ivan, Talamonti, Manzoni, Bernardini. Allenatore: Colantuono

NOTE:  Spettatori: 30.000 circa. Ammoniti: Biso, Baiocco, Carrozzieri, Donati, Sottil, Defendi, Ariatti, Zampagna, Bellini. Angoli: 8-1 per il Catania. Recuperi: 2' pt e 3' st. Arbitro: Palanca.

Le altre partite: Reggina - Cagliari 2-1 - Inter - Sampdoria 1-1 - Ascoli - Messina 1-1 - Empoli - Chievo 1-1 - Lazio - Palermo 1-2 - Livorno - Fiorentina 1-0 - Siena - Roma 1-3 - Udinese - Torino 2-0 - Parma - Milan 0-2

Niente spettacolo e nervi tesi. A Catania a Atalanta basta il pari
CATANIA - Nulla di clamoroso al Cibali. Ma questa volta va bene così: al Catania e all'Atalanta. Finisce 0-0 al Massimino dove la A tornava dopo 23 anni di assenza. Un punto che consente alle due neopromosse di portarsi a quota 4 in classifica e di conservare l'imbattibilità dopo le prime due giornate di campionato. Quello che è mancato, però, è stato lo spettacolo: pochi tiri in porta, ancora meno emozioni, ma tanti ammoniti (ben nove) e molti, troppi falli. Bravo l'arbitro Palanca, a mantenere la calma e a tenere in pugno la partita.

Rispetto alla vittoria di Cagliari Marino, preoccupato dai tre trequartisti dell'Atalanta (Ferreira Pinto, Defendi e Bombardini), decide di arretrare Falsini sulla linea dei difensori e di affiancare Caserta a Biso e Baiocco a centrocampo. In avanti confermato il tridente Mascara-Spinesi-Corona.

Nell'Atalanta pesante assenza per l'ex Colantuono: non c'è l'infortunato Ventola (autore di una doppietta nel 3-1 di domenica scorsa contro l'Ascoli) e Zampagna (un altro ex) è l'unica punta, anche se alle sue spalle ci sono Ferreira Pinto, Defendi (l'unica novità rispetto alla prima di campionato) e Bombardini.

Meglio del Catania fa l'Atalanta con Donati e Migliaccio a fare filtro e le veloci ripartenze di Ferreira Pinto e, soprattutto, Bombardini. Un po' in ombra, invece, Zampagna e Spinesi. Nella cronaca del primo tempo poche le occasioni da gol. Al 2' Donati, tutto solo, spreca l'assist di Zampagna con un sinistro sbilenco. Bello ma largo, invece, quello di Baiocco al 9'. Al 14' Bombardini va via a destra, tiro-cross insidioso che, deviato da Pantanelli, attraversa tutta l'area piccola senza trovare nessun compagno.

Gara nervosa tanti ammoniti e grande equilibrio a centrocampo dove Baiocco rischia l'espulsione più volte. Al 36' fuga di Bombardini che si fa 60 metri palla al piede, bravissimo Baiocco a fermarlo proprio al momento del tiro. Al 41' il primo vero tiro in porta: bravo Calderoni a deviare in angolo il sinistro di Falsini.

Si va negli spogliatoi sullo 0-0, si torna in campo con gli stessi 22, ma anche nella ripresa Pantanelli e Calderoni possono godersi il sole tranquillamente. Da segnalare solo un destro da 18 metri di Zampagna bloccato a terra dal portiere rossoazzurro e poi, al 18', la bella giocata di Corona che mette in mezzo, ma Carrozzieri e Rivalta fanno buona guardia, impedendo a Mascara e a Spinesi di trovare la deviazione vincente. E' questa la fotografia della partita: meglio le difese, male i reparti offensivi ad eccezione di Corona, da una parte, e Bombardini dall'altra.

Al 34', però, Zampagna inventa un pallonetto da fuori area che Pantanelli para con qualche difficoltà. E' la scossa che scuote il Catania che crea due occasioni in un minuto: al 37' ancora Corona dentro per Mascara, largo il suo destro da buona posizione. Al 38' Caserta trova Biso in area, deviazione d'esterno destro, Calderoni si oppone in due tempi.

Marino, che aveva inserito Del Core al posto dello spento Spinesi, nel finale si gioca la carta Vargas, ma il peruviano in due minuti non può fare miracoli.

 

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

3° GIRONE ANDATA

marcatori

25' pt Corona
27' pt Tedesco
2' st Simplicio
21' st Mascara
23' st Corini (rig.)
30' st Amauri
37' st Barzagli
48' Spinesi

Palermo (4-3-2-1): Agliardi, Zaccardo, Barzagli, Biava, Pisano, Tedesco, Corini, Simplicio, Di Michele, Amauri, Bresciano. All. Guidolin

Catania (4-3-3): Pantanelli, Falsini, Stovini, Sottil, Silvestri, Caserta, Biso, Baiocco, Colucci, Mascara, Corona. All. Marino

 

NOTE:  Spettatori: 45.000 circa. Ammoniti: (29' pt) G. Tedesco, (37' st) A. Diana, (39' st) C. Amauri, (25' pt) G. Colucci, (29' st) A. Pantanelli. Espulsi: (45' st) F. Simplicio.

30 feriti alla fine della partita. Arbitro: Trifoloni

 

Le altre partite: Atalanta - Empoli 0-0 - Cagliari - Livorno 2-2 - Chievo - Lazio 0-1 - Fiorentina - Parma 1-0 - Messina - Reggina 2-0 - Milan - Ascoli 1-0 - Roma - Inter 0-1 - Sampdoria - Udinese 3-3 - Torino - Siena 1-2

Palermo non si ferma più Derby e primato ai rosanero
Giorgio Corona, secondo gol in serie A
PALERMO - Continua la favola del Palermo che dopo Reggina e Lazio vince anche il derby con il Catania per 5 a 3 e si gode la vetta solitaria della classifica. La formazione di Guidolin non occupa per caso le parti altre della classifica e contro i cugini etnei conferma tutte le sue doti: squadra forte, completa in ogni reparto, che esprime gioco e dà spettacolo con le sue accelerazioni.

Bellissima partita, degna del massimo campionato, grazie anche a un discreto Catania, squadra che se si esprimerà sempre a questi livelli non avrà alcun problema a centrare la salvezza. E non bisogna certo avere l'intuito alla Luciano Moggi per accorgersi soltanto a 32 anni di un giocatore dalle doti non comuni di Giorgio Corona, che solo nella passata stagione è retrocesso in C con il Catanzaro.

Guidolin torna al tradizionale 4-3-2-1 dopo le variazioni tattiche di Londra e Roma. Riprende il suo posto Pisano sulla fascia sinistra, mentre a destra in difesa gioca Cassani con Zaccardo spostato al centro insieme a Barzagli. Novità anche a centrocampo dove il tecnico rosanero concede una giornata di riposo a Diana, sostituito da Tedesco. Bresciano e Di Michele a supporto di Amauri in avanti. Marino, che ha a disposizione l'intera rosa, lascia in panchina Spinesi, non al meglio della condizione fisica, al suo posto inserisce Colucci.

Grande coreografia al "Barbera" per un derby che torna dopo 43anni, in serie A, dopo tanti scontri nelle categorie inferiori, stadio strapieno, ma anche un continuo lancio di fumogeni e petardi tra le opposte fazioni, spettacolo poco gradevole da vedere.

Inizio veemente con grande carica agonistica da parte di entrambe le formazioni che tentano subito la via del gol. Ci prova dopo pochi secondi Corona, imitato qualche minuto più tardi da Tedesco, unico palermitano in campo tra i rosanero. Al 14' pregevole azione in contropiede del Palermo avviata da Di Michele e proseguita da Amauri e simplicio, che sbaglia l'ultimo passaggio.

Con il passare dei minuti il Palermo intensifica il ritmo sfruttando la velocità e le qualità tecniche dei suoi giocatori, mentre gli etnei sono attenti e chiudono bene gli spazi. Al 27' il Catania passa in vantaggio con Giorgio Corona che soffia palla in area, penetra in dribbling e supera Agliardi.

Immediata la replica del Palermo che pareggia alla prima occasione soltanto 1' dopo: calcio d'angolo di Corini, batti e ribatti in area e tocco vincente sottoporta di Tedesco. Dopo il pareggio il ritmo cala e fatta eccezione per qualche rara accelerazione succede ben poco. Ad inizio ripresa nessuna sostituzione. Il Palermo si porta subito in avanti e al 2' passa in vantaggio: gran conclusione dalla distanza di Fabio Simplicio che passa tra le braccia di Pantanelli in tuffo, colossale la svista del portiere rossazzurro. Un minuto più tardi Di Michele divora il 3-1: l'attaccante palermitano in piena area prova a superare il portiere con un pallonetto stile Olimpico. Il Catania appare stordito e stenta a riprendere in mano la situazione.

All'8' però Corona dopo un altro dei suoi dribbling ubriacanti manda fuori di un soffio alla destra di Agliardi. Al 15' altra affondo personale, da fuoriclasse, di Corona, quando lui ha la palla tra i piedi la difesa del Palermo trema. Al 20' clamoroso errore di Agliardi e il Catania pareggia: tiro innocuo di Mascara, il portiere rosanero prova a stoppare di petto, il pallone lo supera ed entra lentamente in rete. Il portiere si dispera, ma i tifosi rosanero e i compagni lo incoraggiano.

Al 24' fallo di Stovini su Bresciano in area, trefoloni è a due passi e indica il dischetto. Corini dal dischetto infila il pallone alla destra di Pantanelli e tutta la squadra corre ad abracciare Agliardi. Il Palermo non molla, continua ad attaccare e al 36' sale a quota 5: straordinaria progressione dalla sinistra di Bresciano che percorre tutto il campo, serve a destra Diana in area, cross per Barzagli che di testa ribadisce in rete. E' l'apoteosi, il "Barbera" esplode di gioia. Ma non è finita: in pieno recupero al 49' terzo gol del Catania con un missile su punizione di Spinesi che infila la barriera.

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

4° GIRONE ANDATA

marcatori

pt 32' Floccari; st

13' Mascara,

17' Spinesi,

19' Cordova.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Falsini; Baiocco, Biso (40' st Millesi), Caserta, Mascara, Spinesi (22' st Sardo), Corona (41' st Del Core). A disp.: Polito, Minelli, Vargas, Izco. All. Marino

MESSINA (4-4-1-1): Storari; Rea, Zanchi, Iuliano, Parisi; Alvarez (21' pt Floccari), Coppola, Cordova, Masiello; Iliev (40' st Di Napoli); Riganò (24' st Zoro). A disp.: Caglioni, La vecchia, Ogasawara, Sullo. All. Giordano.

NOTE:  Ammoniti: Caserta, Mascara, Coppola, Iuliano, Parisi, Biso, Spinesi e Zoro. Espulsi: st 13' Mascara e 23' Iuliano per doppia ammonizione. Spettatori 20.000 circa (800 circa supporters giallorossi

 

 

Le altre partite: Ascoli - Sampdoria 1-1 - Empoli -Palermo 2-0 - Inter - Chievo 4-3 - Lazio -Atalanta 1-0 - Livorno -Milan 0-0 - Parma -Roma 0-4 - Reggina - Torino 1-1 - Siena - Cagliari 0-0 - Udinese - Fiorentina

Reti, espulsioni e colpi di scena. Alla fine è pari tra Catania e Messina
CATANIA - La Sicilia regala un altro bel derby di serie A al massimo campionato. Questa volta tocca a Catania e Messina offrire gol, ribaltamenti di risultato ed emozioni. Finisce 2-2 ed è un risultato giusto. E' vero che il Catania ha inseguito di più la vittoria e ha giocato una partita più offensiva, ma il Messina si è confermata squadra compatta, esperta, che sa soffrire e colpire al momento giusto.

Marino conferma la formazione annunciata; assente Colucci, reduce da un infortunio alla caviglia, mentre Spinesi rientra dal primo minuto al centro dell'attacco a comporre il tridente con Mascara e Corona, che torna a sinistra.

Giordano concede un turno di riposo ad Arturo Di Napoli e inserisce Iliev per dare una mano a Riganò; fuori anche Lavecchia, dentro Rea. Il tecnico giallorosso, che ritrova Parisi in difesa, punta sul gioco degli esterni con Alvarez e Masiello.

Buon inizio del Catania che cerca con insistenza la via del gol nelle prime battute. Già al 4' Storari deve compiere un ottimo intervento per salvare in angolo dopo una punizione di Mascara. Il Messina risponde al 6' con un calcio di punizione dalla distanza di Cordova, la mira è imprecisa e il pallone finisce molto alto sopra la porta di Pantanelli. E' aggressivo il Catania, gioca sempre palla a terra e cerca di sfruttare le folate dei suoi attaccanti e in particolare le giocate di Corona che detta i tempi al reparto; il Messina si difende con ordine e chiude bene gli spazi, mentre difetta nell'impostazione.

Al 21' si chiude il derby per Alvarez, alle prese con un infortunio alla coscia; Giordano trasforma il modulo dei giallorossi in un 4-3-1-2 inserendo Floccari, con Iliev utilizzato da trequartista dietro le due punte. Al 23' punizione di Mascara e colpo di testa di Sottil che esce fuori di poco alla destra di Storari. Al 31' passa il Messina: angolo di Cordova, azione confusa in area con una serie di trattenute, Sottil allontana, il pallone rimpalla su Coppola che serve senza volerlo un perfetto assist a Floccari che supera Pantanelli da distanza ravvicinata.

Il Catania reagisce e avanza il baricentro alla ricerca del pareggio. Al 36' Sottil, su cross di falsini dalla sinistra, colpisce di testa e manda alto di un soffio. Al 41' è il Messina a sfiorare il raddoppio con un'ottima giocata di Cordova per Iliev che si presenta solo davanti a Pantanelli dalla destra, ma il portiere si salva in angolo. Il primo tempo finisce qui, non ci sono sostituzioni ad inizio ripresa. Il Catania riparte con grande determinazione, schiaccia il Messina, sfiora il gol con Caserta e pareggia al 13': Corona dalla sinistra, crossa per Mascara che con un colpo di testa mette il pallone alla sinistra del portiere. Ingenuo l'attaccante rossazzurro che già ammonito, per festeggiare si toglie la maglia e viene espulso per doppia ammonizione.

Il Catania però insiste e al 16' passa in vantaggio: punizione, tocco per Spinesi che con il destro infila la barriera e supera Storari alla sua destra. Poteva sembrare il colpo di grazia per il Messina e invece i giallorossi riequilibrano la situazione poco dopo al 19': Parisi crossa dalla sinistra, la palla rimbalza e arriva a Cordova che con il destro infila il portiere etneo.

Al 23' torna la parità numerica per l'espulsione per proteste di Iuliano dopo un fallo di Corona. Sul 2-2 il ritmo cala, poi al 34' altra occasione per il Catania con un diagonale al volo di Sardo. Alla fine i tecnici danno vita a una girandola di cambi, ma il risultato non si sposta dal 2-2.

Da segnalare che prima della fine del primo tempo due agenti di polizia che prestavano servizio all'interno dello stadio sono rimasti feriti. I due sono stati colpiti nella zona della curva nord mentre tentavano di soccorrere un tifoso colto da malore. Sono stati medicati in ospedale, le loro condizioni non sarebbero gravi. Gli scontri sono proseguiti anche a fine partita, quando la polizia ha lanciato lacrimogeni e i tifosi del Messina sono stati bloccati all'interno dello stadio. Ci sarebbero stati dei feriti, una persona è stata arrestata, trenta ultras del Catania sono stati fermati.

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

5° GIRONE ANDATA

marcatori

8'st Jorgensen,

34'st Toni

37'st Dainelli

Fiorentina: Frey, Ujfalusi (38'st Potenza), Dainelli, Kroldrup, Pasqual, Donadel, Blasi (1'st Montolivo), Liverani, Mutu, Reginaldo (1'st Jorgensen), Toni. All. Prandelli (Lobont, Gamberini, Potenza, Pazienza, Montolivo, Gobbi, Jorgensen)

Catania: Pantanelli , Sardo (18'st Del Core), Silvestri, Sottil , Stovini , Falsini (1'st Vargas), Caserta ,Baiocco, Biso, Corona , Spinesi (38'st Minelli). All. Marino (Polito, Minelli, Edusei,Vargas, Millesi , Del Core, Colucci)

NOTE:

  Ammoniti: Blasi, Sottil, Ujfalusi, Mutu, Corona, Spinesi , Donadel
Espulsi: 36'pt Biso, Stovini. Arbitro: De Marco

 

Le altre partite: Atalanta - Reggina 1-1 - Torino - Lazio 0-4 - Cagliari - Inter 1-1 - Messina - Livorno 0-1 - Milan - Siena 0-0 - Roma - Empoli 1-0 - Sampdoria - Parma 3-2 - Udinese - Ascoli 0-0 - Chievo - Palermo 0-1

La Fiorentina ritrova i gol di Toni. Il Catania perde 3-0: due espulsi
FIRENZE - Con una vittoria sul Catania meno semplice di quanto non dica il risultato (3-0), la Fiorentina riacquista forza al "Franchi" e sale a -13 in classifica. La strada verso la fatidica quota 0 è ancora lunga, ma ci sono segnali positivi per Prandelli, uno su tutti il ritorno al gol di Toni. Il Catania gioca buona parte della gara in 10, finisce addirittura in 9, tutto sommato tiene bene il campo fino al 2-0, ma in avanti non punge e Frey è un semplice spettatore della partita.

Prandelli gioca ancora la carta del tridente, formato da Mutu, Reginaldo e Toni, mentre Marino si affida alla collaudata coppia d'attacco Corona-Spinesi. L'avvio di gara della Fiorentina non è esaltante, il tridente non decolla, i centrocampisti portano troppo palla e i ritmi sono troppo bassi. Il Catania così può controllare senza particolari problemi. Tra i viola l'unico che sembra ispirato è Mutu, che da sinistra crea qualche problema alla difesa rossoazzurra, ma a parte qualche mischia su palla inattiva, di pericoli veri per Pantanelli non ce ne sono.

Al 23' Mutu fa tutto da solo, e appena entrato in area cade a terra dopo un contatto sospetto, De Marco lascia correre. Al 28' il rumeno trova uno spazio a sinistra, ma anzichè servire Toni a centro area prova la conclusione in porta, che finisce alta. Al 33' l'occasione migliore per la Fiorentina nel primo tempo.
Calcio di punizione dalla sinistra, Toni salta più alto di tutto e il suo colpo di testa scheggia la traversa. Ora la Fiorentina meriterebbe il vantaggio. Il Catania si fa vedere in attacco al 35', con un colpo di testa di Spinesi che finisce alto non di molto. Biso si fa espellere per doppia ammonizione e lascia il Catania in 10. Al 41' il solito Mutu si libera al tiro dalla distanza e impegna Pantanelli, che mette in angolo. Un minuto dopo Toni segna di testa, ma è in fuorigioco e la rete è giustamente annullata.

In avvio di ripresa Prandelli inserisce Montolivo e Jorgensen per Blasi e Reginaldo. All'8' Mutu serve Toni, che dal limite dell'area piccola si vede respingere il tiro da Stovini. Al 9' Jorgensen dà alla Fiorentina il meritato vantaggio. Montolivo serve dalla destra Toni, che sottomiusra trova la grande respinta di piede di Pantanelli, ma Jorgensen è il più veloce di tutti ad arrivare sulla palla e mette in rete. Un gol che premia gli sforzi della Fiorentina e le mosse tattiche di Prandelli.

Sollevata psicologicamente dal gol dell'1-0, la Fiorentina continua a premere per mettere in cassaforte il risultato. Al 35' Toni vince la sua sfida personale con la porta di Pantanelli. Bella l'azione in velocità dei viola, Mutu serve l'attaccante che entra in area e con un destro potentissimo segna il 2-0. Un minuto dopo il Catania resta in 9 per l'espulsione diretta di Stovini, e per la Fiorentina gli spazi diventano praterie. Dainelli sugli sviluppi di un corner segna il 3-0, e nel finale Toni e Montolivo sfiorano anche il poker.

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

6° GIRONE ANDATA

marcatori

15' pt Mascara,

29' pt Stankovic

29' st Stankovic

 

INTER (4-4-2): Julio Cesar; J. Zanetti, Cordoba, Samuel, Maxwell (45' pt Maicon); Figo, Dacourt, Stankovic, Solari; Ibrahimovic, Adriano (12' st Cruz).

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Vargas, Minelli, Sottil, Silvestri; Baiocco, Edusei(37' st Del Core), Caserta; Mascara, Spinesi (11' st Corona), Colucci.

NOTE:

Ammoniti: 16' pt Cordoba, 42' pt Colucci, 14' st Baiocco

Arbitro: Mazzoleni.giornata tiepida, terreno in mediocri condizioni, spettatori 33.000 (circa 4.000 i catanesi), angoli 10-4 per l'Inter

 

Le altre partite: Sampdoria – Milan: 1 – 1; Reggina – Roma:1 – 0; Palermo – Atalanta: 2- 3; Lazio  -   Cagliari: 0-0; Torino – Chiedo: 1-0; Empoli – Fiorentina: 1-2; Ascoli – Livorno: 0-2; Parma –Udinese: 0-3.

Adriano non esiste, il gioco è in ritardo ma l'Inter vince e va da sola al comando. Grande prova del portiere siciliano Pantanelli e Mascara festeggia il suo fantastico gol
MILANO - Due gol di Stankovic salvano una brutta Inter e la proiettano addirittura in testa ad una classifica "corta" che sembra aspettare il Milan con il suo eventuale sconto. Mancini può tergersi i sudori freddi e mettere da parte (per ora) i propositi di addio. Moratti sorride in tribuna. Piange solo il Catania che gioca un'ottima partita, segna un gol straordinario con Mascara, ma torna a casa senza un punto dopo una partita che avrebbe potuto vincere.

Mancini manda Grosso in panchina e schiera Maxwell dall'inizio, l'Inter parte in attacco ma gli ospiti fanno buona guardia e al 6' si rendono pericolosi con Spinesi, il cui tiro viene bloccato a terra da Julio Cesar.

Al 16' c'è la perla di Mascara. Rimessa laterale sulla sinistra del fronte d'attacco etneo. Il fantasista riceve il pallone all'altezza del vertice dell'area ma molto spostato sulla fascia a 30/35 metri dalla porta. La difesa dell'Inter gli lascia spazio e lui, allora, aggancia la sfera, fa un palleggio, alza la testa per prendere la mira e colpisce perfettamente indirizzando verso l'incrocio dei pali alla sinistra di Julio Cesar. Il portiere brasiliano indietreggia forse abbagliato dal sole, vola all'indietro ma non riesce a evitare il gol. Meraviglioso.

L'Inter ci resta male, Mancini è impietrito in panchina, Moratti sembra una sfinge. I nerazzurri rispondono con un tiro di Maxwell da fuori: la palla termina abbondantemente alta sopra la traversa di Pantanelli. La manovra dell'Inter è lenta e prevedibile.

Il pari nerazzurro arriva comunque al 29' con un colpo di testa di Stankovic solo a pochi metri dalla porta, su perfetto cross dalla destra di Figo. Il Catania non accusa il colpo e mantiene bene il campo. Prima dell'intervallo, Ibrahimovic tenta di servire di tacco Adriano ma il brasiliano non arriva sulla palla.

Nella ripresa, al 60', Mancini manda in campo Cruz al posto dell'evanescente Adriano ed è proprio sull'argentino che al 68' Minelli commette fallo da rigore. "El Jardinero" spara sulla destra di Pantanelli che para con un gran balzo. Sul successivo corner nuovo miracolo di Pantanelli che vola per respingere un tiro di Maicon, entrato al 46' al posto di Maxwell.

L'Inter trova la forza di ripartire (ed è questo il suo vero merito di oggi) e crea altre occasioni fermate ancora dal portiere siciliano, sicuramente il migliore in campo. Pantanelli salva ancora su un colpo di testa di Cordoba, su un tiro di Solari e una botta di Stankovic. Ma non ce la fa al 30' quando Stankovic, da fuori area, azzecca una rasoiata (su respinta dello stesso portiere) che perfora una selva di gambe e s'insacca nell'angolo destro.

Il Catania tenta di pareggiare, ma non ne ha quasi più. C'è un tiro di Caserta al 40' parato da Julio Cesar e, poi, quasi più nulla. Mancini e Moratti passano dalla disperazione alla gioia. L'Inter continua a non giocare bene ma, alla sesta giornata è sola in testa alla classifica. Per adesso, può bastare.

Mancini la spiega così: "Nel primo tempo abbiamo subito il gol e c'è stato un pò di disordine, nel secondo le cose sono andate meglio, abbiamo avuto tante occasioni e sarebbe stata un'ingiustizia non vincere". Il tecnico non vuole commentare la prova opaca di Adriano: "Ma quale problema, abbiamo vinto ed è stato merito di tutti. Godiamoci questo risultato altrimenti dovrei dire sempre le stesse cose".

Troppe difficoltà con le piccole? "Il Catania ha giocato una buona partita - spiega Mancini - non si possono sempre chiudere le gare all'inizio, si possono vincere queste gare anche alla fine. Una cosa certa è che subiamo troppi gol, dobbiamo cerca di fare meglio. Cruz? E' il secondo rigore che sbagliamo".

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

7° GIRONE ANDATA

marcatori

p.t 36' Colucci,

45' Spinesi,

nel st 8' Colucci,

11' Rocchi. 

 

CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE

Catania (4-3-3): Pantanelli , Silvestri , Sottil , Stovini , Vargas , Caserta , Edusei , Baiocco , Colucci (40' st Millesi ), Spinesi (33' st Corona ), Mascara . Allenatore: Marino.

Lazio (4-4-2): Peruzzi , Belleri , Stendardo , Siviglia , Zauri , Manfredini (13' st Mudingay ), Mutarelli , Baronio , Mauri (1' st Foggia ), Rocchi , Pandev (20' st Tare ) . Allenatore: Rossi

NOTE:

Arbitro:Messina

Ammoniti: Stovini L. (Cat), Baronio R. (Laz)  Vargas J. (Cat) , Rocchi T. (Laz) , Foggia P. (Laz) .

 

Le altre partite: Messina – Empoli: 2-2; Cagliari – Torino: 0-0; Atalanta – Sampdoria: 3-2; Fiorentina – Reggina: 3-0; Livorno – Siena: 0-0; Parma – Ascoli: 1-0; Roma – Chiedo: 1-1; Udinese – Inter: 0-0; Milan – Palermo: 0-2

Catania, tre punti a porte chiuse. Lazio irriconoscibile, un ko scontato. Colucci protagonista sul neutro di Lecce
CATANIA - Non aveva mai vinto in casa il Catania, lo ha fatto oggi lontano dal proprio pubblico e tra pochissimi intimi. Il "via del Mare" di Lecce a porte chiuse, lo scenario surreale in cui i rossoazzurri hanno travolto a sorpresa la Lazio con un netto e meritato 3-1. Peccato per i tifosi catanesi che hanno pagato le intemperanze degli ultras nei derby con Palermo e Messina, facendosi squalificare il campo per 2 giornate. Il miglior Catania, lontano da Catania, la peggiore Lazio della stagione, giusto il 3-1 finale. Mancava il pubblico, dunque, non la carica agonistica degli etnei che schiacciano subito la Lazio, anche se il tridente di Marino non è "purissimo". Insieme a Spinesi e Mascara, infatti, c'è Colucci e non Corona che va in panchina. Intuizione giusta quella di Marino, l'ex reggino sigla una doppietta e gioca una gran partita. A centrocampo, indisponibile Biso, c'è Edusei che si piazza in mezzo tra Baiocco e Caserta. E qui che il Catania fa la differenza, i tre centrali rossazzurri sovrastano per corsa, muscoli e idee Baronio e Mutarelli, quest'ultimo al rientro dopo un lungo stop, preferito a Mudingaiy, ma ancora lontano da una condizione accettabile.

Baronio, invece, prende il posto dell'infortunato Ledesma. Sulle fasce Mauri e Manfredini si vedono poco, così i terzini del Catania, Silvestri e Vargas, possono spingere senza preoccuparsi della fase difensiva, un guaio per Belleri (sostituto di capitan Oddo, squalificato) e Zauri che soffrono tantissimo. Normale, dunque, che il primo tempo sia dominato da un Catania in grande salute e che pare non avvertire l'assenza dei propri tifosi.

Ritmi subito alti, al 14' Siviglia salva sulla linea di porta su un tiro di Vargas deviato da Mascara. Gli etnei insistono, la Lazio "dorme". Al 21' cross di Silvestri, centrale la girata di Mascara. Un minuto dopo Peruzzi deve volare per deviare in angolo il destro di Caserta. Monologo Catania, al 28' Mascara prova ad ingannare Peruzzi su punizione, al 31' si ripete il duello: sul cross di Silvestri incornata a colpo sicuro di Mascara, Peruzzi si esalta e salva. Al 36', però, anche il campione del mondo s'arrende: cross dell'inesauribile Silvestri, colpo di testa di Colucci e Catania in vantaggio. La Lazio non reagisce e così, al 45', arriva il raddoppio: cross ancora dalla destra di Colucci, Spinesi mette dentro in spaccata con il sinistro. Si va all'intervallo con il meritatissimo doppio vantaggio catanese.

Nella ripresa Rossi prova a cambiare qualcosa: dentro Foggia fuori Manfredini. Ma dopo 8 minuti il Catania va sul 3-0, segna ancora Colucci che raccoglie una respinta sul tiro di Spinesi e batte Peruzzi, questa volta lento a rialzarsi dopo la prima conclusione.
La partita finirebbe qui se Baiocco non rovinasse la sua prestazione con un folle retropassaggio che si trasforma in un assist per Rocchi, troppo facile per lui saltare Pantanelli e mettere dentro a porta vuota. Il Catania non si scompone, la Lazio non si sveglia e rischia l'1-4, ma Peruzzi ci mette l'ennesima pezza e salva la sua porta su Spinesi.

Rossi prova a dare sostanza al suo centrocampo: al 13' dentro Mudingayi e fuori Manfredini, al 20' un cambio anche in avanti con Tare che rileva lo spento Pandev. Il tempo per rientrare in partita ci sarebbe, ma è la Lazio che non c'è. Il Catania non ha particolari difficoltà a controllare la gara, anche se al 34' rischia tantissimo quando Tare libera Mutarelli che, tutto solo, calcia incredibilmente a lato di sinistro. E' l'ultima occasione per la Lazio, finisce 3-1, il Catania fa festa, la Lazio resta a -1 e deve interrogarsi sulle ultime due gare davvero deludenti.

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

8° GIRONE ANDATA

marcatori

2' st Frick

48' st Corona.

 

SIENA (4-4-2): Manninger; Bertotto, Negro, Rinaudo, Molinaro; Konko (1' st Antonini), Brevi, Vergassola, Candela (33' st Alberto); Bogdani, Frick (24' st Chiesa). In panchina: Pavarini, Gastaldello, D'Aversa, Corvia. Allenatore: Beretta.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Stovini, Sottil, Vargas; Baiocco, Edusei (18' st Biso), Caserta (28' st Corona); Colucci, Spinesi, Mascara. In panchina: Polito, Sardo, Minelli, Millesi, Del Core. Allenatore: Marino.

NOTE:

Arbitro:Brighi

serata fresca, terreno in buone condizioni, spettatori 10 mila circa. Ammoniti: Silvestri, Negro. Angoli:3-5 .

 

Le altre partite: Atalanta - Cagliari  3-3; Chievo – Milan 0-1; Empoli - Udinese 1-1; Inter - Livorno 4-1; Palermo - Messina 2-1; Reggina - Parma 3-2; Roma – Ascoli 2-2; Sampdoria - Lazio 2-0; Torino – Fiorentina 0-1

Corona risponde a Frick nel recupero. La vittoria del Siena sfuma nel finale
SIENA - Uno a uno tra Siena e Catania al "Franchi", ma il bicchiere è mezzo pieno per i siciliani e mezzo vuoto per i bianconeri, se si pensa che a un minuto dalla fine i padroni di casa erano in vantaggio grazie alla rete di Frick in avvio di ripresa. A regalare al Catania un pareggio insperato ci ha pensato Corona, che ha risolto sottomisura una mischia in area nell'ultimo assalto rossoazzurro, quasi allo scadere del recupero.

La gara inizia bene per il Siena, con Frick al 4' che da buona posizione calcia a lato su cross di Bertotto, poi il Catania guadagna terreno e possesso palla. Al 24' Colucci con un gran destro al volo all'altezza dell'area piccola chiama Manninger a un grande intervento.
Dopo quest'occasione il Catania però si spegne, e nel finale di tempo si assiste a un noioso equilibrio. Si va al riposo così sullo 0-0.

Nella ripresa neanche due giri d'orologio e il Siena passa. Bogdani esce dal torpore del primo tempo, va sul fondo e inventa un cross che finisce sull'incrocio dei pali, sul pallone si avventa Frick che da due passi, di tacco, mette in rete l'1-0. Al 6' ancora Bogdani protagonista, con un bel destro da fuori area che finisce di poco a lato. La risposta del Catania arriva al 9', con un gran destro dalla distanza che sfiora il palo alla destra di Manninger.

Al 15' spazio in contropiede per Candela, il cui destro da posizione centrale finisce di poco fuori. Marino inserisce Corona per Caserta, e il neo entrato si fa vedere al 32', con un sinistro fuori non di molto. Il Siena controlla senza patemi una partita correttissima (primo ammonito Silvestri al 37' del secondo tempo), mentre il Catania non ripete le belle prestazioni offerte contro Inter e Lazio, ma al 48', quando l'1-0 sembra ormai cosa fatta, arriva il pareggio di Corona. Sugli sviluppi di un calcio di punizione, l'attaccante rossoazzurro anticipa tutti in mischia e con l'1-1 riempie a metà il bicchiere del Catania, svuotando un po' quello del Siena.

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

9° GIRONE ANDATA

marcatori

20' pt Spinesi (rig);

41' st Franceschini

 

CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Stovini , Sottil , Vargas; Baiocco, Edusei (31'st Biso ), Caserta ; Colucci (44'st Sardo), Spinesi (12'st Corona ), Mascara. Allenatore: Marino

TORINO (3-4-1-2): Abbiati ;Di Loreto, Cioffi (30'st Rosina), Franceschini 6,5; Pancaro, Ardito (35'st Gallo ), Barone, Comotto,Fiore; Muzzi (22'st Abbruscato ),Stellone. All: Zaccheroni

 

NOTE:

Arbitro:Ciampi

Ammoniti: Cioffi, Comotto, Stovini, Ardito, Caserta.

Espulsi: al 7' st Mascara.

 

 

Le altre partite: Parma Atalanta 3-1; Fiorentina Palermo 2-3; Cagliari Sampdoria 1-0; Messina Chievo 2-1; Lazio Reggina 0-0; Livorno Empoli 0-0; Ascoli Siena 0-1; Udinese Roma 0-1; Milan Inter 3-4

Catania-Torino, pari non esaltante. Franceschini salva Zaccheroni
BARI - Un punto a testa tra Catania e Torino, che sul neutro di Bari, e a porte chiuse, pareggiano 1-1 in una partita non esaltante e decisa dagli episodi. In vantaggio con un rigore, contestatissimo, di Spinesi, il Catania resta in dieci a inizio ripresa per l'espulsione di Mascara. E il Toro, brutto e sterile in attacco, ne approfitta solo a 4' dalla fine, con una zampata di Franceschini che forse salva la panchina di Zaccheroni.

Edusei la spunta su Biso, Colucci su Corona: Marino disegna così il suo Catania, con la forza propulsiva del tridente, un centrocampo a tre in cui Baiocco deve far legna ed una difesa che ha in Stovini e Sottil i centrali.

Zaccheroni, invece, ritocca anche il modulo, mettendo Fiore quasi da trequartista, dando a Pancaro le chiavi della fascia destra e affidando a Muzzi e Stellone le sorti dell'attacco.

Giocare senza pubblico non è mai facile ma l'inizio degli etnei sembra non risentire della strana atmosfera, tant'è che Abbiati, dopo soli 2', è costretto all'uscita decisiva su Spinelli lanciato a rete. Il Toro non morde e il Catania detta i ritmi e continua a farsi pericoloso: al 5' Caserta, smarcato da un tacco di Colucci, sfiora lo specchio e al 17' Mascara reclama il rigore per un presunto braccio galeotto di Cioffi. Muzzi e Stellone provano ad allentare la morsa ma i siciliani passano al 20' con un penalty quantomeno dubbio.

Cioffi, che gioca con una protezione al viso, dà un pestone involontario nella sua area a Caserta, Ciampi si fida della segnalazione dell'assistente Pirondini e Spinesi, dal dischetto, trafigge Abbiati di potenza. Cinque minuti dopo il Catania potrebbe addirittura raddoppiare: Mascara appoggia per Vergas il cui sinistro sorvola di un soffio la traversa. Pantanelli si scalda solo al 26', quando blocca a terra il diagonale debole di Pancaro ma al 40', nel momento migliore dei granata, ci mette una mano per deviare in angolo un bel destro di Comotto.

Nella ripresa il Torino è ancora pimpante e al 7' si ritrova anche con l'uomo in più per il rosso diretto di Ciampi a Mascara, reo di una manata sul volto protetto di Cioffi. Al 9', però, Spinelli potrebbe firmare la doppietta: il bomber, poco dopo sostituito da Corona, va via di forza a uno sbadato Di Loreto ma la sua conclusione è da dimenticare.

Il Toro continua a collezionare angoli ma a non finalizzare una supremazia adesso evidente. Entra Abbruscato per Muzzi ma è il Catania a non sfruttare, al 24', un rapido contropiede, chiuso dal destro a giro di Caserta su cui Abbiati si esalta.

Il Torino sembra battuto ma, dopo una conclusione di Barone, trova il pari al 41': Gallo spedisce in area una punizione su cui si avventa, liberissimo, Franceschini. Finale con i granata che premono (gran parata di Pantanelli su Rosina nel recupero) e il Catania che trema. Ma il risultato resta sull'1-1.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

10° GIRONE ANDATA

marcatori

24' s.t. Corona

 

REGGINA (3-5-2): Pelizzoli 6; Lanzaro 6 (40' st Rios sv), A.Lucarelli 6, Aronica 6; Mesto 6, Esteves 5 (26' st Missiroli 5.5), Amerini 5.5 (33' st Tognozzi sv), Tedesco 6.5, Modesto 6.5; Amoruso 6.5, Bianchi 6. In panchina: Campagnolo, Giosa, Carobbio, Barilla', Rios. Allenatore: Mazzarri 6.5

CATANIA (4-3-3): Pantanelli 7; Sardo 5.5, Sottil 6, Stovini 6.5, Vargas 6; Baiocco 6.5, Edusei 6, Caserta 6.5 (49' st Minelli sv); Colucci 5 (45' st Del Core sv), Spinesi 5 (21' st Biso 6), Corona 7. In panchina: Polito, Falsini, Izco, Millesi. Allenatore: Marino 6.5

NOTE:

Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15.000 circa. Ammoniti: Lanzaro, Sottil, Lucarelli, Corona

Arbitro: Taglliavento

 

Le altre partite: 

Atalanta - Milan 2-0; Chievo - Cagliari 0-0; Empoli - Lazio 1-1; Inter - Ascoli 2-0; Livorno - Udinese 1-0; Palermo - Sampdoria 2-0; Roma - Fiorentina 3-1; Siena - Parma 2-2; Torino - Messina 1-1

Gol di Corona e un Pantanelli super. Reggina beffata in casa dal Catania
REGGIO CALABRIA - Pantanelli para, Corona segna. Il Catania vince in casa della Reggina grazie agli interventi decisivi del proprio portiere e al gol di "Re Giorgio". Una sconfitta immeritata per gli amaranto di Mazzarri che restano a -3, ma che oggi hanno poco da rimproverarsi, se non il crollo mentale dopo il gol siglato da Corona al 24' della ripresa. Fino a quel punto la Reggina aveva per lunghi tratti dominato la gara, anche se il Catania non ha mai rinunciato a giocarsi le proprie carte.

La Reggina, reduce dallo 0-0 in casa della Lazio, deve rinunciare a Leon. Al suo posto Mazzarri manda in campo Esteves piazzandolo nel centrocampo a 5 e lasciando alla coppia Bianchi-Amoruso il compito di sfondare la difesa catanese.

Dall'altra parte Marino non rinuncia al tridente, nonostante la pesante assenza dello squalificato Mascara. Al suo posto Corona che si sistema a destra con Colucci a sinistra e Spinesi punta centrale. A partire forte è il Catania che, con un gran sinistro di Baiocco, sfiora il vantaggio al 5'. Partita equilibrata, ritmi alti e gran confusione a centrocampo con Colucci e Corona, i due attaccanti esterni del Catania, che danno man forte al centrocampo etneo.

La Reggina fa fatica a trovare Bianchi e Amoruso e allora Tedesco decide di provarci dalla distanza costringendo Pantanelli in angolo. Siamo al minuto 22 e le fasi di studio sono ufficialmente terminate. La Reggina cresce, il Catania non riesce a sostenere le punte, Spinesi tocca pochissimi palloni e i siciliani si fanno vedere solo con una punizione di Vargas che finisce sul fondo.

Meglio la Reggina che comincia a creare palle-gol e a mettere in difficoltà la difesa rossazzurra. Al 30' perfetto il cross di Mesto per la testa di Bianchi che, da 6 metri, colpisce di testa a botta sicuro ma sfiora clamorosamente il palo. Spinge la Reggina, Catania in difficoltà sulle fasce. Al 36' Modesto va via a sinistra e serve al limite Amoruso, l'ex Juve entra in area e piazza un destro a girare che Pantanelli, con l'aiuto della traversa, devia in angolo.

Amaranto scatenati: al 41' gran destro dai 20 metri di Bianchi, ancora decisiva la risposta di Pantanelli che si allunga e devia in angolo. E' l'ultima azione di un primo tempo che la Reggina ha giocato meglio soprattutto nel finale, grazie alla qualità di Amoruso e alla spinta sulle fasce. Catania ordinato ma poco incisivo in avanti, troppo solo Spinesi, Corona e Colucci sono più due centrocampisti aggiunti che due attaccanti esterni.

Nella ripresa (dopo 3' di sospensione per lancio d'oggetti in campo), all'8', Lucarelli rischia l'autogol con un goffo intervento. All'11' potrebbe starci un rigore per la Reggina, ma per l'arbitro Tagliavento il fallo di mani di Colucci è involontario. Il Catania agisce in contropiede, ma senza creare grossi problemi alla difesa calabrese. Al 17' ancora Pantanelli salva la sua porta: sponda di Amoruso, destro di Tedesco da pochi metri, conclusione centrale che il numero 1 siciliano respinge con i piedi.

Un minuto dopo Pantanelli può solo assistere al sinistro di Aronica che, deviato da Sottil, fa la barba al palo. Marino decide di cambiare, il suo Catania soffre: fuori Spinesi dentro Biso, va Corona a fare la prima punta. E' la mossa giusta perché al 24', un cross di Baiocco dalla destra attraversa tutta l'area e finisce sul sinistro di Corona che batte Pelizzoli. Sospetta la posizione di Colucci, forse in fuorigico ma comunque passivo.

Esaltato dal gol Corona (insieme a Pantanelli il migliore dei suoi) prova un destro a girare che si perde di poco sul fondo. La Reggina accusa il colpo, ma ha una fiammata al 30': cross di Modesto, testa di Amoruso, Pantanelli blocca in tuffo. Catania pericoloso in contropiede, sempre con Corona che semina il panico sulla sinistra e serve Sardo all'indietro, fuori il destro in corsa del difensore catanese.

Reggina stanca, ma Amoruso non molla e al 41' ci prova con un sinistro che finisce sull'esterno della rete. Corona ha la palla per raddoppiare, ma Pelizzoli si oppone. L'ultima palla-gol è sulla testa di Missiroli, al 49', ma la conclusione è appena alta. Per la Reggina non è serata, gli amaranto rimangono a -3, il Catania vola a 13 punti.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

11° GIRONE ANDATA

marcatori

Spinesi 35'

Bakayoko 48'

Paulinho 60'

Caserta 61'

Corona 90 '

 

CATANIA: Pantanelli, Sardo, Stovini, Minelli, Vargas, Baiocco, Edusei (70' Biso), Caserta, Colucci (85' Del Core), Spinesi, Corona. A disposizione: Polito C., Garcia W., Lucenti G., Izco M., Millesi F.. All.: Marino.

LIVORNO: Amelia, Grandoni, Kuffour, Galante, Pasquale, Pfertzel (61' Cesar Prates), Morrone, Passoni, Vigiani, Paulinho (61' Danilevicius), Bakayoko. A disposizione: Manitta E., Knezevic D., Balleri D., Vidigal D., Argilli S.. All.: Arrigoni.

NOTE:

Tempo sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15.000 circa. Ammoniti: Pantanelli (C), Sardo (C), Grandoni (L).

Arbitro: Ayroldi

 

Le altre partite: 

FFiorentina - Atalanta 3-1; Milan - Roma 1-2; Ascoli - Empoli 0-1; Lazio - Udinese 5-0; Messina - Cagliari 2-2; Palermo - Torino 3-0;Sampdoria - Chievo 3-0;Siena - Reggina 0-1; Parma - Inter 1-2

Il Catania non molla e ci crede. Con il Livorno vittoria e aggancio
CATANIA - Ha vinto il Catania, dopo 23 anni in casa in un campionato di serie A, ma è stata una partita molto combattuta, ricca di gol e di emozioni. Il Livorno perdeva, è riuscito a ribaltare il risultato, ma il Catania lo ha ripreso e nel finale ha prima colpito la traversa con Colucci e poi ha vinto con Corona. La squadra di Marino ha un attacco formidabile (16 reti), ma il suo problema è la difesa (che ha preso ben 17 gol), mentre il Livorno ha dimostrato di sapere andare a rete anche senza Lucarelli: Bakayoko ha fatto un gran gol. Non hanno convinto la difesa e certe sostituzioni operate da Arrigoni.

I rossazzurri, che sono ritornati a casa dopo la squalifica del campo, non han potuto schierare, oltre agli squalificati Mascara (Corona dall'inizio) e Sottil (Minelli). Arrigoni ha lasciato a casa gli infortunati Lucarelli e Rezaei. In attacco Bakayoko e Paulinho dall'inizio.

Il Livorno ha lasciato fare il Catania all'inizio, ma la squadra di Marino si è mostrata lenta e prevedibile e non è riuscita a pungere. Poi, al 15', facendo leva sulle incursioni di Pasquale sulla sinistra, la squadra di Arrigoni ha cominciato a conquistare terreno e poco dopo, al 27', dopo uno spunto apprezzabile, Paulinho è andato il tiro, mettendo però fuori.

Il Catania si è risvegliato e al 35' Vargas ha tentato un tiro di sinistro, ha ciccato e involontariamente ha servito Spinesi, assai pronto a inserirsi centralmente e a mettere dentro di destro.

Il Livorno comunque era cresciuto e ha continuato ad attaccare: prima Vigiani ha messo fuori su assist di Paulinho al 44', poi al 48' ha pareggiato. E' stato un autentico show di Bakayoko che ha soffiato palla a Edusei ed è andato avanti sulla sinistra: al limite ha fatto fuori in dribbling Sardo e Minelli e poi di sinistro ha battuto Pantanelli sul primo palo.

Catania a sprazzi, nel primo tempo, e difesa non molto compatta; Livorno più di sostanza e capace di andare in gol con il fenomenale Bakayoko che all'inizio della ripresa ha avuto la palla del vantaggio sul sinistro e ha sparato di poco alto dal limite. Il Catania ha ribattuto con Spinesi (parato), ha confezionato con Caserta una buona palla (non raggiunta da Spinesi), ancora con Caserta (tiro parato).

Poi il Livorno passa improvvisamente su angolo di Passoni da destra, difesa rossazzurra ferma e Paulinho (non marcato) insacca da posizione centrale. Ma Arrigoni sostituisce l'autore del gol con Danilevicius e Pfertzel con Cesar Prates (sostituito dopo pochi minuti). Palla al centro e poi sui piedi di Caserta che da fuori tira rasoterra all'angolo destro di Amelia; Caserta piange per il suo primo gol in serie A.

Nel finale il Catania ha cercato la vittoria colpendo la traversa con Colucci da due passi e sfiorando con Baiocco il gol in diagonale. Poi in extremis il gol del successo: tiro di Spinesi da sinistra, respinta di Amelia, Kuffour e Grandoni si ostacolano e Corona insacca di sinistro. Arrigoni si è un po' complicato la vita e Spinelli non sarà contento, mentre il Catania è in zona UEFA

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

12° GIRONE ANDATA

marcatori

12' pt Panucci

19' pt Mancini

24' Perrotta

40' pt Perrotta

3' st Panucci

14' st Montella

25' st Totti.

 

ROMA: Doni, Cassetti, Ferrari, Chivu, Panucci, De Rossi (5' st Aquilani), Pizarro, Taddei, Perrotta, (5' st Montella), Mancini (29' st Vucinic), Totti. In panchina: Curci, Mexes, Virga, Rosi. Allenatore: Spalletti.

CATANIA: Pantanelli, Sardo, Stovini, Sottil, Vargas, Baiocco, Edusei, Caserta (28' st Lucenti), Colucci (1' st Biso), Corona (36' st Del Core), Mascara. In panchina: Polito, Minelli, Silvestri, Spinesi. Allenatore: Marino.

NOTE:

Tempo sereno, terreno in buone condizioni. 

NOTE: ammoniti: Mancini, Stovini, Baiocco. Espulsi: al 15' pt Mascara per gioco violento e al 44' st Baiocco per doppia ammonizione. Angoli: 12-2 per la Roma. Recupero: 1'pt.

Arbitro: Girardi

 

Le altre partite: 

FAscoli - Fiorentina 1 - 1, Chievo - Atalanta 2 - 2, Inter - Reggina 1 - 0, Livorno - Parma 3 - 0, Messina - Lazio 1 - 4, Udinese - Siena 3 - 0, Torino - Sampdoria 0 - 0, Empoli - Milan 0 - 0, Cagliari - Palermo 1 - 0

Roma a valanga sul Catania. All'Olimpico finisce 7 - 0
ROMA - Tutto troppo facile per la Roma in una domenica da sogno. Un 7-0 è merce rarissima e la scoppola inflitta al Catania, costretto a giocare quasi tutta la sfida con l'uomo in meno per l'espulsione di Mascara, è il miglior viatico per la trasferta ucraina di Champions. Tutto si decide nel primo tempo, chiuso sul 4-0 per i giallorossi, che non smettono di giocare nella ripresa, e portano a 7 il bottino dei gol: doppiette di Panucci e Perrotta, reti di Mancini, Montella e Totti.

Gol a grappoli, Pantanelli come quell'orso del luna park preso a pallate e Inter avvertita: questa Roma, al quarto successo consecutivo e ad una sola lunghezza dal Palermo, deve far paura. Gli accorgimenti tattici di Spalletti: Panucci a sinistra per l'assenza di Tonetto, Ferrari centrale per dare respiro all'acciaccato Mexes. Per il resto, confermato Totti unica punta, la doppia mediana (De Rossi-Pizarro) ed il trittico di centrocampisti votato all'attacco. Con Falsini e Rossini indisponibili, Marino preferisce Corona a Spinesi e ritrova Sottil e Mascara dopo la squalifica. Il momento chiave del match è al 15', quando la Roma è già avanti con un colpo di testa di Panucci: Mascara rifila una gomitata sotto gli occhi di Girardi e si fa espellere.

In dieci, gli etnei perdono la bussola e inizia il festival giallorosso. Totti è da Nazionale e, al 19', invita Mancini al diagonale vincente sotto le gambe di Sardo. Spettacolare il 3-0 di Perrotta al 24', che con un'azione personale si sbarazza di tutta la difesa ospite, portiere compreso. Pantanelli subisce un tiro al bersaglio, Corona è l'unico dei suoi a darsi da fare ma il poker è inevitabile e a siglarlo, al 40', è ancora Perrotta, con un destro dal limite che sorprende l'estremo siciliano.

Proprio allo scadere Vargas scheggia la traversa su punizione ma quando si riprende il 5-0 è immediato: anche Panucci fa la doppietta, approfittando di un rimpallo ma in netta posizione di fuorigioco.
Non finisce qui perché la Roma vuole divertirsi e manda in rete anche Montella al 14' e capitan Totti al 25' (130esimo gol in campionato), per un 7-0 che umilia il Catania e lancia i giallorossi verso una serissima candidatura per lo scudetto.

 

 

CAMPIONATO 2006-07

13° GIRONE ANDATA

marcatori

21 'st Spinesi (R)

38'st Caserta

CATANIA: Polito, Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas (23' pt Lucenti), Izco, Edusei, Caserta, Colucci (39'st Sardo), Spinesi, Corona (30'st Del Core). In panchina: Ferrante, Minelli, Cesar, Millesi. Allenatore: Marino

PARMA: De Lucia, Coly, Contini, Couto, Bocchetti, Grella, Ciaramitaro, Dessena(33'st Cigarini), Pisanu (31'st Paponi), Gasbarroni (24'st Kutuzov ), Muslimovic. In panchina: Bucci, Ferronetti, Castellini, Rossi. Allenatore: Pioli

NOTE:

giornata nuvolosa, terreno in discrete condizioni, spettatori circa 20mila circa. Angoli 8-3 per il Catania. Espulso al 37'pt Grella per somma di ammonizioni. Ammoniti Grella, Edusei, Gasbarroni, Coly, Contini. Recupero: 4'; 5'.

Arbitro: Bergonzi di Genova

Le altre partite: 

FChievo - Udinese 2-0; Milan - Messina 1-0; Atalanta - Torino 1-2; Empoli - Cagliari 1-0; Lazio - Ascoli 3-1; Reggina - Livorno 2-2; Sampdoria - Roma 2-4; Siena - Fiorentina 1-1; Palermo - Inter 1-2

 

Il Catania porta a casa i tre punti.Il Parma in dieci non ce la fa
CATANIA - Con un classico 2-0 il Catania supera il Parma. La gara si decide nella ripresa, quando i rossazzurri spingono con più decisione in avanti, sfruttando l'inferiorità numerica degli avversari, ridotti in dieci dal 37' del primo tempo per l'espulsione di Grella. Catania e Parma si affrontano sul green dello stadio Angelo Massimino con l'obiettivo di rilanciarsi in classifica.

Primo tempo avaro di grosse emozioni. Gli ospiti, privi dello squalificato Budan, e degli indisponibili Morfeo, Paci e Cardone, si affidano in avanti al solo Muslimovic e non concedono spazi al Catania. I rossazzurri, con il debuttante Ciro Polito tra i pali, mantengono un costante predominio territoriale, ma non pungono davanti. La manovra degli etnei è piuttosto lenta e prevedibile. La difesa parmigiana mette la museruola a Spinesi e Corona, che faticano a vedere la porta. Al 4' ci prova Pisano, ma la sua conclusione termina a fondo campo.

Al 6' Dessena cerca Ciaramitaro, che a centro area non trova la deviazione vincente a pochi passi da Polito. La manovra degli ospiti perde d'intensità e il Catania conquista la metà campo, con Edusei, Caserta e l'esordiente Izco, che cuciono le trame offensive. L'occasione più ghiotta capita a Spinesi, che all'11' solo davanti a De Lucia si fa contrarre il tiro da Couto. Al 18' un brivido per i tifosi rossazzurri: Dessena dalla destra scheggia la traversa della porta difesa da Polito.

Il Catania non riesce ad essere rapido e incisivo come in altre circostanze. Al 20' Izco reclama un calcio di rigore dopo un intervento, in area, di Ciaramitaro. Al 23' i locali perdono il terzino sinistro Vargas, che si infortuna e viene rimpiazzato da Lucenti. La gara si infiamma al 37', quando Grella già ammonito, commette fallo su Corona e finisce negli spogliatoi, espulso dal direttore di gara. Il tecnico ospite Stefano Pioli risistema i suoi con un più abbottonato modulo 4-4-1.

La prima frazione si chiude con un tentativo da fuori area di Corona, che si spegne a lato. Nel secondo tempo il Catania è più determinato. I rossazzurri spingono con decisione il piede sull'acceleratore e costringono il Parma sulla difensiva. Al 12' ci prova Giorgio Corona di testa, ma De Lucia para. Al 17' il portiere gialloblù si salva d'istinto su un colpo di testa a botta sicura di Andrea Sottil. Parma nervoso e inconcludente in fase offensiva. Il Catania passa in vantaggio al 21'. Contini affossa Colucci in area e l'arbitro concede agli etnei il calcio di rigore. dagli undici metri Spinesi batte con un tiro potente De Lucia. Tre minuti dopo il trainer ospite Pioli inserisce Kutuzov al posto di un nervoso Gasbarroni. Il Catania controlla la gara senza correre grossi rischi in difesa. Al 38' Caserta chiude il match, siglando la rete del definitivo 2-0.

Nel finale il Parma non ha la forza per reagire e i padroni di casa sfiorano la terza rete con un gran tiro di Sardo, che De Lucia devia in calcio d'angolo.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

14° GIRONE ANDATA

marcatori

pt 10' Bjelanovic

39' Bjelanovic

st 8' Stovini

34' Spinesi

 

ASCOLI (4-5-1): Pagliuca; Cudini, Pecorari, Nastase, Minieri; Fini, Zanetti (12' st Pecchia), Fontana, Boudianski, Guberti (1' st Giampà); Bjelanovic (44' st Paolucci). A disp.: Eleftheropolous, Skela, Vastola, Perulli. All. Sonetti.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Lucenti; Baiocco, Edusei (26' st Millesi), Caserta; Colucci, Spinesi, Del Core (36' st Izco). A disp.: Polito, Minelli, Sardo, Cesar, Morimoto. All. Marino.

NOTE:

AMMONITI: Minieri, Caserta, Lucenti, Bjelanovic, Edusei, Fontana e Boudianski.

ANGOLI: 4-3 per l'Ascoli.

RECUPERO: 4' e 3'.

SPETTATORI: 10.000 circa.

 

 

Le altre partite: 

F

Inter - Siena 2-0

Roma - Atalanta 2-1

Cagliari - Milan 2-2

Fiorentina - Lazio 1-0

Livorno - Chievo 0-2

Messina - Sampdoria 0-2

Parma - Palermo 0-0

Torino - Empoli 1-0

Udinese - Reggina 1-1

 

Il Catania pareggia ad Ascoli e si trova in zona Champions
ASCOLI PICENO - L'Ascoli spreca l'occasione di vincere la sua prima partita in campionato e, in vantaggio per 2-0 all intervallo grazie alla doppietta di Bjelanovic, si fa raggiungere nella ripresa dalle reti del Catania firmate da Stovini e Spinesi. Un tempo per uno, ma la differenza la fanno i cambi. Perdenti gli ingressi di Giampà e Pecchia nell'Ascoli, vincente l'entrata di Millesi fra i siciliani. Per il Catania è un punto prezioso che consente all'undici di Marino di agganciare al quarto posto a quota 20 il Livorno, in piena zona Champions. Un vero miracolo per i neopromossi siciliani.

Non bastasse una classifica deficitaria, anche i risultati del pomeriggio avevano reso ancora più impellente per l'Ascoli conquistare i tre punti. Sonetti deve rinunciare in difesa a Pesce e Lukovic e allora inventa a sinistra Minieri con Cudini terzino destro. Non ci sono l'infortunato Galloppa e Delvecchio che Sonetti ha detto che non convocherà finchè non starà in forma. Fontana opera in cabina di regia sulla linea dei centrocampisti e non in posizione arretrata come domenica scorsa e così lo schema bianconero è 4-5-1 con Bjelanovic unica punta di ruolo.

Lunga la lista degli assenti fra i siciliani fra i quali spiccano Corona, Falsini e Vargas. C è in difesa Lucenti, mentre in prima linea Del Core vince il ballottaggio con Millesi.

Dopo una fase di studio al 9 la partita si scuote. Pieri assegna un calcio di rigore all Ascoli per un evidente, quanto ingenuo, fallo di mano di Silvestri. Pantanelli para alla sua sinistra il rigore battuto da Fontana. Sul successivo angolo di Fini, Pantanelli smanaccia, tocca Pecorari e Bjelanovic sotto porta all 11 segna l 1-0. Protestano i catanesi per una posizione di fuorigioco del croato quando riceve palla, anche perché il portiere è fuori porta e c è solo un giocatore, Edusei, fra Bjelanovic e la linea di porta.

Diventa spigolosa la partita e Pieri, che non sembra in grande serata come i suoi collaboratori, ammonisce Lucenti che reclama un calcio di rigore per un contatto con Pecorari. Non inquadra di testa la porta al 25' Del Core su cross di Baiocco. La reazione catanese non è determinata e l'Ascoli lotta su ogni pallone chiudendo gli spazi nel folto centrocampo. La manovra dei siciliani passa per i piedi di Baiocco che soffre la gabbia formata da Fontana e Zanetti e le chiusure di Nastase che scala sul rossoblu quando si spinge in avanti superando la linea dei centrocampisti.

Inutile la presenza in avanti di tre punte nell'undici di Marino. Il Catania non punge e l Ascoli al 39' raddoppia ancora con Bjelanovic che mette di testa in rete un cross dalla destra di Zanetti. Per il croato è la quinta rete in campionato. Squadre al riposo con i padroni di casa avanti di 2-0.

Alla ripresa resta negli spogliatoi l'infortunato Guberti, Sonetti piazza il nuovo entrato Giampà a destra e riporta Fini a sinistra. Stesso undici per il mister catanese Marino. All 8 si riapre la partita grazie a un cross di Baiocco dalla destra che Pagliuca non trattiene, arriva Stovini che fa gol di piede.

Pagliuca si oppone al 16' a Del Core, ma ora è il Catania a fare la partita coi bianconeri che faticano a uscire dalla propria metà campo. La squadra di Sonetti ricorre per altro molto spesso al fallo tattico. Baiocco e Edusei migliorano alla distanza e Pecchia, subentrato a Zanetti, soffre le loro sortite. Marino però al 27' tira fuori il ghanese e butta dentro Millesi. Sarà la mossa decisiva. Spezza il ritmo l'Ascoli al 28' con un destro di Boudianski che Pantanelli si allunga a deviare in angolo. Al 34' il Catania pareggia. Dalla destra Millesi fa partire un bel cross che Spinesi, incredibilmente lasciato solo da Pecorari, mette in rete di testa per il 2-2. Ascoli in difficoltà e al 38 Millesi di sinistro sfiora il palo con Pagliuca battuto. Finisce 2-2 coi cori dei tifosi dell'Ascoli contro il presidente bianconero Benigni. Vola al quarto posto il Catania, vera rivelazione del campionato di serie A.

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

15° GIRONE ANDATA

marcatori

st 23' Spinesi

 

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Lucenti; Baiocco, Edusei, Caserta; Colucci (39' st Millesi), Spinesi, Del Core (27' st Izco). A disp.: Polito, Minelli, Sardo, Falsini, Corona. All. Marino.

UDINESE (4-4-2): Paoletti; Zenoni, Natali, Zapata, Felipe (27' st Dossena); De Martino (27' st Barreto), Obodo, Pinzi, Muntari; Di Natale, Iaquinta. A disp.: Murrero, Coda, Eremenko, D'Agostino, Gerardi. All. Galeone.

NOTE:

ARBITRO: Damato di Barletta

AMMONITI: Pinzi, Spinesi, Iaquinta.

ANGOLI: 8-5 per l'Udinese.

RECUPERO: 3' e 4'.

Le altre partite: 

F

Reggina - Ascoli 2-1
Palermo - Livorno 3-0
Atalanta - Messina 3-2
Cagliari - Parma 0-0
Chievo - Fiorentina 0-1
Empoli - Inter 0-3
Milan - Torino 0-0
Sampdoria - Siena 0-0
Lazio - Roma 3-0

L'Udinese cade, Catania quarto. I siciliani sognano la Champions
CATANIA - Il sogno Champions League del Catania può continuare. E' questo il verdetto del "Massimino" dopo il successo dei rossazzurri sull'Udinese che vale il quarto posto solitario. A decidere una partita bella ed equilibrata, che entrambe le squadre potevano vincere senza rubare nulla, è un colpo di testa del bomber Spinesi.

Continua il momento negativo dei bianconeri che collezionano il quarto stop esterno consecutivo: un punto nelle ultime tre partite costituisce un bottino troppo magro per Galeone che dice di voler puntare al quarto posto. Bisogna dire comunque che sul piano del gioco per quello che si è visto oggi non si può fare alcun appunto all'Udinese. Marino deve rinunciare ancora a Mascara, che sconta la terza giornata di stop, mentre Del Core vince il ballottaggio con Millesi in attacco. Corona e Falsini partono dalla panchina.

Galeone perde alla vigilia il portiere titolare De Sanctis e il suo posto gioca Paoletti; resta a riposo Asamoqah per un problema muscolare, torna in panchina Barreto.
Buon avvio del Catania che alza il ritmo, prende il possesso del centrocampo e attua un dicreto pressing; l'Udinese invece fatica a costruire gioco, non riesce a velocizzare la manovra e appare piuttosto contratto. All'11' il primo pericolo a Paoletti lo procura Colucci, il portiere è costretto ad intervenire di pugno per opporsi a un tiro cross. Superato il primo quarto d'ora di difficoltà i friulani si affacciano in area avversaria: cross di Muntari dalla sinistra e colpo di testa di Iaquinta che finisce alto.

Al 27' palla gol per gli etnei: cross dalla destra di Colucci, Del Core interviene in spaccata, ma colpisce male il pallone. Poco dopo Lucenti ruba palla a De Martino e il suo tiro, deviato da Obodo, finisce fuori di un soffio. L'Udinese mostra nervosismo e commette diversi errori di concentrazione, ma al 35' colleziona due importanti palle gol nel giro di pochi secondi: Pantanelli si oppone prima a un colpo di testa di Di Natale e poi su una conclusione di Iaquinta dal limite dell'area piccola. La formazione di Galeone chiude in crescendo e colpisce al 42' la traversa con una splendida rovesciata di Muntari in area. La partita resta bella, manca solo il gol e si va al riposo sullo 0-0.
Non ci sono sostituzioni ad inizio ripresa e anche il tema tattico è lo stesso con le due squadre alternativamente alla ricerca dello spunto vincente.

Al 18' grande giocata di Caserta che si beve la difesa dell'Udinese e calcia sul pirmo palo, bravo Paoletti a mettere in angolo. Dall'altra parte una girata al volo di Di Natale finisce a lato di un soffio. Al 23' il Catania passa in vantaggio: cross di Colucci, Zenoni non si accorge di Spinesi che di testa mette alle spalle di Paoletti.

Ottavo gol stagionale per l'attaccante. Galeone prova a cambiare le carte in tavola e inserisce Dossena e Barreto per Felipe e De Martino; Marino risponde con Izco per Del Core. Al 37' è Pantanelli a negare il pari all'Udinese con un ottima parata su un destro di Di Natale. Al 44' è Iaquinta a divorarsi l'1-1 con un tiro a incrociare che sfiora il pari. Nel recupero colpo di testa di Obodo destinato all'angolino, salva Pantanelli.

 

 

CAMPIONATO 2006-07

16° GIRONE ANDATA

 

17.12.2006

 RINVIATA AL 24.1.2007 PER IMPRATICABILITA' DEL TERRENO DI GIOCO

Le altre partite: 

F

Fiorentina - Milan 2-2
Udinese - Cagliari 3-1
Ascoli - Torino 0-2
Inter - Messina 2-0
Livorno - Lazio 1-1
Parma - Chievo 2-2
Reggina - Sampdoria 0-1
Siena - Atalanta 1-1
Roma - Palermo 4-0

 

Catania-Empoli - Poche gocce per una farsa.
Cattive figure del genere possono concretizzarsi in tutto il proprio "fulgore" solo a Catania, la città dei ritardi amministrativi per antonomasia. Da anni si è sollecitato chi di competenza affinché ponga rimedio al cattivo stato di manutenzione del "green" del "Massimino" (di proprietà del Comune), eppure tutto è rimasto fermo, immobile, in maniera perlomeno irridente, quasi a dire ai tifosi innamorati del Liotru: "ma chi ni stati cuntannu, anzi ca avemu 'n campu"! (scusate l'uso del dialetto indigeno, ma quando ci vuole, ci vuole).
Peccato, però, che Catania sia una delle città più importanti d'Italia e che, dopo anni di "pane e salame", si ritrovi ora al quarto posto in classifica in Serie A e abbia i riflettori puntati addosso a livello nazionale ... ciò che non hanno messo in conto, appunto, coloro che dovrebbero essere deputati a impedire ciò che è accaduto oggi pomeriggio! Infatti, la situazione non è più quella "comoda" di anni fa, gli anni dei campetti di periferia. Sballonzolati tra Tricase e affini, i tifosi subivano di tutto e le "malacumpasse" rimediate dalle inefficienze relative alla gestione del "Massimino" (tante, tantissime) non le prendeva in considerazione nessuno. Con somma goduria di chi nulla fa da sempre, facendone quasi un'arte. Adesso, gli stessi di sempre continuano a fare poco o nulla in merito a certe problematiche ampiamente segnalate, ma purtroppo, questa volta con somma goduria dei tifosi imbestialiti, la "malacumpassa" (epica) la "accucchiano" a livello nazionale e internazionale.
E' mai possibile, infatti, che poche gocce d'acqua cadute in un paio di giorni, nessun nubifragio da tregenda insomma, possano mettere in ginocchio un manto erboso e non far disputare una gara del massimo campionato italiano? Sì, è possibile, possibilissimo, a Catania.
Assolutamente penoso il drenaggio del campo, come scandaloso che nessuno vi abbia posto rimedio in tutti questi anni, quando lo si sapeva benissimo. Eppure, ogni santa estate ci tuffiamo nella solita litania dell'inaguadezza della manutenzione del campo, in estate ai livelli pensiamo di 'Ndiaye o Timbuctu, ovvero dell'incredibile mancanza di strutturazione di un drenaggio accettabile. E meno male che si tratta di Catania, in buona sostanza una città in cui non piove mai. E se la nostra città si trovasse in una zona similare, per dire, a Bergamo o Mantova, quante partite si giocherebbero in una stagione? Incredibile, assolutamente incredibile. Noi continuiamo a dire che sia necessario uno stadio nuovo e lo ripeteremo all'infinito. Tuttavia, se al momento non è possibile averlo, almeno che si assicuri una gestione da Paese civile a quello che abbiamo. Altrimenti si continuerà a far ridere l'Italia.
E non si venga fuori con boutade, per favore, del tipo che il Catania sia stato fortunato a non giocare, dato che (si sente dire) un campo così avrebbe penalizzato una squadra abituata a giocare palla a terra come quella rossazzurra. O che, magari, il rinvio potrebbe aiutare Baiocco e compagni a conservare energie preziose in vista del doppio confronto ravvicinato con Milan e Samp. No. In questo frangente il Catania va a mille in specie fra le mura amiche e sarebbe stato utile sfruttare la condizione di forma favorevolissima e il "trend" positivo. A gennaio (il 24, presumibilmente), quando si recupererà il match, sarà un'altra storia.
La storia della "malacumpassa", comunque, rimarrà imperitura.
(calciocatania.com)

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

17° GIRONE ANDATA

marcatori

pt 4' Kakà;

st 37' Gilardino;

43' Kakà

 

MILAN (4-3-1-2): Kalac; Cafu, Bonera, Kaladze, Jankulovski; Gattuso, Pirlo, Brocchi; Kakà; Oliveira (18' st Seedorf), Gilardino. A disp.: Fiori, Simic, Antonelli, Gorcouff, Inzaghi, Borriello. All. Ancelotti

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Lucenti (8' st Vargas); Baiocco, Edusei, Caserta; Millesi (1' st Corona), Spinesi, Mascara. A disp.: Polito, Minelli, Sardo, Izco, Del Core. All. Marino.

 

 

 

NOTE:

ARBITRO: Dondarini

Serata fredda,

terreno in buone condizioni

AMMONITI: Bonera e Gorcouff.

ANGOLI: 4-2 per il Milan.

RECUPERO: 1' e 2'.

SPETTATORI: 42.000 circa.

 

 

 

Le altre partite: 

F

Atalanta - Udinese 1-2
Cagliari - Fiorentina 0-2
Chievo - Reggina 3-2
Empoli - Siena 1-0
Lazio - Inter 0-2
Messina - Parma 1-1
Palermo - Ascoli 4-0
Sampdoria - Livorno 4-1
Torino - Roma 1-2

Milan ritrova Kakà-Gila, Catania ko. Inseguimento alla zona Champions
MILANO - Segnali importanti al di là del 3-0. Il Milan dà tre sberle al Catania e si porta a soli 6 punti dagli etnei quarti in classifica in compagnia della Samp e dell'Udinese. L'obiettivo è proprio questo: il quarto posto che vale la Champions League e per il Milan questa vittoria è un'importante iniezione di fiducia, anche perché Ancelotti ha avuto risposte importanti da due giocatori fondamentali della sua squadra: Kakà e Gilardino. Le loro reti hanno deciso la partita, il brasiliano, doppietta a parte, ha regalato grande calcio, il "Gila", invece, ha fornito gli assist a Kakà e ha coronato la sua buona prestazione con un bel gol.

Il passivo penalizza eccessivamente il Catania che ha avuto il merito di tenere molto bene il campo, ma la colpa di concludere pochissimo. A parte la traversa di Mascara e la doppia occasione Vargas-Spinesi nel finale, i siciliani non hanno mai dato l'impressione di poter fare male alla difesa rossonera.

Ancelotti torna al 4-3-1-2. In difesa Cafu e Jankulovski esterni, Bonera e Kaladze centrali. A centrocampo Gattuso, Pirlo e Brocchi con Kakà trequartista e la coppia Gilardino-Oliveira in avanti. Nel Catania Marino non rinuncia al tridente, ritrova Mascara, ma deve fare a meno dell'infortunato Colucci, al suo posto Millesi e non Corona. Il Milan vuole i tre punti, quello con il Catania (lo ha detto Ancelotti) è uno scontro diretto per il quarto posto, occupato proprio dal Catania.

L'avvio dei rossoneri conferma che Gattuso e compagni la partita la sentono. Trascinati da un Kakà in giornata, mettono subito in difficoltà il Catania e già al 4' sbloccano il risultato: Gilardino difende palla spalle alla porta e serve Kakà che, sfugge a Baiocco, e con il piatto destro batte Pantanelli.

Buon Milan, etnei in difficoltà in mezzo al campo e sulle iniziative di uno scatenato Kakà che, al 13', costringe Pantanelli in angolo dopo un'altra combinazione con Gilardino. Immarcabile il brasiliano che, un minuto dopo, regala un numero dei suoi: tacco con tunnel a Silvestri a sinistra, 30 metri di corsa palla al piede e destro sul secondo palo che finisce di poco sul fondo. Il Catania tiene duro, non molla, non si scoraggia e con il passar dei minuti si riorganizza. Il problema per i siciliani, però, è sempre Kakà che, al 29', impegna Pantanelli in seguito ad una mischia in area. Il primo tiro in porta del Catania arriva al 32', splendida la punizione di Mascara che, dai 18 metri, colpisce il palo con Kalac battuto. Al 36' Spinesi finisce a terra dopo un contrasto con Cafu, per l'arbitro tutto regolare. Gara equilibrata, ma Milan pericoloso nelle ripartenze.

Al 37' Oliveira innesca Kakà, ma il suo destro da buona posizione è largo. Due minuti dopo, Oliveira va via in dribbling, entra in area, ma solo davanti a Pantanelli calcia malamente fuori. Al 46' Catania pericoloso con Spinesi che, con un colpo di testa dal limite, sfiora il gol dell'1-1.

Nella ripresa Marino dà peso al suo tridente: dentro Corona fuori Millesi. Al 10', dopo un sinistro di Oliveira che sfiora il palo, secondo cambio per il tecnico etneo che inserisce Vargas al posto di Lucenti. Buon possesso palla, idee chiare e grinta le armi di un Catania che mette in difficoltà il Milan e che, al 16', va vicino al pareggio con un destro a botta sicura di Caserta che Bonera respinge quasi sulla linea. Il solo Kakà non basta, Ancelotti lo capisce e rispolvera il modulo ad albero di Natale: al 18' fuori Oliveira e dentro Seedorf. Il Milan dà l'impressione di accontentarsi dell'1-0 e continua ad affidarsi alle iniziative di Kakà che, al 23', sfiora il palo con un sinistro dai 18 metri.

Il Catania fa la sua figura, ma negli ultimi 16 metri, nonostante le tre punte, si perde un po' e non riesce a finalizzare. Kakà al 36' costringe Pantanelli in angolo. Proprio sugli sviluppi del corner il Milan chiude la partita: Gattuso mette in mezzo, torre di Kaladze e zampata di Gilardino che anticipa e batte Pantanelli. Il 3-0 arriva al 43', lo sigla ancora Kakà su assist di Gilardino. Nel finale Vargas impegna Kalac, sulla respinta si avventa Spinesi, ma sulla sua conclusione Kaladze si salva in angolo. Finisce 3-0, il Milan prosegue la marcia verso il quarto posto.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

18° GIRONE ANDATA

marcatori

pt 13’ Spinesi,

22’ Palombo

36’ Caserta

39’ Franceschini,

46’ Spinesi (rig.)

st 43’ Spinesi.

 

CATANIA (4-3-3): Pantanelli 5,5; Silvestri 5,5, Sottil 5,5, Stovini 6, Vargas 7; Baiocco 7, Edusei 7, Caserta 7; Colucci 7 (28’ st Izco 6), Spinesi 9 (45’ st Corona s.v.), Mascara 6 (45’ st Lucenti s.v.). A disp.: Polito, Sardo, Minelli, Del Core. All. Marino 10.

SAMPDORIA (4-4-2): Castellazzi 4,5; Maggio 5,5, Falcone 5 (46’ st Bastrini s.v.), Accardi 5,5, Zenoni 7; Del Vecchio 6 (21’ st Soddimo 5,5), Volpi 6,5, Palombo 7, Franceschini 7; Bonazzoli 4,5 (9’ st Flachi 5,5), Bazzani 6. A disp.: Di Gennaro, Sala, Pieri, Foti. All. Novellino 5,5.

 

 

 

NOTE:

ARBITRO: Mazzoleni

AMMONITI: Accardi, Mascara, Edusei.

ESPULSI: 44' st Polito per comportamento non regolamentare.

ANGOLI: 5-2 per la Sampdoria.

RECUPERO: 1’ e 4’.

SPETTATORI: 20.000 circa. Serata freddA. Alla fine della partita si scatena un temporale che si prolunga per tre giorni su Catania.

 

 

 

Le altre partite: 

Ascoli - Chievo 3-0
Fiorentina - Messina 4-0
Inter - Atalanta 2-1
Livorno - Torino 1-1
Parma - Lazio 1-3
Reggina - Empoli 4-1
Roma - Cagliari 2-0
Siena - Palermo 1-1
Udinese - Milan 0-3

 

Una Samp un po' pasticciona e molto sfortunata esce sconfitta, ma a testa alta, dal Cibali nell'ultima partita del 2006.
Non riesce alla Samp di ripetere le recenti imprese di Messina e Reggio Calabria anche sotto l'Etna. Stavolta, nonostante la buona volontà messa in campo dai ragazzi di Novellino, tutto quello che poteva girare storto è andato contro ai blucerchiati che, certamente, ci hanno messo anche un po' del loro. Quello che conta però è aver visto una squadra unita, che ha lottato su un campo difficile e che era stata in grado di rimontare due volte il vantaggio dei padroni di casa. Una squadra che nel secondo tempo ha provato a dare tutto per raddrizzare il risultato e a cui solo una decisione discutibile dell'arbitro Mazzoleni e il palo della porta catanese hanno negato quel punto che sarebbe stato meritato.
L'inizio è subito in salita per la Samp: dopo 6 minuti Vargas sulla sinistra semina Maggio e Falcone mettendo un pallone basso in mezzo: Castellazi interviene goffamente in tuffo senza bloccare il pallone che rimane lì facile preda di Spinesi che insacca e ringrazia. Il colpo a freddo stordisce i blucerchiati che poco dopo rischiano di andare al tappeto quando un lungo lancio di Mascara trova Spinesi libero di calciare con potenza verso Castellazzi: questa volta però il numero 1 doriano è bravo e respinge. Il pericolo scampato dà una scossa alla Samp che alla prima sortita offensiva trova il pari: gran cross di sinistro di Zenoni e perfetta incornata di Palombo che a centro area anticipa Vargas e non lascia scampo a Pantanelli. Poco dopo ancora Palombo va vicino al raddoppio con un rasoterra dal limite che non va tanto lontano dal bersaglio. Sono invece i rossoazzurri a tornare in vantaggio con Caserta che tutto solo al limite dell'area raccoglie la torre di un compagno e lascia partire un rasoterra su cui Castellazzi poteva forse fare di più. La Samp reagisce subito con Franceschini che, ricevuta palla centralmente all'altezza dei 25 metri, lascia partire un sinistro di mezzo collo esterno che sorprende Pantanelli e si insacca per il gol che vale il 2-2. Quando ormai tutti pensano di andare all'intervallo in parità il Catania trova un calcio di rigore per un fallo di Accardi che interviene a braccia larghe su un tiro di Colucci. Spinesi spiazza Castellazzi e riporta in vantaggio i suoi.
Nella ripresa la Samp fa la partita e costringe i padroni di casa nella propria metà campo. I blucerchiati con Zenoni e Franceschini riescono a bucare spesso sulla sinistra ed a mettere in mezzo palle molto interessanti come quella sprecata da Maggio al primo minuto con un colpo di testa che termina a lato. Poco dopo, sempre dalla sinistra arriva un cross che Bazzani gira perfettamente di testa alle spalle di Pantanelli ma Mazzoleni annulla per un fallo molto dubbio dell'attaccante blucerchiato. Attaccante blucerchiato che chiude questo funesto 2006 in modo altrettanto sfortunato quando il suo ennesimo colpo di testa dopo l'ennesimo cross da sinistra si stampa sul palo interno e dopo aver rimbalzato sugli stinchi di Pantanelli torna in campo. Non è giornata e lo si vede ancora di più al 90' quando in contropiede Spinesi trova il gol del 4-2 con un tiro dal limite deviato imparabilmente per Castellazzi da Soddimo. Arriva così una sconfitta brutta ma che non dovrebbe lasciare troppe scorie nei blucerchiati, che si sono comunque battuti senza risparmiare energie e che hanno messo in seria difficoltà una squadra che tra le mura amiche aveva perso ben pochi punti.

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

17° GIRONE ANDATA

marcatori

39 1° t. Stovini

13° 2 t. Semioli

19 2° t. Pellisser (R)

 

CHIEVO (4-3-3): Sicignano; Malagò, Mandelli, D'Anna, Marchese; Semioli (34' st Moro), Italiano (30' st Luciano), Sammarco, Brighi; Bogdani (40' st Cossato), Pellissier. A disp.: 18 Squizzi, 4 Mantovani, 10 Zanchetta, 55 Kosowski. All. Del Neri.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Sardo (40' st Lucenti), Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (27' st Rossini), Izco (32' st Millesi); Colucci, Spinesi, Caserta. A disp.: 12 Ferrante, 5 Minelli, 27 Nardini, 15 Morimoto. All. Marino.

 

 

 

NOTE:

ARBITRO: Messina

AMMONITI: Sardo, Caserta, Colucci, Sottil, Italiano e Stovini.

RECUPERO: 1’ e 4’.

SPETTATORI: 4.000 circa. 

 

 

 

Le altre partite: 

Empoli - Parma 2-0
Torino - Inter 1-3
Atalanta - Livorno 5-1
Cagliari - Ascoli 1-0
Chievo - Catania 2-1
Messina - Roma 1-1
Milan - Reggina 3-1
Palermo - Udinese 2-0
Sampdoria - Fiorentina 0-0
Lazio - Siena 1-1

 

Il Chievo batte il Catania e dà il via alla rimonta salvezza
VERONA - Sette minuti per una rimonta che profuma di salvezza. La confeziona il Chievo di Del Neri, che contro il Catania coglie grazie a Semioli e Pellissier il secondo successo casalingo consecutivo con una prova tutta gioco e carattere. Nonostante l'illusorio gol di Stovini, i siciliani cominciano male il 2007, ma mantengono il quarto posto in attesa della partita della Lazio e comunque le tante assenze sono sicuramente un'attenuante importante. Il Catania si presenta infatti al Bentegodi con tante defezioni: Marino porta a Verona solamente 18 giocatori visti gli infortuni di Biso, Falsini, Cesar, Mascara, Corona, Silvestri e la squalifica del secondo portiere Polito. E' comunque 4-3-3 con Colucci e Caserta alle spalle di Spinesi e Izco a centrocampo. Nel Chievo esordio per i due nuovi Italiano e Bogdani. In panchina quindi Zanchetta e Cossato. L'albanese (buona partita) si piazza al centro di un tridente che vede come vertici bassi Semioli e Pellissier (Obinna è squalificato), mentre Marchese sostituisce l'altro appiedato dal giudice sportivo, Lanna.

E' un Catania brillante nel primo quarto d'ora, quando crea due occasioni d'oro. Al 9', Izco lancia Colucci che di prima tocca per Caserta: pronto il tiro al volo del numero 26 e gran risposta di Sicignano. Si ripete il portiere gialloblu due minuti dopo su Spinesi, che calcia a incrociare: deviazione in angolo. Il Chievo lascia sfogare il Catania e col passare dei minuti comincia a prendere in mano il gioco. Del Neri passa al 4-4-2, cominciano a piovere le occasioni in area etnea, e così Pantanelli comincia il suo show.

Nel giro di un minuto il portiere rossoblu dice no prima a Sammarco, poi soprattutto a un colpo di testa di D'Anna su calcio d'angolo. Quindi tocca a Bogdani, ma l'occasione gli capita sul piede sbagliato, il sinistro, e il diagonale termina fuori. Al 38' Italiano calcia dai 25 metri, Pantanelli devia in angolo. Proprio nel momento migliore del Chievo, il Catania passa in vantaggio.
Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Baiocco scodella in mezzo un bel pallone sul quale Stovini si avventa, anticipando Sammarco e battendo imparabilmente Sicignano. E' il secondo gol del difensore toscano in questa stagione. Il Chievo si rialza immediatamente con Sammarco che tira al volo: Pantanelli si distende alla sua destra e smanaccia in angolo.

Si riparte con il Chievo che si riversa in massa nella metà campo catanese e al 13', dopo un tiro di Caserta, trova il meritato pari: azione tambureggiante sulla sinistra, Italiano serve Brighi, tocco centrale per Semioli (tenuto in gioco da Edusei) che beffa Pantanelli in disperata uscita. Catania in apnea, il Chievo ne approfitta e colpisce di nuovo, stavolta con Pellissier, che trasforma un rigore per un ingenuo fallo di Sardo su Sammarco.

I siciliani provano a reagire anche perché il Chievo rifiata un po': e così Caserta, il più pericoloso dei suoi, ha l'opportunità per pareggiare, ma spreca l'ottimo assist di Colucci calciando alto. Marino inserisce Rossini e Millesi per Edusei e Izco, Delneri toglie Semioli e Italiano, dentro Moro e Luciano. Ma il Chievo si difende bene, e neppure i 4' di recupero ordinati dall'ottimo Messina cambiano le cose.

 

 

 

 

 

 

GIRONE DI RITORNO

CAMPIONATO 2006-07

1° GIRONE RITORNO

marcatori

pt 9' Suazo (R)

 

Catania (4-3-3): Pantanelli, Silvestri (31' st Lucenti ), Sottil , Minelli , Vargas , Baiocco , Edusei , Izco (37' st Rossini ), G. Colucci (13' st Corona ), Spinesi , Mascara (16 Polito, 2 Sardo, 25 Millesi, 34 Cesar). All. Marino.

Cagliari (4-3-2-1): Fortin , Pisano , Lopez , Bianco , Agostini , Marchini (32' st Bizera ), Conti, L. Colucci , Capone (19' st Pepe ), Langella (10' st D'Agostino ), Suazo . (1 Aresti, 4 Budel, 13 Del Grosso, 16 Biondini). All. Colomba.

 

 

 

NOTE:

Arbitro: Rosetti di Torino

Ammoniti Marchini, G. Colucci, Suazo, D'Agostino e Sottil per gioco falloso, Vargas per proteste, Spinesi per simulazione. Spettatori ventimila.

 

 

 

 

Le altre partite: 

Ascoli - Atalanta 1-3
Reggina - Palermo 0-0
Empoli - Sampdoria 2-0
Inter - Fiorentina 3-1
Livorno - Roma 1-1
Parma - Torino 1-0
Siena - Chievo 2-1
Udinese - Messina 1-0
Lazio - Milan 0-0

Il Cagliari espugna il Massimino. Catania, addio alla quarta piazza
CATANIA - Due tabu' infranti in 90 minuti, a far festa è il Cagliari, a disperarsi il Catania. Il derby delle isole finisce cosi' come si era chiuso all'andata: 0-1. Al Sant'Elia si erano imposti agli etnei, al Massimino vincono i sardi che centrano la prima vittoria esterna della stagione e che costringono il Catania a dire addio all'imbattibilità interna che durava dal maggio del 2005. Dura battuta d'arresto per i siciliani che perdono anche il quarto posto e che subiscono la seconda sconfitta consecutiva.

Fa festa il Cagliari, la cura Colomba comincia a funzionare e i sardi portano a casa il secondo successo di fila, allontanandosi dalla zona retrocessione. Avrebbe meritato il pari il Catania, ma il Cagliari non ha rubato nulla.

Marino deve rinunciare agli squalificati Stovini e Caserta (Minelli e Izco al loro posto), ma ritrova Mascara e schiera il classico 4-3-3. Colomba risponde con il 4-3-2-1 e lancia l'esordiente Marchini dal primo minuto, per il resto Suazo unica punta con Capone e Langella alle sue spalle. Al primo affondo il Cagliari passa. Lo schema e' il marchio di fabbrica dei sardi: palla per Suazo che entra a tutta velocita' in area e costringe Minelli al fallo. Rosetti concede il rigore, lo stesso Suazo lo trasforma spiazzando Pantanelli. Buon momento per il Cagliari che cerca di approfittarne e che un minuto dopo "rischia" il raddoppio, cross di Capone e destro al volo di Marchini, splendida la coordinazione, sfortunata la conclusione che viene deviata in angolo dalla schiena di Vargas.

Catania in difficoltà, ma pronto a riprendersi dopo un quarto d'ora da incubo. In due minuti i rossazzurri reclamano altrettanti rigori: prima è Spinesi che finisce a terra dopo un contrasto con Agostini, poi è Fortin a travolgere in uscita Mascara. Rosetti fa proseguire, giusta la prima decisione, restano tante perplessità sulla seconda. Ma i due episodi caricano il Catania (oltre che il Massimino che prende di mira Rosetti) e spaventano il Cagliari che si affida solo ai contropiedi di Suazo e alle iniziative di Marchini (ottimo il suo esordio) che, sulla destra, ingaggia uno splendido duello con il peruviano Vargas. Al 19' bolide di Spinesi, Fortin respinge a pugni chiusi la punizione del bomber etneo.

Il Catania insiste: al 32' Baiocco mette in mezzo, Mascara stacca e di testa costringe Fortin in angolo. Sul corner ancora duello Mascara-Fortin, questa volta il colpo di testa è centrale e il portiere blocca senza problemi. Si va negli spogliatoi sullo 0-1, risultato che penalizza il Catania (9-1 i corner), ma che il Cagliari ha difeso con grinta e ordine e grazie ad un Fortin in giornata sì.

Nella ripresa ritmi più bassi, il Catania non trova più gli spazi del primo tempo e così Marino prova a giocarsi la carta Corona. Re Giorgio, al 13', entra al posto di Colucci, nel frattempo Colomba aveva richiamato in panchina Langella per D'Agostino e per un 4-4-1-1 molto prudente, con il solo Suazo isolato in avanti, anche se al 19' entra Pepe (fuori Capone) a dare man forte all'honduregno.

Il Cagliari concede pochissimo e il Catania torna a rendersi pericoloso soltanto al 21' con un colpo di testa di Minelli che Fortin, ancora una volta, vola a deviare in angolo. Padroni di casa pericolosi solo sui caldi da fermo, al 27' è Spinesi a svettare bene in area da rigore, ma è alto il suo colpo di testa.

Colomba si copre ancor di più, al 32', fuori il
centrocampista Marchini, dentro lo stopper Bizera. C'è spazio anche per apprezzare la novità auricolari, Rosetti e il guardalinee assegnano una rimessa dal fondo al Cagliari e non il corner al Catania, breve comunicazione e l'errore rientra. Marino inserisce anche Rossini al posto di Izco, siciliani a 4 punte, ma poche idee e gambe pesanti e difesa sarda insuperabile. Il Cagliari va vicino al raddoppio, ma Pantanelli dice no al pallonetto di Conti, per il Catania sarebbe stato troppo.

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

18° GIRONE ANDATA

RECUPERO DELLA PARTITA DEL 17.12.2006, RINVIATA PER IMPRATICABILITA' DEL TERRENO DI GIOCO

marcatori

st 6' Caserta

 8' Buscè

15' Mascara.

 

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei, Caserta; Millesi (1' st Rossini), Corona (36' st Izco), Mascara. A disp.: 22 Spadavecchia, 5 Minelli, 34 Cesar, 18 Lucenti, 15 Morimoto. All. Marino.

EMPOLI (4-4-2): Balli; Raggi, Marzoratti, Pratali (28' st Vanigli), Ascoli; Buscè, Almiron, Marianini (27' st Gasparetto), Vannucchi; Matteini (12' st Pozzi), Saudati. A disp.: 1 Bassi, 19 Iacoponi, 2 Castro, 27 Ficini. All. Cagni.

 

 

 

NOTE:

ARBITRO: Bergonzi di Genova (Lanciano-Fiore/Squillace).

AMMONITI: Vannucchi, Matteini, Raggi, Edusei e Rossini.

ANGOLI: 5-5.

RECUPERO: 1' e 4'.

SPETTATORI: 20.000 circa.


 

 

Le altre partite

(giocate il 17.12.2006): 

FFiorentina - Milan 2-2
Udinese - Cagliari 3-1
Ascoli - Torino 0-2
Inter - Messina 2-0
Livorno - Lazio 1-1
Parma - Chievo 2-2
Reggina - Sampdoria 0-1
Siena - Atalanta 1-1
Roma - Palermo 4-0

 

Catania di nuovo quarto. Eurogol di Mascara.

La formazione di Marino supera 2-1 l'Empoli nel recupero della 16a giornata di A e si riporta così al quarto posto in classifica. La splendida rovesciata di Mascara vale i primi tre punti del 2007 al Catania

Battendo l'Empoli nel recupero del 16mo turno il Catania non solo torna alla vittoria mettendosi alle spalle le 2 sconfitte da cui era reduce, ma soprattuto supera i toscani in classifica andando ad occupare il quarto posto, quota 29 punti.

Catania che al Massimino apre le danze sulla traversa, centrata di testa, al 7' dal rientrante bomber Corona che prende il posto dello squalificato Spinesi al centro dell'attacco siciliano.

Igli Vannucchi, la vera anima dell'Empoli, che una maglia da titolare ce l'ha sempre, porta invece la prima minaccia toscana alla porta etnea, minuto 9, ma non la inquadra. Due lampi in partenza, quindi un sinistro sparato a salve, al 27', quello del catanese

Millesi che può rammaricarsi per la chance sprecata. Fa invece il possibile il piccoletto Mascara nel caos dell'area riesce anche ad incornare, con pallone di poco a lato, al 32', nell'ultima nota di un primo tempo che termina senza reti, quelle arriveranno tutte alla ripresa del gioco.

Minuto 52, un pò per merito di Caserta, assai per demerito di Marzoratti, che fa autogol anticipando maldestramente sul tempo il compare Pratali, mentre questi era ben posizionato per una sana spazzata, ad evitare il peggio, il concorso di meriti e colpe si traduce nell' 1-0 per il Catania. Cui l'Empoli risponde però in poco più di 2 minuti, con gli omaggi della distratta difesa etnea, con la zuccata vincente di Buscè, per l' 1-1, con reazione dunque immediata.

Un colpo che il Catania subisce senza accusarlo, la controreplica etnea è la funambolica rovesciata di Mascara, minuto 61, è la cosa più bella di tutta la partita, è un eurogol che varrà alla fine 3 punti. Dopo cioè che Pantanelli sventi di riflesso sull'incornata di Ascoli e dopo i 4 minuti di recupero, chiusi dal triplice fischio di Bergonzi. Sui titoli di coda pare di leggere che Catania ed Empoli si salveranno in anticipo e senza problemi, sì, proprio questo c'è scritto.

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

2° GIRONE RITORNO

marcatori

1° t. 30 Zampagna

2° t. 44 Morimoto

 

 

ATALANTA - (4-4-1-1) - Calderoni; Rivalta, Carrozzieri, Loria, Bellini; Ferreira Pinto (Tissone 70'), Migliaccio, Ariatti, Donati; Doni (Bombardini 88'), Zampagna (Ventola 76'). (Ivan, Adriano, Bernardini, Defendi). All: Colantuono

CATANIA - (4-3-3) - Pantanelli; Silvestri (Lucenti 75'), Sottil, Stovini, Vargas; Izco, Caserta (Morimoto 84'), Baiocco; Colucci (Corona 56'), Rossini, Mascara. (Spadavecchia, Cesar, Minelli, Millesi). All: Marino

 

 

 

NOTE:

Arbitro: Romeo: Ammoniti:

Ammoniti: Izco (C), Carrozzieri (M), Mascara (C), Doni (A), Caserta (C).

12.00 spettatori circa

Terreno adatto

solo per il beach volley.


 

 

Le altre partite

Torino - Udinese 2-3
Palermo - Lazio 0-3
Atalanta - Catania 1-1
Cagliari - Reggina 0-2
Chievo - Empoli 0-0
Fiorentina - Livorno 2-1
Messina - Ascoli 1-2
Milan - Parma 1-0
Roma - Siena 1-0
Sampdoria - Inter 0-2

Morimoto, debutto e subito gol. il Catania si salva a Bergamo. La squadra di Marino si conferma al quarto posto in classifica
BERGAMO - Debuttare nel campionato a 18 anni e segnare dopo meno di quattro minuti regalando un pareggio insperato e fondamentale alla sua squadra, che rimane così aggrappata al quarto posto. E' la favola di Takayuki Morimoto, attaccante giapponese del Catania che Pasquale Marino mette in campo al 39' della ripresa in una partita che sembra persa. L'Atalanta, infatti, fino a quel momento ha dominato, ma il ragazzo del Sol levante, dopo 4 minuti dal suo ingresso la butta dentro risolvendo una mischia in area. Un pareggio magari non del tutto meritato ma che dà il senso della maturità a questi livelli raggiunta dal Catania.

Ottima la prestazione dei nerazzurri, ordinati in difesa, straripanti a centrocampo con un Donati super nella doppia fase difensiva e offensiva, e letali con Zampagna (classico gol dell'ex), ma ingenui e poco pratici nel non chiudere la partita. E così il Catania evita il sorpasso atalantino con il suo giovane giapponesino e si prepara al meglio per il derby di venerdì con i cugini del Palermo.

Marino è ancora alle prese con tante assenze: oltre ai lungodegenti Biso e Falsini, il tecnico rossoblu non può schierare Edusei e soprattutto Spinesi, squalificati e sostituiti da Caserta, che gioca in posizione centrale con funzioni da regista e Rossini, schierato a sorpresa al posto di Corona. Baiocco non è al meglio, ma stringe ugualmente i denti.

Colantuono non ha problemi di formazione e si permette il lusso di scegliere. Dentro Loria, che vince il ballottaggio con Adriano (Rivalta va a destra in difesa). Donati regista accanto a Migliaccio, davanti Doni a supporto di Zampagna.

Avvio super dell'Atalanta, che nei primi 15' colleziona tre limpide occasioni da gol: la prima capita ad Ariatti, servito da Migliaccio. L'ex fiorentino anticipa Sottil sul primo palo, ma a due passi da Pantanelli non trova la porta. Le altre due nel giro di un minuto, entrambe su calcio d'angolo: ma sia Carrozzieri che Loria trovano sulla loro strada un Pantanelli molto reattivo.

Il Catania fatica enormemente, l'Atalanta con Donati domina a centrocampo nonostante un Doni qualche nota sotto i suoi livelli degli ultimi tempi. E alla mezzora, proprio su una bella iniziativa del numero 5 nerazzurro nasce il gol del meritato vantaggio: Donati va via a Izco, entra in area indisturbato e calcia un diagonale che terminerebbe fuori se Zampagna non sbucasse alle spalle di Stovini e in scivolata non battesse Pantanelli: 1-0.

La risposta del Catania non c'è, rimane solamente nelle intenzioni di Caserta e Baiocco, gli unici in grado di movimentare una manovra senza sbocchi offensivi perché Colucci e Mascara non incidono e Rossini è imprigionato dal duo Carrozzieri-Loria. Ma è soprattutto Donati l'arma in piu' dell'Atalanta. Lo si vede anche a inizio ripresa quando una sua bordata dal limite si stampa sulla traversa.

Il Catania spezza l'assedio nerazzurro con Mascara, puntuale il suo colpo di testa su cross dalla sinistra, palla fuori di un soffio. L'inerzia della partita rimane sempre dalla parte dell'Atalanta, nonostante il Catania provi a gestire il pallone con più continuità. Poco dopo l'ingresso di Corona per un irriconoscibile Colucci, i nerazzurri si rifanno vivi con Ariatti (Pantanelli risponde in due tempi) e Zampagna (diagonale fuori).

Entra Ventola, che crea due occasioni in pochi minuti (bravo ancora Pantanelli): l'Atalanta sembra controllare la gara, ma non valuta la variante-Morimoto. Il giapponese, appena entrato per Caserta, indovina il guizzo giusto su assist di Baiocco e trafigge Calderoni da pochi passi. La beffa e' servita.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

3° GIRONE RITORNO

marcatori

50’ Caracciolo (P),

63’ Caserta (C)

83’ st Di Michele (P)

 

CATANIA (4-3-3) Pantanelli 6,5 – Silvestri 6 – Sottil 6,5 – Stovini 6,5 – Baiocco 6 – Edusei 6,5 (44’ st Rossini s.v.) – Caserta 6,5 – Colucci 5,5 (35’ st Corona 6) – Spinesi 5,5 – Mascara 6,5. All.: Marino 6

PALERMO (4-3-2-1) : Fontana 6,5 – Cassani 6 - Zaccardo 6 – Barzagli 6,5 – Pisano 6 – Guana 5,5 – Corini 6 – Simplicio 6 – Di Michele 6 (42’ st Tedesco s.v.) – Bresciano 5 (22’ st Diana 5,5) – Caracciolo 6,5. All.: Guidolin 6

 

 

 

NOTE:

Arbitro: Farina.

 

Altre note:

(lasciamo perdere...)


 

 

Per i fatti di Catania, i campionati sono stati sospesi per una settimana

 

Le altre partite

Ascoli - Milan 2-5
Empoli - Atalanta 2-0
Inter - Roma 1-3
Lazio - Chievo 0-0
Livorno - Cagliari 2-1
Reggina - Messina 3-1
Udinese - Sampdoria 1-0
Parma - Fiorentina 2-0
Siena - Torino 1-0

(giocate il 19.4.2007)

 

Follia a Catania, agente arresta ultrà viene aggredito ed ucciso da bomba carta
CATANIA - Un colpo di spranga e poi una bomba carta tirata dentro l'auto di servizio. E' morto così l'ispettore del reparto Mobile, Filippo Raciti, di 38 anni, sposato con due figli, ucciso in una notte di follia calcistica dopo il derby Catania-Palermo. Ma il bilancio della tragedia è ancora più grave: un altro agente è ricoverato all'ospedale Garibaldi in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita. Centinaia i feriti: oltre 70 sarebbero agenti di polizia. Nove tifosi del Catania, cinque adulti e quattro minorenni, sono stati arrestati. Una situazione insostenibile che ha spinto il commissario straordinario della Federcalcio Luca Pancalli a fermare a tempo indeterminato tutti i campionati, comprese le squadre Nazionali.

Non sono serviti a nulla gli appelli alla correttezza rivolti nei giorni scorsi alle due tifoserie, nè le massicce misure di sicurezza adottate dalle forze dell'ordine: dal divieto di ingresso allo stadio agli sportivi sprovvisti di biglietto, all'imponente servizio di scorta per i tifosi palermitani. Gli ultras delle due squadre non sono venuti a contatto, separati da una rete guardata a vista da centinaia di agenti. Ma gli scontri ci sono stati: questa volta tra tifosi e forze dell'ordine. E il bilancio è pesantissimo.

La cronaca del derby della follia comincia all'inizio del secondo tempo. Il Palermo ha appena segnato il gol del vantaggio. I tifosi rosanero, arrivati allo stadio a partita iniziata per un errore degli autisti dei pullman che avrebbero sbagliato strada, raggiungono gli ingressi, scortati dalla polizia. Un gruppo di ultras catanesi, rimasti fuori dal "Massimino", prova ad avvicinarsi agli avversari. Gli agenti fanno muro e impediscono il contatto. La reazione dei supporters etnei è immediata: una pioggia di petardi e sassi, investe le forze dell'ordine che reagiscono lanciando i lacrimogeni. Il fumo arriva nello stadio: l'arbitro Farina ferma la partita.

Ecco com'era l'atmosfera festosa allo stadio Massimino nel primo tempo, prima dell'arrivo degli Ultras palermitani. Poi l'inferno.

Fuori dallo stadio si assiste a scene di guerriglia: l'aria è irrespirabile, gli agenti ormai caricano i tifosi catanesi. Alle 19:48, quaranta minuti dopo la sospensione, si torna a giocare. Si contano i primi feriti. Col passare dei minuti decine di persone si presentano all'ospedale Garibaldi. Contusioni, intossicazione da lacrimogeni, lievi escoriazioni per la maggior parte di loro. Non ci sono casi gravi.

Subito gravissimo appare, invece, l'agente Raciti. Il poliziotto si trovava in auto all'esterno della Curva nord, aveva arrestato con un collega un ultrà del Catania dopo ripetuti scontri. Subito dopo la pattuglia è stata aggredita da una banda di teppisti e Raciti è stato colpito da un oggetto contundente al torace. Successivamente all'interno della sua auto sono esplose una bomba carta e un petardo: l'inalazione dei fumi sprigionati, assieme al trauma toracico subito poco prima, avrebbero causato la morte del poliziotto.

Il ferito viene portato in ospedale, i medici cercano di rianimarlo. E' in arresto cardio-respiratorio per le esalazioni della bomba carta, ma il cuore non riprende a battere. I medici lo dichiarano morto alle 22:10. In condizioni serie è anche un collega della vittima: è in prognosi riservata ma, secondo i sanitari, non sarebbe in pericolo di vita.

Intanto intorno allo stadio si susseguono gli scontri con lanci di pietre, oggetti incendiati, scene di vera e propria guerriglia urbana che vanno avanti per ore con i tifosi del Palermo, l'arbitro e le squadre chiuse nello stadio mentre fuori impazza una violenza tanto stupida quanto cieca. Solo dopo un paio di ore la polizia riesce a disperdere le bande di teppisti scatenati e a riportare la pace nella città semidistrutta.

 

di Mimmo Rapisarda

 

Palermo e Catania: un odio antico come il vino.

Può suonare paradossale ma per chiunque viva lontano dalla propria terra d’origine l’onore e il buon nome di questa sua terra vale molto di più di quanto vale per chi è rimasto ad abitarci. Oggi però è una di quelle pochissime giornate della mia vita in cui essere siciliano, essere catanese, mi dà vergogna. Ieri sera centinaia di catanesi hanno fatto vedere al mondo il peggio della bestialità umana, hanno macchiato di infamia la città, l’isola; hanno macchiato d’infamia i catanesi, i siciliani, i tifosi di calcio di tutt’Italia; sono riusciti a fare vergognare di essere di Catania persino a chi la ama così svisceratamente e profondamente come gli emigrati.

Un uomo ucciso, decine di arresti e di feriti, l’intero quartiere dello stadio gettato nel panico della guerriglia urbana, strade devastate, una sconfitta onorevole sul campo di gioco che è diventata onta per la coscienza di una città. Questo però non è gioco, non è sport ed è ora di finirla.
Noi catanesi abbiamo rotto definitivamente il giocattolo. Dobbiamo avere il coraggio di dirlo a voce forte, consapevole, e non cadere nel tranello del “non facciamo di tutta l’erba un fascio”. I derby siciliani da troppi anni sono sinonimo di guerra tra tifoserie, vera guerra, e purtroppo quella del Catania è quella più violenta. Guardiamoci dentro, tutti abbiamo in noi il germe della colpa, che nasce da quel campanilismo che ci porta a odiare senza un perché il Palermo e i palermitani, il Messina e i messinesi e così via. Chi almeno per una volta non ha ragionato, nella propria vita di tifoso di calcio e tifoso del Catania, in termini di odio calcistico per le altre squadre siciliane? La morte dell’ispettore Filippo Raciti è figlia di questo odio sottile che i siciliani provano per altri siciliani, per quello strisciante senso di superiorità, per quella malcelata invidia. C’è chi se la tiene e la cova come la maggioranza di noi, c’è chi la sente come ragione di vita e cerca costantemente la rissa allo stadio, insulta chi non la pensa come lui. Sembrano cose diverse ma sono due facce della stessa medaglia.
Oggi noi catanesi dobbiamo avere il coraggio di dire che abbiamo rotto il giocattolo. Dobbiamo chiedere che i campionati professionistici di questa stagione si fermino qui, che il Catania Calcio venga punito con la massima severità per responsabilità oggettiva, affinché tutti i suoi tifosi e tutta la città si ricordi per sempre che è stato ammazzato un uomo per colpa di un gioco.
Amare Catania non è difendere il nome della sua squadra di calcio con spranghe e bombe carta, non è supportare la squadra con logiche ultras, non è uccidere col volto coperto da sciarpe rossoblu. Amare Catania, oggi, è scusarsi con tutta l’Italia, chiedere la giusta dura punizione e inginocchiarsi dinnanzi alla memoria di chi ha perso la vita, di chi ha perso un marito, di chi ha perso un padre. Tutto ciò per una partita di calcio.

http://www.catanesiaromaenelmondo.it/News-file-article-sid-2.html


 

 

CAMPIONATO 2006-07

4° GIRONE RITORNO

marcatori

pt al 35' Zanchi

15' st Mascara.

 

Messina (4-1-4-1): Caglioni , Zoro , Zanchi (43' st Morello ), Rea , Parisi , Pestrin , Lavecchia , D'Aversa (34' st De Vezze ), Candela , Masiello (26' st Iliev ), Bakayoko .All. Cavasin.

Catania (4-3-3): Pantanelli , Lucenti , Stovini , Minelli , Vargas , Baiocco , Edusei , Caserta , Colucci (34' st Izco ), Spinesi , Mascara (39' st Corona). All. Marino.

 

 

 

NOTE

 

Arbitro: Paparesta di Bari.

Incontro iniziato alle 16 per impraticabilità del campo di gioco.

Ammoniti: Lavecchia per gioco non regolamentare, Baiocco per protesta e Masiello per gioco pericoloso.

 

 

Le altre partite

Atalanta - Lazio 0-0
Cagliari - Siena 2-2
Chievo - Inter 0-2
Fiorentina - Udinese 2-0
Milan - Livorno 2-1
Palermo - Empoli 0-1
Roma - Parma 3-0
Sampdoria - Ascoli 2-0
Torino - Reggina 1-2

LA VOSTRA GIUSTIZIA

di Marco Di Mauro (mondocatania.com)

Il Giudice Sportivo, rilevato dal referto arbitrale e dal rapporto del Collaboratore dell’Ufficio Indagini che un gruppo di sostenitori della Soc. Roma turbava il “minuto di raccoglimento” con una inqualificabile bordata di fischi; considerato, d’altra parte, che la stragrande maggioranza degli spettatori nell’immediatezza ha chiaramente manifestato la propria dissociazione da tale comportamento; dichiara l’esclusione della responsabilità della Società Roma.

Qualunque cosa accada, qualunque decisione verrà presa, oggi, non staremo ad indignarci per la lontananza che metterete tra noi e la nostra squadra. Siano questi kilometri o mesi. No, a noi non importa nulla, di porte chiuse, porte aperte, campo neutro. Sforzatevi di capirlo. E sappiate:

La squalifica che voi infliggerete oggi al Massimo non sarà un provvedimento rivolto solo al Calcio Catania. No. Sforzatevi di capirlo. Il Calcio Catania è la Catania Città. Lo è come sua manifestazione e coscienza sportiva. E la Catania città siamo noi, noi Catanesi. Allo stadio come in Piazza Duomo. Sentenzierete, e sentenzierete contro di noi, noi tutti:

Noi che, con parole vostre, "nell’immediatezza abbiamo chiaramente manifestato la nostra dissociazione ". E così ci equiparerete, uno come tutti, tutti come uno, a chi scaglia pietre contro la polizia, a chi ha in animo di uccidere, a chi considera il poliziotto “primo nemico”, a chi strappa un figlio ai suoi genitori, un padre ai suoi figli, un marito alla propria moglie.

Noi non siamo così. Ma a voi importa? Ma a voi conviene ammetterlo?

Farete finta di ignorare le nostre lacrime, il nostro lutto. Ignorerete i nostri cortei contro la violenza, i nostri fiori, i nostri messaggi. Ignorerete noi, nelle strade, nelle piazze. Ignorerete “Catania dice NO alla violenza”. Ci ignorerete, ci giudicherete. Secondo quale giustizia?

Una giustizia sommaria, la più rapida per trovare un colpevole piuttosto che risolvere il problema. In passato, i militari, la chiamavano “Rappresaglia”. Poco cambia: la singola colpa di 230 delinquenti, 34 fermati, dovrà ricadere in egual misura su 23.000 innocenti allo stadio, 500 e passa mila in tutta Catania e provincia. Gli stessi 23.000, gli stessi 500 e passa mila, già ingiustamente puniti quella notte del 2 Febbraio quando videro loro dignità, i loro sacrifici, infangati e distrutti proprio da quei 230 delinquenti, ai quali, voi, oggi, darete una mano a completare l’opera lasciata in sospeso. Quanto risparmiato dalla loro furia cieca voi distruggerete con cinico e spietato razionalismo. Non la chiamate giustizia, non lo é, né umana, né sportiva, né civile. E non sarà una ex-toga a renderla tale. Prenderete una pietra, ce la lancerete contro.

Da che parte state? Voi, che punirete il Silenzio degli Innocenti. E condonate i fischi dei Criminali.

Noi lo sappiamo, da che parte stiamo. Stiamo qui. Siamo qui. Qui resteremo. Da secoli il vostro Capro Espiatorio, il “ritratto della vostra coscienza”, di ogni vostro delitto, di ogni vostro abuso, ogni vostra vergogna. Evitate il nostro sguardo, ci tenete lontani, emarginati, ma in cuor vostro sapete: potete chiamarci “Africa” ma l’Italia partirà sempre da Marsala, non da Milano.

E quel che più vi è insopportabile, e vi tormenta, è il nostro sorriso ad ogni colpo mortale che ci infliggete, giorno per giorno, ormai da secoli. Restiamo vivi, a ricordarvi, giorno dopo giorno, ormai da secoli, la vostra miseria, la miseria del vostro vivere, tra vergogne ed abusi di potere

.

"Ah! in quale mostruoso attimo di orgoglio e di passione aveva invocato che il ritratto portasse il peso dei suoi giorni, lasciando a lui l'immacolato candore dell'eterna giovinezza!" O.Wilde

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

5° GIRONE RITORNO

IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE

marcatori

42° st. Toni

 

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Lucenti, Stovini, Minelli, Vargas; Izco (45'st Morimoto), Edusei, Caserta ; Colucci (16'st Cesar), Spinesi (22'st Rossini), Mascara. In panchina: Spadavecchia, Sardo, Millesi, Corona. Allenatore: Marino.

FIORENTINA (4-3-3): Frey; Ujfalusi, Dainelli, Gamberini, Pasqual; Blasi, Liverani, Montolivo; Jorgensen, Pazzini (9'st Toni), Mutu (9' st Reginaldo). In panchina: Lupatelli, Kroldrup, Potenza, Pazienza, Kuzmanovic. Allenatore: Prandelli

 

 

 

NOTE

Arbitro: Giannoccaro

NOTE: giornata grigia ma non fredda, terreno in buone condizioni, si è giocato a porte chiuse, angoli 6-4 per la Fiorentina. Espulso al 13'st Minelli per somma di ammonizioni. Ammoniti Stovini, Mutu. Recupero: 2'; 3'.

 

 

Le altre partite

Empoli - Roma 1-0
Inter - Cagliari 1-0
Siena - Milan 3-4
Ascoli - Udinese 2-2
Lazio - Torino 2-0
Livorno - Messina 2-1
Palermo - Chievo 1-1
Parma - Sampdoria 0-1
Reggina - Atalanta 1-1

 

Nel finale, Toni fa un colpo d'autore. Per il Catania comincia la via crucis
RIMINI - Il dodicesimo gol di Toni, entrato nella ripresa, ha messo ko un Catania rimasto in dieci per l'espulsione di Minelli (doppia ammonizione): ingenuita' del difensore rossazzurro che nel primo tempo ha segnato di mano e nella ripresa ha trattenuto Toni. La squadra siciliana nel primo tempo e' riuscita a tener testa alla Fiorentina, ma nella ripresa, in inferiorita' numerica, ha subìto e, proprio in vista del traguardo, ha preso il gol di Toni, malmarcato da Stovini. Per la squadra viola, 25 punti in 12 partite.

Il quarto posto non sara' facile da raggiungere, ma tutto e' possibile. E dire che senza la penalizzazione i viola sarebbero terzi col Palermo. Per il Catania invece e' cominciata male da Rimini la via
crucis di un finale di campionato senza pubblico.

Anche sul piano tecnico, le squalifiche di Sottil e Baiocco e l'indisponibilita' di Silvestri, Biso e Falsini hanno pesato in qualche modo sulla squadra di Marino. Prandelli ha invece optato inizialmente per il dirottamento di Toni (decisivo nella ripresa) e Kroldrup in panchina, mentre a centrocampo l'assenza di Donadel, Santana e Gobbi ha indotto il tecnico viola a schierare Montolivo e Liverani (ottimo) insieme a centrocampo. I due sono stati punti di riferimento importanti per il gioco viola.

In realta' anche il Catania, con i buoni interventi di Edusei, ha cercato di costruire qualche bella azione: dalla destra Colucci ha tentato di fornire degli assist alle punte, ma Spinesi e Mascara sono stati ben controllati dalla difesa viola. In definitiva, in un primo tempo molto combattuto a centrocampo e che ha fatto registrare qualche smagliatura nella difesa siciliana, solo una girata di Mutu (su assist di Montolivo) al 25' e un bell'acuto dell'ex atalantino al 26' hanno messo in pericolo la imbattibilita' di Pantanelli che sul tiro diagonale del romeno ha salvato tuffandosi in tuffo sulla sinistra. I tentativi del Catania invece sono stati molto deboli e prevedibili. Nella ripresa Prandelli, visto che le due punte Pazzini e Mutu non sono sembrate in gran giornata, ha cambiato inserendo Toni e Reginaldo.

Mossa azzeccata. Minelli, gia' ammonito, ha trattenuto Toni ed e' scattato il secondo giallo. Rimasto in dieci, il Catania ha subìto la Fiorentina che ha avuto parecchie occasioni con Toni, Reginaldo e Jorgensen.

La Fiorentina, dopo aver mancato due occasioni d'oro, e' sembrata un po' stanca, ma al 42', su un traversone da sinistra di Pasqual, Toni ha sovrastato di testa Stovini: la palla ha carambolato sul palo alla sinistra di Pantanelli ed e' finita in rete. Il Catania ha finito sulle gambe e la Fiorentina ha vinto tutto sommato meritatamente.

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

6° GIRONE RITORNO

IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE

marcatori

pt 44' Samuel; st 3' Solari, 11' Grosso, 19' Spinesi, 21' Ibrahimovic, 29' Corona, 32' Cruz.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Lucenti, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei, Caserta (38' st Izco); Colucci (33' st Morimoto), Spinesi, Mascara (20' st Corona). A disp.: 22 Spadavecchia, 2 Sardo, 34 Cesar, 20 Rossini. All. Marino.

INTER (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell (27' st Gonzalez); Solari, Zanetti, Stankovic (31' st Burdisso), Grosso; Cruz, Ibrahimovic (22' st Adriano). A disp.: 1 Toldo, 23 Materazzi, 7 Figo, 18 Crespo. All. Mancini.

 

 

 

NOTE

Arbitro: Giannoccaro

AMMONITI: Stankovic, Baiocco.

ESPULSI: 42' st Spinesi per frasi irriguardose nei confronti del quarto uomo.

ANGOLI: 5-3 per l'Inter.

RECUPERO: 1' e 3'.

SPETTATORI: a porte chiuse.

 

 

 

 

Le altre partite

Chievo - Torino 3-0
Atalanta - Palermo 1-1
Cagliari - Lazio 0-2
Fiorentina - Empoli 2-0
Livorno - Ascoli 0-0
Messina - Siena 1-0
Roma - Reggina 3-0
Udinese - Parma 3-3
Milan - Sampdoria 1-0

 

di Fabio Alibrio (mondocatania.com)

Dure e importanti le dichiarazioni dell’amministratore delegato Lo Monaco, intervenuto a “Corner”; momento del Catania, problemi economici societari e questione stadio i temi affrontati dal dirigente etneo, chiaro nell’esprimere i suoi concetti su squadra, tifosi e comune.

Si parte dall’analisi della gara disputata ieri al “Dino Manuzzi” di Cesena: non il solito Catania per Lo Monaco, squadra caduta in depressione dopo il primo goal subito; l’assenza del pubblico si sente e le motivazioni iniziano a mancare.
Tutto questo unito allo stress che consegue a intere settimane passate lontano da casa e con continui viaggi e cambi d’albergo che fanno perdere all’allenatore tempo utile per lavorare e far preparare la partita ai ragazzi contribuiscono ad un rendimento stentato.
Ed è proprio Marino che viene incitato dal direttore generale affinché tattiche da palle inattive in fase difensiva vengano migliorate perché è da lì che si prendono troppi goal; ultima considerazione sull’attacco, di grande qualità ma da qualche giornata “sterile negli ultimi metri”.

Finita l’analisi tecnica o comunque il commento alla gara Lo Monaco passa alla squalifica del Massimino, sempre più ingiusta anche perché del cambiamento del calcio ne risente solo il Catania come società e come città: perdita di incassi, alberghi e viaggi, non valorizzazione dei giocatori sono i problemi più gravi a livello economico mentre sul fronte cittadino viene penalizzata un’intera città per pochi delinquenti, tolti già inspiegabilmente dal carcere.
E allora si punta su una responsabilità già definita parziale, il Catania andrà anche oltre la Caf, ricorrerà e presenterà ricorsi a tutti gli organi di giustizia, siano essi sportivi o non perché le ingiustizie non devono esistere in un calcio pulito.

Alla domanda specifica: “Anche in caso di riduzione della pena come farebbe il Catania a giocare in casa con lo stadio non a norma?” si scatenano le ire dell’amministratore delegato rossazzurro che ormai ha chiuso ogni rapporto con il comune, non avendo ricevuto dopo 25 giorni alcuna risposta sull’ennesimo tentativo di ottenere il Massimino in gestione totale quando ne era stata promessa una entro 3-4 dì. Forse l’ultimo tentativo di far svegliare la giunta comunale, Lo Monaco afferma che qualora venga affidato alla società, lo stadio si può mettere a norma in un mese, accollandosi il Calcio Catania ogni spesa nonostante i già non semplici problemi. Tutti d’accordo, quando si sarà pronti le autorità dissequestreranno pezzo per pezzo l’impianto per mettere i lavori; insomma una sola parte sembra non rispondere, speriamo che ciò possa avvenire presto.

Prossima gara a Rimini, quella contro il Siena, in uno scontro che il direttore sportivo stesso definisce fondamentale e giocato al Massimino era sicuramente tutt’altra cosa. Lo Monaco chiede di schierarsi, noi siamo con lui, con il progetto di una società che ha mantenuto le promesse anticipando gli obiettivi e che sembra veramente innamorata del Catania e di Catania.

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

7° GIRONE RITORNO

marcatori

pt 16' Colucci;

st 15' Stovini (aut.),

41' Siviglia,

49' Rocchi.

LAZIO (4-3-1-2): Ballotta; Belleri (32' pt Mudingayi), Siviglia, Cribari, Zauri; Behrami, Ledesma, Mutarelli; Mauri (9' st Jimenez); Pandev (29' st Tare), Rocchi. A disp.: 14 Berni, 2 Stendardo, 14 Firmani, 20 Makinwa. All. Rossi.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Lucenti, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (45' st Morimoto), Caserta; Colucci, Corona (35' st Rossini), Mascara (32' st Izco). A disp.: 22 Spadavecchia, 2 Sardo, 34 Cesar, 25 Millesi. All. Marino.

 

 

 

NOTE

Arbitro: Rocchi

AMMONITI: Lucenti, Sottil, Pantanelli, Caserta, Mudingayi, Mutarelli.

ESPULSI: 15' st Marino per proteste.

ANGOLI: 10-6 per la Lazio.

RECUPERO: 5' e 4'.

SPETTATORI: 10.000 circa.

 

 

 

 

Le altre partite

Ascoli - Parma 0-0
Chievo - Roma 2-2
Empoli - Messina 3-1
Palermo - Milan 0-0
Reggina - Fiorentina 1-1
Sampdoria - Atalanta 2-1
Siena - Livorno 0-0
Torino - Cagliari 1-0
Inter - Udinese 1-1

 

La Lazio gioca male ma vince. Per il Catania continua la serie nera
ROMA - Va sotto, gioca male, sembra la brutta copia della squadra ammirata nell'ultimo mese, ma poi si rialza e ribalta il risultato. Una Lazio dai due volte quella che oggi ha battuto il Catania con un 3-1 (Colucci, poi Pandev, Siviglia e Rocchi), netto nel risultato, ma non nel gioco, dominato per almeno 65 minuti dai siciliani.

A vincere, però, è la Lazio che porta a due i punti di vantaggio sul quinto posto e che si avvicina alla terza piazza, occupata dal palermo. Per il Catania continua il momento no, più di due mesi senza vittorie. Delio Rossi conferma l'11 che domenica scorsa ha vinto a Cagliari.

Torna Mudingayi ma va in panchina, così come Jimenez. A centrocampo Mutarelli, Ledesma, Behrami, quindi Mauri sulla trequarti, in avanti la solita coppia Rocchi-Pandev. Dall'altra parte Marino, seppur privo di Spinesi, non rinuncia al tridente e schiera Corona centravanti con Colucci e Mascara esterni. Lazio quarta e in grande salute, la squadra biancoceleste non subisce gol da 5 giornate e vive un ottimo momento.

Periodo nero, invece, per il Catania che nel 2007 non ha ancora vinto (ultimo successo il 23 dicembre contro la Samp) e che, con 45 reti incassate, ha la peggiore difesa del torneo. Le due squadre, dunque, arrivano all'appuntamento in condizioni diametralmente opposte. Eppure è il Catania a dare l'impressione di stare meglio.

Dopo tre partite a porte chiuse il Catania, seppur in trasferta, ritrova il pubblico (molti i tifosi siciliani all'Olimpico) e parte subito forte. Prima Rocchi illude tutti con un destro che finisce fuori. Poi il Catania diventa, a sorpresa, padrone del campo.

Al 16' Mascara spreca una buona occasione, un minuto dopo, pero', gli ospiti passano con Colucci. Evidentemente il centrocampista rossazzurro ha un conto in sospeso con la Lazio, gia' punita all'andata con una doppietta nel 3-1 con cui si imposero i siciliani.

Questa volta Colucci segna di testa, deviando in rete un corner di Mascara che, al 19', fallisce ancora una chiara occasione da gol e fallendo il raddoppio. Lazio frastornata, Catania che gioca bene e senza tatticismi. Al 28' ci prova Corona, al 30' Vargas, ma in entrambe le occasioni la palla finisce fuori di poco. Biancocelesti in balia dell'avversario, nessun azione, Pantanelli assolutamente inoperoso.

Rossi, prima dell'intervallo prova a cambiare qualcosa, dentro Mudingayi, fuori Belleri e Behrami arretrato in difesa. Ma anche nella ripresa e' il Catania a condurre le danze. Al 1' Corona va vicino al raddoppio, al 7' lo imita Colucci, al 10' ancora un destro al volo di Corona finisce fuori. Gli etnei danmno l'impressione di poter chiduere da un momento all'altro, cosi' non e' e con il passar dei minuti la Lazio cresce.

Entra anche Jimenez, al 30' entrera' anche Tare e i due cambi daranno ragione a Delio Rossi. Il pareggio e' un po' fortunoso, Zauri serve Pandev che calcia a botta sicura, Pantanelli non trattiene e la palla rotola in rete, nonostante il disperato tentativo di Stovini. Marino si infuria e vine espulso, il suo Catania si innervosisce, la Lazio si carica e cerca il successo. Ci provano Mudingayi e Jimenez, ma arriva al 43' il 2-1.
Lo sigla Siviglia, di testa. Al 50' il 3-1 definitivo, Lucenti sbaglia il retropassaggio Rocchi si impossessa della sfera, salta Pantanelli e deposita in rete: 3-1.

 

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

8° GIRONE RITORNO

IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE

marcatori

st 11' Corona,

28' Cozza.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Lucenti (32' st Sardo), Stovini, Minelli, Vargas; Baiocco, Edusei, Caserta; Colucci, Corona, Mascara (40' st Morimoto; 35' st Biso). A disp.: 22 Spadavecchia, 13 Izco, 34 Cesar, 20 Rossini. All. Marino.

SIENA (4-3-1-2): Manninger; Negro, Portanova, Rinaudo, Molinaro; Antonini (15' st Eremenko), Codrea, Vergassola; Cozza (35' st Brevi); Frick (15' st Corvia), Maccarone. A disp.: 18 Benussi, 21 Rossi, 46 Gastaldello, 20 Locatelli. All. Beretta.

 

 

 

NOTE

Arbitro: Gava

AMMONITI: Colucci, Codrea, Edusei e Biso.
ESPULSI: nessuno (strano!)

ANGOLI: 7-3 per il Catania.
RECUPERO: 3' e 3'.
SPETTATORI: a porte chiuse, neutro 

 

 

 

Le altre partite

Ascoli - Roma 1-1
Livorno - Inter 1-2
Milan - Chievo 3-1
Cagliari - Atalanta 2-0
Fiorentina - Torino 5-1
Lazio - Sampdoria 1-0
Messina - Palermo 2-0
Parma - Reggina 2-2
Udinese - Empoli 0-1

A Rimini pari fra Catania e Siena. Al gol di Corona risponde Cozza
RIMINI - Sul neutro di Rimini, Catania e Siena si dividono la posta: un 1-1 maturato nella ripresa con i gol di Corona e Cozza. Meglio gli etnei nel primo tempo, maggior pressione nella ripresa dei toscani, che sfiorano il colpaccio con una traversa di Corvia e uno stacco nel finale di Brevi, sul quale Pantanelli fa il miracolo.

Con Spinesi e Sottil squalificati e Silvestri e Falsini indisponibili, Marino recupera in extremis Colucci, che va così a comporre il tridente "anomalo" con Mascara e Corona. Gli infortunati di Beretta sono invece Konko, Chiesa, Bertotto e Alberto: tutto confermato, compreso l'impiego da trequartista di Cozza, tranne l'attacco, dove c'è Frick (e non Corvia) a far reparto con Maccarone.

Buono l'approccio alla gara degli etnei, che controllano il gioco e costringono il Siena ad abbassare da subito il baricentro. Per tutto il primo tempo tanto agonismo ma zero tiri nello specchio, tant'è che Pantanelli e Manninger non vanno oltre l'ordinaria amministrazione, anche se il portiere del Catania al 31' respinge non senza qualche affanno una botta di Codrea. Le difese sanno chiudersi a riccio e così le due squadre non hanno altra soluzione che il tentativo da fuori, al quale ricorrono Corona, Baiocco e nel finale anche Negro.

Niente di memorabile ad eccezione di un'unica palla gol, una girata di Frick in area che si spegne a lato dopo una bella azione del Siena, sicuramente a suo agio quando c'è da agire in contropiede e creare superiorità numerica. Nel frattempo il Catania perde Mascara per un probabile stiramento e si affida dal 40' in poi al giovane Morimoto.

Un cambio forzato che però porta i suoi frutti al 12' della ripresa, momento del vantaggio del Catania: Baiocco mette dentro un cross al veleno, Antonini sbaglia il disimpegno, Morimoto esalta i riflessi di Manniger che però si arrende al gol di rapina di Corona. Trovato l'1-0, però, i siciliani arretrano e il Siena si fa vedere con Codrea, Cozza e soprattutto Vergassola.

Beretta opera il doppio cambio inserendo Corvia e Eremenko e, al 28', i toscani pareggiano: la difesa etnea dorme sull'assist del neo entrato finlandese per Cozza, che si incunea battendo l'incolpevole Pantanelli nel giorno del suo duecentesimo gettone tra i professionisti.

La partita cambia volto e Corvia, al 31', timbra la traversa con un gran sinistro dal limite. Non solo: Pantanelli, al 35', vola per deviare in angolo il tiro da fuori di Eremenko. Marino saggiamente si copre richiamando Morimoto per Biso e nel finale il Siena sfiora ancora il raddoppio con uno stacco a colpo sicuro di Brevi neutralizzato da un miracolo di Pantanelli.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

9° GIRONE RITORNO

marcatori

st 32' Rosina.

.TORINO (4-4-2): Abbiati; Comotto, Bovo, Brevi, Balestri; Lazetic (40' st Cioffi), Gallo, Ardito, Rosina; Muzzi (12' st Stellone), Abbruscato (26' st De Ascentis). A disp.: 1 Taibi, 5 Di Loreto, 8 Barone, 24 Konan. All. De Biasi

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (33' st Rossini), Caserta; Colucci, Spinesi, Corona (28' st Lucenti). A disp.: 22 Spadavecchia, 2 Minelli, 34 Cesar, 14 Biso, 25 Millesi. All. Marino.

 

 

NOTE

ARBITRO: Paparesta AMMONITI: Colucci, Ardito, Bovo.

ANGOLI: 12-8 per il Catania.

RECUPERO: 1' e 5'.

SPETTATORI: 15.000 circa.

 

 

Le altre partite

Sampdoria - Cagliari 1-1
Atalanta - Parma 1-1
Chievo - Messina 1-1
Empoli - Livorno 2-2
Inter - Milan 2-1
Palermo - Fiorentina 1-1
Reggina - Lazio 2-3
Siena - Ascoli 0-1
Roma - Udinese 3-1

Rosina stende il Catania e regala al Torino tre punti d'oro
TORINO - Rosina mette ko il Catania. Il fantasista del Torino firma la vittoria di misura dei granata che consente agli uomini di De Biasi di guardare con ottimismo alla risalita in classifica. Un altro stop per i siciliani, poco incisivi in fase offensiva. De Biasi sceglie il modulo con Abbruscato unica punta e Stellone in panchina. Marino, tecnico dei siciliani, punta sul tridente. Al rientro Spinesi, Sottil e Silvestri.

Dopo due minuti e' il Catania a farsi vedere dalle parti di Abbiati: Corona, mobilissimo, gira direttamente in rete con conclusione che non inquadra lo specchio della porta. Al 4' Muzzi in fuga verso la porta degli etnei lancia Rosina che però manca la deviazione vincente. All'8' calcio d'angolo indisioso di Vargas con Abbiati costretto all'uscita con i pugni. Al 10' Rosina punta direttamente la porta di Pantanelli, lesto Stovini ad anticipare il fantasiata dei granata al momento della conclusione. Due minuti dopo Comotto in piena area siciliana calcia alto. Al 16' è il Catania a rendersi pericoloso con Corona: l'attaccanta da ottima posizione spedisce la sfera sopra la traversa di Abbiati. Al 24' perfetto cross di Gallo e splendida girata di testa di Abbruscato che però manca la porta. Al 30' Spinesi di testa per poco non sorprende Abbiati.

Al 35' ancora Spinesi, sul versante sinistro, conclude in porta ma l'estremo difensore dei granata è pronto alla presa a terra. Al 37' Gallo carica un destro dalla lunga distanza, conclusione fortissima che chiama Pantanelli alla deviazione in angolo.

Il Catania comunque non sta a guardare: Colucci al 39' vede Abbiati fuori dai pali e cerca di beffarlo con un velenoso pallonetto. Il portiere del Toro riesce a deviare in angolo. Al 41' Lazetic non riesce a finalizzare una perfetta azione corale dei granata.

Nella seconda frazione di gioco (identici schieramenti in campo) è il Toro a spingere decisamente sull'acceleratore: al 6' Muzzi gira di testa a botta sicura ma Edusei (ex di turno) appostato sulla linea bianca nega la rete alla squadra di De Biasi. Al 18' De Biasi gioca la carta Stellone. L'attaccante rileva lo stanco Muzzi. Al 20' Lazetic entra in area e cade dopo una spallata di Baiocco ma per Paparesta l'azione è regolare. Al 34' Rosina entra in area, dribbla due giocatori, conclude in porta ma il suo destro è parato da Pantanelli. Un minuto dopo Bovo calcia incredibilmente fuori da due passi. Al 31' Lazetic da fuori area tira in porta ma Pantanelli respinge la sfera che arriva sui piedi di Stellone. L'attaccante crossa al centro per la testa dello stesso Lazetic che però tira sul portiere dei siciliani. Al 32' Toro in vantaggio: fa tutto Rosina che salta due avversari, punta Pantanelli e con un tocco preciso sblocca il punteggio.

Al 35' indecisione della difesa granata e palla per Spinesi che gira in porta ma la conclusione è debole. Al 41' ancora una percussione del Catania: Spinesi mette al centro per l'accorrente Caserta che manca clamorosamente la deviazione vincente. Il Catania cerca il punto del pari che non arriva. Il Torino conquista, meritatamente, tre punti.

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

10° GIRONE RITORNO

IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE

marcatori

st 12' Amoroso 16' Foggia 40' Bianchi (R.) 42' Esteves 44' Rossini.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri (31' st Sardo), Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei, Caserta; Colucci (12' st Millesi), Spinesi, Corona (19' st Rossini). A disp.: 22 Spadavecchia, 34 Cesar, 13 Izco, 14 Biso. All. Marino.

REGGINA (4-3-2-1): Puggioni; Mesto, Giosa (10' pt Di Dio), Aronica, Modesto; Nardini, Tognozzi, Amerini; Foggia (33' st Missiroli), Amoruso (42' st Esteves); Bianchi. A disp.: 22 Novakovic, 39 Viola, 18 Nielsen, 15 Barillà. All. Mazzarri.

 

 

NOTE

ARBITRO: Girardi
AMMONITI: Mesto, Foggia, Baiocco, Rossini, Edusei.
ANGOLI: 7-6 per il Catania.
RECUPERO: 3' e 2'.

 

 

Le altre partite

Sampdoria - Palermo 1-1
Ascoli - Inter 1-2
Cagliari - Chievo 0-2
Fiorentina - Roma 0-0
Messina - Torino 0-3
Milan - Atalanta 1-0
Parma - Siena 1-0
Udinese - Livorno 4-0
Lazio - Empoli 3-1

 

 

CATANIA SVEGLIATI! (mondocatania.com)

di Fabio Alibrio

A cosa serve il possesso palla? Domanda da un milione di euro. Impossibile trovare una risposta o meglio non conviene darla, fare finta che non ci sia appare la decisione più giusta. Gioco sterile: difesa-centrocampo, centrocampo-difesa, questo si è visto nel Catania di oggi. La percentuale del possesso palla è del 64% per i rossazzurri, ma chi se n’è accorto?? Non è un errore statistico, il numero impressionante di falli subiti conferma il dato.

Eppure è la Reggina a vincere dopo un primo tempo da “quanti caffè ci vorrebbero per non addormentarsi…”. Poche occasioni, tanti falli; Girardi ha il suo bel da fare: da un lato deve frenare l’irruenza ospite, dall’altro cerca di tenere a bada il nervosismo di Baiocco e Corona su tutti, tartassati dagli avversari.
La partita si mette male dall’inizio, a preoccupare non è il gioco (passati appena 15 minuti,ndr) ma l’infermeria: distorsione al ginocchio destro per Colucci, l’attacco continua a perdere pedine importanti. Al suo posto c’è Millesi, finalmente un po’ di spazio per lui anche se condizionerà con un suo errore il risultato.
Quaranta minuti all’insegna della noia poi c’è il sussulto che lascia speranzosi per la ripresa: pallone al centro, Spinesi da non più di un metro e mezzo riesce a fare una cosa che ha dell’incredibile alzando il pallone sopra la traversa.

Fischia l’arbitro, tutti a rinfrescarsi visto il caldo in quel di Rimini (sembrerebbe di essere a Catania, ndr). Non c’è il pubblico, ma Catania vuole farsi sentire: le duecento persone in tribuna cantano e si sgolano, Catanista ricorda il 12° uomo in tribuna ma a nulla serve, è il solito secondo tempo.

Rossazzurri in calo ma sempre con la palla nei piedi, la differenza è tutta nella velocità: tredicesimo minuto, Millesi perde palla a centrocampo e con tre passaggi la Reggina passa. Catania incapace di far questo, troppi fraseggi che a nulla servono se non quando si è in vantaggio o ci si accontenta, ipotesi da scartare per una squadra che non ha mai vinto nel girone di ritorno.

Incapaci di reagire e così arriva un goal che farà il giro di tutte le Tv: conclusione da metà campo e goal, palla sotto le gambe di Pantanelli. Nessun altro commento, il capitano ci ha abituato ad alti e bassi e questa di oggi appartiene alla seconda fascia sicuramente.
Marino di solito non cambia, prova a farlo inserendo Sardo ma il risultato è un ingenuo fallo che costa rigore e 3-0. C’è anche il tempo per il quarto goal della Reggina (viziato da un fallo di mano, ndr) e per la rete della bandiera di Rossini nel finale, prima in maglia rossazzurra.

Finisce così una delle giornate più brutte per i tifosi etnei. La lontananza si sente sempre più, solo Baiocco appare grintoso, gli altri in campo perché “qualcuno li ha messi nella mischia e non possono sottrarsi.”
Due settimane al prossimo match, sosta necessaria per riordinare le idee ed acquistare la massima concentrazione.

Sempre con voi, “Non per fama ma per fede”.

 

 

CAMPIONATO 2006-07

11° 11° GIRONE RITORNOGIRONE RITORNO

marcatori

pt 14' Sottil,

20' pt, 37' st (rigore) e 46' st Lucarelli

45' pt Fiore.

Livorno (4-4-1-1): Manitta, Balleri (28' pt Grandoni ), Pavan , Galante , Pasquale , Pfertzel (14' st Coppola ), Morrone , Passoni (21' st Vidigal ), Filippini , Fiore , Lucarelli . All.: Orsi 6.5.

Catania (5-3-2): Pantanelli , Silvestri (1' st Caserta ), Stovini , Cesar (1' st Corona ), Sottil , Vargas , Baiocco , Edusei (28' st Biso ), Lucenti , Mascara , Spinesi .All.: Marino 5.

 

 

NOTE

Arbitro: Romeo di Verona
Ammoniti: Pavan, Cesar, Baiocco e Biso per gioco scorretto, Baiocco, Stovini e Caserta per proteste. Espulsi: 21' st Baiocco per doppia ammonizione.

 

 

Le altre partite

Reggina - Siena 0-1
Roma - Milan 1-1
Atalanta - Fiorentina 2-2
Cagliari - Messina 2-0
Chievo - Sampdoria 1-1
Empoli - Ascoli 4-1
Inter - Parma 2-0
Torino - Palermo 0-0
Udinese - Lazio 2-4

 

 

Lucarelli sfonda il muro dei cento Catania, la crisi continua

Il bomber amaranto segna una tripletta e tocca quota 101 gol in serie A. I siciliani passano in vantaggio con Sottil, il capitano amaranto pareggia subito e Fiore nel recupero firma il sorpasso. Nella ripresa gli etnei restano in dieci (espulso Baiocco) e crollano. Debutto felice per Orsi
LIVORNO - In casa amaranto si torna a sorridere. Il 4-1 finale ai danni di un deludente Catania lascia ben sperare in vista del futuro. L'esordio sulla panchina toscana di Fernado Orsi coincide con la gioia di Cristiano Lucarelli che con la tripletta odierna abbatte il muro dei 100 e tocca quota 101.

Ma veniamo alla partita. Per la 30^ giornata della massima serie al Picchi si incontrano le due grandi deluse del campionato; solo all'andata questa gara valeva il quarto posto, oggi vale semplicemente la salvezza.
La sqaudra di Orsi parte benissimo e sin dalle prime battute di gioco domina il campo. Dopo soli 3', infatti, Pantanelli è costretto subito a compiere gli straordinari. Balleri dalla destra crossa in area sul secondo palo per la testa di Filippini. Bella l'incornata del centrocampista, meravigliosa la risposta dell'estremo difensore rossoblù che vola alla propria destra. Nella ribattuta il pallone finisce sul destro di Lucarelli che calcia, ma è ancora il numero uno etneo a dire no all'attaccante amaranto.

Il Livorno spinge e sembra poter segnare da un momento all'altro. Ma al primo tiro in porta il Catania passa in vantaggio. E' il 15', calcio d'angolo dalla bandierina di destra, sul cross diretto al centro dell'area sbuca la testa di Sottil che insacca alle spalle di Manitta, incerto nell'uscita.
I padroni di casa non si scoraggiano e un minuto più tardi vanno vicini al pareggio con un missile dai trenta metri di Pasquale sul quale Pantanelli si rifugia in corner. Ma si tratta delle prove generali del gol che arriva al 20'. Lucarelli spalle alla porta riceve palla al limite dell'area, si libera di Sottil e di sinistro lascia partire un diagonale che si insacca alla sinistra di un incolpevole Pantanelli.
Il sorpasso arriva nel primo minuto di recupero ad opera di un ispiratissimo Fiore. Il trequartista entra in area da sinistra e fa tutto da solo, si libera di Stovini e calcia di sinistro da posizione angolata. La rete siciliana si gonfia per la seconda volta.

Nella ripresa si torna in campo e Marino prova il tutto per tutto. Fuori un difensore e un centrocampista esterno dentro due attaccanti. Al 9' è il neo entrato Corona che fa tremare il Picchi oltre che la traversa. Ma è un fuoco di paglia. Lucarelli tre minuti dopo obbliga Pantanelli al miracolo sulla linea. Il colpo di grazia per la squadra siciliana arriva al 21' della ripresa. Baiocco già ammonito si fa cacciare fuori dall'arbitro Romeo per un fallo da dietro su Marrone.

La partita è a senso unico e il rigore assegnato al 35' a Lucarelli arriva a coronamento di una pressione amaranto che dura da diversi minuti. Sul dischetto va il bomber toscano che calcia alla destra di Pantanelli che intuisce ma non può nulla sulla bordata che vale i 100 gol in Serie A del capitano livornese.

Al 40' c'è una reazione di orgoglio da parte di Spinesi che in area calcia ma trova l'oposizione in due tempi di Manitta, che non fa rimpiangere l'assente Amelia. Nel finale c'è ancora il tempo di vedere l'ultima perla del bomber amaranto. Lucarelli entra in area da sinistra e lascia partire un diagonale sul quale non arriva il buon Pantanelli.

4-1 e il Livorno torna a sorridere. Il Catania, invece, affonda e viene inghiottito nella zona calda della serie A. Ora per la squadra di Marino che non vince dalla 18^ giornata (Catania-Sampdoria 4-2, ndr) la strada per la salvezza diventa sempre più in salita e, Domenica sul neutro di Lecce arriva la Roma.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

12° GIRONE RITORNO

IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE

marcatori

pt 36' Tavano; 

st 38' Vucinic.

 

CATANIA (4-3-2-1): Pantanelli; Sardo, Sottil, Stovini, Vargas; Lucenti (46' st Biagianti), Edusei, Izco (30' st Corona); Mascara, Caserta; Spinesi (46' st Plasmati). A disp.: 22 Spadavecchia, 5 Minelli, 34 Cesar, 25 Millesi. All. Marino.

ROMA (4-2-3-1): Curci; Cassetti, Ferrari, Mexes, Rosi (20' st Mancini); 14 Faty (27' st De Rossi), Pizarro; Wilhemson (9' st Panucci), Perrotta, Tavano; Vucinic. A disp.: 12 Doni, 13 Chivu, 18 Virga, 11 Taddei. All. Spalletti.

 

 

NOTE

ARBITRO: Pieri di Lucca  

AMMONITI: Rosi, Sardo, Edusei, Faty, Perrotta, Mascara, Vargas.

ANGOLI: 6-2 per il Catania.

RECUPERO: 1' e 3'.

SPETTATORI: A porte chiuse.

 

 

 

Le altre partite

Atalanta - Chievo 1 - 0
Fiorentina - Ascoli 4 - 0
Lazio - Messina 1 - 0
Palermo - Cagliari 1 - 3
Parma - Livorno 1 - 0
Reggina - Inter 0 - 0
Sampdoria - Torino 1 - 0
Siena - Udinese 2 - 2
Milan - Empoli 3 - 1


Anche Musumeci invoca l'intervento di Napolitano

“E’ una vera e propria istigazione a delinquere. Il problema, a questo punto, non è più catanese o siciliano: il Capo dello Stato deve intervenire per impedire un vero e proprio oltraggio morale ai danni di una città della Repubblica da parte di un gruppo di dirigenti cialtroni che utilizzano una tragedia per riabilitarsi di fronte all’opinione pubblica”.
Così il segretario generale di Alleanza siciliana, l’europarlamentare Nello Musumeci, commenta il contenuto del ricorso presentato dai legali della Figc al Tar del Lazio, con sede a Roma, nel quale si chiede di annullare l'efficacia del decreto d'urgenza emesso dal Tar di Catania, che ha sospeso, in via cautelare, la squalifica del Massimino.
“C’è un limite – aggiunge il leader di Alleanza siciliana - che non è possibile superare ed è quello del rispetto della gente. Valuteremo insieme al presidente del Catania Pulvirenti se esistono le condizioni per presentare un esposto alla Procura di Roma. Pur se a seguito di fatti gravissimi - osserva Musumeci - una criminalizzazione così insopportabile fa pensare a una regia occulta che vuole impedire a questa città il diritto a pari opportunità rispetto ad altre città del resto d’Italia, teatro di analoghi episodi criminali”.
Per l’europarlamentare “l’invettiva delle Istituzioni del calcio contro la città di Catania arreca un danno economico, morale e di immagine. Sappiano a Roma – conclude - che non siamo disposti a farci mettere i piedi in faccia da nessuno”.

Scapagnini scrive a Napolitano

In merito alla sequenza dei fatti avvenuti dopo gli incidenti del 2 febbraio, il sindaco di Catania Umberto Scapagnini e il vicesindaco Giuseppe Arena hanno scritto oggi, sabato 7 aprile 2007, una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per denunziare “la feroce aggressione mediatica assolutamente ingiustificata che la città ancora sconvolta per la tragica scomparsa dell’ispettore capo Filippo Raciti, continua a subire, senza alcun pausibile motivo, da oltre due mesi”.
“La nostra meravigliosa città - affermano sindaco e vicesindaco - è stata esageratamente punita da un accanimento mediatico giustizialista senza precedenti. Incuranti del dolore di un intero popolo, presunti professionisti della comunicazione, e improvvisati sociologi del momento, hanno finito con il mortificare Catania e la sua gente fino a dipingerla a tinte fosche, come fosse un autentico covo di briganti”.
“Purtroppo – accusano i due amministratori – ancora oggi poteri forti di un calcio <> e spesso <>, che si ispirano ad una Giustizia Sportiva sempre più <, ledono con arroganza i più elementari diritti democratici. Non è giusto scaricare anni di assoluto immobilismo e di approssimativa valutazione del <> della violenza negli stadi, sulla città di Catania e sulla sua tifoseria. Sono quasi 50 i morti
per fatti più o meno legati ad eventi calcistici, dal 1963 ad oggi. E se tutti i provvedimenti governativi e non, adottati in questi anni da una classe politica distratta, quasi disinteressata e capace solo di intervenire blandamente con improbabili provvedimenti d’urgenza partoriti sull’onda emozionale di tragici eventi non hanno arginato il dilagare del complesso fenomeno, non si può improvvisamente immolare, come capro espiatorio, il grande cuore ferito di una Catania ancora attonita e dolente”
“Consideriamo profondamente ingiusta – continuano Scapagnini e Arena - la cervellotica quanto abnorme motivazione dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive che, nonostante il decreto cautelare emesso dalla quarta sezione del Tribunale amministrativo regionale etneo, ci impedisce di potere seguire la nostra squadra del cuore. Catania merita rispetto, solidarietà ma soprattutto giustizia. Ecco perché ci rivolgiamo al Capo dello Stato che da sempre è schierato contro ogni forme di ingiustizia e di discriminazione”.
La lettera si conclude con un invito ufficiale al Presidente Napolitano per effettuare una visita nel capoluogo, per rendersi conto personalmente “che la nostra meravigliosa Catania ed i suoi cittadini hanno bisogno della Sua presenza e della Sua attenzione”.
Scapagnini e Arena, infine, stigmatizzano l’atteggiamento di “gran parte della classe politica catanese e siciliana, assurdamente silenziosa in un momento così delicato e che, in alcuni suoi più importanti rappresentanti, quando parla lo fa addirittura per affossare la città e non per tutelarla”.

 

Ecco il testo integrale della lettera inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Catania, 07.04.2007

Ill.mo Signor Presidente,
ancora profondamente addolorati per la tragica scomparsa dell’Ispettore Capo Filippo Raciti, eroico figlio della nostra terra, caduto per difendere l’ordine pubblico nella terribile sera del due Febbraio, per mano di violenti balordi che nulla hanno a che vedere con la città di Catania, con il calcio e con lo sport in generale, sentiamo la necessità di rivolgerLe un accorato appello affinché si impedisca che quanto accaduto continui a ripercuotersi negativamente sull’intera comunità Etnea.
La nostra meravigliosa città, purtroppo, è stata esageratamente punita da un accanimento mediatico giustizialista senza precedenti. Incuranti del dolore di un intero popolo, presunti professionisti della comunicazione, e improvvisati sociologi del momento, hanno finito con il mortificare Catania e la sua gente fino a dipingerla a tinte fosche, come fosse un autentico covo di briganti. Non è giusto!
Non è giusto scaricare anni di assoluto immobilismo e di approssimativa valutazione del “grave problema nazionale ed europeo” della violenza negli stadi, sulla città di Catania e sulla sua tifoseria. Sono quasi 50 i morti per fatti più o meno legati ad eventi calcistici, dal 1963 ad oggi. E se tutti i provvedimenti governativi e non, adottati in questi anni da una classe politica distratta, quasi disinteressata e capace solo di intervenire blandamente con improbabili provvedimenti d’urgenza partoriti sull’onda emozionale di tragici eventi, non hanno arginato il dilagare del complesso fenomeno, non si può improvvisamente immolare sull’altare di una “giustizia sportiva sempre più ingiusta”, come capro espiatorio, il grande cuore ferito di una Catania ancora attonita e dolente.
La violenza negli stadi è un fenomeno antico, nato molti anni prima della tragica sera del due febbraio scorso. Martirizzare la città di Agata, potrà forse servire a lavare le coscienze dei tanti responsabili della degenerazione del calcio ma sicuramente, come dimostrano i recenti gravi fatti dello stadio Olimpico di Roma, non servirà a guarire la profonda piaga sociale.
Non possiamo nasconderci dietro ad un dito, la nostra città, come tante altre realtà urbane del mezzogiorno, soffre di atavici problemi. Ma nonostante tutto, la nostra storica forza di reazione ci impone di continuare a lottare per un futuro migliore.
Signor Presidente della Repubblica, facendo appello al Suo alto senso di responsabilità istituzionale, auspichiamo un Suo pronto intervento affinché si possa ristabilire una equilibrata verità. Lei da uomo del Sud, da sempre impegnato contro ogni forma di ingiustizia e discriminazione, potrà forse capire meglio di chiunque altro il senso di frustrazione e di profonda angoscia che pervade in questi giorni il nostro animo, e giustificare l’irritualità di questo nostro spontaneo sfogo a cuore aperto.
Consideriamo profondamente ingiusta la cervellotica quanto abnorme motivazione dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive che, nonostante il decreto cautelare emesso dalla quarta sezione del Tribunale amministrativo regionale etneo, ci impedisce di potere seguire la nostra squadra del cuore.
Non ci abbandoni Signor Presidente, non ci lasci soli. Lei, che proprio in questi giorni ha espresso viva preoccupazione per le sorti delle future generazioni soprattutto del Mezzogiorno, ci aiuti a scrollarci di dosso questa immeritata etichetta di popolo violento, irresponsabile, e non rispettoso della legge.
Venga a trovarci, venga a rendersi conto di persona che la nostra meravigliosa Catania ed i suoi cittadini hanno bisogno della Sua presenza e della Sua attenzione.
Signor Presidente, noi chiediamo solidarietà, rispetto, ma soprattutto giustizia.
Ossequi,

Umberto Scapagnini e Giuseppe Arena

 

Manchester-Roma 7-1: Batosta per i giallorossi
Clamorosa sconfitta per la squadra di Spalletti.
Allo stadio Old Trafford di Manchester, la Roma schierata con il classico 4-2-3-1 deve fare a meno di Taddei, infortunato, e Perrotta, squalificato, e schiera Vucinic e Wilhemsson dall’inizio. Il Manchester conferma la formazione dell’andata ma Ferguson è costretto a rinunciare a Scholes e Saha, allora decide di mandare in campo Fletcher e Smith.

La Roma parte discretamente; al 6’ Totti, dopo un contropiede centrale, scarica una rasoiata che termina di poco a lato. Ma durante l’arco dei 45’ questa è una delle poche occasioni per i giallorossi, infatti al 11’ il Manchester passa in vantaggio con Carrick. Ronaldo con i suoi dribbling ubriacanti salta Mancini, serve in mezzo Carrick che dai 23 metri trafigge Doni non piazzato ottimamente con un pallonetto a girare. Da qui ha inizio il monologo degli inglesi, che dettano un ritmo altissimo alla partita e non permettno alla Roma di esprimere il suo gioco. Infatti gli attaccanti di Ferguson salgono a spezzare le trame di gioco romaniste e dopo un paio di percussioni pericolose gli inglesi vanno al raddoppio. Al 17’ dopo un’azione perfetta, in soli 5 passaggi Smith trafigge Doni. Chivu, nel tentativo di respingere proprio l’ultimo passaggio non è perfetto e manca il pallone che si dirige verso Smith che indisturbato con un gran destro al volo spara in rete. E dopo soli 2 minuti la Roma capitola di nuovo. Il triplo vantaggio è firmato Rooney. Il Manchester, ancora in contropiede, riparte con rapidità. Giggs servito sul filo del fuorigioco prende palla in posizione di ala destra, si accentra e mette in mezzo verso Rooney, che anticipa tutti e con un diagonale perfetto mette in rete. E’ notte fonde per la Roma. La squadra di Spalletti non riesce a reagire alle folate degli inglesi.

La reazione della Roma è timida. Al 21’ ci prova con una punizione Pizzarro, dai 35 metri che mette in mezzo e De Rossi di testa spedisce sul fondo. Nella parte centrale del tempo, le squadre continuano a sfidarsi a viso aperto ma la retroguardia della Roma si fa trovare parecchio impreparata in occasione del quarto gol inglese, che arriva in chiusura di tempo al 44’ quando Cristtiano Ronaldo punta Chivu, si accentra e spara un destro secco rasoterra. Anche stavolta Doni non può nulla. 4 a 0 è il parziale del primo tempo, e tutti si attendono una reazione da parte della Roma.

Reazione che però non arriva, infatti addirittura alla ripresa del gioco il Manchester va ancora in gol. Al 46’ Ronaldo sigla la sua doppietta personale. Il portoghese spinge la palla in rete in spaccata su un cross scoccato dalla sinistra da Giggs. La palla attraversa l’area piccola, ed a pochi passi dalla porta mette in rete.

In una difesa completamente allo sbando vi sono pochi segnali di reazione. Il Manchester arriva alla conclusione come e quando vuole, Solskjaer appena entrato, ci prova con un pallonetto di poco alto. Al 58’ ci prova De Rossi. Corner di Totti ed il centrale di Spalletti incorna perfettamente, la palla sbatte in terra ma Brown riesce a salvare sulla linea di porta. Due minuti dopo però il Manchester arrotonda ancora di più il risultato, che adesso prende delle proporzioni tennistiche. Il gol del sei a zero reca la firma di Carrick, su assist di Heinze. Anche per lui si tratta di una doppietta. Il centrale di Ferguson spara all’incrocio dai 25 metri, dopo che Ronaldo aveva seminato nuovamente il panico nella difesa della Roma. L’ultimo ad arrendersi nelle fila giallorosse è De Rossi; il centrocampista è uno dei pochi a provarci veramente ed è proprio per merito suo che arriva il gol della bandiera per i romanisti. Totti si libera allargandosi palla al piede sulla destra e mette in mezzo, De Rossi spalle alla porta con un destro in rotazione colpisce la sfera che termina in rete. Gol di rara bellezza, come tutte le marcature della serata. Dopo le sostituzioni di rito, è proprio uno dei nuovi entrati in campo a fissare il punteggio sul definitivo 7 a 1. Evra entrato in campo al posto di O’Shea e schierato come terzino destro, lui che è mancino puro, all’81’ mette in rete con un sinistro da fuori area sul primo palo.

Dunque finisce in disfatta per Totti e compagni. Un Manchester spietato e concreto, riesce a superare la Roma con facilità e conquista la semifinale di Champions. Per i giallorossi, invece, tutto da rifare nella prossima edizione della massima competizione europea. I rimpianti saranno sicuramente tanti, visto che stasera la Roma non è riuscita ad esprimere il suo gioco.

Marco Romano

La disastrosa sconfitta della Roma a Manchester per 7-1, oltre all'eliminazione dai quarti, fa segnare ai giallorossi un record negativo e decisamente "imbarazzante": mai nessuna squadra italiana aveva subito un passivo così pesante ai quarti di Champions League o di Coppa Campioni.

Il k.o. in assoluto più duro nella storia della Campioni è quello subito dalla Juventus nel '58, 7-0 in casa del Wiener; ma si trattava di primo turno.

Considerando l'intero panorama delle competizioni continentali, nel settembre del 1974 il Milan subì un 6-0 dall'Ajax, in Supercoppa europea. Nella classifica dei passivi più consistenti, ci sono anche l'Inter-Arsenal 1-5 del novembre 2003, quinto turno del girone di Champions League; il 6-0 della Samp in casa degli ungheresi del Ferencvaros in Coppa delle Fiere; il 6-0 del Lens sulla Lazio nel terzo turno della Coppa Uefa '77-'78.

Prima di Manchester, la sconfitta con maggior numero di gol subiti dalla Roma in Europa era Carl Zeiss Jena-Roma 4-0, il 10 ottobre 1980 in Coppa delle Coppe.

 

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

13° GIRONE RITORNO

marcatori

20' pt Spinesi,

32' pt Cigarini

 

 

PARMA: Bucci; Castellini, Contini, Couto, Coly; Muslimovic, Parravicini, Cigarini(32' st Bolano), Bocchetti (20' st Kutuzov); Rossi, Budan(1' st Paponi). In panchina: De Lucia, Perna, Paci, Ferronetti. Allenatore: Ranieri

CATANIA: Pantanelli; Vargas, Cesar, Stovini, Lucenti; Millesi (6' st Biso), Edusei, Izco; Caserta, Spinesi, Corona (32' st Minelli). In panchina: Spadavecchia, Falsini, Sottil, Plasmati, Iannelli. Allenatore: Marino

 

 

NOTE

ARBITRO: Ayroldi (voto: 3)
giornata di sole, terreno di gioco in perfette condizioni. Ammoniti: Contini, Lucenti e Stovini. Angoli: 3-1 per il Parma. Recuperi: pt 0'; st 5'.

 

 

 

Le altre partite

Cagliari - Empoli 0-0
Udinese - Chievo 2-1
Ascoli - Lazio 2-2
Fiorentina - Siena 1-0
Livorno - Reggina 1-1
Messina - Milan 1-3
Roma - Sampdoria 4-0
Torino - Atalanta 1-2
Inter - Palermo 2-2


Parma e Catania si accontentano, Un pari per continuare a sperare
PARMA - Un punto ciascuno per continuare nella corsa salvezza. Parma-Catania finisce 1-1, con i siciliani che raccolgono il loro quarto pareggio nel girone di ritorno e gli emiliani che restano in piena lotta per non retrocedere. I primi ad andare in vantaggio sono gli uomini di Marino, con Spinesi pronto ad approfittare di uno svarione difensivo, mentre il pareggio degli emiliani arriva su una punizione di Cigarini che beffa Pantanelli.
Tra squalifiche e infortuni Ranieri deve fare a meno di sei giocatori (Morfeo su tutti) e schiera il suo Parma con un 4-4-2 dove Rossi e Budan fanno coppia in attacco, e Muslimovic l'esterno di centrocampo. Diverse assenze anche nel Catania, dove Marino non può fare a meno degli squalificati Baiocco e Mascara. I siciliani, però, non rinunciano al 4-3-3, con Caserta, Spinesi e Corona davanti. I primi minuti di gara lasciano poco spazio alla cronaca: il Catania gioca a viso aperto, i padroni di casa ci mettono un po' a prendere le misure agli avversari. Al 13' però, Bocchetti si esibisce in una girata al centro dell'area, ma sulla linea c'è Edusei che salva la porta rossazzurra. Al 20' arriva il vantaggio dei siciliani con Spinesi che approfitta di un liscio di Contini, s'impadronisce del pallone e tutto solo fulmina Bucci.
Anche la difesa catanese, però, è in vena di regali e così al 32' arriva il pareggio di Cigarini. Il centrocampista emiliano batte una punizione da 35 metri a spiovere nell'area catanese: Couto salta e disturba il proprio marcatore, nessuno dei due tocca il pallone che però sorprende Pantanelli e s'infila in rete. Il match è di quelli da ultima spiaggia e le due squadre si basano più sugli errori degli avversari che sulle proprie geometrie. Nella ripresa buona partenza del Parma, che si giova dell'inserimento di Paponi per uno spento Budan e che tiene in costante pressione la non perfetta retroguardia di Marino. Al 12' è Rossi a seminare il panico nell'area siciliana, ma il talento italoamericano sbaglia la girata di sinistro.
Un pareggio casalingo contro una diretta concorrente per la salvezza non è un gran risultato, Ranieri lo sa e al 20' gioca la carta Kutuzov al posto di Bocchetti. Al 25' è però il Catania a far temere il peggio ai tifosi di casa: azione insistita di Izco che vince un paio di rimpalli ma temporeggia prima di tirare, interviene Spinesi ma l'azione sfuma. Un minuto dopo arriva la risposta del Parma con un gran tiro di Rossi dopo un dialogo con Cigarini, ma Pantanelli risponde riscattando il proprio errore in occasione del pareggio parmense. Nei minuti finali il caldo prevale sulle due squadre che, paghe del risultato, lentamente si spengono. L'ultimo brivido lo regala Muslimovic, con una girata di testa che finisce di poco a lato.

Toglietemi tutto...anche le scarpe!
Hanno tentato di fare le scarpe ai tifosi etnei, ma non ci sono riusciti. Con questa battuta potrebbe essere sintetizzata la giornata dei circa 500 supporters rossazzurri provenienti da tutte le parti d’Italia, accolti in terra emiliana da uno spiegamento di forze simile alla Linea 1 della Sesta Armata francese comandata dal generale Maunoury sulla Marna nel settembre del 1914. Controllati, spulciati, spremuti, vivisezionati; scansionati dal puntiglioso ceck-in giovani e vecchi, grandi e grossi, uomini e donne, casalinghe e legulei, cui tutto è stato tolto, anche le calzature, più o meno firmate! Tutti senza scarpe, a piedi nudi nel Par...ma, parafrasando la nota commedia di Neil Simon (che non è Paul, l’immortale menestrello autore, con Art Garfunkel, di memorabili ballate care ai 40/50enni di tutto il mondo). Noi siamo contentissimi, come direbbe Tiziano Ferro (dato che parliamo di scarpe... i catanesi capiranno), di tale certosina attenzione nei confronti della tifoseria ospite, perché vuol dire che finalmente le norme anti-violenza contenute nel Decreto Amato stanno cominciando a dare segnali di funzionamento. Cosa di cui non ci eravamo accorti nelle scorse settimane costellate di scontri, accoltellamenti e petardi (ma cosa ha insegnato la morte di Raciti? Nulla, a quanto pare...) in molte città “calde”. Naturalmente, l’auspicio di tutti gli amanti del calcio sereno e pulito è che la stessa, identica maniacalità nel controllo venga applicata in tutti gli stadi italiani nei confronti di tutte le tifoserie ritenute “a rischio”. A Roma, per esempio. Anche perché continuiamo a chiederci una quisquilia: se Catania-Roma era a “rischio 3”, come segnalato dall’Osservatorio, a causa fra l’altro dei vergognosi accoltellamenti opera di tifosi romanisti in occasione del match di andata, per quale cavolo di motivo nulla è stato segnalato alla Giustizia Sportiva e nessuna sacrosanta squalifica di campo per responsabilità oggettiva in fatti gravissimi (a meno che attentare alla vita di un cittadino infilzandolo con un coltello nella Città Eterna sia ritenuta cosa normale; non ci stupiremmo nemmeno di questo, figuriamoci...) sia stata comminata alla società giallorossa? Che siano i classici “due pesi e due misure” tipici del barzellettesco calcio italiano? A Napoli o magari a Bergamo, a Verona, a Salerno, a Torino, a Milano vogliamo vedere le stesse scene, gli stessi bei piedini nudi, rosei rosei. Così, per sentirci (fra di noi “cattivi”, si intende) tutti uguali. Altrimenti potremmo pensare che l’ingegnere catanese con pancetta di stanza a Carnate o il commerciante catanese di cioccolata abitante a Verona oppure il vice-Sindaco catanese di Correggio, sfortunatamente tifosi della stessa squadra dei 300 dementi del 2 febbraio, siano diversi dagli omologhi attempati architetti, avvocati e professori napoletani, sfortunatamente tifosi della stessa squadra degli altrettanto dementi concittadini capaci di produrre scontri in ogni maledetta domenica, assalti ai commissariati, accoltellamenti e altre “amenità” similari. E non sarebbe carino.

Max Licari (calciocatania.com)

 

 

IL CATANIA RITROVA I TIFOSI.

Non una "sospensione" temporanea, ma un annuallamento definitivo dellla squalifica.

20.4.2007. Il Tar di Catania con la sentenza emessa oggi, ha annullato la squalifica del Massimino ed ha cancellato gli articoli dell'ordinamento sportivo inerenti la responsabilità oggettiva.

L'avvocato Vitale ha chiarito:"Abbiamo già chiesto al Tar di Catania la nomina di due commissari ad acta che dovranno vigilare a che la Federcalcio non si adegui a questa sentenza".

Il Tar è entrato anche nel merito della responsabilità oggettiva "cancellandola" dall'ordinamento sportivo.

Nelle prossime ore si aspettano le reazioni della Federcalcio.

Il Tar ha inoltre disposto il rimborso del costo della parte non usufruita dell'abbonamento agli 82 tifosi che hanno presentato ricorso e condannato la Figc a pagare mille euro ciascuno, ai ricorrenti, come risarcimenti danni morali e materiali.

Nuova puntata del caso Massimino: dopo la sentenza del Tar del Lazio i giudici del tribunale siciliano "riaprono" le gare interne dei rossazzurri condannando la Figc a rimborsare gli abbonati.
Lo stadio Massimino di Catania. AnsaCATANIA, 19 aprile 2007 - Controdine, il Massimino riapre. Il Tribunale amministrativo regionale etneo ha nuovamente annullato la squalifica dello stadio di Catania disposta dai giudici sportivi dopo gli incidenti del 2 febbraio scorso che provocarono la morte di Filippo Raciti. C'è di più: il Tar ha anche riconosciuto il diritto al rimborso del costo della parte non usufruita dell'abbonamento agli 82 tifosi che hanno presentato ricorso, condannando la Figc a pagare mille euro ciascuno come risarcimenti danni morali e materiali.
CAOS NORME La quarta sezione del Tribunale amministrativo regionale di Catania ha quindi annullato gli articoli 9 e 11 del regolamento della Federazione italiana gioco calcio sulla responsabilità oggettiva, che diventano così non operativi. Il legale degli 82 abbonati ricorrenti, l'avvocato Vincenzo Vitale, ha spiegato che i giudici hanno ritenuto le norme anticostituzionali. Il 4 aprile scorso, con un decreto presidenziale, lo stesso Tar etneo aveva annullato le decisioni dei tre gradi di giustizia sportiva che avevano disposto la squalifica del Massimino e imposto di giocare le partite interne a porte chiuse fino al 30 giugno. La decisione era stata impugnata dalla Figc davanti al Tar del Lazio, la cui terza sezione ter, in udienza collegiale, il 12 aprile scorso aveva annullato il decreto del Tardi Catania, richiamando nell'ordinanza la competenza territoriale a Roma per le vertenze che riguardano l'ordinamento sportivo.
PORTE APERTE È quella con l'Ascoli la prima gara "interna" che il Catania, dopo i drammatici episodi del 2 febbraio scorso, potrebbe giocare a porte aperte. Ma la partita comunque, si disputerà a Modena, come previsto, sia perché l'Angelo Massimino di Catania resta ancora l'unico stadio non a norma sicurezza tra gli impianti di serie A in Italia, sia per problemi logistici organizzativi.

CGA sospende Tar 

di Max Licari - mondocatania.com)
'Braglia': Catania-Ascoli non si giocherà più qui.
Non è la fine della telenovela stile "Agua Viva" o "Anche i ricchi piangono", ma almeno un punto fermo gli sconcertati tifosi catanesi e ascolani adesso lo intravedono: la decisiva gara tra le due compagini si giocherà a porte chiuse il 2 maggio a Modena. La Camera di Giustizia Amministrativa di Palermo ha, infatti, accolto la richiesta urgente di sospensiva avanzata dalla Figc sulla sentenza del Tar di Catania, che ordinava di far svolgere la partita Catania-Ascoli a Modena a porte aperte. Quindi, tutto come prima. Anche perché nel corso della giornata era giunta la proposta di "accomodamento" al 2 maggio avanzata dal quinto Commissario ad Acta nominato dal Tar di Catania, il prefetto di Roma Achille Serra, incontratosi in mattinata con il presidente della Figc, Abete e quello della Lega, Matarrese, i quali avevano manifestato le difficoltà di carattere organizzativo e tecnico, di Aia, Figc e Lega ad organizzare entro il 25 aprile la gara. Proposta accettata dal presidente del tribunale amministrativo catanese, Biagio Campanella. del resto, anche la Prefettura di Modena, città destinata ad ospitare l'incontro, aveva segnalato possibili problemi di ordine pubblico per la gestione della gara, a causa della concomitanza di altri eventi nella stessa giornata di domani, tra cui un concorso ippico e le celebrazioni della Festa della Liberazione.
Una sospensione integrale
Da notare come il provvedimento emesso dal presidente del CGA Virgilio sospenda integralmente "la sentenza emessa dal Tar per la Sicilia, sezione staccata di Catania, il 19 aprile scorso". Ritenuto fondato, quindi, il pregiudizio sollevato dalla Figc, circa la "esistenza di una situazione ad effetti irreversibili ed irreparabili tali da non concepire neppure il tempo intercorrente tra il deposito del ricorso e la prima camera di consiglio". La Cga ha fissato al 10 maggio la discussione sul merito della sentenza del tribunale amministrativo catanese.
Dove si giocherà?
Gara a porte chiuse, pertanto. Disilluse le speranze dei tifosi rossazzurri desiderosi di rivedere gocare in casa i propri beniamini. Inoltre, la partita non sarà più possibile disputare il match a Modena poiché in data 1 maggio la locale compagine dei "canarini" sarà di scena al "Braglia" contro il Treviso in un posticipo della nona giornata di ritorno del campionato di B. La Lega Calcio ha, perciò, confermato che Catania-Ascoli si giocherà il 2 maggio alle 15 in campo neutro a porte chiuse, ma non è stata ancora scelta la città in cui verrà disputata il match. Tale sede verrà fissata successivamente. dove si giocherà? Lo scopriremo solo vivendo...

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

15° GIRONE RITORNO

marcatori

st 7' Spinesi (R)

UDINESE: De Sanctis; Coda, Natali, Zapata; Motta, Sivok, D'Agostino (40' st Asamoah), De Martino (1' st Barreto), Dossena; Iaquinta (34' st Zapotocny), Di Natale. A disp.:  Casazza, 31 Gotti, 82 Lukovic, 15 Tiboni. All. Malesani.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Sardo, Sottil, Cesar, Vargas; Lucenti (40' st Silvestri), Edusei, Izco (24' st Biso); Mascara, Spinesi (34' st Rossini), Caserta. A disp.: 22 Spadavecchia, 5 Minelli, 25 Millesi, 9 Corona. All. Marino.

 

 

NOTE
Arbistro: Marelli

Ammoniti: Sardo, De Martino, Izco, Barreto, Cesar.
Espulsi: st 6' Motta, 8' Di Natale, 33' Dossena.
Angoli: 3-3.
Spettatori: 5.000 circa.

 

Le altre partite

 

Torino - Milan 0-1
Fiorentina - Chievo 1-0
Ascoli - Reggina 2-3
Livorno - Palermo 1-2
Messina - Atalanta 0-0
Parma - Cagliari 2-1
Roma - Lazio 0-0
Siena - Sampdoria 0-2
Inter - Empoli 3-1

Udinese, una domenica di follia. ko con il Catania e tre espulsioni
UDINE - Il Catania espugna il "Friuli" e torna alla vittoria dopo tre mesi. I siciliani di Marino vincono di misura al termine di una gara nervosa: tre espulsione per i bianconeri che però hanno cercato il gol del pareggio anche con tre uomini in meno. Malesani conferma lo schieramento 3-5-2: davanti a De Sanctis, linea difensiva composta da Coda, Natali e Zapata; centrocampo a cinque con Motta, Sivok, D'Agostino, De Martino e Dossena; in avanti la coppia offensiva Iaquinta e Di Natale. Indisponibili Felipe, Zenoni e Obodo. Marino risponde con il tridente (Lucenti, Spinesi, Mascara).

Al 2' Spinesi si invola in contropiede, salta un difensore friulano e rimette il pallone al centro per Mascara che da due passi manca la deviazione vincente. Al 6' prima occasione per i bianconeri: colpo di testa di Iaquinta di poco fuori. La squadra di Malesani soffre a centrocampo la pressione dei siciliani ma riusce comunque a proporsi in avanti. Al 9' gran destro dalla distanza di Di Natale che costringe Pantanelli alla difficile deviazione in angolo. Al 22' tiro-cross di Vargas che attraversa l'area friulana senza preoccupazioni per De Sanctis.

Al 26' Udinese vicina al vantaggio: Iaquinta elude l'intervento di Cesar e gira in porta con palla che centrail palo. Al 27' Di Natale si libera di Sottil e calcia fuori. Al 32' assist delizioso di Caserta per il guizzante Spinesi che controlla con qualche difficoltà e subisce il recupero di Zapata. Al 38' contropiede veloce dell'Udinese, palla per Iaqiunta che perde l'attimo giusto per concludere in porta consentendo a Sottil di anticipare l'attaccante bianconero. Al 39' destro di Sivok, contrastato da Izco, di poco fuori ed al 43' Di Natale serve Iaquinta sul secondo palo ma il centravanti campione del mondo manca clamorosamente la deviazione in porta.

Nella seconda frazione di gioco Malesani cambia: fuori De Martino, al suo posto Barreto per completare il tridente. Al 7' Mascara (centesima presenza con la maglia del Catania) viene fermato fallosamente in area da Motta. L'arbitro Marelli espelle il calciatore dell'Udinese e decretava il rigore. Dal dischetto Spinesi non fallisce e porta in vantaggio i siciliani. I friulani subiscono gol ed espulsione e dopo due minuti sono costretti a concludere il match in nove uomini. Di Natale ammonito, contesta la decisione del direttore di gara con un ironico applauso che gli costa l'espulsione. Udinese con due uomini in meno fa fatica a gestire il gioco e si registra qualche fallo di troppo.

Il Catania gioca in scioltezza e non rinuncia a pressare l'area avversaria. Al 15' Sivok ha l'opportunità per il gol del pareggio ma la forte conclusione trova la respinta d'istinto di Pantanelli. Al 17' Spinesi vede De Sanctis leggermente avanzato e cerca di sorprenderlo con una gran botta da fuori area ma la palla termina a lato.

Al 25' calcio di punizione dal limite per i bianconeri di Malesani con tiro forte di Iaquinta deviato dalla barriera catanese. Al 27' veloce contropiede del Catania con Biso (subentrato ad Izco) che serve l'accorrente Spinesi intercettato dalla difesa friulana.
Al 33' l'Udinese rimane addirittura in otto uomini: brutto fallo di Dossena a gamba tesa su Edusei che merita l'espulsione. Al "Friuli" si alza un coro di fischi di disapprovazione nei confronti della squadra locale che però generosamente continua a pressare alla ricerca del gol del pareggio.

Al 39' Mascara prova a beffare De Sanctis con un pallonetto da 30 metri e per poco non riesce nell'intento (palla fuori di pochissimo). Alla fine il triplice fischio: giornataccia per l'Udinese, tre punti d'oro per il Catania


 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

14° GIRONE RITORNO

marcatori

21' pt Mascara, 36' pt Boudianski, 5' st Perrulli, 7' st Zanetti, 24' st Caserta, 31' st Spinesi (rigore)

 

 

ASCOLI (4-3-3): Eleftheropoulos; Vastola, Corallo,
Melara, Lombardi; Boudianski, Zanetti, Perrulli (27' st Fontana); Fini (10' pt Guberti), Giampà, Paolucci (37' st Soncin). In panchina: Boccolini, Pesce, Nastase, Bellusci. Allenatore: Sonetti.

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri (12' st Corona), Stovini, Cesar, Vargas; Baiocco, Biso (1' st Edusei), Caserta; Lucenti (38' st Rossini), Spinesi, Mascara. In panchina: Spadaveccchia, Sardo, Sottil, Corona, Izco. Allenatore: Marino

 

 

NOTE

Ngiornata di pioggia, terreno pesante. Spettatori: partita disputata sul neutro di Verona a porte chiuse. Ammoniti: Silvestri, Biso, Lombardi, Vargas, Mascara. Angoli: 6-4 per il Catania. Recupero: 1' pt, 3' st.

 

Le altre partite

(giocate il 21.4.2007)

Sampdoria-Messina 3-1
Milan-Cagliari 3-1
Atalanta-Roma 2-1
Chievo-Livorno 2-1
Empoli-Torino 0-0
Lazio-Fiorentina 0-1
Reggina-Udinese 1-1
Siena-Inter 1-2
Palermo-Parma 3-4

 

CATANIA, CHE COMBINI?

Catania, la salvezza è rinviata. l'Ascoli strappa un meritato pari
VERONA - Il Catania non riesce a dare continuità alla vittoria di Udine e manca una buona occasione per firmare anticipatamente la salvezza. Sul neutro del "Bentegodi" di Verona, nel recupero a porte chiuse della 33esima giornata, arriva solo un pareggio contro l'Ascoli che quindi resta ancora un filo aggrappato alla serie A. Finisce 3-3 al termine di una partita ricca di gol, pali, emozioni e anche tanti errori.

Nessun problema di formazione per Marino che recupera Baiocco e Stovini; in avanti è Lucenti a dare una mano a Spinesi e Mascara, mentre Corona va in panchina. Sonetti, privo degli squalificati Minieri e Bonanni, si affida al turn-over.

Inizio vivace a ritmo discreto: la prima palla gol al 5' per l'Ascoli con un ottimo lancio di Boudianski e gran conclusione al volo in area di Perrulli, bravo Pantanelli ad opporsi in corner. Poco dopo la replica del Catania:
conclusione di Vargas, Eleftheropoulos respinge e Lucenti manca la conclusione in gol da due passi. Finisce dopo appena 10' la partita di Fini costretto a lasciare il posto al giovane Guberti per problemi muscolari. La partita si mantiene gradevole con capovolgimenti di fronte e diverse palle gol. Al 17' Vargas entra in area dalla sinistra e con una conclusione potente colpisce in pieno la traversa. Il gol è vicino e gli etnei passano al 21': cross di Lucenti dalla destra e ottimo stacco di testa vincente di Beppe Mascara, che proprio prima della partita era stato premiato per le 100 presenze in rossazzurro, traguardo centrato domenica a Udine.

L'Ascoli prova a reagire e si fa notare al 28' con un sinistro dal limite del mobile Guberti. Un minuto  dopo intervento decisivio di Vargas in scivolata dopo una bella azione di Paolucci in area. Al 36' arriva il pareggio su calcio di punizione: tocco di Giampà per Boudianski che con un destro supera la barriera e Pantanelli; per l'attaccante bianconero è il primo gol in serie A.

Nel finale di tempo al 43' torna a farsi pericoloso il Catania con un sinistro di Lucenti che Eleftheropoulos respinge. Ad inizio ripresa Marino presenta la novità Edusei al posto di Biso, ma il Catania sparisce. Al 5' l'Ascoli passa in vantaggio: Paolucci serve Perrulli che dalla sinistra in area di rigore fa partire un piatto destro che Pantanelli tocca ma non blocca, chiara la responsabilità del portiere.

Il Catania è stordito e al 7' arriva il tris dell'Ascoli: Zanetti da posizione centrale conclude dalla distanza e anche questa volta il pallone supera un pessimo Pantanelli che non trattiene. A Marino non resta che tentare la carta Corona, mandato in campo al 12' al posto di Silvestri.

Questa volta il Catania reagisce e al 13' Caserta con un sinistro a colpo sicuro colpisce il palo, con Eleftheropoulos battuto. Al 24' il gol arriva con una conclusione non irresistibile di Caserta, con deviazione di Corallo che spiazza il portiere. Al 31' il 3-3: Messina indica il dischetto dopo una spinta di vastola su Corona e Spinesi infila alla sinistra di Eleftheropoulos.

Non è finita: al 46' l'Ascoli colpisce la traversa all'incrocio con una conclusione a girare si Soncin e subito dopo Rossini colpisce il palo su suggerimento di Corona. Prima del fischio finale miracolo di Eleftheropoulos su una girata a botta sicura di Spinesi.

 

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

16° GIRONE RITORNO

marcatori

Pozzi 20'pt
Almiron 25'pt
Spinesi 27' pt

 

EMPOLI (4-4-2): Bassi; Ascoli, Pratali (16'st Marzoratti), Adani (20'pt Vanigli), Raggi; Moro, Almiron, Matteini, Vannucchi; Pozzi (33'pt Eder), Saudati. All. Cagni.

CATANIA (4-4-2): Pantanelli; Sardo, Sottil, Stovini, Vargas; Edusei, Caserta (24'st Rossini), Baiocco, Lucenti (4'st Izco); Spinesi, Mascara. All. Marino.

 

 

NOTE
Arbitro: Sig. Girardi
Ammoniti: Moro 15' pt, Lucenti 41' pt, Almiron 15' st, Vannucchi ed Edusei 37' st
Espulsi: Nessuno

 

Le altre partite

 

Torino-Ascoli 1-0
Milan-Fiorentina 0-0
Messina-Inter 0-1
Lazio-Livorno 1-0
Chievo-Parma 1-0
Sampdoria-Reggina 0-0
Palermo-Roma 1-2
Atalanta-Siena 3-1
Cagliari-Udinese 2-1

 

UN'ALTRA OCCASIONE SPRECATA. 

Empoli ok anche contro il Catania. Il sogno Champions continua
EMPOLI - L'Empoli conquista tre punti contro il Catania e resta in corsa per un sorprendente posto in Europa. Il Catania incassa ancora una sconfitta, nonostante un buon gioco espresso nella ripresa, e rimane in piena bagarre per evitare la retrocessione. Gigi Cagni mandava in campo l'Empoli con il 4-2-3-1: Bassi confermato in porta, Almiron in cabina di regia ad illuminare il gioco offensivo, affidato al tandem composto da Pozzi e Saudati. Buscè, Tosto e Lucchini costretti al forfait.
Il Catania di Pasquale Marino, in formato trasferta, modificava leggermente il modulo. Siciliani con un robusto 4-4-2 (al posto del solito tridente): linea difensiva composta da Sardo, Sottil, Stovini e Vargas davanti a Pantanelli; centrocampo con Edusei, Caserta, Baiocco e Lucenti; in attacco la coppia Spinesi-Mascara.
Avvio di gara sostanzialmente equilibrato. Al 18' Matteini serviva perfettamente Saudati ma Pantanelli anticipava l'attaccante empolese. Al 20' Cagni costretto al primo cambio: probabile stiramento alla coscia per Adani che cedeva il posto a Vanigli. Al 23' i toscani sbloccavano il punteggio: palla in profondità di Moro per Pozzi che difendeva la palla e con un esterno destro batteva Pantanelli (quinta rete stagionale per il giovane attaccante).
Catania in affanno e toscani pronti a raddoppiare: Al 25' esterno destro a girare di Almiron, velo di Saudati, e palla in fondo al sacco. Per il centrocampista argentino l'undicesima rete in campionato. Al 28' Lucenti provava a dare una scossa alla squadra di Marino ma prima di concludere in porta subiva il ritorno della difesa locale. Al 29' colpo di testa di Stovini e Bassi pronto alla deviaizone in corner.
Catania molto reattivo e al 30' arrivava il gol del 2-1. Perfetta azione corale dei siciliani e tocco vincente di Spinesi (sedicesimo gol). Al 35' ancora un cambio forzato per Cagni: Pozzi cadeva male, si infortunava alla spalla (lussazione) e lasciava il posto al brasiliano Eder.
Nel secondo tempo, dopo appena un minuto, l'arbitro Girardi decretava il rigore per fallo su Ascoli ma poi cambiava (giustamente) decisione dopo il consulto con il guardalinee. Il fallo di Lucenti era infatti nettamente fuori area. All'8' il neo entrato Izco (per Lucenti) serviva Spinesi ma Bassi anticipava in extremis l'attaccante dei siciliani. Al 16' terzo cambio forzato per Cagni: infortunio per Pratali che lasciava il campo a Marzoratti.
Al 20' Mascara si involava verso la porta ma in posizione di fuorigioco. Al 23' Marino inseriva la terza punta, Rossini, al posto di Caserta. Un minuto dopo Mascara su calcio di punizione da lontano non inquadrava lo specchio della porta.
Al 30' gran destro di prima intenzione di Saudati bloccato senza affanni da Pantanelli. Poi due occasioni per il Catania: Izco metteva al centro ma Spinesi non intercettava la sfera, sul proseguimento dell'azione colpo di testa di Mascara e respinta d'istinto di Bassi.
Ancora siciliani vicini al 2-2: al 32' Sottil calciava in porta ma Almiron ribatteva davanti alla linea bianca della porta. Finale in crescendo per il Catania che nella seconda frazione di gioco ha espresso il miglior gioco meritando ampiamente il pareggio. Al 44', però, Vannucchi con un gran tiro centrava il palo. Minuti finali senza sussulti: tre punti d'oro all'Empoli, il Catania non può fallire le prossime tre gare, se vuole mantenere il posto in serie A.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

17° GIRONE RITORNO

marcatori

4° 1t. Seedorf

63° 2t Spinesi

 

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Sardo, Cesar, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei, Izco; Mascara (39' st Silvestri), Spinesi (36' st Rossini), Caserta. A disp.: 22 Spadavecchia, 4 Sottil, 5 Minelli, Biagianti, 9 Corona. All. Marino

MILAN (4-3-2-1): Dida; Oddo, Nesta, Maldini (22' st Kaladze), Jankulovski; Gattuso (34' st Gourcuff), Pirlo, Brocchi; Kakà, Seedorf; Inzaghi (22' st Gilardino). A disp.: 16 Kalac, Favalli, 25 Bonera, Oliveira. All. Ancelotti

 

 

NOTE

 

ARBITRO: Saccani

AMMONITI: Baiocco, Gattuso, Vargas, Brocchi.

ANGOLI: 9-2
RECUPERO: 1' e 4'.
SPETTATORI: 6.000 circa.

 

Le altre partite

 

Ascoli - Palermo 3-2
Fiorentina - Cagliari 1-0
Inter - Lazio 4-3
Livorno - Sampdoria 1-0
Parma - Messina 4-1
Reggina - Chievo 1-1
Roma - Torino 0-1
Siena - Empoli 2-0
Udinese - Atalanta 2-3

 

Catania e Milan, un pari e tutti felici.  I siciliani più su, i rossoneri in Champions

Seimila tifosi catanesi a Bologna per sostenere la squadra nella prima partita a porte aperte dopo il derby tragico

BOLOGNA - Al Dall'Ara va in scena un pareggio che accontenta tutti. Il Milan si assicura la qualificazione matematica ai preliminari di Champions League e il Catania conquista un punto che gli permette di mantenere due punti di vantaggio sulle terzultime, con due sole partite da giocare.

La cronaca. Sono circa seimila i tifosi catanesi che hanno raggiunto il Dall'Ara di Bologna per incitare Marino e i suoi ragazzi, scivolati dalla zona Champions League a quella retrocessione dopo il maledetto derby con il Palermo dello scorso 2 febbraio. Il Milan, invece, è in un momento di grande forma gioca con tensione e concentrazione, nonostante abbia in vista la finale di Champions con il Liverpool ad Atene.

Sono proprio i rossoneri a partire con grande slancio e con Inzaghi che al 3' e al 5' mette i brividi ai tifosi rossazzurri. Al 6' il "Diavolo" passa con uno dei suoi uomini più in forma: Clarence Seedorf che con un sinistro dal limite, su servizio di Kaka', batte Pantanelli che può solo sfiorare la palla.

L'azione del gol rossonero parte da un'ingenuità di Sardo che poi, al 14', sbaglia un corss e per poco non beffa Dida che deve salvarsi in angolo. Il Catania ci crede, vuole il pareggio e un punto che sarebbe prezioso per la salvezza. Ci prova Vargas, ma la sua punizione da posizione impossibile finisce sulla traversa. Gli etnei stentano a sfruttare il tridente, la difesa del Milan fa buona guardia grazie ad un Nesta in ottime condizioni e ad un Maldini che guida il reparto con la solita sicurezza.

A centrocampo la qualità dei rossoneri è di gran lunga superiore, Baiocco, Edusei e Caserta, garantiscono corsa e grinta, ma non possono reggere il confronto nell'1 contro 1. Così il Milan trova tempi e spazi per fare male agli etnei. Pantanelli deve superarsi sulle conclusioni di Brocchi e Pirlo, poi al 32' fa un autentico miracolo su Kakà che, a due metri dal portiere, avrebbe potuto fare meglio.

Il Catania ci prova, ma Mascara non è in grande giornata, lo è Nesta che non concede nulla all'attaccante rossazzurro. Ben più pericoloso il Milan che con Seedorf, al 43' e al 45', va vicino al raddoppio, ma nella prima occasione il destro è largo, nella seconda Pantanelli si salva con i piedi, per la disperazione di Ancelotti che vorrebbe chiudere la partita.

Nella ripresa ritmi comprensibilmente più bassi. Il caldo si fa sentire e la stanchezza anche. Il Milan all'11 raddoppia, ma Inzaghi è in netto fuorigioco sull'assist di Jankulovski.

Il Catania non molla, Vargas (tra i migliori) continua a spingere sulla sinistra, ma e' dalla destra, al 17', che arriva la palla che Mascara prolunga di testa: bravissimo Spinesi a coordinarsi e a battere con un gran sinistro al volo Dida per l'1-1 catanese. Un risultato che sembra accontentare entrambe le squadre, Ancelotti cambia qualcosa, fa riposare Inzaghi, Maldini e Gattuso in vista di Atene e concede qualche minuto a Gilardino, Kaladze e Gourcuff.

L'ultima emozione la regala al 42' Caserta, ma il suo destro a girare esalta Dida che vola a deviare in angolo. Finisce 1-1, il Milan e' matematicamente ai preliminari di Champions League, il Catania e' un po' piu' vicino alla salvezza con due punti di vantaggio su Reggina e Chievo.

 

 

 

 

CAMPIONATO 2006-07

18° GIRONE RITORNO

marcatori

20° st. Zanoni

 

SAMPDORIA (4-1-4-1): Castellazzi; Zenoni, Accardi, Falcone, Pieri; Volpi (45'st Arnulfo); Maggio, Delvecchio (10'st Ziegler), Palombo, Franceschini (29'st Sala); Quagliarella. In panchina: Zotti, Zivanovic, Olivera, Calzolaio. Allenatore: Novellino

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Cesar, Stovini, Vargas, Sardo (16'st Silvestri); Edusei, Baiocco, Caserta; Izco (23'st Corona), Mascara, Spinesi (38'st Rossini). In panchina: Spadavecchia, Minelli, Lucenti, Biso. Allenatore: Marino

 

 

NOTE
Arbitro: Stefanini

Pomeriggio di sole, 

terreno in buone condizioni.
Spettatori: 11mila circa. 

Espulso al 46'st Silvestri per gioco falloso. 

Ammoniti: Volpi, Falcone, Caserta, Edusei, Cesar. Angoli: 6-4 per il Catania. Recupero: 3'pt e 4'st.

 

Le altre partite

 

Atalanta-Inter 1-1
Cagliari Roma 3-2
Chievo-Ascoli 1-0
Empoli-Reggina 3-3
Lazio-Parma 0-0
Messina-Fiorentina 2-2
Palermo-Siena 2-1
Torino-Livorno 0-0
Milan-Udinese 2-3

 

 

La Samp, già salva e senza ambizioni, gioca la sua partita della vita come in una finale di Coppa dei Campioni. Perchè fanno questo solo con il Catania?  Ennesima papera di Pantanelli, protagonista di questo disastro di fine stagione. 

Empoli-Reggina, che è successo negli spogliatoi durante la pausa?

Un rigore negato e col Chievo, ammoniti (!!!),  salteranno la partita Edusei, Caserta e Silvestri grazie a quel ragazzino che faceva l'arbitro.

 

Un gol di Zenoni (complice Pantanelli) mette nei guai gli uomini di Marino. I blucerchiati non fanno sconti. Castellazzi nega il pari ai siciliani
Catania, brutta sconfitta a Genova. Samp, ultimo regalo a Novellino
GENOVA - Sconfitta pericolosissima per il Catania a Genova. La Sampdoria non fa sconti, gioca partita vera e mette nei guai i siciliani che che giocheranno gli ultimi 90' contro il Chievo (sul neutro di Bologna) senza Edusei, Caserta e Silvestri (i tre andranno in squalifica). I blucerchiati (saranno ottavi o noni alla fine del torneo) ci mettono un certo impegno: forse è una specie di regalo a Novellino per quella che potrebbe essere la sua ultima partita al Ferraris. Finisce col presidente blucerchiato Garrone in campo insieme ai giocatori e ai giovani della Primavera che, ieri, hanno perso (su rigore all'ultimo minuto) la finale per il titolo. La Samp, l'hanno prossimo avrà un nuovo allenatore (Mazzarri? Ranieri?) e, fra qualche anno, forse un nuovo stadio. Di sicuro, Garrone ha un progetto. Il Catania, un progetto ce l'aveva: si è infranto il 3 febbraio scorso in uno stadio impazzito e davanti al corpo dell'ispetore di polizia Filippo Raciti ucciso dalla follia del tifo.

Novellino si affida al modulo con quattro difensori davanti a Castellazzi (Zenoni, Accardi, Falcone, Pieri), Volpi a far filtro con il centrocampo composto da Maggio, Delvecchio, Palombo e Franceschini; Quagliarella unica punta. Marino schiera il tridente (Izco, Mascara con la mascherina protettiva al volto e Spinesi).

Al 5' Quagliarella da ottima posizione gira di testa un cross di Franceschini, con palla facile preda di Pantanelli. Al 16' veloce combinazione Volpi-Delvecchio con tiro che centra il palo esterno. Al 24' occasione per il Catania: gran tiro al volo di Baiocco e splendida respinta in corner di Castellazzi.

Al 29' Spinesi recupera palla per Mascara che di prima intenzione calcia in porta ma la mira è sbagliata. Il Catania prova più volte a lanciare il contropiede, ma la difesa blucerchiata è attenta. Al 44' ci prova Caserta da lontano senza impensierire Castellazzi..

Nella seconda frazione di gioco, con identici schieramenti, le squadre cercano di velocizzare la manovra offensiva alla ricerca del gol vantaggio. Al 5' fallo di Edusei e ammonizione pesante per il calciatore ghanese che, diffidato, salterà il Chievo. Al 10' primo cambio: Novellino toglie l'acciaccato Delvecchio e dà spazio a Ziegler. Al 14' incursione in area di Spinesi ma la difesa ligure lo ferma prima di concludere in porta.

La prima mossa di Marino arriva al 16': fuori Sardo che accusa un po' di stanchezza e dentro Silvestri. Al 20' la Samp passa: Zenoni scende sulla destra e prova il tiro prima di entrare in area. Sembra una palla facile per Pantanelli che, invece, s'impapera sul suo palo: 1-0.

Marino incassa il colpo e corre subito ai ripari: al 23' dentro un'altra punta, Corona, al posto di Izco. Il catania, adesso, si sveglia e tenta il tutto per tutto. ma sulla sua strada trova un grande Castellazzi, ex con il dente avvelenato per come venne scaricato dalla società rosazzurra. In tre minuti due conclusioni di Mascara e una di Spinesi, tutte e tre da pochi metri con tre grandi parate del portierone blucerchiato.

La Samp, per qualche minuto sembra all'angolo. Poi, però, passata la sfuriata siciliana, riprende a giocare e sfiora più volte il raddoppio. Al 30' sinistro sul primo di palo di Quagliarella di poco fuori. Nel finale, ancora Catania e ancora Castellazzi: al 36' l'ultimo miracolo del portiere blucerchiato sul colpo di testa di Cesar. Al 45' esordio in A per Arnulfo (al posto di Volpi) e, subito dopo, brutta entrata di Silvestri che si merita l'espulsione diretta. Inutili i tentativi finali dei siciliani di acciuffare il pareggio.

 

 

CAMPIONATO 2006-07

17° GIRONE RITORNO

marcatori

21'st Rossini

35'st Minelli

 

CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Sardo, Cesar, Stovini, Vargas; Biagianti (10'st Rossini), Izco, Baiocco; Lucenti, Corona (24'st Minelli), Mascara. In panchina: Spadavecchia, Sottil, Biso, Plasmati. Allenatore: Marino

CHIEVO (4-4-2): Squizzi; Malagò, Mandelli, Mantovani, Lanna (24'st Cossato); Brighi, Sammarco, Marcolini, Semioli (19'st Rickler); Pellissier, Bogdani (6'st Obinna). In panchina: Concetti, Marchese, Giunti, Italiano. Allenatore: Del Neri

 

 

NOTE

ARBITRO: Rizzoli 
gara giocata sul neutro di Bologna a porte aperte

 Pomeriggio nuvoloso, con pioggia,

 terreno in buone condizioni.

 Spettatori: 10mila.

 Ammoniti: Stovini, Sardo,

 Sammarco, 

Brighi, Pantanelli.

 Angoli: 6-4 per il Chievo. 

Recupero: 3'pt e 3'st.

 


 

Le altre partite

 

Ascoli - Cagliari 2-1
Fiorentina - Sampdoria 5-1
Inter - Torino 3-0
Livorno - Atalanta 4-1
Parma - Empoli 3-1
Reggina - Milan 2-0
Roma - Messina 4-3
Siena - Lazio 2-1
Udinese - Palermo 1-2

Catania, prova d'orgoglio, il Chievo saluta la serie A

Sul neutro di Bologna i siciliani battono i gialloblù e si salvano. A segno Rossini e Minelli. Finisce la favola della provinciale che faceva sognare. 
BOLOGNA - Il Catania resta in serie A, il Chievo retrocede in serie B. Questi i verdetti del "Dall'Ara", campo neutro sede dell'atteso match tra i siciliani e i veneti con in palio la permanenza nella massima serie. Il Catania vince 2-0 e festeggia la salvezza.

Rossazzurri con il 4-3-3: Pantanelli in porta; Sardo, Cesar, Stovini e Vargas a comporre la linea difensiva; centrocampo con Baiocco, Izco e la novità Biagianti; in avanti Lucenti, Corona e Mascara.

Il Chievo di Del Neri rispondeva con un robusto 4-4-2: Squizzi in porta; difesa schierata con Malagò, Mandelli, Mantovani e Lanna; a centrocampo Brighi, Sammarco, Marcolini e Semioli; in avanti Pellissier e Bogdani.

Partita vibrante sin dalll'inizio. Al 2' insidioso tiro-cross dalla destra di Sardo con Squizzi costretto ad indietreggiare per evitare il gol. Sul portiere frana però Lucenti che colpisce involontariamente al volto il portiere dei veronesi. Il ritmo della partita sale minuto dopo minuto e al 9' Pantanelli devia in angolo un tiro al volo da fuori area di Sammarco. Al 17' girata di Semioli con palla che sfiora l'incrocio dei pali.

Il Catania bravo a ripartire ma il Chievo chiude ogni varco. Al 26' mischia in area veronese, ma nessun calciatore rossazzurro riesce a trovare la porta (tiraccio di Biagianti alto sopra la traversa). Al 32' Pellissier punta la porta di Pantanelli ma Stovini riesce ad anticipare l'attaccante del Chievo poco prima dell'ingresso in area. Al 38' splendida girata da fuori area di Corona ma Squizzi non si fa sorprendere. Prima del riposo solo qualche fallo di troppo, in una partita molto nervosa considerata l'alta posta in palio.

Nella ripresa, con identici schieramenti, il Catania preme in avanti alla ricerca del gol del vantaggio. Il Chievo controlla ogni mossa dei siciliani e non rinuncia al contropiede. Al 6' Del Neri costretto al cambio per l'infortunio di Bogdani, al suo posto entra il nigeriano Obinna.

Marino al 10' gioca la carta Rossini. L'attaccante entra in campo al posto di Biagianti. Lucenti indietreggia a dar mano al centrocampo. Al 19' Del Neri inserisce un difensore in più, il giovane Rickler e toglie lo stanco Semioli. Al 21', però, i siciliani trovano il gol del vantaggio con Rossini che su cross di Lucenti gira di testa in rete. Al 22' Obinna da ottima posizione calcia di sinistro ma la palla termina alta sopra la traversa.

Al 34' il raddoppio dei siciliani: sul calcio di punizione dalla destra di Vargas, Squizzi sbaglia l'uscita e Minelli firma il 2-0. Inutili tentativi del Chievo di tornare in partita. Rizzoli fischia la fine: per i siciliani la gioia per aver centrato in extremis la salvezza. Amarezza per il Chievo che chiude una meravigliosa favola e saluta la serie A. (Repubblica)

 

 

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Sul satellite le partite saranno trasmesse da Sky che però non offre un’offerta specifica ma solo l’abbonamento a Sky Calcio; chi sceglie questa opzione potrà vedere tutta la serie A 2006-2007 al prezzo di 39 euro mensili (Mondo Sky + Calcio). Scegliendo un terzo pacchetto (Cinema o Sport) il Calcio sarà gratis fino al 1° Gennaio 2007. Oppure telefonare al n. 199100200, e tenendo i dati a portata di mano prenotare la singola partita a 8 euro.

 

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(Sia Sky che La7 carta più, che RossoAlice.it trasmetteranno tutte le partite dei rossazzurri, sia in casa che in trasferta).

 

Ricordiamo infine gli appuntamenti in differita, il Martedì, su Video3, riproposizione dell’ultimo match dei rossazzurri, inizio ore 20:45/21 (soggetto a slittamenti a seconda del palinsesto).

di Fabio Alibrio www.mondocatania.com

 

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