E chi ha dormito la notte del 15 settembre?

Colpa del fuso orario e delle pennichelle in aereo ma soprattutto a causa delle emozioni che erano ancora troppo forti dentro di me e che non volevano scemare.

A rendermi agitato era già bastato il panorama di New York dall'oblò e poi, da costa a costa, di tutti gli States che mi passavano proprio sotto il Tomato Juice poggiato sul tavolinetto. Da quell'aereo, con attempati hostess e stewards i cui aspetti  già sapevano d'oltreoceano (per la straordinaria somiglianza con Stanlio, una l'avevo soprannominata Miss Lauren), potevo vedere l'oggetto dei miei sogni da bambino finalmente in diretta, per la prima volta.

Era tutto lì, davanti a me, e sembrava scorrermi proprio a un metro dai miei piedi: Pennsylvania, Ohio, Illinois, Missouri, Kansas, Colorado a un tiro di schioppo! Allungando la scarpa potevo quasi toccarli e scansando le nuvole con un piccolo gesto della gamba potevo distinguere le case, le foreste, i fiumi, le montagne e poi le grandi linee rette di quelle famose strade lunghe migliaia e migliaia di chilometri (pardon, miglia). Sempre dritte, mai senza fare una curva a S come sull'Appennino o sull'Etna. Non sarebbe stato "On the road".

Così fino al tramonto, prima di atterrare a Los Angeles. 

In quel gran miscuglio di orari,  arrivi e partenze erano andati a male e finiti dentro una brodaglia di meridiani e paralleli confusi, a conferma che a bordo nessuno ci aveva più capito niente, ormai tutti rassegnati a vedere soli che non tramontavano mai.

All'arrivo ricordo soltanto il crepuscolo sopra una dorata Eureka, colorata anche dalle luci dell'Hollywood Boulevard e da quelle di Beverly Hills. 

E' andata diversamente, ma appena toccato terra avrei voluto baciare il selciato del LAX imitando Colombo. Dal taxi cominciavo a vedere i grandi grattacieli del Downtown: enormi, opprimenti, soffocanti, che ti convincono della loro presenza sopra la tua testa, che sembrano dirti "anche se non vuoi guardarci, ti facciamo notare che siamo proprio sopra di te ed inevitabilmente fra poco alzerai gli occhi, e ci guarderai lo stesso. Volente o nolente".  Non puoi fare a meno di alzare gli occhi, la testa, la nuca, di guardare  tutto quel cemento che al contempo affascina; e poi tutte quelle finestre illuminate lasciate accese volutamente per far capire a tutti che "siamo noi l'America!". Roba mai vista prima, o meglio, vista solo nei film al cinema. Adesso era lì, davanti a me. E stavolta non era un film, era vero!

Nella mia enorme stanza, sita proprio al Downtown,  ero curioso di leggere, osservare, guardare, scrutare ed analizzare tutti quegli strani oggetti che mi passavano in parata e che hanno fatto parte di quella speciale parte di cultura che ha contribuito a farmi crescere. Con quali proteine? Intendo le macchinette per fare il caffè, la presa elettrica, gli interruttori di lumi e paralumi, l'apertura delle tende e tanti, tanti altri oggetti che quella notte mi ritrovavo davanti dopo averli incontrati in decenni di libri,  film e telefilm,  dischi e canzoni. Adesso erano tutti lì, e per l'occasione sembravano riuniti in fila per presentarsi al sottoscritto dal vivo, finalmente, dopo tanti anni. Per questo il notes sulla scrivania mi pareva quello del tenente Colombo, la caraffa del caffè quella di Bette Davis in "Che fine ha fatto Baby Jane?", la persiana quella di Kim Basinger in "Nove settimane e mezzo" e il paralume quello che James Stewart e Grace Kelly ne "La finestra sul cortile" usavano per non farsi vedere dall'assassino di fronte.

Eppure, quella notte, tutti quelle cose mi sembravano normali, non finte. Anzi, mi  sembravano fin troppo vere. Mi spiego: da sempre, nel mio inconscio infarcito dalle scemenze che avevo in testa fin da ragazzo, ho immaginato tutte le cose "made in U.S.A." come un sottoprodotto della loro industria cinematografica. Cioè, immaginavo tutto finto: quindi la luna di cartone, la polvere in realtà quintali di fard colorato, le foglie degli alberi stoffe di raso color verde appese lì in attesa di andare ad Hollywood, i recinti e gli spartitraffico di cartapesta, le case di compensato leggero e le auto fin troppo grandi per essere vere, quindi di plastica. Anche la spazzatura credevo fosse finta, anzi mille volte mi sono chiesto come fosse la "vera" spazzatura da queste parti.

Poi ho dovuto fare la conoscenza di questi oggetti "marziani". Grazie alla pignoleria americana, per farli funzionare come si deve occorrono almeno 20 minuti. Ognuno di loro ha il suo bell'elenco di istruzioni; completamento diverso da quello della città vicina.

Alla fine sono riuscito (ma per puro intuito) a farmi uno di quei loro caffè lunghi e sorseggiandolo come l'Ispettore Marlowe, mi sono seduto in poltrona al buio davanti alla grande finestra. Spalancando la tenda sulla grande vetrata si è aperto, a dieci centimetri dal mio naso, uno scenario simile al presepe di San Gregorio a Cremano a Napoli: migliaia e migliaia di luci, sagome di grattacieli di trenta, quaranta,  cinquanta piani che erano lì al Centro Finanziario di Eureka. Ooohhh, bello, bellissimo, l'America cominciava a meravigliarmi e stavolta, a poca distanza dalle mie pantofole, potevo finalmente constatare che la spazzatura americana, viste tutte le ricevute d'imbarco che avevo scaricato nel cestino, si poteva anche toccare. 

Ormai calmo, ma non privo di emozioni come un bimbo che sale per la prima volta sul cavalluccio della giostra, mi accorgevo con stupore che la luna affacciata dietro il palazzo della IBM non era affatto di cartone ed era uguale a quella che vedevo ogni sera a Catania: la stessa faccia, lo stesso sorriso, gli stessi aloni. Faceva capolino da quella torre, da quell'altra... ma quella.....ma è  gigantesca! Capperi, ma guarda qual è! Dove c'è scritto U.S. Bank Tower non è il luogo su cui gli alieni scaricarono il loro raggio mortale in Indipendence Day?  Sì, è lei. E quella cupola in fondo, in mezzo a nuvole che stanno per diventare rosa all'alba, non è la City Hall di Los Angeles e che venne utilizzata per Superman? Oh, Yes!

Quando ormai mi aspettavo di veder arrivare Spiderman appiccicato su quella vetrata e che mi dava la buonanotte, vengo colto dalla stanchezza accumulata e per un paio d'ore mi sono tuffato dentro uno di quei bellissimi letti che hanno qui: profumatissimo, morbidissimo, grandissimo, lunghissimo, comodissimo. Annegando fra sei guanciali tutti per me, mi sono lasciato inghiottire fra i primi gorghi soporiferi americani, tanto invitanti che a stento mi hanno fatto dire "buonanotte (o buongiorno, non so) America!".

 

 

 

 

 

Los Angeles (nome originario: Ciudad de la Iglesia de Nuestra Senora de Los Angeles sobra la Porziuncola de Asis che significa Città della Chiesa della Nostra Signora degli Angeli della Porziuncola di Assisi, comunemente abbreviato in LA), è la più grande città della California e la seconda di tutti gli Stati Uniti d'America. Insieme a New York e Chicago è una delle tre metropoli più importanti del paese ed è un centro economico, culturale e scientifico di rilevanza mondiale.

Diventata città il 4 aprile 1850 (cinque mesi prima che la California diventasse il trentesimo stato dell'Unione), è il capoluogo dell'omonima contea. Al censimento del 2000, furono contati 3.694.820 abitanti. Nel 2004, venne stimata una popolazione di 3.845.541 persone. Los Angeles, con una superficie di oltre 1.200 chilometri quadrati, supera l'estensione di altre città, come New York o Chicago. Il suo centro si trova alle coordinate 34°03'00"N 118°16'00"W / 34.05, -118.26667 a circa 270,5 miglia a sud-ovest da Las Vegas.
L'economia di Los Angeles ha i suoi maggiori punti di forza nel commercio internazionale, nell'industria dell'audiovisivo (film, produzioni televisive, musica), nei settori aeronautico e aerospaziale, nell'agricoltura, nel turismo e nell'industria petrolifera. Los Angeles è anche uno dei maggiori centri statunitensi dell'industria manifatturiera. Considerati insieme, i porti di Los Angeles e Long Beach costituiscono il maggiore scalo marittimo del Nord America e uno dei maggiori del mondo. In genere tutti i settori economici sono ben rappresentati, inclusi quelli inerenti alle telecomunicazioni, ai servizi bancari, finanziari e legali, alla sanità e ai trasporti.

 

 

 

 

In città hanno sede tre delle società incluse nell'elenco Fortune 500: la Northrop Grumman, operante nell'aerospaziale, la compagnia energetica Occidental Petroleum Corporation e la KB Home, grande costruttrice di abitazioni.

L'area metropolitana ospita le sedi di grosse società, molte delle quali si sono installate fuori dai confini cittadini per evitare lo svantaggioso sistema di tassazione applicato dall'amministrazione di Los Angeles. Ad esempio, Los Angeles impone una tassa sui ricavi complessivi basata su una percentuale del fatturato, mentre gran parte delle municipalità vicine richiede solo una piccola quota fissa. Queste società beneficiano cosi della vicinanza a Los Angeles, evitando nel contempo tasse troppo elevate ed altri problemi. Alcune grosse compagnie con sede in altri centri della Contea di Los Angeles sono la Shakey's Pizza (ad Alhambra), l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences (a Beverly Hills), la City National Bank (a Beverly Hills), la Hilton Hotels (a Beverly Hills), la DiC Entertainment (a Burbank), La Walt Disney Company (altra società dell'elenco Fortune 500 - a Burbank), la Warner Brothers (sempre Burbank), la Countrywide Financial Corporation (nell'elenco Fortune 500 -a Calabasas), la THQ (a Calabasas), la Belkin (a Compton), la National Public Radio West (a Culver City), la Sony Pictures Entertainment (società madre della Columbia Pictures, a Culver City), la Computer Sciences Corporation (nell'elenco Fortune 500 - a El Segundo), la DirecTV (a El Segundo), la Mattel (nell'elenco Fortune 500 - a El Segundo), la Unocal (nell'elenco Fortune 500 - a El Segundo), la DreamWorks SKG (a Glendale), la Sea Launch (a Long Beach), la ICANN (a Marina Del Rey), la Cunard Line (a Santa Clarita), la Princess Cruises (a Santa Clarita), la Activision (a Santa Monica) e la RAND (sempre a Santa Monica).

 

 

 

La storia di Los Angeles
L'area costiera dove sarebbe sorta Los Angeles venne abitata per millenni da popolazioni native, come i Tongva (o Gabrielenos), i Chumash e altri gruppi etnici, anche più antichi. Gli spagnoli arrivarono nel 1542, quando Juan Cabrillo esplorò la zona.

Nel 1769, Gaspar de Portola guidò una spedizione nella California meridionale assieme ai francescani Junipero Serra e Juan Crespi. Portola chiamò un fiume che avevano scoperto "El Río de Nuestra Senora la Reina de los Ángeles de Porciúncula". Lungo il fiume, fratel Crespi aveva notato un luogo adatto per costruire una missione, ma nel 1771 fratel Serra ne fondò una a Whittier Narrows. Dopo un'inondazione nel 1776, la missione fu trasferita a San Gabriel.
Il 4 settembre 1781, 44 coloni messicani uscirono dalla missione di San Gabriel per fondare un nuovo insediamento nel sito vicino al fiume che era stato individuato da fratel Crespi. La città, chiamata El Pueblo de Nuestra Senora la Reina de los Ángeles sobre El Río Porciuncula, rimase un piccolo centro agricolo per decenni. Oggi i caratteri generali del Pueblo sono conservati in un piccolo quartiere storico, denominato anche Olvera Street.

L'indipendenza del Messico dalla Spagna fu raggiunta nel 1821, ma un cambiamento ben maggiore avvenne nel 1847, quando, dopo la Battaglia del Rio San Gabriel nell'odierna Montebello ed il conseguente Trattato di Cahuenga (13 gennaio 1847), la California cadde sotto il controllo statunitense.
Los Angeles si costitui come municipalità nel 1850, quando la sua popolazione era di appena 1.610 persone. La ferrovia raggiunse Los Angeles nel 1876, per opera della Southern Pacific.

 

Downtown di Los Angeles - Figueroa Street

 

il Downtown è il centro amministrativo (CBD) e geografico della metropoli.

Tuttavia, la megalopoli californiana è talmente estesa che la Downtown viene spesso ritenuta al pari di un distretto cittadino, come Hollywood o Venice, anche se è sede dei governi della città e della contea e dei più alti grattacieli della regione. Downtown Los Angeles è "il cuore e l'anima" della città come lo è Manhattan per New York City.

La zona è caratterizzata da molti dei maggiori istituti artistici ed impianti sportivi, è sede di molti grattacieli e di molte società multinazionali. Ci sono anche varie opere d'arte pubbliche (mostre, statue), opportunità uniche per fare acquisti ed è il centro delle reti di trasporto pubblico e delle freeway (superstrade) della città.

I confini del distretto sono ad est il fiume Los Angeles, la Santa Ana Freeway (U.S. Route 101) a nord, la Santa Monica Freeway (Interstate 10) a sud e la Harbor Freeway (California State Route 110) ad ovest. Tuttavia, alcune fonti, compresi il Los Angeles Downtown News ed il Los Angeles Times [1] (EN) , estendono la zona oltre il confine tradizionale, includendo il vicino University Park, che comprende la University of Southern California e l'Exposition Park appena a Sud della 10 Freeway, come parte della mappa di Downtown. Downtown Los Angeles, al momento, sta subendo una trasformazione: molte costruzioni storiche vengono convertite in "loft" e vengono costruiti molti nuovi edifici residenziali; ci sono due progetti stellari in fase di realizzazione: L.A. Live ed il Grand Avenue Project (Progetto del gran viale).

 

 

Sotto-distretti 

Collegamenti esterni 

 

 

Fino agli inizi del XX secolo, Los Angeles rimase una città relativamente piccola. Il primo volano per lo sviluppo fu il petrolio. Venne scoperto nel 1892 e, entro pochi decenni, l'industria degli idrocarburi ebbe un enorme incremento. Nel 1923, la zona di Los Angeles forniva un quarto del petrolio consumato al mondo.
Ancora più importante per lo sviluppo cittadino fu l'acqua. Nel 1913, William Mulholland completò l'acquedotto, che assicurò le esigenze idriche della città. A partire dal 1915, molti piccoli centri vicini, privi di un rifornimento idrico autonomo, entrarono a far parte della municipalità di Los Angeles.


A partire dagli anni '20 del secolo scorso, lo sviluppo di Los Angeles ricevette un ulteriore impulso dalla nascita di due nuove industrie: il cinema e l'aviazione.
La città del cinema
Probabilmente il simbolo di LA è la celeberrima scritta sulle colline di Hollywood che sovrasta la città e che ricorda l'importanza avuta dall'industria cinematografica nella sua storia. Oggi Hollywood è una meta turistica, ma le più importanti case cinematografiche si sono da tempo trasferite altrove (principalmente nella San Fernando Valley, al di là delle montagne) e quel che rimane degli anni d'oro sono le stelle con i nomi dei divi sui marciapiedi e i locali alla moda lungo il Sunset Boulevard. Durante la notte, è poco raccomandabile frequentare la zona di Hollywood Boulevard come, del resto, anche la zona di Downtown.

 

 

Shopping
Se sei amante dello shopping, Los Angeles è il posto che fa per te con una vastissima gamma di negozi che va dalle esclusive boutiques di Rodeo Drive a beverly Hills al quartiere dell'abbigliamento, il downtown di Los Angeles. La maggior parte dei negozi di Los Angeles apre intorno alle 10:00 e chiude verso le 18:00 anche se molti rimangono aperti più a lungo, a volte fino alle 21:00. Alcuni negozi sono chiusi il lunedì.

Gastronomia e vini
La combinazione delle diverse culture che convivono a Los Angeles ha prodotto chef molto creativi e innovativi e una grande varietà di piatti che vanno dai frutti di mare alle bistecche ad una lista infinita di deliziosi piatti di cucina etnica.
A Los Angeles si può mangiare praticamente di tutto, a partire dai numerosi piatti di carne (ottima) locale, come bistecche, roast beef e maiale, accompagnati da ogni tipo di verdura, senza dimenticare i burgers e gli hot-dog (che si trovano quasi ovunque) con le patate fritte e tante salse. Buona anche la disponibilità di piatti di mare, con le seafood (insalate di mare), i crostacei e il pesce grigliato. La città offre inoltre la possibilità di provare tutte le specialità delle varie comunità di immigrati, tra cui spiccano sicuramente i piatti della cucina messicana (chili con carne, riso e fagioli) e giapponese (come non provare il famoso sushi?). Tra le bevande trovano larga diffusione quelle analcoliche, ma si consiglia di provare l’ottimo vino californiano, considerato il migliore degli Stati Uniti. Tra i bianchi si segnalano lo chardonnay e il sauvignon blanc, mentre tra i rossi il cabernet sauvignon e lo zinfandel (conosciuto in Italia come primitivo).

 

 

A Los Angeles - o nelle immediate vicinanze - hanno sede numerose università. Tra le università pubbliche, sono da annoverare: La  University of California, Los Angeles (UCLA). La California State University, Los Angeles (CSULA). La California State University, Northridge (CSUN). Università private degne di nota sono: La University of Southern California (USC). La Pepperdine University, che ha sede a Malibu ed famosa per la sua scuola di legge. La Loyola Marymount University (LMU). L'Occidental College (Oxy). L'Otis College of Art and Design (Otis).
La Southwestern University School of Law. Il sistema dei community college in città comprende il Los Angeles City College (LACC), il Los Angeles Pierce College, il Los Angeles Valley College ed il Los Angeles Mission College.
Sport 

Los Angeles è stata decisamente concepita per le automobili, ma è comunque possibile spostarsi servendosi dei mezzi pubblici. La città ha quattro compagnie pubbliche di autobus: la MTA, che raggiunge la maggior parte delle zone; la Big Blue Bus, che serve la zona di West Los Angeles; la Culver City Bus, che serve Culver City e il Westside; e la DASH, che gestisce minibus che coprono quattro percorsi nel centro cittadino. I treni della Metro Rail collegano il centro a Long Beach, Union Station e Western Ave, e inoltre Norwalk e Redondo Beach.

La città di Los Angeles copre un'area immensa e, a meno che non disponiate di molto tempo o il vostro budget sia estremamente limitato, vi consigliamo di spostarvi con un'automobile. Nonostante il traffico intenso, orientarsi non è difficile, sempre che ci si tenga il più possibile sulle arterie principali e che si evitino le ore di punta. Per affrontare le strade di Los Angeles, procuratevi una copia delle cartine Thomas Guide. Se dovete prendere un taxi è meglio prenotarlo o prenderlo all'aeroporto, alla stazione ferroviaria o degli autobus, piuttosto che cercare di fermarlo per la strada. Non molti vanno in giro in bicicletta sulle strade congestionate dal traffico, e spostarsi a piedi non è una gran buona idea, anche se alcune zone Downtown, a Santa Monica, Beverly Hills e Hollywood sono percorribili a piedi, una volta che le avete raggiunte in macchina o in autobus.

 

 

 

 

Lo Sport

 

Los Angeles è priva di una squadra di football americano cittadina, ma è rappresentata nelle principali altre leghe sportive: Los Angeles Lakers e Los Angeles Clippers nella NBA (pallacanestro) Los Angeles Dodgers e Los Angeles Angels of Anaheim nella MLB (baseball) Los Angeles Kings nella NHL (hockey su ghiaccio) Los Angeles Sparks nella WNBA (pallacanestro femminile) LA ha ospitato due volte i Giochi Olimpici (X e XXIII Olimpiade) e la finale dei Mondiali di calcio degli Stati Uniti del 1994 (allo stadio Rose Bowl di Pasadena).

 

 

Magic Jhonson  Stiamo parlando di un asso degli anni 80-90 del Basket N.B.A. che con le sue giocate staordinarie cambio' la faccia e il modo di concepire il basket, come fece Michael dopo di lui, e vinse anche parecchi titoli... Stiamo parlando di un mito dei L.A. Lakers ovvero Earvin " Magic " Johnson !!!! Come ho fatto con Jordan cerchero' di abbrevviare la sua Storia, ci vorebbe un sito intero per scriverla tutta.....

Earvin Johnson, nato a Lansing nel Michigan il 14 agosto 1959, soprannominato 'Magic' per la sua bravura nel catturare rimbalzi, inventare canestri e fare passaggi smarcanti, si dimostra un campione sin dai tempi del college; è un giocatore atipico per quel periodo, un giocatore di 204 centimetri che gioca nel ruolo di playmaker. Portò Michigan a vincere il titolo NCAA: di quella squadra era il leader assoluto.

L'opinione pubblica temeva che questo ragazzo si sarebbe sgonfiato al primo impatto con l'NBA, invece Johnson entrerà nella storia del basket USA e mondiale.

I Lakers, squadra di Los Angeles, lo scelgono nel 1979 e grazie al suo contributo, vincono cinque campionati NBA: 1980, 1982, 1985, 1987 e 1988. Per ben tre volte Magic viene nominato miglior giocatore della NBA, rispettivamente negli anni 1987, 1989 e 1990.

Molti sostengono che questi anni sono il periodo nel quale i Lakers esprimono il più bel gioco di tutti i tempi.

Si dice inoltre che Magic con le sue evoluzioni abbia cambiato il modo di giocare a basket; giocatore completissimo è stato utilizzato in tutti i ruoli, ma è nella posizione di playmaker che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'NBA.

Definito come il playmaker dell'era moderna le sue statistiche parlano di 6559 rimbalzi, 10141 assiste 17707 punti con una media di 19.5 punti per partita.

Il 7 novembre 1991 Magic Johnson scuote il mondo del basket, ma in generale anche tutto il mondo sportivo, annunciando il suo ritiro, dopo essere risultato positivo al test HIV.

Ma la sua carriera non finisce lì.

Torna in campo insieme ad altri due giganti del basket, Larry Bird e Michael Jordan, nell'inimitabile 'Dream Team' (la nazionale USA) alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, contribuendo alla conquista della medaglia d'oro. Durante i Giochi ovunque andasse era sempre circondato da fans, giornalisti ed atleti. Johnson era diventato un simbolo internazionale.

 

 

 

il Coliseum Stadium

Olimpiadi Los Angeles 1984
A quattro anni di distanza dal boicottaggio occidentale alle Olimpiadi di Mosca i sovietici rispondono con la stessa moneta in vista di Los Angeles '84. Purtroppo è ancora la politica a dominare la vigilia dei Giochi che per la terza volta di fila debbono subire le mutilazioni dei boicottaggi. Per la precisione l'Unione Sovietica non parla mai di boicottaggio, limitandosi ad una non partecipazione che è però solo un inutile addolcimento di quella che è una chiara vendetta. A Mosca '80 i Giochi erano stati pesantemente condizionati dalle assenze di Stati Uniti e di quasi tutto l'Occidente e quello che sarebbe successo a Los Angeles era già preventivato da molti. Così nel maggio dell'84 arriva l'ufficialità: l'Unione Sovietica non partecipa ai Giochi ed invita i paesi del suo blocco a fare altrettanto. I motivi sono le presunte carenze per la sicurezza dei propri atleti e dirigenti, addicendo a manifestazioni anticomuniste che sarebbero in preparazione in America per il periodo dei Giochi. In realtà è un boicottaggio in piena regola per vendicare quello americano a Mosca. Alla richiesta sovietica di allinearsi alla non partecipazione aderiscono quasi tutti gli stati satellite dell'est europeo, ma non la Romania di Ceaucescu e la Jugoslavia di Tito. Proprio i rumeni sarano tra i più applauditi in America conquistando, oltre alle simpatie per lo sgarbo fatto ai padroni sovietici, grandi allori sportivi. Nonostante la mancanza dell'URSS si registra un nuovo record di paesi partecipanti, ben 140 (solo 19 non partecipano tra cui Cuba ed Etiopia) tra i quali spicca la Cina. Il gigante asiatico torna ai Giochi a cui mancava dal 1952: un chiaro segno dell'avvicinamento con gli americani iniziato negli anni Settanta. E i cinesi raccolgono subito buoni risultati con 32 medaglie complessive, in buona parte provenienti dalla ginnastica, dove brilla Li Ning che con 3 ori e 6 podi complessivi è l'atleta più medagliato di Los Angeles '84. E' una supremazia dettata anche dall'assenza di sovietici e paesi dell'est ma dà comunque l'idea del potenziale cinese.
Si comincia il 28 luglio al Memorial Coliseum del 1932, rinnovato per l'occasione, con una cerimonia che regala grandi emozioni, come il giuramento degli atleti letto da un emozionato Edwin Moses. Gli americani danno fin da subito l'idea dello sport-spettacolo e business che caratterizza queste Olimpiadi: si va ancora un passo più in là, con un'organizzazione che è ormai in mano a privati sostenuti da grandi sponsor ed il gioco sembra funzionare. L'edizione di Los Angeles resta infatti un indubbio successo, economico ed organizzativo, a cui si aggiungono le presenze di grandi campioni, uno su tutti un velocista e saltatore americano che fa rivivere le epiche imprese di Jesse Owens.

Il poker di Lewis

I Giochi trovano ben presto il protagonista indiscusso in Carl Lewis, un 23enne dell'Alabama che fa rivivere le gesta di Jesse Owens rivincendo le stesse gare del mitico campione di Berlino '36. Lewis si guadagna l'apellativo di Figlio del vento e solo il fatto di correre a livello del mare gli preclude la strada verso i record del mondo individuali, tutti stabiliti in altura. La sua forza però è chiara: Lewis è un predestinato, un talento naturale tra i più grandi che lo sport abbia mai conosciuto. Al Coliseum scende in pista per 13 volte in 8 giorni, sempre con grande sicurezze senza sbagliare una mossa. Del resto è imbattuto in tutte le sue gare da tre anni ed il suo dominio è rotondo e non toccato dal boicottaggio sovietico. Vince i 100 metri in 9.99, i 200 con uno strepitoso 19.80, il salto in lungo con 8.54 e la staffetta col primato mondiale di 37.83. Non sembra mai al limite, mai in difficoltà e forse anche per questo Lewis non conquista una simpatia pari al valore delle sue imprese. Sarà al tramonto della carriera che invece il pubblico gli si stringerà più attorno, come all'ultima apparizione olimpica nel '96, quando a 35 anni sarà ancora in grado di vincere la sua 9° medaglia d'oro. Un record di longevità davvero impressionante per delle discipline di un'universalità assoluta come velocità e salti.

http://www.my-personaltrainer.it/storia-olimpiadi/olimpiadi-losangeles-1984.html

 



 
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A CACCIA DELLA ROUTE66 .(diario di viaggio) Ed eccoci in Los Angeles. Costeggiamo il Los Angeles River (che in effetti non è altro che il sistema fognario all'aperto che abbiamo visto molte volte come teatro di inseguimenti in diversi telefilm e film).
Proseguiamo sull'Olvera Street per poi immetterci nel Sunset Boulevard ed infine nel Santa Monica Boulevard che costeggia l'Hollywood Memorial Cemetery dove sono sepolti attori come Rodolfo Valentino.
Attraversiamo Beverly Hills e siamo così prossimi alla fine del nostro viaggio che giunge quando al termine del Pacific Ocean in Santa Monica Boardwalk troviamo delle placche in bronzo che ci ricordano la fine della "Main Street of America" conosciuta anche come "Will Rogers Highway" ma che è passata alla storia come Route66.

 

A circa mezz'ora (traffico permettendo) da Los Angeles si trova Disneyland. Fondata dallo stesso Disney occupa oggi una vasta area in cui si trovano numerosi parchi tematici, sempre molti indicati per chi ha bambini, oltre a hotel e ristoranti.Nel 1955 , alcuni mesi prima dell'apertura ufficiale del parco di Disneyland, esordisce in TV con lo stesso nome un appuntamento settimanale, presentato dallo stesso Walt Disney, in cui venivano presentati i cartoni animati con i suoi personaggi per protagonisti.

Proprio come poi venne diviso il parco, anche il programma presentava delle aree tematiche: Adverntureland, Frontierland, Fantasyland e Tomorrowland.
 L'edificio più importante del parco, quello centrale e immancabile in qualsiasi altro parco Disney da lì in poi, era il Castello della Bella Addormentata, pensato per l'omonimo lungometraggio al quale, contemporaneamente alla progettazione e costruzione del parco, stava lavorando lo Studio.
Parte poi proprio in quegli anni la consuetudine di usare Tinker Bell (Trilli o Campanellino in Italia) per dare il benvenuto ai visitatori del parco.
Inoltre l'editore del tempo, la Western, decise di sfruttare l'evento chiedendo ai propri cartoonist di realizzare storie ambientate nell'area di Disneyland: generalmente queste avventure erano una delle rare occasioni in cui i personaggi di Topolinia e Paperopoli si incontravano tra loro, ma anche con personaggi normalmente utilizzati per i corti e i lungometraggi. Si cimentarono in tali adattamenti artisti come Milt Banta e Neil Boyle, Roy De Leonardi, Carl Barks, Tony Strobl, Paul Murry e spesso comparivano personaggi come Dumbo, Pinocchio, Capitan Uncino al fianco dei soliti Topolino, Paperino, Pippo.
La consuetudine si è poi ripetuta con l'apertura dei parchi successivi: Walt Disney World Resort a Orlando, Florida, Disneyland Resort Paris, a pochi chilometri da Parigi, Francia, Tokyo Disney Resort in Giappone.

(da un diario di viaggio in rete) Intera giornata dedicata alla visita di Disneyland. La suggestione colpisce sin dall'inizio, l'immagine della città è subito accattivante per l'aria pulita e miniaturizzata, per l'atmosfera allegra e rilassata. Un trenino fa il giro attorno alla città. La stazione centrale si trova in fondo alla strada principale (Main street) fiancheggiata da negozi e piccoli bar. I ristoranti sono sulla piazza dove sorge il castello. Si divide in otto settori. Main Street U.S.A: Appena passato l'ingresso c'è la stazione ferroviaria con il trenino che percorre i confini del parco con soste a New Orleans Square, Tomorrowland e Mickey's Toontown. Adventureland: La crociera nella giungla è piacevole, e dopo ci si può sempre arrampicare sulla casa-albero della famiglia Robinson. New Orleans Square: Due punti fermi della visita della piazza sono la casa dei fantasmi - The Haunted Mansion - ed il copiatissimo Pirates of the Caribbean con animatronics così perfetti da sembrare veri. Critter Country: Splash Mountain è la principale attrazione del paese degli animali della foresta (Compar Orso, Fratel Coniglietto & C.): il momento in cui precipitate nella cascata sul vostro tronco d'albero viene immortalato in fotografia. Fantasyland: Il regno della fantasia e delle fiabe. Dalle celebri tazze ruotanti del Tè del Cappellaio Matto (Alice nel paese delle meraviglie) a It's a Small World, per i più piccoli, con una musichetta che non vi lascerà per tutto il giorno. E poi ancora il volo di Peter Pan, la discesa in bob attraverso il Cervino (Matterhorn) e un'avventura nella casa di Mr Toad (da The wind in the Willows, bella fiaba ambientata tra gli animali di campagna, sconosciuta in Italia). Frontierland: Da non perdere Big Thunder Mountain Railroad, un ottovolante a velocità da brivido dentro e fuori la montagna dei cercatori d'oro. Mickey's Toontown: Praticamente Topolinia e Paperopoli in uno. Qui Pluto e Chip e Chop, Paperino, Pippo e gli altri concedono autografi e si fanno fotografare con i loro ammiratori sull'uscio di casa. Ma l'incontro più emozionante di tutti è quello con Topolino in persona, nel granaio. Tomorrowland: Da non perdere Magic Eye Theatre con un film tridimensionale. Space Mountain, un ottovolante da brivido che si snoda nel buio assoluto. Star Tours, un eccitante simulazione di viaggio nello spazio creato dalla Disney e George Lucas. Attrazione emozionante è Indiana Jones Adventure Temple of the Forbidden Eye, creato dalla Disney e da George Lucas.

 

Molto particolare l'andamento termico di Eureka (40,8°N, costa nord, zona climatica 1.), con queste medie (riportiamo anche quelle delle minime e massime): gennaio 8,8°/5,2°/12,4°, aprile 10,1°/6,8°/13,2°, agosto 14,3°/11,7°/17,0°, ottobre 12,6°/9,2°/16,0°, anno 11,5°/8,2°/14,6°. Da segnalare anche i 13,8° di luglio, contro 14,0° di settembre. Le escursioni giornaliera e stagionale sono molto modeste (solo 5,5° la seconda!) e la prima ha il suo minimo proprio in estate, quando le nebbie sono spesso molto insistenti. Precipitazioni pari a 953 mm/anno, che salgono dal minimo di luglio (3 mm) al massimo di novembre (164) passando per i 23 di settembre, per poi rimanere alte in dicembre e gennaio (153 e 152 mm) e quindi calare a 13 mm in giugno, passando per i 73 di aprile.

 

Santa Monica è una città balneare degli Stati Uniti d'America, nello Stato della California. Situata nell'omonima baia, è circondata per tre lati, senza soluzione di continuità, dalla contea di Los Angeles: Pacific Palisades a nord ovest, Brentwood a nord, West Los Angeles a nord est, Mar Vista ad est e Venice a sud est.

Fu così chiamata dagli spagnoli che visitarono l'area in cui sorge la città nel giorno dedicato a Santa Monica, madre di Sant'Agostino d'Ippona.

I primi insediamenti nella zona risalgono al 1769, ma è solo nell'ultimo quarto dell'Ottocento che la città inizia a svilupparsi.

L'attrazione turistica principale di Santa Monica, oltre alle spiagge, è il molo (in inglese Santa Monica Pier), costruito nel 1909.

 

Santa Monica

 

La città è attraversata dalla Third Street Promenade, l'unica grande via interamente pedonale di tutta l'area di Los Angeles.

Tra gli edifici storici più importanti si segnalano il municipio: il Santa Monica City Hall del 1938 e il primo grattacielo di Santa Monica, il Bay Cities Guaranty Building, un edificio art déco del 1929.

Il principale collegamento tra Santa Monica e il centro di Los Angeles è costituito dalla Santa Monica Freeway, o Interstate 10, la più grande autostrada est-ovest degli Stati Uniti del Sud e una delle più trafficate di tutti gli Stati Uniti.

La città dispone di un proprio aeroporto civile, il Santa Monica Airport ed è a poche miglia di distanza dall'Aeroporto Internazionale di Los Angeles.

Di fronte all'Oceano Pacifico, in corrispondenza di Santa Monica, termina la Route 66, la prima grande autostrada americana che la collegava un tempo con Chicago.

Vi hanno sede due software house di videogiochi appartenenti alla Sony Computer Entertaiment: Naughty Dog e SCE Santa Monica Studio.

Le spiagge di Santa Monica sono state rese celebri dal telefilm Baywatch

"Baywatch" 25 anni dopo: da Pamela a Carmen Electra, arieccole! Gallery vintage

Gli attori (e le attrici!) della serie cult anni '90 si sono incontrati: chi più chi meno, in splendida forma. Grande assente la Anderson

Carmen Electra ai tempi della sua partecipazione a Baywatch e Pamela Anderson, l'anno scorsoZOOM

Carmen Electra ai tempi della sua partecipazione a Baywatch e Pamela Anderson, l'anno scorso Yasmine Beeth, Pamela Anderson e Alexandra Paul Pamela Anderson Yasmine Beeth Donna D'Errico Carmen Electra è entrata nel cast dell'8ª stagione di Baywatch nel ruolo di Lani McKenzie. Prima aveva partecipato come guest star nell' episodio 1.19 di Baywatch Nights nel ruolo di Candy. Gena Lee Nolin Erika Eleniak Nicole Eggert Traci Bingham David Hasselhoff poco prima della reunion con il cast, pochi giorni fa. Carmen Electra Carmen Electra nei panni scarsi di Lani McKenzie Carmen Electra Pamela Anderson Pamela Anderson Pamela Anderson Pamela Anderson Pamela Anderson Pamela Anderson Pamela Anderson Gena Lee Nolin: era Neely Capshaw Gena Lee Nolin Gena Lee Nolin Gena Lee Nolin Gena Lee Nolin Gena Lee Nolin Nicole Eggert quand'era Summer Nicole Eggert Yasmine Beeth Donna D'Errico: era Donna Marco Donna D'Errico: era Donna Marco Traci Bingham: era Jordan Tate

Dici Baywatch e già senti il rumore delle onde che si infrangono sulla riva, e poi quel jingle inconfondibile, solido nella memoria con un Mitch Buchannon sul lungomare di Honolulu. Ma soprattutto, dici Baywatch e vedi loro, e le vedi correre: costume rosso (e intero, ma non importa), salvagente a tracolla, espressione aggrottata, serissima, professionale. Corrono e corrono, infinitamente, perché le spiagge sono lunghissime, certo. Ma anche perché il senso di Baywatch è in quel moto lì, ondulatorio e protratto, delle varie Summer, Lani, Shauni e Gena. E forse anche la ragione (o una delle ragioni) per cui la serie, cult degli anni ’90, è tra le più seguite e amate di ogni tempo.

Trasmessa negli Stati Uniti dal 1989 al 2001, e conclusasi nel 2003 con il film per la televisione Baywatch - Matrimonio alle Hawaii, ha lasciato i fan orfani, fino a oggi. Guardiamo in faccia la realtà: quelle bagnine in rosso non corrono più, e in certi casi…meglio così. Ma sono ancora in pista, più o meno: 25 anni dopo l’epoca del fulgore, gli attori principali della serie si sono incontrati negli studi di Entertaniment Tonight.

Alcuni, quasi uguali a se stessi, come David Hasselhoff, con tanto di bagnine sotto braccio (a guardarle bene, potrebbe averle assoldate dal panettiere...). In forma anche Gena Lee Nolin, meno Nicole Eggert: alias quella Summer, piccola, formosa e concentrata, su cui avete lasciato gli occhi a quindici anni. La vera grande assente alla reunion? Naturalmente, lei: Pamela Anderson, la baywatcher per eccellenza ma anche l’unica (con Carmen Electra) ad essere ricordata anche per altro: protesi mammarie, matrimoni balordi, dichiarazioni shock, l'entrata nell'Olimpo dei miti. Nella nostra fotogallery, tante foto vintage, alcune recenti (di Pamela) e una recentissima (auguri!).

http://max.gazzetta.it/lifestyle/2013-10/10lifestyle-baywatch-pamela-anderson-25-anni-dopo-entertainment-reunion-401708211372.shtml#0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Julie Andrews  27944 Pacific Coast Highway, MALIBU, CA 90265

Drew Barrymore 360 N Martel Ave Los Angeles, CA 90036-2516

Kim Basinger e Alec Baldwin 4833 Don Juan Place WOODLAND HILLS, CA 91364
Pierce Brosnan
23715 Malibu Rd Malibu, CA 90265-4602

Mel Brooks 2301 La Mesa Dr. SANTA MONICA, CA 90402-2330

George Clooney 8817 Lookout Mountain Ave. LOS ANGELES, CA 90046-1819

Nicolas Cage 363 Copa De Oro Rd Los Angeles, CA 90077-3822

Tom Cruise 1525 Sorrento Drive PACIFIC PALISADES, CA 90272

Billy Crystal 860 Chautauqua Blvd. PACIFIC PALISADES, CA 90272

Danny De Vito 2424 Nottingham Ave.HOLLYWOOD, CA 90027

 

Michael Douglas 2915 Mandeville Canyon Rd BRENTWOOD, CA 90049

Robert Downey Jr. 29169 Heathercliff Road MALIBU, CA 90265

Bob Dylan 29400 Bluewater Road MALIBU, CA 90265

Clint Eastwood 846 Stradela LOS ANGELES, CA 90077

Mia Farrow 809 N Roxbury Dr Beverly Hills, CA 90210-3017

Harrison Ford 1420 Braeridge Drive BEVERLY HILLS, CA 90210

Andy Garcia 4323 Forman Ave. TOLUCA LAKE, CA 91602

Mel Gibson 23333 Palm Canyon Lane MALIBU, CA 90265

Gene Hackman 9901 Copley Dr Beverly Hills, CA 90210-3039

Tom Hanks 321 S Anita Ave Los Angeles, CA 90049-3805

Dustin Hoffman 317 N Barrington Ave Los Angeles, CA 90049-2924

Helen Hunt 345 St. Pierre Road LOS ANGELES, CA 90077

 

FAMOUS LOCATION

 

 

 

Certamente un miraggio causato dalla stanchezza e dal fuso orario.

Tanto domattina mi sveglierò nel letto di casa mia e dimenticherò tutto.

 

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