Macchè letto di casa mia, sono a Los Angeles!

Evidentemente sto ancora sognando, e sono dentro uno di quelli più belli, del primo mattino. Manca solo Spiderman, ma le meraviglie della notte me le ritrovo davanti anche di giorno. E' l'impatto col mio primo mattino americano.  

Dopo aver fatto conoscenza con il gruppo, ci avviamo a visitare Los Angeles. Il Downtown è impressionante, come una grande spugna conta quasi un milione di abitanti di giorno e nemmeno 20.000 a partire dalle sette della sera. Mi  rendevo conto, adesso che ero lì in diretta, da dove arrivano tutte quelle città del futuro presenti nelle reclames. Ecco dove le girano, adesso mi è tutto molto più chiaro! Tornando in Italia mi sono spiegato molte cose che adesso vedo in una prospettiva molto diversa. Cioè, adesso riconosco tutto e tutto mi sembra diverso da come lo vedevo prima; addirittura mi è familiare perchè .... ci sono stato!

Nelle highway a sette, otto corsie cominciavo a veder passare auto bianche e nere, con le luci lampeggianti di rosso e blu e che emettevano un rumore noto. "Eppure questo suono lo conosco, non mi è nuovo". Infatti l'ho sentito e risentito in centinaia di serial televisivi, ma stavolta era dal vivo.  La colonna sonora di tanti sollazzi televisivi e cinematografici mi era davanti, con tutte le sirene della Police, delle ambulanze, dei pompieri e di tutti gli altri "muscisti" che l'hanno composta.  

Una breve visita al  Walt Disney Concert Hall e poi di corsa a Beverly Hills, Rodeo Drive e Hollywood con il Walk of Fame, il Chinese Teather, il Kodak Teather, prima dello sballo finale: gli Universal Studios!

Il tour è tutta una parata della vera storia d'America: il cinema. Qui è stato girato L'inferno di cristallo, questa è la targa del codice di avviamento postale di Los Angeles dal quale è stato tratto l'omonimo serial; questa è la chiesa di Sister Act; qui c'era la famosa scena del film Ritorno al futuro, qui quella di Batman, lì quelle di Superman e di Spiderman, a sinistra la casa di Marylin Monroe e Joe Di Maggio e a destra l'albergo di  Pretty Woman a Rodeo Drive.

Questa è la loro storia, una mancanza che hanno sempre invidiato all'Europa. Il breve e giovane passato americano si nota proprio dai pochi monumenti ai suoi uomini illustri. Infatti, togliendo i recenti grandi (Kennedy, Martin Luther King, Roosvelt) e quelli del passato (Lincoln, Washingtown), non resta che dedicarli a Buffallo Bill, Davy Crockett, Mickey Mouse e Frank Sinatra.

Resta la storia del cinema, assolutamente, e questo nessuno potrà mai negarlo. E' qui, solo qui, meglio di loro non lo sa fare nessun altro. Qui tutto è splendidamente artificiale, meravigliosamente artefatto e proprio per questo a Los Angeles e nei suoi quartieri è facile ritrovarsi nel mezzo di un set cinematografico approntato sul marciapiedi proprio perchè tutta la zona è un grande ciak all'aperto. Come, del resto, tutta l'America, viste le numerose movie-locations. 

Gli Universal Studios, un'altra città dentro la città. Enormi, grandissimi, esagerati. Vastissimi appezzamenti di terreno per fare il Cinema e allo stesso tempo per far divertire grandi e bambini. E' davvero tutto finto, ma finto finto finto; è il "paese dei balocchi" di Pinocchio e Lucignolo uscito fuori dai libri di fiabe, solo che stavolta tutto è consentito e nulla proibito: centinaia di attrazioni, chilometri di bar, ristoranti, leccornie, zucchero filato, tonnellate di hot-dogs e liquirizia; trenini che ti scarrozzano in luoghi dove sono depositati i sipari del passato e le scenografie dei film di un tempo. Fra una visita e l'altra ti accorgi di quanto siano giocherelloni: gli scherzetti al cardiopalma durante il percorso, lo squalo che quasi sale sul trenino e tutti gli altri che ti riservano quando si entra a Jurassic Park o a Waterworld o al Simpson Rice (fantastico!) o nelle altre sorprese del Parco. Bello, una manna per portarci i figli, ma ci vorrebbero almeno due giorni per visitarlo bene.

Sì, è proprio vero, gli americani sono proprio dei fanciulloni mai cresciuti che hanno un assoluto e continuo bisogno di vivere in goliardia, progettare gavettoni, giocare, giocare, e far giocare. Altrimenti si annoiano e stanno male. 

 

Gli Academy Awards

sono il premio cinematografico per antonomasia, e, benché regolarmente e aspramente criticati per la loro miopia artistica e per la pesantezza e l'autoreferenzialità delle loro funzioni annuali, non c'è anno che passino inosservati dai media: la cerimonia di consegna degli Oscar è la più antica nel suo genere, e viene trasmessa in diretta in oltre 200 paesi di tutto il mondo.
L'Academy of Motion Picture Arts and Science, ovvero il gruppo onorario che associa

cineasti, attori e tecnici che rappresentano i votanti degli Academy Awards, fu iniziamente concepita da Louis B. Mayer, executive della Metro-Goldwyn-Mayer, che intendeva creare un'associazione che promuovesse l'immagine dell'industria cinematografia. I premi furono un'idea leggermente più tarda: i primi Oscar vennero consegnati infatti il 16 maggio del 1929 al Roosevelt Hotel di Hollywood Boulevard. La famosa statuetta che rappresenta l'Academy Award of Merit è solo uno dei trofei consegnati dall'Academy: gli altri sono Irving G. Thalberg Memorial Award, il Jean Hersholt Humanitarian Award, il Gordon E. Sawyer Award, lo Scientific and Engineering Award, il Technical Achievement Award, il John A. Bonner Medal of Commendation, e lo Student Academy Award.
Il primo anno in cui i premi furono distribuiti, quello per la migliore regia era diviso in due categorie, dramma and commedia. Ci sono stati anche periodi in cui la stessa divisione riguardava anche le musiche, e naturalmente, tra gli anni '30 e gli anni '60 , anche le categorie della fotografia, scenografia e costumi erano distinte per pellicole in bianco e nero e a colori.
Nel 2010 il numero di titoli nominati per l'Oscar più ambito, quello per il miglior film, è passato da cinque a dieci: come erano stati già in passato per un periodo di una decina d'anni, dal '33 al '43.
Nella loro storia, gli Academy Awards non hanno mancato di influenzare le sorti dell'industry cinematografica, grazie alla loro popolarità e all'innegabile, sebbene effimero, vantaggio ai botteghini per i film candidati e premiati. L'impressionante lista di capolavori rimasti a mani vuote ma che hanno giustamente vinto la prova del tempo prova, d'altro canto, la relatività di questa influenza; resta il lustro di un evento dalla rilevanza mediatica senza paragoni, e resta il fascino di un'occasione per celebrare i fasti e le personalità del passsato e del presente di Hollywood.

Curiosità e record

L'Oscar - o più precisamente l'Academy Award of Merit - è rappresentato dall'inconfondibile statuetta che ritrae un cavaliere armato di spada da crociato in stile Art Deco. Ideata dallo scenografo della MGM Cedric Gibbons, la statuetta è alta circa 34 centimetri e pesa 3,850 gr, ma non è d'oro, come comunemente si crede, ma di britannio ricoperto d'oro.
La leggenda vuole che il celebre nomignolo le sia stato affibbiato dalla bibliotecaria dell'Academy Margaret

Herrick, che, vedendo la statuetta, esclamò: "Sembra mio zio Oscar!"
L'attrice che ha ricevuto più premi Oscar come Migliore attrice è Katharine Hepburn, che ne ha ottenuti ben quattro su dodici nomination.
Un solo interprete ha ottenuto tre Oscar come migliore attore, e il suo nome è Daniel Day-Lewis. A quota tre statuetteanche Spencer Tracy, Gary Cooper, Marlon Brando, Jack Nicholson, Fredric March, Dustin Hoffman e Tom Hanks, ciascuno dei quali ha vinto due Oscar come Miglior attore e uno come non protagonista.
Il record per il maggior numero di nomination a un singolo attore appartiene a Jack Nicholson, che ha ottenuto dodici nomination vincendo tre volte (due come protagonista e una come non protagonista). La sua controparte femminile è l'ancor più impressionante Meryl Streep, con diciassette candidature, e tre vittorie.
Il personaggio che ha ottenuto il maggior numero di Oscar individuali è un certo Walt Disney, vincitore di ventisei Academy Awards su un totale di sessantaquattro nomination. Il personaggio vivente con il maggior numero di candidature al suo attivo è il compositore John Williams con 48 (e cinque vittorie), mentre il maggior vincitore vivente è il suo collega Alan Menken (8 Oscar in bacheca).
Un record meno invidiato è invece quello che spetta al tecnico del suono Kevin O'Connell, che ha ottenuto ben venti nominations nella categoria Sound Mixing senza mai vincere.
I tre film che hanno ottenuto il maggior numero di Oscar sono Titanic, Il signore degli anelli - Il ritorno del re e Ben Hur, che vinsero undici statuette ciascuno. Al secondo posto, con dieci Academy Awards, c'è West Side Story.
Il record per il maggior numero di nomination totali appartiene a due titoli: 14 candidature per Titanic ed Eva contro Eva, mentre i big loser - unidici nomination, nessuna vittoria - sono Due vite una svolta e Il colore viola.
La persona più giovane ad aver vinto un Oscar attoriale - anche se onorario - è Shirley Temple, che aveva appena cinque anni. L'attrice più giovane ad aver vinto un normale Academy Award è invece Tatum O'Neil, che vinse a dieci anni.
La più anziana vincitrice di un Oscar attoriale come Migliore attrice è Jessica Tandy, allora ottantunenne, mentre il primato tra gli uomini spetta a Henry Fonda, che ne aveva settantasei.
Un record prestigioso è quello che spetta a un personaggio molto amato dall'Academy of Motion Picture Arts and Science negli ultimi anni, George Clooney. Con la nomination come produttore di Argo, Clooney ha ricevuto menzioni in ben sei candidature diverse, tutte importantissime: Miglior Film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura originale, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior attore e Migliore attore non protagonista. Il record di 5 era condiviso con Warren Beatty, altro AMPAS-fenomeno che per ben due volte ha centrato le quattro categorie principali nello stesso anno. Certo, anche il solito Walt Disney ha ricevuto candidature in sei categorie diverse, ma dato che quasi mai lavorava effettivamente ai progetti cui legava il suo nome, il confronto con lo straordinario Clooney sarebbe un po' improprio.

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Merita un certo interesse anche Beverly Hills definita spesso Una città nella città, sinonimo di ricchezza, lusso e celebrità, grazie anche alla vicinanza con Hollywood e con la capitale del cinema. Chi avesse la fortuna di trovarsi a Los Angeles non può perdersi questo "truman Show" all'interno del quartiere più glamor della California. Beverly Hills è, infatti, attualmente, la città più ricca d'America. Pochi sanno che Beverly Hills non è un semplice "quartiere" di Los Angeles, ma è un comune indipendente, con polizia e uffici pubblici propri (ciò si può facilemente notare dalla scritta "Città di Beverly Hills" sui caratteristici furgoni dei vigili del fuoco) e con un CAP personale, 90210, che è anche diventato il titolo di un celebre telefilm degli anni '90, ambientato proprio in questa città.
 Beverly Hills è divisa sostanzialmente in due parti: una più elitaria ed una meno esclusiva. La zona più a nord-est, verso la collina, è la parte in cui le strade sinuose e alberate si arrampicano in mezzo a sontuose ville e immensi giardini (3500 piscine private, 300 campi da tennis, 150 gioiellerie), mentre la zona più a sud assomiglia maggiormente ad un "quasi normale" quartiere residenziale, anche se le case hanno comunque un aspetto sontuoso ed esclusivo. Il turista deve, però, prestare particolare attenzione perchè il regolamento municipale di questa città è particolarmente severo e non vede affatto di buon occhio chi passeggia tra le vie residenziali, tanto da prevedere la possibilità di essere fermati e controllati per semplice "sospetto vagabondaggio".

Da vedere: Sunset Boulevard e le ville "invisibili delle star", Rodeo Drive, i suoi negozi e il THE REGENT, l'hotel dove hanno girato il film Pretty Woman, tutti viali da girare tranquillamente a piedi.Molto bello anche il piccolo parco sempre a Beverly.

Il cuore commerciale e mondano di Beverly Hills è la famosissima Rodeo Drive ('il miglio  quadrato più caro del mondo') la via dello shopping, la strada di Pretty Woman, dove vi sono i più costosi  atelier di tutto il mondo, alternati a ristoranti di lusso dai prezzi decisamente proibitivi. La maggioranza degli uffici presenti su Rodeo Drive sono studi legali specializzati in divorzi e amministrazioni patrimoniali, istituti di bellezza e studi medici psichiatrici, un chiaro segnale della presenza dei VIP. Tuttavia, una passeggiata per Rodeo Drive, ammirando le vetrine e passando tra limousines dalla lunghezza impressionante e Rolls Royce dai vetri oscurati, è sicuramente d'obbligo ed è assolutamente necessaria per assaporare fino in fondo l'atmosfera di Beverly Hills.
Come dicevamo da queste parti hanno una villa tutti i divi di Hollywood. Incontrarli non sarà facile: entrano ed escono in limousine dai vetri scuri e i cancelli sono insormontabili. Ma potrete avere un assaggio di com'è fatto un vero giardino, una vera piscina. Da queste parti, pragmaticamente, l'amministrazione si inchina a chi porta in città miliardi di dollari ogni anno, tentando di assecondarne il minimo capriccio: basti dire che i camion della nettezza urbana destinati a Beverly Hills sono appositamente 'deodorati'!

 

 

 

 

Hollywood è un distretto della città di Los Angeles, in California, situato a nord-ovest del centro cittadino. La popolazione è stimata sulle 300.000 unità (i distretti di Los angeles non hanno confini ufficiali).
Data la sua fama come centro storico del mondo del cinema e del divismo,anche se non riveste più l'importanza degli anni tra il 1920 e il 1940, il termine Hollywood è spesso utilizzato metaforicamente per intendere l'industria cinematografica americana.
Ai visitatori si presenta come una zona piuttosto squallida, costruita senza una precisa connotazione urbana, formata da bassi edifici e da larghe strade e viali posti ai margini delle due celebri vie Sunset Boulevard e Wiltshire Boulevard; all'interno raccoglie i grandi teatri di posa (21 nel periodo di massima prosperità) e le abitazioni degli attori, dei registi e dei produttori, situate in genere sulle pendici della vicina collina di Beverly Hills.
Sia in questo quartiere della città losangelina che nei non lontani centri di Burbank, Glendale, Culver City e Santa Monica sorgono inoltre stabilimenti di sviluppo e stampa dei film, di sincronizzazione e così via. A partire dagli anni venti la storia di Hollywood venne ad intrecciarsi con la storia stessa del cinema americano: alla fine del XIX secolo Hollywood doveva essere ancora un ranch, divenuto un villaggio soltanto agli inizi del secolo successivo.

L'incremento demografico e la fama di "mecca del cinema" arrivarono non molto più tardi, nel 1910, più o meno grazie alla lotta per i brevetti cinematografici, scatenatasi negli Stati Uniti proprio in quegli anni (con esattezza nel 1907) : quella che allora rappresentava la più potente compagnia, la Motion Picture Patents Company, monopolizzava tutti i brevetti, impedendo ai concorrenti di realizzare film; da New York e maggiormente da Chicago (che era allora il centro della produzione cinematografica)i produttori indipendenti inziarono a trasferirsi con le loro troupes in California, Stato in cui il monopolio della MMPC non era legalmente valido, e fu così che giunsero ad Hollywood.

Il villaggio venne scelto sia per le favorevoli condizioni climatiche sia per la vicinanza al mare, alle montagne e al deserto (quello di Mojave), ambienti che si prestavano chiaramente come ottimi sfondi naturali per girare gli "esterni" per i vari filoni cinematografici. Già nel 1920 Hollywood (il cui nome significa letteralmente "bosco di agrifogli"), era divenuta il centro dell'industria cinematografica americana per eccellenza, e qui nacque e si sviluppò su vasta scala il fenomeno del divismo, non senza tuttavia alcune conseguenze negative. Benché fosse ricercata per il lusso e la popolarità che la più grande macchina di produzione per il grande schermo poteva offrire, il tutto alimentato dalle cronache mondane e dagli uffici stampa pubblicitari, non va dimenticata l'immensa folla di questuanti che, provenienti da ogni parte dell'America ma anche dell'Europa, attendevano invano l'occasione proprizia per inserirsi nel mondo del cinema: anche scrittori famosi, chiamati a Hollywood,si adattarono alla vita di soggettisti e sceneggiatori e spesso il lavoro non venne neppure utilizzato (è il caso di Scott Fitzgerald). Su tutto regnavano i produttori per i quali, più che le ragioni artistiche, valevano le qualità commerciali di un'opera.

 

 

 

Il Downtown è il quartiere più sicuro della città e offre costruzioni molto interessanti.
Il Centro Civico interessante per la sua imponenza è il più grande gruppo di palazzi amministrativi.
L´Olvera Street è famosa per il mercato messicano. Questo luogo è stato ristrutturato nel 1930.
L´Union Station costruita nel 1930 in stile spagnolo è una stazione davvero affascinante.
Il Museo d'Arte Contemporanea costruito dall'architetto giapponese Arata Isozaki, è famoso per i dipinti, le sculture e le fotografie dagli anni '40 ai nostri giorni.
Non dimenticare di fare una passeggiata a Chinatown e Little Tokyo, 2 quartieri conosciuti per essere il centro culturale della Cina e del Giappone.

 

Hollywood Forever Cemetery è situato al 6000 di Santa Monica Boulevard ad Hollywood, Los Angeles, California.

Esso è adiacente al muro nord e dietro i Paramount Studios, i quali, con gli RKO Studios, comprarono 40 acro nel 1920. Il Beth Olam Cemetery, che può essere trovato nella sezione sud-occidentale del cimitero, ebbe una sistemazione a parte per i membri della comunità ebrea di Hollywood.

Fondato nel 1899 su 100 acri come Hollywood Memorial Park Cemetery, nell'ultima parte del XX secolo fu stato abbastanza trascurato. Accuse di una conduzione finanziaria incompetente portarono il governo della California a  vietare la vendita delle sepolture. Sull'orlo della chiusura, in una prevedibile bancarotta, la Forever Enterprises comprò il cimitero nel 1998, lo rinominò "Hollywood Forever," e lo rimise in sesto.

Tra la varie sepolture, nel cimitero ci sono un bel numero di personalità importanti, persone famose, inclusi uomini e donne dell'industria dello spettacolo, figure importanti nella storia di Los Angeles,e loro parenti. Alcune delle tombe sono molto lussuose.

Di tanto in tanto continuano a esserci le sepolture . Il duraturo bando della vendite delle tombe è stato sciolto quando la Forever Network risistemò il cimitero, il che ha significato che moltissimo spazio rimane per le future sepolture.

Durante l'estate, alcuni film sono proiettati all'interno. Centinaia di persone arrivano fornite di sedie e tutto l'occorrente per un picnic per guadare i film proiettati sul lato di una delle costruzioni. Esiste un documentario su questo luogo intitolato "The Young and the Dead".

 

 

La famosa scritta 'Hollywood'

WASHINGTON - Playboy ha salvato la famosa scritta bianca 'Hollywood' sulle colline di Los Angeles. Un dono di 900 mila dollari da parte di Hugh Hefner, creatore di Playboy, ha consentito di raggiungere il traguardo di 12,5 milioni di dollari stabilito per la raccolta di fondi per salvare la scritta.

La somma servirà ad acquistare il terreno che si trova dietro la scritta, che era stato messo sul mercato, impedendo che la famosa scritta 'Hollywood' sia deturpata da costruzioni sullo sfondo. "E' un finale degno di Hollywood", ha annunciato il governatore della California Arnold Schwarzenegger. Contributi per salvare la scritta sono giunti da tutti i 50 stati Usa e da artisti come Tom Hanks e Steven Spielberg.

"Questa scritta è la Torre Eiffel di Hollywood - ha affermato Hefner - Le immagini create dai film di Hollywood hanno influenzato i sogni della mia gioventù". Il terreno dietro la scritta era stato acquistato nel 1940 dal miliardario e produttore Howard Hughes per costruire una villa per la sua fidanzata di allora, l'attrice Ginger Rogers. Ma quando la relazione terminò Hughes rinunciò a costruire la magione. Nel 2002 il terreno venne venduto dalla fondazione Hughes ad un gruppo di imprenditori di Chicago che volevano costruire quattro case di lusso con grande vista su Los Angeles.

 

 

 

 

 

 

La Hollywood Walk of Fame (traducibile in italiano in passeggiata hollywoodiana della fama) è un lungo camminamento composto da due marciapiedi che corrono lungo l'Hollywood Boulevard e la Vine Street, sulla collina di Hollywood (California).

Su tale percorso sono incastonate oltre 2000 stelle a cinque punte che recano i nomi di celebrità onorate per il loro contributo - diretto o indiretto - allo star system e all'industria dello spettacolo.

Orientata da est verso ovest sull'Hollywood Blvd. da Gower Street a La Brea, e da nord a sud su Vine Street tra Yucca Street e Sunset Boulevard, la Walk of Fame fu creata nel 1958 con l'intento di rappresentare un tributo agli artisti che lavorano nell'industria dello spettacolo, sia davanti che dietro alla cinepresa.

I premiati ricevono una stella in base alla carriera e ai conseguimenti di una vita nel cinema, nella radio, nella televisione, nel teatro e nella musica, così come per i loro contributi benefici e civici.

Ogni "stella" consiste di una piastrella color carbone, nella quale è incastonata una stella a cinque punte rosa, bordata di bronzo. All'interno della stella è inciso in bronzo il nome dell'onorato, e sotto al nome è presente un emblema circolare (sempre in bronzo), che indica la categoria per cui è stata ricevuta la stella. Gli emblemi sono: * una cinepresa, per il contributo all'industria cinematografica; * una televisione, per il contributo all'industria televisiva; * un grammofono, per il contributo all'industria discografica; * un microfono, per il contributo all'industria radiofonica; * le maschere della tragedia e della commedia, per il contributo al teatro.La costruzione originale della Walk of Fame aveva 2.500 stelle in bianco. Joanne Woodward ricevette la prima stella della Walk of Fame il 9 febbraio 1960. Un totale di 1.558 vennero assegnate nei sedici mesi seguenti. Da allora, le nuove stelle sono state aggiunte a un ritmo di circa due per mese. Nel 1994 oltre 2.000 delle stelle originali erano state riempite, e stelle aggiuntive sono state piazzate, per estendere la Walk of Fame ad ovest, oltre Sycamore e La Brea Avenue, dove ora viene terminata dalle Silver Four Ladies of Hollywood Gazebo. Al 2004, il numero totale di stelle assegnate ammonta a circa 2.150.

Molti di coloro che sono stati oggetto del riconoscimento hanno ricevuto stelle multiple per i contributi in categorie diverse. L'unico ad avere ricevuto stelle per tutte le categorie è Gene Autry. La gamma di celebrità che hanno ricevuto una stella varia dalla più famosa stella del cinema ai DJ delle radio locali. All'Hollywood and Vine una speciale "stella tonda" commemora gli astronauti Apollo 11. Le stelle sono state concesse anche a personaggi animati (come Topolino, Paperino e Winnie-the-Pooh), in costume (come Big Bird), e a due cani, Lassie e Rin Tin Tin. Nel 1978, la città di Los Angeles ha designato la Walk of Fame come punto di riferimento storico/culturale. La Walk of Fame è mantenuta dall'autofinanziamento dell'Hollywood Historic Trust.

 

 

 

 

All'inizio del secolo scorso una troupe di New York scelse questo luogo tranquillo per girare alcune scene, e inconsapevolmente diede il via ad un rapido sviluppo che trasformò in pochi decenni  questo angolo di mondo in una delle più grandi industrie dello spettacolo. Infatti per lunghi anni, e ancora oggi, a Hollywood si sono girati (e si girano) i migliori film della storia del cinema. Inoltre, grazie alla bellezza del posto e al clima mite, molti attori  e produttori hanno scelto di vivere qui, trasformando la collina con la celebre scritta (immancabile una foto) in uno dei luoghi più conosciuti del pianeta. La visita di Hollywood inizia con il Mann's Chinese Teather, dove si effettuano molte "prime" dei film e soprattutto dove nel mese di marzo si assegnano i celebri Oscar che  premiano i maggiori protagonisti della stagione cinematografica. Poco distante inizia il Walk of Fame, una lunga passeggiata dove si trovano le impronte dei personaggi dello spettacolo.

 

Altri luoghi d'interesse a Hollywood sono il Guinness Records Museum, dedicato alle maggiori (o alle peggiori, fate voi) stravaganze del mondo e gli studi della Paramount Picture. Nell'Hollywood Cemetery sono sepolte alcune delle più grandi star del cinema, mentre a Sunset Strip si trovano i migliori locali notturni della zona. Infine non può mancare, a nord di Hollywood, una visita agli Universal Studios, dove si possono rivivere le scene di tanti appassionanti film, e al Griffith Park, un immenso parco in cui si trovano lo Zoo, l'Heritage Museum e l'Osservatorio, da cui si gode di una splendida vista su tutta la città.

La Paramount resta l'unica casa di produzione che realmente effettua le registrazioni ad Hollywood.

I primi attori scritturati dall'azienda furono Mary Pickford, Rodolfo Valentino, Gloria Swanson e Clara Bow. Nel 1928, con il film d'aviazione Ali (Wings, 1927) di William Wellman, la Paramount ottenne il primo premio Oscar, nella categoria miglior film, mai assegnato nella storia degli Academy Award. Nei nostri giorni la Paramount, rinominata Paramount Communication Inc., così come la CBS, la Blockbuster Entertainment, e molte altre società, fanno parte del colosso americano, leader del settore dell'intrattenimento, Viacom Inc.

Per chiudere in bellezza si consiglia di non mancare alla visita ai Warner Bros Studios :il genere di esperienza è molto simile alla precedente, ma è anche più esclusiva, poiché vi si accede in gruppi di poche persone per volta.

 

 

I primi a decidere di aprire le porte al pubblico furono gli studi Universal che offrono oggi le emozioni più popolari oltre, naturalmente, a terremoti e ogni sorta di effetti speciali live. Più interessanti i tour proposti dai Paramount Studios attraverso i set delle produzioni in corso (tra cui l'eterno Star Trek), con ottime guide.
A Hollywood resta, troneggiante sulla collina, la grande scritta in lettere bianche (originariamente costruita come annuncio pubblicitario per un'agenzia immobiliare). Se volete godervi una splendida vista sulla città e ammirare da vicino le gigantesche lettere (15 metri di altezza) dovete imboccare il sentiero per Beachwood Canyon che inizia alla fine di Beachwood Drive.
Quando si parla di Hollywood si pensa subito alla California e a sua volta inevitabilmente alle mitiche spiagge immortalate in tanti film e telefilm come Point Brek o Baywatch. L'Ocean Front Walk a Venice è forse la spiaggia più tipica della California. Tutto è esattamente come in Bay Watch: uomini e donne di ogni razza si allenano nelle palestre all'aperto o correndo sul bagnasciuga e sul lungomare, dove pattini e skateboard si alternano a visioni appena uscite da una pagina di Playboy, mentre gli amanti del surf attendono con pazienza le onde. Nei pressi di Venice c'è poi la ricchissima Marina del Rey: in mezzo a ville da capogiro, i moli e i porticcioli che si susseguono ospitano migliaia di yacht e barche a vela (probabilmente è il più grande garage nautico del mondo). La baia, che occupa una laguna (oltre una barriera di sabbia c'è Santa Monica) è molto frequentata dai turisti: si passeggia sul mare, si ammirano le barche. Al tramonto, coppie romantiche o individui solitari vi vanno a passeggiare o a meditare. Infine, Malibù. Se le case non sono proprio alla portata di tutti, nessuno potrà impedirvi di godere delle onde per fare un po' di surf.

 

 

 

 

ALBEGGIA E TRAMONTA ANCHE A HOLLYWOOD,  E NON E' UNA FINZIONE.

 

 

 

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