Mai e poi mai avrei immaginato di trovarmi un giorno a Chinatown su un bus Muni in mezzo a studenti con gli occhi a mandorla che tornavano a  casa da scuola.

Eppure ero lì, sulla linea 7, all'incrocio con la Columbus quando un ubriaco stava paralizzando il traffico non permettendoci di passare. Avvertivo la stessa sensazione del casino di Via Umberto all'incrocio con Via Etnea a Catania e stavo per sbottare essendo abituato a certe scene (ogni mondo è paese). Quando poi ho chiesto alla conducente (era l'unica non asiatica a bordo, assieme al sottoscritto) di avvisarmi quando ci saremmo trovati nei pressi del Market Powell  mi sono reso conto del paradossale di quel momento.

In poche parole... che ci facevo li, come un cittadino che oblitera il ticket e torna casa da una fabbrica di Frisco, in un pomeriggio di settembre, a Grant Street, su un bus municipale pieno di ragazzini cinesi, a lamentarmi con una simpatica conducente per un imbecille che ci blocca mezz'ora? Tutti questi miei movimenti, stranamente, mi venivano del tutto naturali come se fossi vissuto lì da sempre. Eppure ero lì, a San Francisco!

Bella, bellissima città, che merita almeno quattro giorni per essere visitata come si deve. Chissà quante vie e viuzze nascoste che non ho visto! Rispetto ad altre città americane Frisco è completamente diversa, sembra di essere in Europa e non negli States. Prendiamo, per esempio, Phoenix e Fresno. Hanno il solito Dowtown in cui nessuno ci vive e che è circondato da immensi rioni-dormitoi in periferia con caratteristiche architettoniche tipiche di Paperopoli: bellissime villette basse distanziate duecento metri l'una dall'altra, autorimessa con scivola, verdissimo prato all'inglese, il college col campo sportivo, il pullman giallo della scuola che passa... Un paesaggio a noi molto familiare, visto centinaia di volte. Anche San Francisco ha il suo Dowtown, ma la differenza è che ci dormono dentro. La città non è una spugna come le altre che si svuota a seconda del lavoro dei suoi cittadini. Qui, come una tipica città europea, è possibile trovare il negozio che cerchi, il grande centro commerciale ma anche il piccolo supermercato; le strade, i quartieri, i viali, i controviali, le piazze hanno un assetto urbanistico molto diverso dai parametri statunitensi.

Anche le costruzioni, alcune con stile vittoriano, ricordano il vecchio continente. Ce lo ricordano anche il modo di vivere, di pensare, di leggere, di conoscere, di riunirsi, di suonare.  Forse troppo, perchè troppa gente non fa altro che farsi vedere in "divisa": troppi intellettualoidi occhialuti vestiti esattamente come Woody Allen in "Prendi i soldi e scappa", rigorosamente in bicicletta, scarponcini, jeans, giacca di velluto, occhiali alla Gramsci, l'immancabile portatile appresso. Li vedi tutti lì, a prendere un caffè al Vesuvio sulla Columbus Avenue a North Beach o di fronte mentre timbrano il cartellino di presenza davanti alla Lights Bookstore (la libreria dove si riunivano i fondatori della Beat Generation) per far colpo sulle ragazze recitando a memoria il concetto filosofico di Schopenhauer (il suo cognome suona bene e fa fico) sul "noumeno come animale metafisico" oppure facendo uscire volutamente dalla tasca della giacca libri con titoli assurdi, che so, "Autobiografia di una sacca da golf"  o "Analisi sessuologica delle frasi di Dickens". 

Credo che lo spirito di quel movimento creato da  Kerouac & Co. sia stato molto diverso da questa sfilata di alta moda. Ecco, questa è la brutta impressione che ho avuto: molta "tendenza" a mille giri, come una gara a chi è più "chic". Per carità, mi inginocchio umilmente di fronte a tutta l'arte che sprigiona la città, luogo che molti geni delle arti più svariate hanno individuato in buona fede come culla ideale per far cultura. Però, per apprenderla come si deve non occorre far "pellegrinaggio" scrivendo cazzate sul notebook accovacciati sul marciapiede solo per assumere atteggiamenti da poeta maledetto scimmiottando Allen Ginsberg.

Come a Las Vegas, anche in questa pagina mi trovo in difficoltà a descrivere tutto ciò che ho visto. Troppe, troppe cose. Mi restano le emozioni nel guardare la città sulla baia dal Golden Gate, l'immensità di un negozio di strumenti musicali (non ricordo più dov'ero) in cui navigavo in corridoi di fantastiche chitarre, la felicità d'assaggiare finalmente un espresso come si deve da Peet e la considerazione che hanno di noi italiani. Praticamente ci adorano!.

Sintetizzo il resto della permmanenza all'interno dei due ponti che rappresentano questa città: la sera prima al Bay Bridge e tutto il giorno dopo al mitico Golden Gate, uno dei simboli d'America. 

Che altro ho fatto a San Francisco?..boh! Per sfogare la vostra curiosità perchè non vi fate un giro sulle zone cliccabili di Frisco che ho preparato qui sotto, facendo finta di obliterare il biglietto del Cable Car?

Oltre alle eccellenti informazioni inserite grazie al sito di A. Arreghini, troverete anche un po' di diari di viaggio di alcuni miei "colleghi".

Quando avrete finito, mi troverete ad aspettarvi in fondo alla pagina con le valigie già pronte.Domani si riparte per New York, purtroppo.

San Francisco è la quarta città della California, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, dopo Los Angeles, San Diego, e San José. La città si trova all’estremità nord della penisola di San Francisco, fra l’oceano Pacifico e la baia di San Francisco. I limiti amministrativi della municipalità e della contea di San Francisco sono identici. San Francisco è la città americana più altamente popolata dopo New York. Quattordicesima città del paese, l’agglomerazione conta all’incirca 744 041 abitanti.
I principali simboli della città sono il Ponte del Golden Gate, l’isola di Alcatraz, la Transamerica Pyramid, la Coit Tower e i cable car. È anche conosciuta per i suoi quartieri cinesi, gay e hippy e le sue numerose colline.

Le tracce più antiche di occupazione umana sul territorio dell’attuale città risalgono a 3 000 anni a.C. circa. I primi abitanti conosciuti della regione della baia di San Francisco sono gli Amerindiani Ohlone (termine indiano che significa “il popolo dell’ovest”). Il navigatore inglese Francis Drake costeggia la costa californiana nel 1579 ma non entra nella baia di San Francisco. Gli spagnoli sono i primi europei ad esplorare e colonizzare la regione, rinforzando in questo modo il loro dominio sull’oceano Pacifico, il “lago spagnolo”, in particolare con i loro possedimenti filippini e americani.

San Francisco rappresentava così l’estremità settentrionale di una serie più o meno continua di installazioni militari e religiose destinate ad proteggere fisicamente la sovranità spagnola su questo vasto territorio. La spedizione di don Gaspar de Portolà arrivò il 2 novembre 1769 nella baia di San Francisco. Il 17 settembre 1776, gli spagnoli fondano un presidio e il 9 ottobre la missione appena costruita è dedicata al patrono dei missionari: San Francisco de Asis (San Francesco d’Assisi). Come il resto della California, San Francisco passa sotto dominio messicano nel 1821. È solamente nel 1836 che si installano le prime abitazioni di un villaggio sui bordi della baia, in un luogo chiamato Yerba Buena (“la buona erba”), in riferimento alla menta che cresce sulle colline dei dintorni.

 

 

La città si sviluppa con la febbre dell’oro nel 1848-1849, accogliendo gli emigrati alla ricerca del prezioso minerale. È il punto d’arrivo della prima ferrovia transcontinentale. Gli avventurieri del mondo intero sono attirati da questo paese dell’oro dove si arriva attraverso la porta dorata (Golden Gate). Qualche anno dopo, la scoperta di giacimenti d’argento nella Sierra Nevada accelera lo sviluppo dell’agglomerazione.
Nel 1847, Oscar Levi Strauss si installa a San Francisco e crea i primi jeans che avranno un grande successo presso i prospettori e i cercatori d’oro. Durante la guerra, le fabbriche Levi's riforniscono di pantaloni l’esercito americano.
San Francisco possiede una Japantown e una Chinatown che fanno parte dei quartieri etnici più antichi degli Stati Uniti. La città ospita anche un importante popolazione vietnamita nel quartiere del Tenderloin e una concentrazione di filippini nei quartieri di Crocker-Amazon e South of Market (SOMA), una storica comunità italo-americana nel North Beach, un modesto quartiere francese talvolta chiamato Little France nel Financial District, e delle comunità di origine irlandese e russa nel Richmond District.

Vi si trovano numerosi parchi e giardini pubblici. Il Golden Gate Park è lo spazio verde più conosciuto e più esteso della città con oltre 70 ettari in più del Central Park di New York, ma è meno esteso del Griffith Park a Los Angeles. A sud del Golden Gate si trova un altro parco celebre, l’ex base militare del Presidio. Quest’ultimo fa parte della Golden Gate National Recreation Area, che include Alcatraz e numerose altre aree protette. Buena Vista Park, situato nel quartiere di Haight-Ashbury, creato nel 1867, è il giardino pubblico più antico della città. Non lontano, Alamo Square è celebre per le sue vedute sulla città e la sua fila di dimore vittoriane soprannominate i Painted Ladies. Un’importante lago di acqua dolce, Lake Merced, si estende a sud-ovest della città, vicino all’Università di Stato di San Francisco e Fort Funston.

San Francisco comprende anche numerose spiagge pubbliche, principalmente Baker Beach e Ocean Beach, reputate pericolose per i nuotatori a causa delle loro acque fredde e le correnti che sono regolarmente fatali per i surfisti bagnati imprudenti.

La città di San Francisco occupa la punta di una penisola lunga circa 50 km situata fra l'Oceano Pacifico e la Baia.Superficie della città: 125 km quadrati Popolazione: 799.000 Latitudine: 37° 46' 11" Nord Longitudine: 122° 27' 53" Ovest

TRASPORTI
San Francisco ha una ottima rete di trasporti che è composta da vari sistemi di mezzi pubblici urbani ed interurbani: gli autobus e i filobus, il cable car, la metropolitana municipale (Muni) e la metropolitana interurbana (BART). Il sisterna metropolitano municipale corre sotto il livello della Market Street afflorando nei quarried a ovest della città.

Cable Car Museum
Washington Street & Mason Street Questo caratteristico mezzo di trasporto è un monumento nazionale e venne inventato da Andrew Hallidic nel 1873. Un cavo sotterraneo gira in continuazione a 15 km orari e il conducente si aggrappa al cavo tramite un'asta che stacca quando aziona i freni. Delle numerose linee che esistevano prima del 1906, ne rimangono solo tre: POWELL 1 1YDE, POWELL MASON STREET e CAIFORNIA STREET. Le prime due linee hanno il capolinea sulla Powell all'incrocio con la Market Street e terminano al FISHERMAN'S WHARF, ma in due posti diversi a cinque isolati l'uno dall'altro. I biglietti possono essere acquistati dai distributori automatici che si trovano ai capolinea o direttamente dal controllore a bordo del cable car. Si può salire sui cable car non solamente al capolinea, ma anche alle fermate marcate lungo il percorso da segnalazioni bordeaux e bianche con la scritta "cable car" o da strisce gialle dipinte fra le rotaie agli incroci. Non si deve mai prendere il cable car in corsa.
AUTOBUS, TRAM, METROPOLITANA

La rete di tram e autobus si chiama Muni. La metropolitana Muni percorre in lunghezza la Market St. c le stazioni, tra Embarcadero e il Civic Center, e sono le stesse di quelle della BART. E bene munirsi dell'ammontare esatto. Il biglietto dell'autobus costa $1,50. Se avete bisogno di cambiare autobus, conservate il biglietto (transfer) che vi consentirà di salire su altri due mezzi entro un'ora e mezzo.
 La linea F, con i suoi autentici antichi tram dipinti in colori brillanti, percorre ogni 10 minuti il Fisherman's Wharf, I'Embarcadero e la Market Street fino alla Castro Street. Tariffe $ 1,50 intero, $ 0,50 ridotto (+65 anni) e ragazzi, o Muni Pass.
Con il CityPass si può salire su qualsiasi mezzo pubblico Muni o Cable Car per 7 giorni, mostrando al controllore il libretto CityPass include, oltre all'uso illimitato dei mezzi, i biglietti di entrata per: Young Museum/Legion of Honor, San Francisco.

BART
Per il biglietto ci sono dei distributori automatici in cui si possono inserire banconote o monete. Dopo aver
verificato la località da raggiungere, introdurre lemonete e l'ammontare necessario apparirà sullo schermo del distributore. Spingete quindi il tasto "take ticket". Vi verrà rilasciato un biglietto computerizzato da inserire nella fessura accanto alla barriera girevole che vi permetterà l'ingresso.

CLIMA
Il clima della zona della Baia di San Francisco è generalmente temperato. Le precipitazioni sono di circa 55 cm all'anno fra novembre e marzo.
L'acqua che circonda la città esercita un fattore moderatore sul clima , di conseguenza, la temperatura non scende mai sotto lo zero e raramente supera i 25 gradi. Il clima viene condizionato non tanto dalle stagioni ma dal periodo delle piogge e dal periodo di siccità. I mesi piovosi vanno da novembre a marzo con una punta fredda in dicembre e gennaio. Durante i mesi estivi, dalla metà di giugno alla metà di settembre, si verifica il fenomeno della nebbia: le correnti d'aria calda provenienti dalle valli interne della California si scontrano con le correnti d'aria fredda provenienti dal Pacifico condensandosi, provocando la nebbia sulla costa.
La nebbia del mattino dirada solitamente verso mezzogiorno per ricomparire nel tardo pomeriggio. Di conseguenza ci possono essere dei notevoli sbalzi di temperatura nel corso di una giornata per cui è consigliabile un abbigliamento a strati.
Invece, i dintorni di San Francisco godono di una temperatura piu mite, californiana, in certi punti quasi tropicale. Uscendo dalla città e allontanandosi dalla costa, si verifica uno sbalzo di temperatura sorprendente, soprattutto in estate.

 

San Francisco presenta un clima un po' particolare, proprio a causa della sua posizione geografica. Essendo situato in California, le temperature sono comunque piuttosto miti e tendenti al caldo, tuttavia, la baia da un lato e il Pacifico dall'altro, rinfrescano notevolmente il clima e lo rendono talvolta un po' imprevedibile. Le temperature raramente salgono (anche d'estate) sopra i 25-26°C e nemmeno in inverno scendono sotto i 5 °C. Spesso soffia un vento freddo (soprattutto al pomeriggio), proveniente dall''Oceano; pertanto, in ogni stagione, è sempre meglio portarsi un maglione per eventuali brusche diminuzioni di temperatura ed anche qualcosa (giubbottini tipo k-way) per ripararsi dal vento. Una caratteristica di San Francisco è anche la nebbia. Molto spesso la città è interamente avvolta in una spessa nuvola lattiginosa che la rende ancora più affascinante e misteriosa. La nebbia, che spesso si diffonde in tutta la baia, si forma a causa del brusco contrasto tra le temperature dell'Oceano e l'entroterra più surriscaldato. Quando non c'è la nebbia, la baia è caratterizzata solitamente dal bel tempo e dal sole per quasi tutto l'anno; tuttavia, soprattutto tra ottobre ed aprile, è facile imbattersi in brevi ma intensi temporali. Pertanto, bisogna attrezzarsi anche per questa eventualità...

San Francisco (37,6°N), nella parte nord della fascia 2., ha profilo termico fortemente condizionato dalle nebbie di avvezione che mantengono molto fresca l'estate, creando spesso spettacoli suggestivi sul Golden Gate. All'aeroporto queste sono le temperature medie: gennaio 9,2°, aprile 13,1°, luglio 17,0°, settembre 18,0° (il mese più caldo!), ottobre 16,1°, anno 13,9°. 500 tondi i mm di pioggia che cadono in tutto l'anno, con buoni apporti invernali (gennaio 110 mm, febbraio 80, dicembre 78), discreti nelle mezze stagioni (ottobre 31 mm, aprile 35), quasi nulli d'estate (1 mm in luglio e agosto).

COME MUOVERSI

Muoversi a SF non è certamente problematico. I famosi Cable Car  coprono poche rotte molto turistiche ma gli autobus completano egregiamente il lavoro. Mi raccomando di non perdervi un giro in Cable Car sulle colline della città! E' sicuramente una delle esperienze da non perdere!
Se state pensando di girare molto e vedere le principali attrazioni e musei della città, vi suggerisco sicuramente il City Pass . Pagando la metà di ciò che vi costerebbero i singoli ingressi, potrete visitare il San Francisco Museum of Modern Art, l'Exploratorium, la Legion of Honor, la California Academy of Sciences and Steinhart Aquarium, l'Asian Art Museum e godrete anche di una gita in battello sulla baia della Blue and Gold Fleet oltre ad avere accesso a tutti i mezzi di trasporto della città per sette giorni. Inoltre, se comprate il City Pass alla Blue and Gold Fleet potrete richiedere di cambiare il giro in battello con la visita ad Alcatraz.

Non avendo una idea molto chiara su ciò che più mi sarebbe potuto interessare, alla fine io decisi di andare con le attrazioni del City Pass. Tenete presente che se la vostra è la prima visita a SF, ci vogliono almeno quattro giorni per dare un'occhiata alla città e vedere tutto ciò che il City Pass offre.
Tra le cose che mi sono più piaciute c'è sicuramente il giro ad Alcatraz . L'isola ed il carcere sono veramente interessanti e l'audio tour è fatto benissimo. Non perdetevi il filmato introduttivo appena sbarcati sull'isola. Potete rimanere sull'isola quanto vi pare, prendendo il battello che preferite per tornare. Quindi, dopo il tour stesso vi consiglio di girarvi l'isola e di gustarvi le bellissime viste sulla skyline di San Francisco.
Il Golden Gate  merita sicuramente una vista di vicino. Seppur fattibile anche a piedi, vi consiglierei di attraversare il ponte in bicicletta o in macchina e raggiungere la vicina Sausalito.

L'Exploratorium è una sorta di città della scienza dove potrete imparare cose interessanti divertendovi con esperimenti e simulatori. Non è la Citée de Sciences di Parigi ma un paio di ore le merita.
Se volete prendere quattro piccioni con una fava, dirigetevi verso il Golden Gate Park (in tutt'altra zona rispetto al Golden Gate Bridge). Oltre al parco stesso, potrete visitare la California Academy of Sciences, lo Steinhart Aquarium e, soprattutto, i Japanese Tea Garden . La Academy of Sciences prosegue sulla falsariga dell'Exploratorium ed è piuttosto interessante. Lo Steinhart Aquarium non sarà Sea World ma non è neanche malaccio. In tutto contate due/tre ore per l'Academy e l'Aquarium. I Japanese Tea Gardens non sono inclusi nel City Pass ma valgono sicuramente il loro biglietto, specialmente se, come me, avete una passione particolare per tutto ciò che proviene dal paese del sol levante.
Parlando invece di zone da da non perdere non posso che cominciare consigliandovi un salto al famoso, turistico, affollatissimo ma imperdibile Fisherman Wharf  dove tra negozi di ogni genere ed artisti da strada potrete respirare un po' dell'aria di mare e godere di belle viste sulla baia. Qui si trovano anche i famosissimi leoni marini che si riposano pigramente sotto il sole della baia.

Un posto che vi consiglio di non perdervi, specialmente per il tramonto è Alamo Square, dove si trova la famosa Postcard Row ...una fila di bianche casette vittoriane estremamente fotogenica con SF di sfondo.
Naturalmente SF offre molto altro ancora e la scelta di cosa fare o vedere dipende più dai vostri gusti che da altro.
Dopo il mio primo viaggio nell'ovest degli States sono rimasto folgorato dalla bellezza dei Parchi Nazionali e le città mi attirano relativamente poco. Tuttavia San Francisco è veramente una città magica e vale quei tre o quattro giorni che vorrete dedicargli.

Recensione pubblicata la prima volta su free.it.viaggi.usa il 19 Maggio 2004

 

 

 

SAUSALITO
AI di là del ponte Golden Gate, affacciata sulla baia di di San Francisco, si trova la pittoresca cittadina di Sausalito.
Fondata verso la metà del 19 secolo, Sausalito e' una delle prime località che si stabilirono in questa regione. I primi esploratori spagnoli chiamarono la zona "Saucelitò" per via dei salici piangenti che trovarono lungo i fiumiciattoli e le sorgenti sotterranee Sausalito ha anche una lunga storia marittima ed uno dei luoghi principali per la costruzione navale.
Sulla costa nord ovest, durante la seconda guerra mondiale i cantieri navali costruivano le navi. E tutt'oggi è uno dei posti preferiti per marinai e velieri di tutto it mondo. All'inizio degli anni sessanta una piccola comunità di artisti costruì a nord di Sausalito un villaggio di case su palafitte. Oggi le pittoresche "houseboats" sono diventate di gran moda ed attirano molti turisti. Lo straordinario BayModel, non molto distante dalle case galleggiand at 2 100 Bridgeway, merita una visita: in esposizine un modello idraulico tridimensionale molto interessante della baia di San Francisco. La Sausalito di oggi che molti chiamano la "Portofino dell'Ovest", ha un lungomare variopinto con un bellissimo viale lungo la baia e un porticciolo per le barche. Le colline sullo sfondo ricordano ai visitatori un paesetto mediterranco. Da sempre, Sausalito è una delle destinazioni preferite per i visitatori, conosciuta per la sua bellezza naturale, la sua colonia di artisti, il Sausalito Art Festival di fama internazionale, i negozi di souvenir, le boutiques, le gallerie d'arte e gli ottimi ristoranti. Collegata alla città di San Francisco dal Golden Gate Bridge, la cittadina è facilmente raggiungibile con i traghetti che partono frequentemente dal molo dei pescatorl 41 al Fisherman's Wharf o dal palazzo dei traghetti situato ai piedi della Market Street. Sausalito è inoltre una località residenziale molto elegante che vanta un clima mite, uno charme del vecchio mondo e spettacolari viste sulla baia e su San Francisco.

 

MUIR WOODS

A venti chilometri a nord di San Francisco, ai piedi delta montagna Tamalpais e adiacente alla costa del Pacifico, si estende la foresta di sequoie chiamata Muir Woods. Il clima mite e I'alternarsi di piogge invernali e nebbie estive hanno permesso la sopravvivenza di questi alberi millenari chiamati "Costal Redwoods", i quali possono raggiungere un'altezza di 110 metri e i 2.000 anni di vita. Caratterizzato da un tronco colore cannella dovato all'alta percentuale di tannino presente nel legno, al contrario di altre conifere, I'albero non ha resina e brucia con molta difficoltà. Questa particolarità lo rende molto pregiato per uso commerciale ed infatti, durante I'epoca vittoriana, forono abbattuti milioni di ettari di foreste per la costruzione di case a San Francisco e nelle zone circostanti. La foresta di Muir Woods, dedicata at famoso naturalista John Muir, copre 200 ettari e all'inizio del secolo venne regalata da un ricco abitante del luogo, William Kent, al governo federate. Il Presidente Roosevelt, nel 1908, la dichiarò monumento nazionale.
Il parco ha un sentiero asfaltato che costeggia un torrente e percorrendolo, si possono osservare alberi in varie fasi di crescita e magnifici esemplari millenari. All'entrata del parco, sulla destra, c'è un Visitor Center con un chiosco di informazioni dove si può ottenere un piccolo depliant sulla foresta con le spiegazioni in italiano. (Ingresso a pagamento.)

 

 

 

 

GOLDEN GATE PARK
Durante il decennio del 1860, gli abitanti di San Francisco iniziarono a sentire l'esigenza di uno spazioso parco pubblico, proprio come quello che stava sorgendo a New York. L'area destinata per la costruzione del parco era quella oltre il Western Addition, fino all'Oceano Pacifico, area occupata da dune di sabbia, territorio noto come outside lands. L'ingegnere William Hammond Hall preparò una perizia topografica del parco nel 1870 e un anno dopo iniziò la costruzione. Hall diventò famoso in seguito in quanto sviluppò nella valle di Sacramento un sistema di dighe per controllare le innondazioni. La pianificazione degli impianti furono opera di Hall stesso e del suo assistente John McLaren, arredatore di giardini professionista e molto apprezzato di origine scozzese. Il piano iniziale prevedeva una realizzazione che si rivelò troppo costosa e fu modificata in corso d'opera; il parco rischiò di diventare nel 1876 un autodromo, progetto sponsorizzato dai milionari Leland Stanford, Mark Hopkins, Collis P. Huntington e Charles Crocker. Hall rassegnò le dimissioni; per fortuna il progetto del parco vinse e McLaren diventò il gestore principale. Nel 1886 il parco fu frequentato da più di 47 mila persone. Il parco misura 4.1 km quadrati, ed ha la forma di un rettangolo, simile al Central Park di New York ma più grande di 0.7 km quadrati.
Nel 1903 una coppia di mulini a vento in stile olandese furono eretti all'estremità occidentale del parco. Questi servivano a pompare acqua per l'irrigazione del parco stesso; quello a sud, dono della regina Guglielmina di Olanda, è stato ristrutturato di recente. Quello a nord, il Murphy's Windmill è attualmente in restauro.
La maggior parte dell'acqua usata per irrigare il parco e per fornire i vari laghetti, proviene ora da un impianto recentissimo ed efficientissimo di depurazione e di ricircolo delle acque piovane della città, localizzato nell'estremità sud ovest della città, presso lo Zoo di San Francisco.
Dentro al parco sono presenti diverse attrazioni:
Il Japanese tea garden, con i suoi 5 acri, è una ricostruzione molto ben fatta di un angolo botanico giapponese. Fu progettato dalla famiglia Hagiwara, che inventò anche i biscotti della fortuna.
Il Music Concorse è un'area aperta con tre fontane circondate da alberi di acero uniformemente posizionati. Il palco si trova nella parte est. Vi si svolgono concerti all'aperto di musica classica durante i mesi estivi.
Dietro al Music Concourse c'è il De Young Museum: aperto nel 1921 nell'edificio che ospitò la California Midwinter International Exposition del 1894, è stato completamente ricostruito, riallestito e riaperto nel 2005. Ospita una sterminata collezione di dipinti e sculture che spaziano dall'antica Grecia ai giorni nostri.
Subito dietro, la California Academy of Sciences è uno dei musei di storia naturale più grandi del mondo. Il museo ospita un'esibizione di rettili, anfibi e di animali preistorici, come l'enorme scheletro di un tirannosauro. Ospita anche lo Steinhart Aquarium e il Morrison Planetarium. Al momento è in riallestimento e si prevede sia completato nel 2008. La mostra è spostata a SOMA.
Strybing Arboretum. Impiantato originariamente nel 1890, fu completato solo nel 1926 con i fondi offerti da Helen Strybing. Contiene 6000 specie diverse di alberi.
L'AIDS Memorial Grove nasce nel 1988 e a tutt'oggi rappresenta ancora l'unico memoriale nazionale per commemorare le vittime dell'AIDS.
Lo Stow Lake, circonda la prominente Strawberry Hill: è un laghetto artificiale con acqua pompata elettricamente. È possibile noleggiare barche a remi, a pedali o elettriche per farci un giro sopra. La maggior parte della parte ovest di San Francisco può essere vista dalla cima della collinetta, che in cima ospita anche una riserva di acqua ad altra pressione per rifornire gli impianti antincendio stradali della città.

 


Lo Spreckels Lake si trova nella parte nord del parco, vicino alla 36th Avenue. È un posto frequentati dagli appassionati di modellismo e sono molte le barchette a vela radiocomandate che ne solcano le acque.
La Conservatory of Flowers è uno dei più grandi vivai del mondo. Costruita in legno e pannelli di vetro, è stata prefabbricata dall'imprenditore James Lick for di Santa Clara. Distrutta da un incendio nel 1879, fu ricostruita dal magnate Charles Crocker. Sopravvisse il terremoto del 1906, ma fu nuovamente distrutta da un incendio nel 1918. Nel 1933 chiuse al pubblico per altri 15 anni perché, ormai fatiscente, era diventata instabile. Nel 1946 riaprì in pianta stabile, anche se la sua travagliata storia dovette fare i conti con una tromba d'aria nel 1995, che la danneggiò severamente. La riapertura avvenne nel 2003.
Il Kezar Stadium, un tempo stadio dei San Francisco 49ers, fu costruito tra il 1922 e il 1925 nell'angolo sudest del parco. Il precedente stadio di 59 mila posti fu demolito nel 1989, danneggiato dal terremoto di Loma Prieta, e rimpiazzato da un piccolo stadio moderno di 9 mila posti, sede attuale della California Victory.
John F. Kennedy Memorial Drive è il nuovo nome della North Drive, che conduce da est alla Great Highway. La porzione est della 19th Avenue che attraversa il parco è chiusa al traffico motoristico di domenica e durante le feste, creando così una popolare area per pedoni, ciclisti e pattinatori. Nel 1983 l'altra strada che attraversa il parco, la South Drive, fu dedicata a Martin Luther King Jr.
All'estremo ovest il Buffalo Paddock è un grande recinto in cui pascola una delle poche mandrie di bisonti ancora esistenti.

 

 

 

 

TWIN PEAKS

Alte 282 piedi, le due colline gemelle denominate Twin Peaks, dominano tutti il centro di San Francisco e sono le due montagne più alte dopo il Mount Davison. Sono scalate dalla Twin Peaks Boulevard che arriva fino in cima ad entrambe e sul lato nord ospita Christmas Tree Point, un parcheggio dal quale c'è un ottimo punto di osservazione da cui si gode uno dei migliori panorami di San Francisco e della sua baia. Questo posto attrae a ragione molti turisti. Le poche case presenti, carissime probabilmente per la vista che offrono, hanno dato vita ad un piccolo ed omonimo quartiere, che si estende anche su picchi secondari attigui.

 

 

L'area montagnosa cui fanno parte Twin Peaks, cinge la città a Sud e si estende fino al Golden Gate Park, nei cui pressi (non lontano a Twin Peaks) c'è il Mount Sutro, alto 277 piedi. Un tempo chiamato Mount Parnassus, è stato rinominato in onore di Adolph Sutro, filantropo, proprietario terriero, esponente di una delle più importanti famiglie della città e ventiquattresimo sindaco della città. Ora il Monte Mount Sutro è quasi interamente proprietà della University of California San Francisco. Sulla sommità c'è una fitta foresta di eucalipti che occlude la visuale che si avrebbe, per cui dal punto di vista turistico, l'altura non offre alcuna attrattiva.
Spostata rispetto alla sommità, il Mount Sutro è il sito di uno dei monumenti più assurdi della città: la Sutro Tower. Nata come antenna ripetitrice per le trasmissioni radiotelevisive, è stata costruita molto più alta dei progetti iniziali per riuscire a trasmettere anche nei quartieri meridionali parzialmente schermati dalle colline. Questo la rende visibile da molti luoghi e, durante le giornate nebbiose, la stessa svetta al di sopra della coltre di nubi. La forma richiama una specie di robot, che severo ed austero sembra quasi vigilare dall'alto sulle sorti della città.

 

 

 

 

Il ponte sopra il Golden Gate, l'unico accesso al mare della Baia di San Francisco, è il simbolo per eccellenza della città. Completato nel 1937, all'epoca era il ponte sospeso a campata singola più lungo al mondo, 1280 metri, e una lunghezza totale di 2.7 km. Sorretto da cavi spessi 91 cm, si trova tra 67 e 81 metri dal livello medio del mare. Al momento si trova al secondo posto negli Stati Uniti, superato soltanto dal ponte di Verrazano a New York.

 


Il collegamento tra la città città di San Francisco e la penisola di Marin ha da sempre rappresentato una criticità nel sistema delle infrastrutture di trasporto della Bay Area; fino alla costruzione del ponte era operato da traghetti che collegavano l'Hyde Street Pier, il molo su Hyde Street al Fisherman's Wharf, con Sausalito, il primo paesino sulla penisola di Marin. La prima idea di costruire un punte sopra il Golden Gate risale al 1917, quando l'ingegnere James Wilkins la menziona nel suo piano di potenziamento nelle infrastrutture.
A condurre uno studio di fattibilità dell'opera fu chiamato l'ingegnere Joseph Strauss, già progettista di oltre 400 ponti, pur essendo questi molto più piccoli e non basati sulla tecnica dei ponti sospesi. Le prime bozze di progetto arrivarono nel 1921, ma erano ancora lontane dall'essere approvate. I costi erano notevoli e Strauss stesso si impegnò in una martellante campagna di supporto presso le istituzioni della California del nord. Il progetto iniziale di Strauss prevedeva un ponte con travi a sbalzo per entrambi i due capi, connessi al centro da un ponte sospeso ad unica campata. Questo era necessario in quanto la profondità del Golden Gate arrivava a 500 metri nella sua parte centrale e si manteneva su valori elevati per quasi tutti i suoi 1600 metri di apertura. Il tipo di fondale inoltre non permetteva di ancorare semplicemente piloni in mare aperto; cercando di guadagnare il più possibile per ridurre al minimo l'ampiezza della campata, risultava che meno di 1200 metri non si riuscivano ad ottenere. A questo si sommi il fatto che era necessario avere una notevole altezza dell'opera per consentire un agevole passaggio di ogni tipo di nave al di sotto, che i venti sullo stretto sono molto tesi e che la città è soggetta a terremoti. C'erano inoltre non trascurabili esigenze estetiche, e per queste Strauss si affidò all'architetto Irving Morrow, che disegnò l'estetica dei piloni e scelse il colore dando un tocco di Art Deco al ponte. Al progetto parteciparono anche l'ingegnere Charles Alton Ellis e il progettista Leon Moisseiff, che si occupò dei calcoli matematici dietro all'opera.
Nel 1924 la petizione per la costruzione del ponte arrivò nell'ufficio del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, quando si richiedeva di usare terreno militare (il Presidio e Fort Point) per la costruzione del ponte. Questi accettò di consegnare parte del terreno e supportò i piani di Strauss.

 

 

Nel 1928 nacque una società per la costruzione del ponte, cui aderirono la City and County of San Francisco, la Marin County, e le contee di Napa, Sonoma, Mendocino e Del Norte. La costruzione iniziò il 5 gennaio 1933. L'ultima delle obbligazioni fu rimborsata nel 1971 ed il bilancio finale vide la restituzione del capitale iniziale di 35 milioni più circa 39 milioni di dollari di interessi interamente recuperati grazie ai pedaggi.
Il ponte fu completato nell'aprile del 1937 e fu aperto ai pedoni il 27 maggio dello stesso anno. Il giorno seguente, a mezzogiorno, il presidente Roosevelt, da Washington diede il via ufficiale al traffico di veicoli attraverso il ponte, premendo un pulsante.
Per quanto riguarda la sicurezza delle persone che lavoravano alla costruzione, particolare ed efficace fu la rete di protezione tesa nella parte inferiore del ponte, che ridusse significativamente il numero di morti per caduta rispetto a quelli attesi per un simile progetto. 11 uomini morirono cadendo, mentre altri 19 furono salvati dalla rete. Degli 11, ben 10 morirono quando il ponte era vicino al completamento, a causa del cedimento della rete di protezione sotto la caduta di un ponteggio. I 19 che sopravvissero grazie alla protezione, divennero quindi membri di un club particolare: l'Halfway to Hell Club (Il club a metà strada per l'inferno).
Dal suo completamento il ponte è restato chiuso a causa del forte vento solo in tre occasioni: nel 1951, nel 1982 e nel 1983.
Per commemorare Joseph Strauss, una sua statua è stata posta vicino al ponte nel 1955, per ricordare a tutti quanto fu importante il suo lavoro nella costruzione del Golden Gate Bridge. L'ampiezza della parte centrale del Golden Gate è stata la più lunga tra i ponti sospesi fino al 1964, quando il Ponte di Verrazano (Verrazano Narrows Bridge) fu eretto per unire Staten Island con Brooklyn, due quartieri di New York City. Al momento della sua costruzione il Golden Gate possedeva inoltre le torri di sospensione più alte del mondo e detenne questo record fino in tempi recenti. Nel 1957, il Michigan's Mackinac Bridge superò in lunghezza tra gli ancoraggi il ponte di San Francisco, divenendo il ponte sospeso con la maggiore lunghezza totale. Attualmente il ponte sospeso più lungo del mondo si trova in Giappone ed è il Ponte di Akashi-Kaikyo.

 

 

 

 

Essendo l'unica via per uscire da San Francisco verso nord, il ponte fa parte sia della U.S. Route 101, sia della California State Route 1 ed in un giorno normale su di esso transitano circa 100 mila veicoli. Ha 6 corsie in totale ed un marciapiede per lato. La linea di separazione tra i sensi di marcia è spostata a seconda delle necessità del traffico ed è segnalata da birilli che si conficcano nel terreno. Durante le ore della mattina dei giorni infrasettimanali, il traffico maggiore entra in città, quindi 4 delle 6 corsie sono dedicate alla marcia verso sud. Al contrario, durante i pomeriggi dei giorni lavorativi il traffico maggiore va verso Sausalito, quindi il maggior numero di corsie è dedicato all'uscita da San Francisco. La linea di separazione tra i sensi di marcia è spostata a seconda delle necessità del traffico ed è segnalata da birilli che si conficcano nel terreno. Il cambio di posizione dei birilli avviene grazie ad uno speciale veicolo che possiede un basso pianale sul retro, dove stanno seduti due operatori. Il primo estre i birilli dai fori dal suo lato e li passa al secondo che li installa sulla nuova linea separatrice. Fin dagli anni ottanta ci fu una proposta per l'installazione di una barriera mobile per separare i sensi di marcia e nel marzo 2005 il Consiglio di amministrazione del ponte si è impegnato a trovare i 2 milioni di dollari necessari a completarne lo studio.
Per quanto riguarda i marciapiedi, quello utilizzabile dai pedoni è soltanto quello ad est, e dalle 5 del mattino alle 21 da aprile ad ottobre. Negli altri mesi l'orario si riduce dalle 5 alle 18.30. Apertura e chiusura sono assicurate da cancelli automatici. I ciclisti (gli Skateboards non sono ammessi) possono usare sia il marciapiede est che quello ovest, a seconda dell'orario e del periodo dell'anno. Sul marciapiede est i ciclisti devono comunque dare la precedenza ai pedoni. Il limite di velocità sul ponte fu ridotto da 55 miglia all'ora (90 Km/h) a 45 mph (70 Km/h) dal primo di ottobre del 1983.
Il colore del ponte è arancio vermiglio, chiamato anche Arancio Internazionale. Fu scelto anche su consiglio dell'architetto Irving Morrow perché è intonato coi colori naturali dei dintorni e perché rende la struttura più visibile nella nebbia.
Il Golden Gate Bridge è largamente considerato uno dei più notevoli esempi di ingegneria applicata alla costruzione di ponti, sia per il progetto strutturale che per la sua estetica. È stato inoltre dichiarato una delle moderne Meraviglie del mondo dall'Associazione degli Ingegneri Civili Americani.

 

 

Il ponte era in origine verniciato con minio rosso e vernice al piombo. A metà degli anni sessanta prese il via un programma per prevenire la corrosione che consisteva nell'asportazione della vernice originale sostituendola con una a base di emimorfite (un silicato idrato di zinco) ricoperta da vernice vinilica. Dal 1990 il rivestimento usato è acrilico. Il programma è stato completato nel 1995 ed attualmente ben 38 pittori lavorano costantemente per mantenere in buone condizioni lo strato di vernice che protegge il ponte.
Il Golden Gate Bridge è un luogo molto frequentato dai suicidi. Il conto ufficiale dei suicidi terminò nel 1995 quando ormai la cifra si avvicinava a 1000. Negli otto anni seguenti fino ad arrivare al 2003, la media era di un suicidio ogni due settimane, media che portò il computo non ufficiale ad oltre 1300. I 67 m del salto sono percorsi in 4 secondi ed il saltatore colpisce l'acqua ad una velocità pari a 120 km/h. Al 2003 solo 26 persone sono sopravvissute al salto e lo hanno fatto perché sono entrati in acqua dai piedi e comunque hanno riportato lesioni interne e numerose fratture. Nel 1979 un giovane uomo saltò dal ponte, giunto in acqua nuotò fino alla spiaggia e li camminò sulla sabbia. Ma aveva riportato la frattura di alcune vertebre. Una hot-line è presente sul ponte per i casi di tentativo di suicidio.
Molte possibili soluzioni sono state discusse per diminuire il numero di suicidi dal ponte. Una delle misure adottate è stata quella di chiudere il ponte ai pedoni la notte. L'installazione di barriere di contenimento per i suicidi è stata contrastata dagli alti costi, dalle difficoltà tecniche e dall'opposizione dell'opinione pubblica. Il 27 gennaio 2005 il Bridge District, che gestisce il ponte, ha riproposto per l'ottava volta l'installazione delle barriere anti-suicidi, citando il notevole interesse destato dal problema nella stampa e nell'opinione pubblica. L'11 marzo 2005 il Consiglio di amministrazione del ponte ha approvato l'investimento di 2 milioni di dollari in 2 anni per lo studio di fattibilità delle barriere. I favorevoli alle barriere hanno citato ad esempio l'Empire State Building e la Torre Eiffel, dove dopo l'installazione delle protezioni il numero dei suicidi è sceso a zero. Gli oppositori alle barriere argomentano che esse sono brutte, costose ed avrebbero solo l'effetto di far cambiare metodo e luogo al suicida. Un metodo adottato per scoraggiare i suicidi è stato presentare una petizione chiamata Jump for life (Salto per la vita) verso la fine del 2005 per chiedere che sul ponte diventi possibile fare il bungee jumping, in modo da cercare di rendere il ponte meno affascinante come luogo per togliersi la vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALAMO SQUARE
Alamo Square è un piccolo parco circondato da bellissime antiche case vittoriane. Le "sette sorelle" sul lato della Steiner Street lungo il parco, sono sette graziose case vittoriane costruite alla fine del 1800, tipici esempi delle famose "painted ladies" ovvero "donne dipinte' di San Francisco.
Potete riprendere le più belle fotografate con la vista di San Francisco nello sfondo come si vede in molte cartoline e nelle scene dei film più conosciuti.

 

 

 

(diario di viaggio) Sarà pure il panorama di San Francisco più famoso e più fotografato dai turisti, ma per noi Alamo Square rimane "il parchetto dietro casa", quello dove andiamo a prendere il sole nei (rari) giorni di caldo e a prendere il vento in tutti gli altri. Mi piace perchè rappresenta l'essenza di San Francisco, con le case vittoriane in primo piano e downtown sullo sfondo, i cani che corrono felici e i loro padroni un pò hippie con gli infradito anche a gennaio e accostamenti di colori a dir poco azzardati. E' anche un importante pezzo di storia della città, visto che le case vittoriane risalgono tutte al XIX secolo: ce l'hanno fatta a superare indenni il terremoto del 1906 proprio perchè costruite su una collina rocciosa che ha attutito il movimento sismico. Ho fotografato Alamo Square con la nebbia, con la pioggia, al tramonto e col sole splendente, ma una sposa non mi era ancora capitato di vederla. 

 

 

 

 

 

 

PRESIDIO

Il Presidio di San Francisco, che originariamente si chiamava El Presidio Real de San Francisco, è un parco nella estrema punta nord della penisola dove si trova la città e, con la penisola di Marin, forma lo stretto ingresso della baia denominato Golden Gate.
Originariamente il Presidio era un forte spagnolo aperto da Juan Bautista de Anza agli albori della città, nel 1776. Dopo l'annessione della California agli Stati Uniti, diventò immediatamente la sede del sesto reggimento dell'esercito degli Stati Uniti. Fu chiuso e smilitarizzato definitivamente nel 1995 e questo fa di lui la base militare statunitense che abbia operato più a lungo in assoluto. Ora l'area è diventata un parco naturale e gestita dalla Golden Gate National Recreation Area. Il parco è caratterizzato da molte foreste, colline e viste scenografiche.
Ora la base è stata quasi completamente smantellata e il bosco ripristinato quasi allo stato originario. Permangono ancora degli edifici nella base, tutti concentrati nella zona centrale: qui c'era il quartier generale e la piazza d'armi, ora c'è il Presidio Army Museum che contiene informazioni dettagliate e una ricca collezione di fotografie sulla storia militare di San Francisco. Il cimitero militare è molto famoso e ospita tra le altre la tomba del generale Irving McDowell, che ha comandato la Union Army all'epoca della guerra civile. Dal 1980 inoltre il Presidio ospita il Letterman Army Medical Center dedicato a Jonathan Letterman, medico dirigente dell'Army of the Potomac (nella guerra civile).
Uno degli obiettivi della nuova gestione del Presidio era quello di raggiungere l'autosufficienza economica entro l'anno fiscale 2013; questo è stato raggiunto già nel 2006, molto in anticipo, e spianando la strada ad un progetto di sviluppo del parco.
Sulla costa del parco, tra il Golden Gate e Marina, nacque Crissy Field, il primo campo di aviazione della città, aperto in occasione della Panama Pacific Exposition del 1915 e che per molto tempo ha rappresentato un dei principali terminal per l'arrivo della posta aerea. Nel 1990, con prossima la chiusura del Presidio, l'area fu abbandonata e dal 2000 il campo è stato smantellato e l'area ha ripreso l'aspetto paludoso e selvaggio originale.

In prossimità dell'approdo meridionale del Golden Gate Bridge, c'è uno dei pochi bastioni ancora in piedi della vecchia base del Presidio, Fort Point; costruito in mattoni rossi e ben difeso da grossi cannoni (ancora presenti) sul tetto dell'edificio, ora è un museo visitabile da cui si ha un'inquietante visione del ponte, condita dal fragore delle onde che si rifrangono
sulle rocce sottostanti. L'atmosfera drammatica ha ispirato diversi registi, che qui hanno girato le scene più drammatiche dei loro film; il nome più prestigioso è quello di Alfred Hitchcock che qui ha girato una scena del film Vertigo.

 

ON THE DOCK OF THE BAY E' la baia con il fiammeggiante Golden Gate Bridge, l'immagine più comune e famosa della città. Anche i locali lo considerano un posto speciale. Per un'esperienza da "Real Sanfranciscan", prendete il Trolley, linea Powell/Hyde, fino al capolinea. Quando scendete, vedrete il Buena Vista Cafè. Con un po' di fortuna sentirete le foche nel vicino Pier 39 e ci sarà nebbia! Ordinate un Irish coffee, il barista metterà in linea i bicchieri e, velocemente, vi verserà il caffè. Poi, camminando lentamente, verserà il whiskey, aggiungerà infine la crema e farà scivolare il bicchiere sul bancone, fino a voi: la calda atmosfera e l'ottimo drink, vi faranno sentire riscaldati e benissimo, in una nebbiosa notte di San Francisco!
Maggiori informazioni e prenotazioni:

 http://www.blazingsaddlessanfrancisco.com

(Sittin' on) the Dock of the Bay

è un brano soul scritto e cantato per la Volt Records dal cantante Otis Redding, pubblicato postumo nel 1968.

Redding scrisse i primi versi della canzone con il titolo abbreviato di "Dock of the Bay", all'interno di una barca, ormeggiata a Sausalito in California, nei primi giorni del giugno 1967. Mentre viaggiava per promuovere il suo LP King & Queen (una collaborazione con la cantante Carla Thomas), continuò a scrivere i rimanenti versi del brano dove capitava.

Nel dicembre dello stesso anno si unì al produttore e chitarrista Steve Cropper in uno studio di registrazione a Memphis in Tennessee. Insieme, completarono la musica e i testi di "(Sittin' on) the Dock of the Bay". In quei giorni venne fuori l'ultimo lavoro di Otis Redding, inclusa "Dock of the Bay," che è stata registrata fra il 6 e il 7 dicembre. Il risultato fu un canzone molto differente dallo stile dalle altre canzoni di Redding.

Redding continuò il suo tour durante le sessioni di registrazione, fino al 10 dicembre, quando l'aereo su cui viaggiava precipitò nei pressi del Lago Monona, fuori Madison nel Wisconsin. Redding e sei suoi collaboratori morirono.

"(Sittin' on) the Dock of the Bay" venne pubblicata nel gennaio 1968 subito dopo la morte di Redding. Le stazioni radio R&B aggiunsero immediatamente la canzone alle proprie playlist, già riempite dei vecchi successi di Redding. La canzone raggiunse la posizione dei brani R&B numero 1 immediatamente. Già nell'estate dello stesso anno, "Dock of the Bay" raggiunse anche la vetta della classifica "pop". L'album, che aveva lo stesso titolo della canzone, divenne il suo più longevo successo, arrivando alla posizione numero 4 dei dischi più venduti. "Dock of the Bay" divenne celebre in tutto il mondo, e di conseguenza il maggior successo del cantante. Alla fine dell'anno il brano vinse due Grammy Awards: miglior canzone R&B e miglior performance maschile R&B.

La canzone, anche perché pubblicata postuma, divenne immensamente popolare in tutto il mondo. A contribuire alla sua notorietà nel corso degli anni successivi, ci pensarono alcuni film che la inclusero nella propria colonna sonora. Uno dei più celebri è sicuramente Top Gun del 1986. Inoltre Dock of the Bay ha avuto svariate cover, da parte di artisti R&B come Percy Sledge o Sam & Dave, oltre che da cantanti di altri generi, inclusi The Foundations, Willie Nelson, Kenny Rankin, Dennis Brown, Elisa, Michael Bolton, Emma con Craig David, Pearl Jam, The Format, Sammy Hagar Justin Nozuka, Sara Bareilles e Franco Battiato nel suo ultimo CD Fleurs 2. Nel 1999, BMI ha nominato la canzone come la sesta più "cantata" del secolo, con circa sei milioni di performance. La rivista Rolling Stone ha messo l'album di Redding The Dock of the Bay alla posizione 161 della sua personale classifica dei più grandi album della storia. La canzone "(Sittin' On) the Dock of the Bay" invece è alla posizione numero 26 nella classifica delle più belle canzoni della storia, sempre secondo Rolling Stone.  Nel 2013 è Chiara a cantarla per la pubblicità della TIM.

fonte: Wikipedia

Quella baia che ispirò Otis Redding

E’ il 7 dicembre 1967 quando alle prime ore del mattino, Otis Redding conclude le registrazioni del suo nuovo album. Conosciuto come il Re del Soul, Redding aveva in realtà scritto quell’ultimo brano qualche mese prima, al termine del celebre festival Monterey Pop Festival. Il cantautore viveva in una houseboat a San Francisco, nelle vicinanze del Golden gate, e si fermava spesso ad ammirare la splendida baia della città californiana. Una mattina, incantato da quella visione marina, scrisse di getto “(Sittin’ On) The dock of the bay”, destinato a diventare il suo più grande successo. Così telefonò subito all’amico e manager Phil Walden, dicendogli di avere finalmente tra le mani il pezzo da un milione di copie. Redding registrò quel brano assieme negli studi della Stax Records di Memphis, non interrompendo il tour per le sessioni. Tre giorni dopo, nel pomeriggio del 10 dicembre, avvenne la tragedia: il piccolo aereo privato sul quale volava in direzione di Madison assieme ai suoi musicisti precipitò nelle acque gelide del lago Monona. Otis Redding aveva 26 anni e neanche un mese dopo “(Sittin’ On) The dock of the bay”, uscito postumo, era già in vetta alla classifica dei singoli negli States. A caro prezzo, il brano ebbe quel successo che Otis sapeva avrebbe conquistato.

 

CRISSY FIELD
Se invece avete voglia di fare una bella passeggiata, potete tornare sul litorale e dirigervi verso il ponte sulla Golden Gate Promenade (6.4 Km), attraversando Crissy Field. Questa zona, che fu una pista di atteraggio dell'aereonautica militare è stata recentemente repristinata alla sua natura originale, e comprende sentieri, piste ciclabili, una spiaggia, dune di sabbia e aeree da picnic. E' ideale per chi ama camminare, correre o andare in bicicletta. Sul percorso si può sostare al Marine Sanctuary Visitor Center per osservare la ricca varietà della vita marina locale. Più avanti, fra Crissy Field e Torpedo Wharf c'è il Warming Hut, un posto di ristoro e di informazioni turistiche. Alla fine della passeggiata, sotto l''imponente opera di ingegneria del Golden Gate Bridge, sorge Fort Point, un fortino militate che era stato costruito fra il 1853 e il 1861 per la protezione della Baia.

 

 

 

 

 

MARINA

Il pittoresco e benestante quartiere di Marina è delimitato ad est dalla Van Ness Avenue, a ovest dalla Lyon Street e dal Presidio e a sud dalla Lombard Street, che lo separa da Cow Hollow.
Il quartiere è uno dei più recenti della città: sito su terreno paludoso, è stato bonificato con sabbia e materiale di riporto dragato dalla baia, di fatto estendendo la costa naturale; per proteggerlo dall'erosione è stata costruita un'ampia diga di massi che delimita anche un'area portuale dove hanno sede i due più prestigiosi Yacht Club cittadini, il St. Francis e il Golden Gate. Entrambi hanno partecipato alla missione di Coppa America nel 2000 (rispettivamente con i Sindacati di America One e America True), con risultati buoni (il primo ha perso contro Prada la finale degli sfidanti, il secondo è comunque arrivato quarto su quinto alle semifinali). Nell'edizione del 2003, il St. Francis Yacht Club ha partecipato con il Sindacato Oracle Racing, con risultati identici a quelli dell'anno precedente (ha perso la finale degli sfidanti contro Alinghi, che poi avrebbe vinto l'America's Cup contro i neozelandesi. Nella prossima edizione del 2007 questa sfida è stata rinnovata).
Lievemente ad est del quartiere, c'è il parco di Marina Green, ampio e tranquillo è frequentato specialmente da gente che pratica lo jogging. La Golden Gate Promenade corre parallela al Marina Boulevard e continua un paio di miglia oltre, costeggiando il mare e la sua spiaggia sabbiosa fino quasi a Fort Point presso il Golden Gate Bridge. Quest'area è stata oggetto di un notevole sforzo per ricreare il terreno paludoso che un tempo ospitava il campo d'aviazione denominato Crissy Field.
La bonifica del terreno era motivata dalla necessità di creare una base per la Panama Pacific Exposition, esposizione universale che doveva celebrare l'apertura del canale di Panama, tenutasi a San Francisco per omaggiare anche la rinascita della città dopo le devastazioni del 1906. I lavori di bonifica iniziarono nel 1912, dove due draghe in 150 giorni riempirono con 100 mila metri cubi di sabbia e fango le paludi. Venne quindi costruita una moltitudine di padiglioni che dovevano ospitare la fiera; fu ricreata una specie di città in stile greco e turco. L'esposizione universale fu un successo e durò quasi un anno. Alla fine l'intera area fu venduta alla Marina Development Corporation che la demolì progressivamente per creare un bel quartiere residenziale per benestanti, di fatto estendendo il reticolo delle strade cittadine oltre Fort Mason e Cow Hollow.
L'unico edificio a sopravvivere della vecchia fiera fu il Palace of Fine Art; costituito da una specie di tempietto in stile neoclassico (edificio conosciuto come Rotonda), circondato da un laghetto e con una ampia cupola, era una delle otto strutture identiche che erano state edificate in quell'area in occasione della fiera. Questa sorta di rovine neoclassiche sono sempre piaciute agli abitanti che da sempre la usano come sfondo per scattare le fotografie di matrimoni.
Subito dietro, le false rovine continuano con un colonnato, che nasconde un capannone nel quale si trova l'Exploratorium: si tratta di un museo scientifico tra i più apprezzati della California, nei quali è possibile sperimentare direttamente in prima persona i principi della fisica, «giocando» con le attrazioni proposte.
Costruita su terreno di riporto molto instabile, l'area è soggetta al fenomeno della liquefazione; una tragica conferma si ebbe nel 1989, quando durante il terremoto di Loma Prieta tutte le case crollarono accartocciandosi l'una sull'altra, in una sorta di effetto domino. Di fatto Marina fu il quartiere che subì più danni di tutti e fu ricostruito quasi in toto, rendendolo a tutt'oggi la parte più nuova della città.
Fort Mason, cui si accede direttamente dal frontemare di Marina, è una vecchia base militare. Dismessa dall'esercito nel 1996, ora è gestita dalla Golden Gate National Recreation Area, al pari del Presidio e dell'isola di Alcatraz. All'interno sono presenti diversi capannoni, che ospitano un ostello per la gioventù, il famoso Magic Theatre, il Museo Italo-Americano e l'ex Mexican Museum, ora per gran parte trasferito a SOMA.
 

 

 

 

UNION STREET
Union Street è una graziosa strada ai piedi dell'elegante quartiere residenziale di Pacific Heights. Al piano terra delle case vittoriane che la fiancheggiano vi sono boutiques, caffè, ristoranti e bar alla moda. Alla sera Union Street è il posto di incontro dei giovani "single" del posto.

I negozi cult e lo Shopping trendy a San Francisco

di Annalisa Costantino

Famosa per essere stata la patria del movimento hippy, San Francisco è la meta ideale per le fashion victim che amano il gusto retrò e sognante del vintage senza rinunciare ad un tocco di moderno american style.

Se l'idea è quella di comprare capi in classico stile figli dei fiori, allora il posto giusto è Villains (1672 Haight Street, www.villainssf.com) situato sulla storica Haight Street, considerato uno dei negozi leader per la moda street style, giovane e insolita. Inutile dire che l'articolo più venduto e nel quale sono specializzati è il jeans vintage, in tutte le forme e i colori. Prezzi da 50 euro

Un'idea in più in fatto di acquisti a tema? Considerato la mecca fashion dalle amanti del genere "flower child" anni '60, Wasteland (1660 Haight Street, www.thewasteland.com) è offre una vasta scelta tra modelli usati, vintage e nuovi in tema di moda hippy, dai gonnellini a fiori, alle camicie ricamate. I prezzi variano dai 5 € per una camicia usata ai 150 € per vestiti e jeans nuovi.

 

 

Da non mancare è l'appuntamento con Union Street, definita il "Distretto della moda", lunga ben otto isolati, da vivere up and down.

Il negozio più curioso è sicuramente il Blues Jean Bar (1827 Union Street, www.thebluesjeanbar.com) ricavato all'interno di un antico locale del XIX° secolo, dove, anziché ordinare un caffè al bancone, si può visionare il "menu" dei jeans e richiedere il modello che meglio si adatta ad ognuno. Prezzi da: 70 euro

Un tour all'insegna dello shopping a San Francisco non può escludere My Roomate's Closet (3044 Fillmore Street angolo Union Street), boutique-outlet dove trovare abiti, accessori, gioielli e scarpe disegnati dai migliori stilisti americani a prezzi di outlet. Costo: da 30 euro

Ci sono migliaia di motivi per visitare San Francisco: per la sua reputazione di città ribelle e anticonformista, per il gusto raffinato e l'atmosfera vittoriana, per la cultura e lo shopping più cool. Sarà per la vitalità che si sprigiona ad ogni scorcio o per l'aria frizzante che si respira, ma di San Francisco ci si innamora. A prima vista.

Fondata nel 1776 dagli spagnoli, la Misión de Nuestro Padre San Francisco de Asís è una della più importanti capitali culturali degli Stati Uniti.

Vi si trovano infatti musei, da non perdere è il de Young Museum, raccolta di manufatti dell'epoca western, ma non solo (www.deyoungmuseum.org, Golden Gate Park), gallerie d'arte, teatri, sale per concerti, palazzi vittoriani. In una visita completa della città non può mancare un tour del porto, dal quale si può dare un'occhiata all'isola di Alcatraz, del quartiere Castro (epicentro del movimento gay degli anni '70) dove si può ammirare il Castro Theatre, splendido esempio di architettura spagnola, della zona definita Marina, ricca di negozi, boutique, locali notturni e ancora l'area di Fisherman's Wharf, la tappa dove trovare botteghe di artigianato e ristorantini tipici.

Informazioni: Ufficio per il turismo di San Francisco 900 Market Square San Francisco, CA 94102 - 2804 Tel. 001 415 391 2000 e-mail: tourismsales@sfcvb.org

 

 

 

LOMBARD STREET
A nord ovest del quartiere italiano si trova Russian Hill (la collina russa), un elegante quartiere residenziale. Il nome deriva dalla scoperta di un piccolo cimiteri dove, prima degli anni della corsa all'oro, furono, sepolti alcuni marinai russi. Il punto più famoso è Lombard Street, chiamata la strada più tortuosa del mondo.
Fino al 1922, questo tratto era una delle strade più ripide della città con una pendenza del 27%. Per facilitarne la percorribilità vennero costruiti gli otto tornanti che, assieme alle aiuole di ortensie, hanno dato alla Lombard Street quel caratterisco ed inconfondibile aspetto che l'ha resa famosa.

 

 

 

HAIGHT ASHBURY STREET

Chiamato così perché il suo cuore si trova alle intersezione di Haight Street e Ashbury Street, comunemente noto come The Haight o in tempi più recenti The Upper Haight, il quartiere ha avuto un ruolo molto importante negli anni '60 e ha ospitato i natali del movimento hippy, derivato dalla Beat generation che risiedeva a North Beach pochi anni prima dell'estate dell'amore del 1967.
Le strade prendono il nome da Henry Huntly Haight, Governatore della California nel 1870 e da uno dei supervisori della città in quegli anni, Mr. Ashbury. La Haight Street Cable Railroad nel 1883 contribuì non poco allo sviluppo del quartiere, che prima ospitava solo isolate fattorie e molti acri di dune sabbiose. La linea del Cable Car collegava la parte ovest del Golden Gate Park con la centrale Market Street e il resto di Downtown. Tra il 1890 e il 1910, il quartiere diventò sede residenziale della media borghesia e rimase illeso dopo il disastroso incendio scatenato dal terremoto del 1906.
Il quartiere, come la maggior parte della città, fu colpito duramente dalla grande depressione del 1929. I residenti con abbastanza soldi, si trasferirono altrove contribuendo al declino della zona. Durante la seconda guerra mondiale, la mancanza di alloggi spinse a dividere in appartamenti le abbondanti case vittoriane che vi si trovavano e che erano inizialmente pensate per una singola famiglia; aumentò così la densità degli abitanti, tutti lavoratori presso le locali installazioni militari. Negli anni '50 il quartiere era in totale declino: molti edifici erano stati lasciati vuoti dopo la guerra ed erano diventati fatiscenti; le elaborate case vittoriane in legno del diciannovesimo secolo, divennero il paradiso degli hippy durante gli anni '60, a causa della disponibilità di stanze a buon prezzo. La sottocultura bohemian che ne derivò mise radici nella zona e ce n'è ancora traccia a tutt'oggi. San Francisco e Haight-Ashbury guadagnarono la reputazione del centro della cultura illegale della droga, degli spinelli, del rock and roll; specialmente il consumo di marijuana, LSD e crack diventarono comuni nel quartiere.

Forse per questo motivo, molti volti noti del panorama rock degli anni '60 si stabilirono e si esibirono nella zona, come Jefferson Airplane e Janis Joplin. Lo stampo del quartiere fu per sempre alterato durante l'estate dell'amore del 1967, per la costernazione di molti dei residenti, con l'invasione del movimento Hippy e con tutto ciò che ne derivava. A metà degli anni '70, il 30% del quartiere era inagibile e molte delle proprietà rimasero vuote per un decennio. Da allora le cose sono molto cambiate, anche se permangono ancora una serie di librerie radicali, caffè dall'atmosfera rilassata e negozi di dischi di seconda mano che fanno un po' respirare l'atmosfera di quegli anni.
Il quartiere ospita il Buena Vista Park, una foresta montagnosa di pini di Monterey e sequoie della California e la Holos Gallery, che ospita una grande collezione di ologrammi e una camera oscura.

Ma la zona è ottima soprattutto per fare acquisti a buon prezzo, specialmente lungo i negozi che costeggiano il Panhandle, un parco lungo quanto il quartiere che è una protuberanza del ben più grande Golden Gate Park con cui Haight Ashbury confina. Il nome deriva dal fatto che, essendo lungo e stretto e contiguo con il più grande Golden Gate Park, visto dall'alto assomiglia ad un manico di una pentola. Fino a poco tempo fa aveva una pessima reputazione, come maggiore luogo di spaccio di stupefacenti della città; di notte era inaffrontabile, ma recentemente la situazione è migliorata, specie per l'installazione dell'illuminazione notturna. La zona a nord del Panhandle, circondata da Divisadero, Fell, Turk e Masonic Street, è chiamata North Panhandle, ed è parte del Western Addition. L'area ha subito profonde modificazioni, come il parco stesso, nei precedenti due decenni.
Il parco è risale al 1870, quando William Hammond Hall pianificò la sua costruzione nell'ambito dei piani di estensione verso ovest della città. Fu una sorta di giardino sperimentale, per trovare la migliore vegetazione in modo da sostituire le preesistenti dune sabbiose e che doveva servire da area di sperimentazione per la realizzazione del Golden Gate Park. Dopo molti tentativi ed errori, Hall trovò una soluzione adeguata: un primo strato di orzo, un secondo impiantato mesi dopo di erba e lupino e sul superiore sono stati impiantati pini e cipressi di Monterey ed eucalipti. Eliminate le dune furono piantate più di cento varietà di alberi, che al momento rappresentano tra i più antichi di tutta la contea di San Francisco.

 La strada, da Masonic a Stanyon, è fiancheggiata da caffe, ristoranti a buon mercato, librerie e negozi di articoli musicali, vecchi dischi, vestiti usati e bigiotteria degli anni '30. Praticamente, per certa gente come il titolare di questo sito, una manna!

 

 

IL MOVIMENTO HIPPY

« Quando la luna entrerà nella settima casa e Giove si allineerà con Marte, sarà la pace a guidare i pianeti e sarà l'amore a dirigere le stelle. E allora sorgerà l'Era dell'Acquario. » (Hair)

La cultura Hippy (scritto anche Hippie) era in origine un movimento giovanile che ha avuto inizio negli Stati Uniti nel corso degli anni sessanta e si è diffuso in tutto il mondo. La parola Hippy deriva dal temine hipster, ed era stato inizialmente utilizzato per descrivere i beatnik che si erano trasferiti nel distretto di Haight-Ashbury di San Francisco. Queste persone avevano ereditato i valori controculturali della Beat generation, e avevano creato proprie comunità che ascoltavano rock psichedelico e abbracciavano la rivoluzione sessuale e l'uso di stupefacenti come gli allucinogeni LSD e la cannabis, al fine di esplorare stati della coscienza alternativi.

Nel 1967 lo Human Be-In, un raduno giovanile tenutosi a San Francisco, rese popolare la cultura hippie, preparando il terreno per la leggendaria Summer of Love, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, e il Festival di Woodstock nel 1969, sulla costa est. La rivoluzione si espanse a macchia d'olio per tutto il globo, facendo creare in quasi ogni nazione una propria versione del movimento controculturale; in Messico, gli jipitecas dettero origine a La Onda Chicana e si riunirono a "Avàndaro", mentre in Nuova Zelanda, nomadi housetruckers praticarono stili di vita alternativi e promossero il culto dell'energia sostenibile di Nambassa. Nel Regno Unito, gruppi nomadi uniti nelle "carovane di pace" facevano pellegrinaggi estivi ai festival di musica libera a Stonehenge.

La moda e i valori hippy hanno avuto un notevole impatto sulla cultura, influenzando musica popolare, la televisione, il cinema, la letteratura, e l'arte. Dal 1960 molti aspetti della cultura hippy sono diventati di comune dominio. La diversità culturale e religiosa abbracciata dagli hippy ha guadagnato un'ampia accoglienza, e la filosofia orientale e l'elemento spirituale hanno raggiunto un vasto pubblico. L'eredità hippy può essere osservata nella cultura contemporanea in una miriade di forme - dalla salute alimentare, ai festival di musica, ai costumi sessuali contemporanei - ed ha influenzato anche la rivoluzione del cyberspazio.

Un hippy è un membro del gruppo di cultura alternativa che si manifestò nei primi anni sessanta. Dal 1965 divenne un ben individuato gruppo sociale e il movimento si diffuse in altri paesi, prima di declinare nella seconda metà degli anni Settanta. Gli Hippy, insieme alla New Left (Nuova Sinistra) e alla American Civil Rights Movement (Movimento Americano per i diritti civili), sono considerati i tre gruppi di dissenso della cultura alternativa degli anni sessanta.

Originariamente il movimento hippy era composto per la maggior parte da adolescenti e giovani adulti bianchi, di età compresa tra i 15 e i 25 anni, che avevano ereditato una tradizione di dissenso dai primi Bohémien e dai beatniks. Gli Hippy respingevano con forza le istituzioni, criticavano i valori della classe media, erano contrari alle armi nucleari e alla Guerra del Vietnam, abbracciavano aspetti della filosofia orientale, promuovevano la libertà sessuale, erano spesso vegetariani ed ambientalisti, promuovevano l'uso di droghe psichedeliche per espandere la propria coscienza, e creavano comunità intenzionali e comuni. Essi utilizzavano arti alternative, il teatro di strada, la musica popolare, e le sonorità psichedeliche come parte del loro stile di vita e come modo di esprimere i propri sentimenti, le loro proteste e la loro visione del mondo e della vita. Gli Hippy si opponevano all'ortodossia politica e sociale, scegliendo una mite e non dottrinaria ideologia che favoriva la pace, l'amore, la fratellanza e la libertà personale, forse incarnata al meglio dai Beatles nella famosissima canzone All You Need Is Love. Essi percepivano la cultura dominante come corrotta, un'entità monolitica che esercitava un indebito potere sulle loro vite, e chiamavano questa cultura "L'Istituzione", "Grande Fratello", o "L'Uomo". Rilevando che essi erano "in cerca di significato e di valore ", studiosi come Timothy Miller descrivono gli hippy come un nuovo movimento religioso.

Dopo il 1965, la etica hippy ha influenzato i Beatles e gli altri gruppi musicali nel Regno Unito e in Europa, e questi a loro volta influenzarono i loro omologhi americani. Attorno al 1968, gli hippy erano diventati una significativa minoranza, che rappresentava poco meno dello 0,2 % della popolazione degli Stati Uniti. La cultura hippy si è diffusa in tutto il mondo attraverso una fusione di musica rock, soprattutto nella variante psichedelica, folk e blues; essa trova espressione anche nella letteratura, nelle arti drammatiche, nella moda, e nelle arti visive, compresi i film, i manifesti pubblicitari che annunciano i concerti rock, e le copertine degli album. Alla fine, il movimento hippy si espanse ben al di là degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'Europa, manifestandosi anche in Australia, Canada, Nuova Zelanda, Giappone, Messico, Brasile e in molti altri paesi.
Il significato della parola Hippy

Lo scrittore Jesse Sheidlower, il principale editore americano della Oxford English Dictionary, afferma che i termini "hipster" e "hippy" derivano dalla parola "hip", le cui origini sono sconosciute. Il termine "hipster" è stato coniato da Harry Gibsonnel 1940, ed è stato spesso utilizzato nel 1940 e 1950 per descrivere gli esecutori di musica jazz. Anche "hippy" è un gergo usato nel 1940, e uno dei primi usi registrati della parola "hippy" è rintracciabile in un programma radiofonico il 13 novembre 1945, in cui Stan Kenton ha chiamato Harry Gibson, "Hippie". Tuttavia, pare che Kenton quando usò la parola voleva fare un gioco di parole col soprannome di Gibson "Harry l'Hipster". Tornando indietro alla Harlem della fine degli anni '40, Malcom X ricordava nella sua autobiografia del 1964 come il termine "hippie" venisse a quell'epoca utilizzato dagli afroamericani come un termine per descrivere un determinato tipo di uomo bianco, che "agiva più da nero degli stessi neri." 

La storia

La fondazione del movimento hippy trova il suo più lontano precedente storico nella controcultura degli antichi greci, esemplificati da personaggi come Diogene di Sinope e i Cinici. Gli hippy sono stati influenzati dal pensiero di Gesù Cristo, Hillel il Vecchio, il Buddha, Francesco d'Assisi, Henry David Thoreau, e Gandhi. Dal 1896 al 1908, la controcultura giovanile dei Der Wandervogel divenne popolare in Germania, attirando migliaia di giovani tedeschi che respingevano l'urbanizzazione e che sognavano un ritorno alla natura. Queste convinzioni vennero introdotte negli Stati Uniti dai tedeschi che erano andati a stabilirsi in vari suoi luoghi. I giovani americani adottarono le credenze e le pratiche dei nuovi immigrati. Il compositore Eden Ahbez scrisse una canzone intitolata Natura Boy, ispirata da Robert Bootzin (Gypsy Boots), che contribuì a diffondere negli Stati Uniti lo yoga, gli alimenti biologici e salutari. La Beat Generation di fine anni 50 influenzò lo sviluppo della controcultura degli anni 60, mentre il termine "beatnik" dava spazio a quello "hippy". Personaggi del Beat come Allen Ginsberg diventarono un punto fermo degli hippy e dei movimenti contro la guerra. Le preferenze stilistiche dei beatnicks, colori sobri, lenti scure e barbette a punta, furono sostituite da vestiti coloratissimi e con fantasie psichedeliche, dai capelli lunghi, da petti nudi, bandane e pantaloni blu a zampa di elefante.
Nei primi anni '60 lo scrittore Ken Kesey e il suo gruppo dei Merry Pranksters vivevano comunitariamente in California. Tra i loro membri c'erano, oltre all'eroe della Beat Generation Neal Cassady, Ken Babbs, Mountain Girl, Wavy Gravy, Paul Krassner, Stewart Brand, Del Close, Paul Foster, George Walker, Sandy Lehmann-Haupt, e altri. Le loro prime avventure sono state documentate nel libro di Tom Wolfe - The Electric Kool Aid Acid Test. Con Cassady alla guida di uno scuolabus di nome Furthur, i Merry Pranksters girarono per gli Stati Uniti per festeggiare la pubblicazione del romanzo di Kesey Sometimes a Great Notion e visitare l'Esposizione Universale di New York del 1964. I Pranksters consumavano notoriamente marijuana, anfetamine e soprattutto LSD, e nel corso del loro viaggio introdussero molte persone a quest'ultima sostanza. Essi filmarono e registrarono il loro viaggio in scuolabus, creando un'esperienza multimediale immersiva, che sarebbe poi stata presentata al pubblico in forma di festival e concerti. Nel libro Rivoluzione psichedelica Mario Iannaccone sostiene che Ken Kesey stesse coscientemente utilizzando, su più livelli, il modello del Viaggio, tanto importante nella cultura americana, rendendo evidente la sua metafora interiore: il Bus dei Pranksters era infatti guidato dal protagonista di On the Road, ovvero "Sulla Strada", "In Viaggio" di Jack Kerouac. Il viaggio o Trip, dei Pranksters, era contemporaneamente esteriore ed interiore e il suo mezzo era l'LSD. Il film dove testimoniare questo spostamento di corpi e di coscienze e diventare, per gli spettatori, uno strumento di meditazione.

Durante questo periodo, Cambridge (Massachusetts), il Greenwich Village a New York e Berkeley in California erano i centri del circuito americano della musica folk. Due coffe houses di Berkeley, la Cabale Creamery e la Jabberwock, ospitavano concerti di artisti di musica folk in uno scenario beat. Nell'aprile del 1963 Chandler A. Laughlin III, co-fondatore della Cabale Creamery, istituì una specie di rito tribale religioso, con circa cinquanta persone che partecipavano ad una tradizionale cerimonia a base di peyote in un contesto rurale, che durava tutta una notte. Questa cerimonia combinava l'esperienza psichedelica con i tradizionali valori spirituali dei nativi americani; queste persone si posero come obbiettivo di lavorare su un unico genere di espressione musicale al Red Dog Saloon, nell'isolata vecchia città mineraria di Virginia City, Nevada.

Nell'estate del 1965, Laughlin reclutò gran parte del talento originaria che portò ad un amalgama unico tra musica folk tradizionale e la nascente scena di rock psichedelico. Insieme al suo gruppo creò ciò che divenne famoso come "The Red Dog Experience", con la presentazione di gruppi musicali sconosciuti - Big Brother and the Holding Company, Jefferson Airplane, Quicksilver Messenger Service, The Charlatans, Grateful Dead, e altri - che suonarono nell'intimo e completamente nuovo ambiente del Red Dog Saloon. Non vi era una netta separazione tra musicisti e pubblico in queste performance, durante le quali la musica, la sperimentazione psichedelica, un senso unico dello stile personale e i primi rozzi esperimenti di spettacoli luminosi messi su da Bill Ham si combinavano per creare un nuovo senso di comunità. Laughlin e George Hunter dei Charlatans erano veri proto-hippie, con i loro lunghi capelli, gli stivali e gli stravaganti vestiti che si ispiravano chiaramente a quelli dei primi americani e dei nativi. Il fabbricante di LSD Owsley Stanley viveva a Berkeley nel 1965 e fornì gran parte della sostanza che divenne parte seminale della Red Dog Experience, della prima evoluzione del rock psichedelico e della nascente cultura hippie. Al Red Dog Saloon, i Charlatans furono la prima rock band psichedelica che suonò dal vivo (sebbene inintenzionalmente) sotto l'effetto dell'LSD.

Una volta tornati a San Francisco, partecipanti alle performance del Red Dog come Luria Castell, Eller Harman e Alton Kelley crearono un collettivo chiamato "The Family Dog". Modellandolo sulle esperienze del Red Dog, il nuovo gruppo organizzò il 16 ottobre 1965 "A Tribute to Dr. Strange" alla Longshoreman's Hall. Con un pubblico di circa 500 persone, esponenti degli hippie originali della zona, questo fu il primo evento di rock psichedelico, ballo in costume e show luminoso di San Francisco, con la partecipazione di Jefferson Airplanes, The Great Society e The Marbles. Altri due eventi ebbero luogo prima della fine di quell'anno, uno alla California Hall e la'ltro al Matrix. Dopo i primi tre eventi organizzati dai Family Dog, alla Longshoreman's Hall ebbe luogo un'occasione psichedelica molto più grande. Intitolata "The Trips Festival", ebbe luogo dal 21 al 23 gennaio del 1966 e fu organizzato da Stewart Brand, Ken Kesey, Owsley Stanley e altri. Diecimila persone parteciparono a questo evento a posti esauriti, con mille altre che ogni sera non riuscivano ad entrare. Sabato 22 gennio, salirono sul palco i Grateful Dead, Big Brother and the Holding Company, e seimila persone giunsero a bere punch corretti con l'LSD e ad essere testimoni di uno dei primi integrali show luminosi dell'era.

Nel febbraio del 1966, la Family Dog divenne, sotto l'organizzazione di Chet Helms, Family Dog Productions, e promosse happening alla Avalon Ballroom e al Fillmore Auditorium, inizialmente in cooperazione con Bill Graham. Questi locali permettevano ai partecipanti di prendere parte interamente all'esperienza musicale psichedelica. Bill Ham, che era stato tra i pionieri degli spettacoli di luce del Red Dog, perfezionò la sua arte di proiezione di luce liquida, con la combinazione di luci e proiezione di film, ed il suo nome divenne sinonimo delle serate di ballo di San Francisco. L'attenzione allo stile ed ai costumi, già presente al Red Dog Saloon, si sviluppò ulteriormente quando gli hippies acquistarono il magazzino di costumi del teatro Fox di San Francisco, che aveva chiuso i battenti, e si rivelò nella libertà con cui ci si acconciava per partecipare agli eventi musicali nelle sale preferite. Scrisse il giornalista musicale del San Francisco Chronicle Ralph J. Gleason: "Ballavano tutta la notte, in maniera orgiastica, spontanea, completamente libera".

Alcuni dei primi hippy di San Francisco erano ex studenti del San Francisco State College che rimasero incuriositi dalla nascente scena musicale psichedelica hippy. Essi si unirono alle band amate, iniziarono una vita comunitaria negli ampi e poco costosi appartamenti vittoriani di Haight-Ashbury. I giovani americani in tutto il paese cominciarono a muoversi verso San Francisco, ed entro il giugno 1966, circa 15.000 hippy si erano già stabiliti ad Haight. Anche i Charlatans, gli Jefferson Airplanes, i Big Brother and the Holding Company, i Grateful Dead in questo periodo si stabilirono tutti nella zona di Haight-Ashbury. Le attività ruotavano attorno ai Diggers, un gruppo teatrale che combinava teatro spontaneo di strada, azioni anarcoidi e improvvisazioni artistiche per raggiungere l'obiettivo di creare una "città libera". Verso la fine del 1966 i Diggers aprirono locali in cui, oltre a organizzare concerti musicali gratuiti e lavori di arte politica, regalavano le loro cose, cibo, droga, e denaro.

Il 6 ottobre 1966, lo stato della California dichiarò l'LSD sostanza controllata, ciò che ha di fatto rese la droga illegale. In risposta alla criminalizzazione della sostanza, gli hippie di San Francisco organizzarono un raduno hippy sulla striscia del Golden Gate Park, chiamato Love Pageant Rally, che attirò circa 700-800 persone. Come spiegato da Allan Cohen, co-fondatore del San Francisco Oracle, lo scopo della manifestazione era duplice - attirare l'attenzione sul fatto che l'LSD era stato appena resa illegale, e dimostrare che le persone che utilizzavano LSD non erano criminali, né malati mentali. Suonarono i Grateful Dead, ed alcuni sostengono che nell'occasione si consumò LSD. Secondo Cohen, quelli che assunsero LSD "non erano colpevoli di uso di sostanze illegali... Noi stavamo celebrando la conoscenza trascendentale, la bellezza dell'universo, la bellezza dell'essere".
La Summer of Love
Un esempio di t-shirt tie dyed (o batik). Il batik verso la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 era considerato parte del movimento psichedelico.Il 14 gennaio 1967 l'enorme raduno all'aperto di San Francisco rese popolare la cultura hippy in tutti gli Stati Uniti, richiamando 20.000 persone al Golden Gate Park. Il 26 marzo, Lou Reed, Edie Sedgwick e 10.000 hippie si raccolsero a Manhattan per il Central Park Be-In on Easter Sunday. Il Monterey Pop Festival dal 16 giugno al 18 giugno diffuse la musica rock della controcultura ad un vasto pubblico e segnò l'inizio della "Estate d'amore". La versione di Scott McKenzie della canzone di John Phillips San Francisco, divenne un enorme successo negli Stati Uniti e in Europa. Il testo, If you're going to San Francisco, be sure to wear some flowers in your hair cioè "Se stai andando a San Francisco, assicurati di indossare dei fiori nei tuoi capelli", convinse migliaia di giovani di tutto il mondo a recarsi a San Francisco, a volte portando fiori tra i capelli e distribuendoli ai passanti, guadagnandosi il nome di "Flower Children". Gruppi come i Grateful Dead, la Big Brother and the Holding Company con Janis Joplin e i Jefferson Airplane continuarono a vivere ad Haight, ma entro la fine dell'estate, la incessante copertura mediatica portò i Diggers a dichiarare la "morte" degli hippy con una cerimonia-spettacolo. Secondo il poeta epigono Stormi Chambless, gli hippie seppellirono l'effigie di un hippie nel Golden Gate Park a dimostrazione della fine del suo regno.

Per quanto riguarda questo periodo della storia, il 7 luglio 1967 la rivista TIME si presentò con una copertina intitolata "Gli Hippy: La filosofia di una subcultura". L'articolo descriveva le linee guida del codice hippy: "Fai le tue cose, ovunque devi farle e ogni volta che vuoi. Ritirati. Lascia la società esattamente come l'hai conosciuta. Lascia tutto. Fai sballare qualsiasi persona normale con cui vieni in contatto. Fagli scoprire, se non la droga, almeno la bellezza, l'amore, l'onestà, il divertimento". Si stima che circa 100.000 persone si siano recate a San Francisco nell'estate del 1967. I mezzi di informazione li seguirono, rivolgendo i riflettori sul distretto di Haight-Ashbury e rendendo popolare i costumi hippie. Con questa maggiore attenzione, gli hippy trovarono sostegno per i loro ideali di amore e di pace, ma furono anche criticati per le loro lotta contro il lavoro e pro-droga, e per la loro etica permissiva. Timori riguardo alla cultura hippy, in particolare per quanto riguarda l'abuso di droga e l'assenza di moralità, alimentarono le ansie morali della fine del decennio.
La Rivoluzione del 1968
Joe Cocker a Woodstock nel 1969.Nell'aprile 1969, la costruzione del People's Park di Berkeley, in California, ha ricevuto un'attenzione internazionale. L'Università della California (Berkeley) aveva progettato di demolire tutti gli edifici su una superficie di 2,8 ettari vicino al campus, volendo utilizzare il terreno per costruire campi da gioco e un parcheggio. Dopo un lungo ritardo, durante il quale il sito era diventato un pericoloso pugno nell'occhio, migliaia di comuni cittadini di Berkeley, commercianti, studenti, e hippy presero la questione nelle proprie mani, piantando alberi, arbusti, erba e fiori per trasformare il sito in un parco. Un importante confronto si ebbe il 15 maggio 1969, e il governatore Ronald Reagan ordinò due settimane di occupazione della città di Berkeley da parte della Guardia nazionale americana. Il "Flower Power" prese vita proprio nel corso di questa situazione, quando gli hippy iniziarono ad impegnarsi in atti di disobbedienza civile, piantando fiori negli spazi vuoti di tutta Berkeley sotto lo slogan "Let A Thousand Parks Bloom" (Fai nascere un migliaio di parchi).

Nell'agosto 1969, a Bethel, New York, ebbe luogo il Woodstock Music and Art Festival (Festival di Woodstock), che per molti rimane il miglior esempio di controcultura hippy. Oltre 500.000 persone vi si recarono per ascoltare i musicisti e le band più notevoli del tempo, tra cui Richie Havens, Joan Baez, Janis Joplin, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Crosby, Stills, Nash and Young, Carlos Santana, The Who, Jefferson Airplane, e Jimi Hendrix. Le condizione di sicurezza e la logistica furono garantite dalla HWavy Gravy's Hog Farm, e gli ideali hippy di amore e di fratellanza umana sembrarono aver acquisito espressione concreta.

Nel dicembre 1969, un evento simile ebbe luogo a Altamont, in California, circa 45 km a est di San Francisco. Inizialmente annunciata come la "Woodstock West", il suo nome ufficiale fu The Altamont Free Concert. Circa 300.000 persone vi convennero per ascoltare i Rolling Stones, Crosby, Stills, Nash and Young, Jefferson Airplane e altri gruppi. Furono gli Hell's Angels ad occuparsi della sicurezza, ma il livello fu molto meno di successo rispetto a quello raggiunto nell'evento di Woodstock: la diciottenne Meredith Hunter fu pugnalata a morte durante il concerto dei Rolling Stones.
Hippy al Rainbow World Gathering nel 2006 in Costa Rica.Dal 1972, lo spirito che aveva generato la cultura hippy sembrava essere al tramonto. Gli eventi di Altamont avevano sconvolto molti americani, compresi quelli che si erano fortemente identificati con la cultura hippy. Un'altra scossa si produsse quando Sharon Tate e Leno e Rosemary LaBianca vennero uccisi nell'agosto del 1969 da Charles Manson e dalla sua "famiglia" di seguaci. Tuttavia, l'atmosfera politica oppressiva che contraddistinse il bombardamento della Cambogia e l'uso delle armi da parte della Guarda Nazionale alla Jackson State University e alla Kent State University ancora spingevano i giovani a raccogliersi. Gli spari all'università ispirarono nel maggio del 1970 la canzone "What About Me?" dei Quicksilver Messenger Service, in cui essi cantavano "You keep adding to my numbers as you shoot my people down" ("Ci fate crescere di numero se continuate a spararci").

Molti dei costumi hippie nei primi anni '70 erano diventati molto diffusi. Gli affollati concerti rock, iniziati con il Monterey Pop Festival del 1967 e con l'Isle of Wight Festival del 1968, erano diventati la norma. Alla metà degli anni '70, con la fine della leva obbligatoria e della guerra del Vietnam, e con la ripresa di sentimenti patriottici associati all'approssimarsi del Bicentenario degli Stati Uniti, i principali media persero interesse alla cultura hippie. L'acid rock dette strada all'heavy metal, alla disco e al punk rock. Gli hippie divennero bersaglio di scherno. Mentre molti di loro si confermarono per un lungo periodo nello stile di vita adottato, i nuovi giovani sostennero che gli hippie avevano esaurito la loro storia nel corso degli anni '80 ed erano diventati parte della cultura consumista e materialista.

Sebbene non visibile come una volta, la cultura hippie non è mai del tutto scomparsa: hippie e neo-hippie si possono trovare ancora nei campus dei college, nelle comuni e ai raduni musicali. Molti abbracciano i valori di pace, amore e comunanza, e gli hippie possono ancora essere rintracciati in enclave di bohéme in tutto il mondo. Dal 1971, per esempio, esiste in pieno centro a Copenaghen, un quartiere autogestito dagli hippie chiamato Christiania.

CASTRO

Il villaggio gay di San Francisco per eccellenza è il quartiere di Castro. Si trova alla fine di Market Street, tra la 18th, Market, Church, Eureka e Sanchez Street. È confinante con il Mission, Noe Valley, Twin Peaks e Haight-Ashbury; nel suo territorio si trovano le alture di Dolores Heights. Il fulcro del quartiere si snoda però da Noe Valley alla 24th street.
Il nome deriva da Castro Street che lo attraversa, che a sua volta prende il nome da Jose Castro, un leader dell'opposizione messicana agli Stati Uniti nel '800. Il quartiere c'è nato attorno dopo il completamento nel 1887 della Market Street Cable Railway, costruita per collegare la Eureka Valley con il centro della città.
Dal 1910 al 1920, il quartiere era sede per molti immigrati da Svezia, Norvegia e Finlandia e per questo veniva chiamato anche Little Scandinavia. Le ultime tracce di quel periodo scomparvero nel 1986, quando furono chiusi i bagni pubblici Finela risalenti ai primi del secolo precedente e ubitati dietro il Cafe Flore su Market Street. Il quartiere ospitava anche The Cove, un diner gestito da scandinavi, la Scandinavian Seamen's Union e la Swedish-American Hall, ancora esistente. Costruzioni di legno in stile scandinavo si trovano ancora lungo Market Street tra la Castro e la Church. Il romanzo Mama's Bank Account (Io e la mamma), di Kathryn Forbes dipinge la vita del quartiere tra gli immigrati scandinavi a Castro attorno al 1910.
Dopo gli scandinavi fu il turno degli irlandesi, che si stanziarono nella zona per trent'anni, a partire dal 1930. Dopo l'estate dell'amore del 1967, e l'enorme impatto che ebbe nel vicino Haight-Ashbury, Castro divenne sede di decine di migliaia di giovani omosessuali provenienti da tutti gli Stati Uniti. Il quartiere, che prima si chiamava Eureka Valley, cambiò il nome in Castro, e divenne la prima comunità gay della città. Questa natura si rafforzò a partire dal 1975, anno in cui Harvey Milk vi aprì un negozio di macchine fotografiche ed iniziò la sua vita politica come attivista gay contro la discriminazione dei medesimi, dando un importante impulso al relativo movimento.
L'area fu duramente colpita dall'AIDS nel 1980 e gli ufficiali cittadini iniziarono a chiudere i bagni pubblici e portarono avanti altre analoghe iniziative per prevenire il contagio della malattia. I muri degli edifici su Market Street erano tappezzati da manifesti che promuovevano il sesso sicuro. Si contavano quasi 20 mila omosessuali prima della diffusione dell'AIDS, solo 5 mila alla fine degli anni '80. Il quartiere oggi ospita molte attività propriamente dedicate agli omosessuali, che vertono quasi tutte per la raccolta di soldi (vendendo libri, opuscoli, magliette e souvenir) da destinare alla ricerca contro l'AIDS.
Abbarbicato sulla pendice est di Twin Peaks, Castro offre delle belle viste su Mission, sulla baia ed ospita una grande quantità di case vittoriane ben conservate. Interessante la Harvey Milk Plaza, nei pressi della stazione del BART. Punti di riferimento sono il Names Project, una serie di uffici che ospitano gran parte delle associazioni di raccolta fondi sopra descritte. L'incrocio tra Castro Street e la 18th è cuore del quartiere, conosciuto come i 4 angoli più Gay della terra, dove ci sono librerie, negozi di vestiti, caffè e bar. Le strade che si dipartono da qui offrono la scelta più esclusiva di negozi esotici con ottimi vini e fiorai alla moda e portano a verdi zone residenziali separate dal resto della città.
A sud di Castro si apre Noe Valley, racchiusa tra la 21st, la 30th, la Dolores e la Grand View Avenue. Il quartiere è interamente residenziale e ospita quasi esclusivamente operai. Solo marginalmente toccato dai movimenti Beat, Hippy e gay, è ora un anonimo quartiere residenziale non particolarmente coreografico, tanto che molti lo apostrofano ironicamente nowhere valley.
La sua origine si colloca dopo il terremoto del 1906, quando divenne sede di un gran numero di abitazioni ammassate l'una sull'altra e tutte a basso costo. Costruito su una pendice di Twin Peaks, è comunque abbastanza panoramico e quindi piacevole come luogo residenziale, anche se senza alcuna pretesa.

 

 

 

FISHERMAN'S WHARF
La destinazione preferita di San Francisco. Lo storico Fishermarfs. 
È un'attrazione dawero classica di San Francisco. Curiosate negli stand all'aperto dove potete ordinate un cocktail di frutti di mare e lasciatevi sedurre dall`aroma irresistibile del pane a lievito naturale appena uscito dal forno mentre passeggiate lungo il Wharf, godendovi le spettacolari viste della baia. Oppure andate a bordo di una delle navi storiche ancorate al Wharf, catturando una veduta del famigerato carcere di Alcatraz. A pochi passi troverete ristoranti con specialità del luogo, negozi unici e divertimenti per tutta la famiglia. C'è sempre vita al Wharf.

Costruito dalle vecchie famiglie di pescatori italiani, si sono aggiunti centri commerciali ricavati da vecchi edifici industriali e magazzini in disuso. I centri commerciali principali sono: PIER 39, The Anchorage, The Cannery e Ghirardelli Square.
Ricavato da un molo in disuso e ricostruito nel 1978 con legno reciclato, il PIER 39 è indubbiamente uno dei luoghi pffi visitati della città. Negozi di souvenirs, abbigliamento, artigianato e curiosità si alternano a ristoranti di pesce. Numerose le attrazioni ideali per tutta la famiglia come il gigantesco acquario Aquarium of the Bay. In fondo, al PIER 39, affacciandosi sull'acqua, sul lato sinistro, si può ammirare una colonia di leoni di mare.
Fra il PIER 39 e il Cannery, si sussegue una serie di ristoranti di pesce che offrono, insieme ad alcune bancarelle all'aperto, le specialità del posto come il granchio della baia e la zuppa di vongole. Dal molo 41 e 39 partono i traghetti che collegano San Francisco con Sausalito, Tiburon/Angel Island e Six Flags Discovery Kingdom, offrendo anche mini crociere sulla bala. AI molo 45 si può salire a bordo del sottomarino della Seconda Guerra Mondiale USS Pampanito ed ascoltare un breve tour audio.
Anchorage Shopping Center è un altro divertente ed animato centro commerciale sulla jefferson Street. Anche il vecchio scatolificio di pesche di Del Monte, chiamato Cannery, venne rivitalizzato con l'aggiunta di spazi all'aperto dove oggi si esibiscono cantanti e musicisti locali. Il Cannery comprende numerosi negozi interessanti.
AI molo Hyde Street Pier, dove si possono fare fantastiche fotografie, si può salire a bordo dell'antica nave Balcutha e del vecchio traghetto Eureka che hanno avuto dei ruoli importanti nella storia di San Francisco.
Ghirardelli Square era un tempo sede di una grande fabbrica di cioccolata; questo grande complesso, che occupa un intero isolato, venne trasformato in un ampio centro commerciale. Oltre a numerosi negozi e ristoranti con cucina internazionale, Ghirardelli Square offre un'incantevole piazzetta, magnifiche viste della baia con un assaggio della cioccolata che l'ha resa famosa.

"Ferry Building Marketplace: La porta d'ingresso della città a luogo ove si celebra il cibo, in tutte le sue forme"
Costruito a fine '800, questo edificio è stato per decenni il punto di arrivo di treni e traghetti di chiunque arrivasse a San Francisco, quindi il simbolo della città.
Sopravvissuto brillantemente a due terremoti è stato quasi dimenticato dagli anni '50 alla fine degli anni '80. Una mirevole opera di recupero lo ha portato al suo splendore originale e ne ha fatto il posto dove si celebra il cibo. Oggi ospita infatti negozi grandi e piccoli che offrono dai più squisiti formaggi artigianali al pesce più fresco e che sono i fornitori degli chef di tutta la città. Molti sono i caffè e ristoranti che ben rappresentano l'anima cosmopolita e multiculturale della città

 

 

 

 

 

ALCATRAZ
Lisola di Alcatraz, che prende il nome dal termine spagnolo del pellicano, fu sviluppata come forte militate durante la seconda metà del diciannovesimo secolo.
Nel 1934, il carcere militate fu trasformato in penitenziario federale. Fra il 1934 e il 19631 quando il penitenziario venne ufficialmente chiuso, vi furono incarcerati alcuni dei criminali più famigerati d'America, fra i quali AI Capone. Nel 1969 il penitenziario venne occupato per due anni da indiani americani di varie tribù per protestare contro la loro mancanza dii diritti civili. Oggi Alcatraz fa parte della Golden Gate Recreational Area ed attrae milioni di visitatori ogni anno. Accessibile solamente con i battelli dellaAlcatraz Cruises che partono dal Pier 33, situato lungo I'Embarcadero in vicinanza del Fisherman's Wharf, Alcatraz Cruises offre vari tours con frequenti partenze dalle 9:00 del mattino fino al pomeriggio. Sull'isola il carcere dista circa 0.4 km dal molo ad un'altitudine di 40 metri dal livello del mare. Quindi consigliamo scarpe comode e vestiario caldo dato che sull'isola c'è spesso la nebbia, con freddo e vento. L'audio tour delle celle del carcere è disponibile in italiano.
In estate ci sono spesso lunghe code per l'acquisto dei biglietti per visitare Alcatraz. Altrimenti è anche possibile acquistare i biglietti online presso il sito www.aleatrazcruises.com.

 

 

COSA E DOVE MANGIARE A SAN FRANCISCO

 

California dreamin'...E quando si dice California il pensiero corre a San Francisco. 

Il carattere cosmopolita, la ricca varietà di prodotti freschi della regione e l'abbondanza di pesce hanno reso San Francisco il paradiso della gastronomia americana e la culla della "California Cuisine". Molti ristoranti però non accettano prenotazioni, sopratutto durante il weekend, come per esempio gran parte dei ristoranti al Fisherman's Wharf e quelli in voga al momento. Si usa lasciare una mancia del 15% sul conto. In tutti i ristoranti di San Francisco è vietato fumare.

Francisco, una città particolarmente amata dagli europei, perchè è un'anomalia tra le città americane che città non sono in quanto agglomerati immensi e senza fine. San Francisco, nonostante la skyline del centro storico, conserva un suo fascino urbano d'altri tempi, grazie ai popolarissimi tram, grazie ad alcuni quartieri che sembrano essere sfuggiti all'implacabile avanzata del progresso. Una città di grandi contrasti, che è riuscita a fare in rapida successione ben due rivoluzioni a prima vista antitetiche, come quella degli hippies e quella informatica della Silicon Valley. Uno spirito innovativo a largo spettro che si manifesta anche a tavola.

La cucina californiana, ammesso che esista, ha pochi anni di vita e crediamo di potere azzardare una data ben precisa. Era il 1971 quando Alice Waters aprì Chez Panisse. Una piccola influenza francese nel nome e nello stile che in breve diede forma all'eperienza forse piú significativa tentata oltre oceano in questo campo. Alimentata dal vento libertario del '68, dalla vicinanza dell'università di Berkeley, dalla convivenza con i movimenti giovanili e di contestazione del popolo di Haight Asbury, ecco che questo locale elaborò senza saperlo una linea di cucina che fece e fa ancora oggi tendenza. Cosa significa “libertà in cucina”? Alice Waters ci ha fornito risposte ben precise con il suo esempio: significa fare un menú rispettoso della natura e quindi delle stagioni, significa adoperare ingredienti sani, naturali, “organic”, cioè biologici. E, visto che a quell'epoca ce n'erano pochi, eccola propugnare un ritorno alle tecniche tradizionali del passato, incoraggiando le comunità dei giovani a coltivare in modo “giusto” la terra.

Ma tutto questo non basta. Non è sufficiente partire da una buona selezione di materia prima, occorre non disperdere questo patrimonio in cucina.

Una cucina basata sulla freschezza che aboliva tutto quello che era pesante e complicato in nome di una leggerezza e spontaneità che partivano dalle tecniche culinarie, fino a coinvolgere anche la gestione stessa del locale. In cucina comandavano le idee e non le regole, erano abolite le divisioni dei compiti, di gerarchie e delle partite in favore della libertà di espressione di chi ci lavorava dentro.

E costoro, andando poi in giro per il mondo, hanno divulgato questo stile che favoriva come pochi la libera creatività senza sprofondare nella confusione. Nasce così una cucina californiana che nella sua migliore espressione si riallaccia ai principi di quella mediterranea per i profumi e la freschezza, ma che ha alla sua base una gamma di ingredienti molto piú eterogenea, quella che gli immigrati del mondo intero sono riusciti a coltivare con successo in questa terra meravigliosa e feconda. Ma San Francisco è questo e altro ancora.

I ristoranti italiani anche qui mietono allori, e convivono (come nel resto degli USA) con quelli di altre etnie, in particolare asiatiche. Qui è sorta la piu antica Chinatown degli USA, qui è nata la cucina cinese di America, detta comunemente “chop suey”, chop (significa tagliare) suey (piccoli pezzi, per via dell'usanza di tagliare in pezzi piccoli per risparmiare prezioso combustibile e cuocere rapidamente nel wok l'insieme degli ingredienti). Nome che si è poi diffuso nel mondo.

La tavola odierna risente di queste culture e anche se la rivoluzione dei fiori è finita, permane nella città una grande attenzione al cibo “sano”, agli ambienti informali, e sono relativamente pochi i locali esclusivi ed elitari.

Quali sono i ristoranti migliori? Dove bisogna andare? Non ci sono zone speciali, certo permane la raffinatezza di Nob Hill, il quartiere residenziale piú chic, l'oriente tende a concentrarsi intorno a Chinatown e l'Italia a North Beach, il trendy imperversa a SoMa (south of the Market st, la via che taglia in due la città). Ma ristoranti buoni li troverete un po' ovunque.

Tra gli italiani ci pare doveroso citare l'antico Alioto's, forse il primo ristorante italiano della città, assieme a quel Cioppino's al quale si deve l'invenzione dell'omonimo piatto, ormai largamente diffuso e proposto ovunque, una specie di zuppa di granchi e crostacei con brodo di finocchio, vino e pomodoro. Piú recenti e sicuramente piu attendibili come linea di cucina di credibile ispirazione italiana sono il Delfina e l'Oliveto. Il primo si riallaccia fin dal nome alla cucina toscana: Craig Stoll, lo chef, ha trascorso un lungo periodo alla Delfina di Artimino, un eccellente ristorante di cucina tradizionale toscana, e ripropone qui con successo quanto appreso. All'Oliveto lo chef Paolo Bertolli fa onore al suo nome usando con accortezza l'olio di oliva e proponendolo di diverse regioni con diversi abbinamenti studiati.

E passiamo alla carne: è un rifugio sicuro per i non avventurosi del palato. La carne è infatti quasi sempre eccellente. Leggermente piu frollata rispetto all'Italia, viene rigorosamente venduta in base al peso dichiarato. I tagli piu comuni sono la ribeye (la nostra bistecca semplice), la T-bone steak con l'osso, la Strip steak, la Porterhouse steak, simile alla fiorentina, che può arrivare alle 30 e piú ounces. Il prezzo di un filetto (eccellente) varia nelle steak houses dai 30$ per 10 ounces, ai 48$ per le 18 ounces. Normalmente servito alla griglia, molto popolari sono le versioni marinate: barbecued style, mesquite style, cajun style che comportano aromatizzazioni esotiche, piccanti di varia intensità. Segnaliamo la Bob's steak&chop house dentro all'Omni Hotel, per il buon rapporto prezzo qualità, (propone anche l'aragosta), o la piú cara Harrìs Grill (ha anche la carne di Kobe). A proposito di Kobe, ve la potete cuocere direttamente al tavolo allo Juban per soli 40$, e infine, se siete insaziabili, l'Alfred's propone doppio filetto da 20 ounces a 53$ e la kingdom porterhouse steak da 60 ounces (tempo di cottura un'ora) a 63$.

Passando al pesce, è difficile resistere ad una passeggiata al Fisherman Wharf, l'antico porto convertito in una zona commerciale ad alta vocazione gastronomica, senza assaggiare i crostacei e i frutti di mare cucinati continuamente di fronte ai vostri occhi. I ristoranti di pesce sono logicamente posizionati lungo i “pier” (moli) del porto e della Marina del Golden Gate. Tra i tanti è da segnalare Dantès seafood grill per il “dungeness crab” servito “sizzling hot” con bruschetta, l'Hyde seafood restaurant specializzato nel pesce e nei crostacei al cartoccio.

Piú vicini al vero spirito della città sono però i locali di cucina fusion e ci pare sia giusto cominciare da Baraka, un moderno locale che propone una doppia fusion, fondendo prima la Spagna con il Marocco e poi trasportando il tutto in California. Un doppio passaggio che viene interpretato con finezza tramite una gradevole sequenza di minipiatti dove abbondano hummus e harissa che finiscono per mescolarsi a frutti di mare e coda di rospo, passando per un cus cus alla cannella e finendo con una creme caramel all'acqua di rose.

Al Bacar situato nel SoMa troverete musica jazz dal vivo, oltre a 200 vini alla mescita. Anche il cibo merita la menzione, basti pensare alle sensazionali cozze cotte nel wok a fuoco vivo.

Collegato per gestione al Bacar ecco il locale forse piú in voga del momento, l'Eos. Qui lo chef Arnold Eric Wong offre la migliore cucina fusion della città: piatti che denotano tecnica e misura come le capesante in spuma di carote al profumo di zenzero e basilico o il petto di anatra affumicato al tè, senza dimenticare l'audacia della spettacolare tuna tower. Intramontabile, ma a noi piace citarlo sempre, è Zuni, uno storico bistrot, informale e simpatico, gestito splendidamente da Judy Rodgers. Venimmo qui la prima volta tanti anni fa durante un viaggio al Culinary Institute of California con Lidia e Alfonso Jaccarino.

Oggi come ieri Judy continua a proporre una cucina allegra e divertente, soprattutto di mare, che trova l'eccellenza nella selezione di ostriche del Pacifico, con selezioni di provenienza Fanny bay, Sinku bay, Cortes Islands. Ma a proposito di ostriche come non citare il glorioso Swan Oyster Depot, quasi un secolo di vita, un locale rimasto semplice che offre però l'eccellenza del genere, comprese le famose ostriche di Hog Islands.

Tornando alla cucina fusion, ecco un altro indirizzo da non perdere. Siamo nel SoMa in un locale scintillante fin dall'arredo che fa di tutto, e ci riesce, per non passare inosservato: l'Asia SF. La cucina è in linea con il nome ed ha il Pacifico come suo baricentro: cozze cotte nel sakè, agnello laccato all'arancio con riso al cocco e altre delizie del genere accompagnate da una buona carta di vini californiani e da un servizio al femminile mozzafiato, che non è facile dimenticare!

Per gli amanti della griffe, da non perdere il Caffè Niebaum Coppola (Niebaum è il nome dell'azienda vinicola acquistata dal famoso regista) e, restando nel genere, un locale ancora piú interessante: Fanny and Alexander, un sofisticato ristorante che riprende il nome di un celebre film di Ingmar Bergman e offre un'eccellente e inventiva cucina.

Atmosfera sofisticata della vecchia Hanoi la trovate invece in un locale molto alla moda, perfetto nella sua ambientazione con belle foto in bianco e nero dell'Indocina francese, sapientemente nascosto all'interno di una corte.

Si sviluppa su due livelli e riesce ad ospitare a prezzi non lievi oltre un centinaio di persone, mentre la clientela in esubero aspetta il suo turno nel bel patio che precede la sala. Non sarete delusi da questa cucina che rende opulenta la povera cucina vietnamita con un menu raffinato pieno di interessanti proposte. Da provare il tasting platter (selezione di food fingers vietnamita) per poi passare all'eccellente Cari Tom (gamberoni in curry di cocco e mango) il delicato Ca Hap La Chuoi (pesce stufato in foglia di banana con zenzero, coriandolo, lime e spaghettini in agrodolce) o l'Hai San (zuppa di frutti di mare e crostacei al lime e tamarindo). Tutti piatti che vengono proposti a circa 30$.

Se invece volete inseguire i miti dell'upper class di San Francisco, lasciate il superlusso del Four Seasons e puntate verso il SoMa, per altro poco distante. Ecco i due Hotels forse piú trendy del momento (ma le mode cambiano velocemente da queste parti!): il Clift hotel e il W hotel. Il Clift Hotel è stato completamente rinnovato e tra le sue attrattive è sicuramente la Redwood Room, un bar dall'arredo scioccante che cavalca eclettismo e art deco mescolando Dalì ad arte africana, in un tripudio di corna di gazzella e pelli di struzzo. Ma qui vedrete passare la gente piú elegante della città.

W è la nuova catena della Starwood che interpreta con successo uno stile minimalista raffinato che cerca di non scivolare nell'asettico (sono alberghi in genere situati nel centro delle città piú importanti).

Questo di San Francisco è adiacente al Museo di Arte Moderna e di fronte al nuovo Yerba Buena Park. Andate al bar al secondo piano, l'XYZ bar per ammirare un decoro studiato nei minimi particolari e le bellissima clientea che lo frequenta. Se poi scegliete il W come vostro albergo, sappiate che nel minibar troverete tutto quello che serve, anche il preservativo.

Pane vino e
Cioccolata

Sarà il clima della Baia (qui la nebbia può arrivare all'improvviso e far calare la temperatura di molti gradi anche in piena estate) sarà l'acqua o il territorio, o forse le varie cose assieme, ma ecco che a San Francisco il pane acquista un sapore particolare. Merito dei lieviti che qui si sono sviluppati e danno vita al famoso “sourdough” (questo il nome del pane locale) che si giova di una lunga lievitazione naturale e che potete acquistare in una delle tante panetterie che lo propongono.

Famose e ben distribuite (anche all'aeroporto) sono le Boudin Bakeries, che offrono il sourdough (la pagnotta è rotonda) anche scavato con dentro la classica clam chouder.

Con alcuni amici abbiamo provato alcuni vini californiani comprati al supermercato a costo inferiore ai 10$.

Segnaliamo l'Esser Cellars per la sua eccellente gamma di prodotti, merlot, cabernet sauvignon e chardonnay, annata 2002, e l'ottimo shiraz Delicato 2002. Salendo un poco di prezzo, mediamente 15$, segnaliamo con un ottimo rapporto prezzo qualità: lo zinfandel Sausal Alexander valley 2000, lo zinfandel Markham Napa valley 2000, il viognier Sobon Estate 2002 Shenandoah valley e l'intrigante (leggermente piú caro) 2002 Vos vineyards un viognier di Carneros suadente e profumato.

L'ultima avvertenza è per il cioccolato.

Proposto ovunque in confezioni fantasiose e appariscenti, in genere sotto il marchio Ghilardelli, alla degustazione si rivela di scarsa qualità come per altro la pralineria rozza e approssimata in mostra nelle vetrine lascia presagire.

Tra l'altro le etichette riportano numerose indicazioni, ma tralasciano quella piú importante: la percentuale di cacao!

 

 

Gli indirizzi :

• Chez Panisse 1517 Shattuck ave. Berkeley - Tel. (510) 5485525 circa 60$
• Gary Danko 800 N.Point st - Tel. (415) 7492060 circa 70$
• Masàs 648 Bush st - Tel.(415) 9897154 circa 80$
• Alioto's at the Fisherman Wharf - Tel. (415) 6730183 circa 60$
• Cioppino's on the Wharf at the Cannery - Tel. (415) 7759311 circa 60$
• Delfina 3621 18th Street - Tel.(415) 5524053 circa 50$
• Oliveto 5655 College ave Oakland - Tel. (510) 5475356 circa 60$
• Bob's steak house all'Omni Hotel circa 50$
• Harris'restaurant 2100 Van Ness ave - Tel. (415) 8854605
• Juban al Japan Center 1581 Webster st - Tel. (415) 7765822
• Alfred's steak house 659 Merchant st - Tel. (415) 7817058
• Dantès pier 39 - Tel. (415) 4215778 circa 50$

• Hyde st seafood 1509 Hyde st - Tel. (415) 9313474 circa 45$
• Baraka 288 Connecticut st - Tel. (415) 2550370 circa 40$
• Bacar 448 Brannan st - Tel. (415) 9044100 circa 60$
• Eos 901 Cole st - Tel. (415) 5663063 circa 55$
• Zuni cafe 1658 Market st - Tel. (415) 5522522 circa 65$
• Swan Oyster Depot 1517 Polk st - Tel. (415) 6731101 circa 35$
• Asia SF 201 Ninth st - Tel. (415)2552742 circa 45$
• Cafe Niebaum Coppola 916 Kearny st - Tel. (415) 2911700 circa 30$
• Fanny and Alexander 412 Emerson st Palo Alto Tel. (650) 3267183 circa 35$
• Le Colonial 2 Cosmo place - Tel. (415) 9313600
• Clift hotel 495 Geary st - Tel. (415) 7754700 camera dai 350$ in su.
• W hotel 181 Third st - Tel. (415) 7775300 camera dai 250$ in su

Luigi Cremona, tratto da La Madia TravelFood

 

 

 

 

 

UNION SQUARE
Union Square, a poca distanza dai principali alberghi della città, può senz'altro venir definita il cuore di San Francisco. Prende il norne da un comizio politico che si svolse a favore degli Stati dell'Unione durante la guerra civile. La statua alta al centro del giardino commemora la vittoria dell'ammiraglio George Dewey a Manila Bay nella guerra ispano americana del 1898. Sul lato ovest della piazza sorge uno degli alberghi più antichi ed esclusivi di San Francisco: I'Hotel Westin St Francis. Racchiusa tra Geary, Powell, Post e Stockton Street, Union Square è circondata da grandi magazzini quali Macs, Saks Fifth Avenue, Neirnan Marcus e dai modernissimi negozi Levi's e NikeTown.
Considerata, insierne alle strade circostanti, il centro dello shopping elegante della città, Union Square confina con la zona dei teatri e delle gallerie d'arte. L'elegante stradina che sbocca a est della piazza si chiama Maiden Lane, e fino all fine del 1800 era la strada più malfamata della città. A1 numero 140 di
Maiden Lane sorge il Circle Gallery Building, opera del noto architetto arnericano Frank Lloyd Wright.
Sulla Post Street si trovano numerosi negozi e gioiellerie di designer a farna internazionale. Due
isolati a est della Union Square, all'angolo di Post Kearny Street, si eleva un modernissimo grattacielo che comprende la Crocker Galleria con tre piani di negozi di designer americani ed curopei sotto una grande volta di vetro. Due isolati a sud di Union Square, all'865 Market Street, si trova il bellissimo centro commerciale, Westfield San Francisco Centre, con più di 400 negozi, compreso gli eleganti grandi magazzini Bloomingdale's e Nordstrom.

 

CIVIC CENTER
Il Civic Center, ovvero il centro amministrativo della città. Rappresenta uno dei migliori esempi di "Rinascimento francese" negli Stati Uniti.
City Hll, il municipio recentemente rinnovato e l'impressionante cupola dell edificio, costruita in
base ai disegni della Basilica di San Pietro a Roma è alta 94 metri.
Di fronte a City Hall, sulla Van Ness Avenue, si trovano il War Memorial Opera House ed il Veterans Building. Il moderno edificio in vetro e granito vicino all'Opera House è la Louise M. Davies Symphony Hall. Ad est della City Hall, all'angolo tra Larkin eGrove Street, si trova la Market Street. Il nuovo edificio dell'Asian Art Museum, con viste sulla Civic Center Plaza si trova al 200 Larkin Street.

 

 

 

 

MARKET STREET

Market Street è una delle più importanti strade che attraversano San Francisco. Inizia all'Embarcadero, di fronte al Ferry Building nel lato nordest della città e continua verso sudovest tagliando diagonalmente il reticolato di strade ortogonali del centro cittadino. Attraversa il Financial District, delimita il quartiere di SOMA, attraversa Downtown, il Tenderloin nell'area nota come Mid-Market, il Civic Center e quindi si dirige verso Castro, dove continua con Portola Drive e costeggia le colline di Twin Peaks.
Market Street rappresenta uno snodo focale per tutte le vide del centro, creando piccoli piazzali alla loro immissione. A sud di Market Street il reticolato cambia addirittura orientamento disponendosi parallelo alla Market stessa. In quest'area, definita South of Market (SOMA) le vie sono numerata progressivamente e prendono il nome di Street. Lo stesso processo di numerazione avviene anche nei quartieri di Sunset e Richmond, ma là sono definite Avenue.
È una delle principali arterie di transito della città, a doppio senso di circolazione e con tre corsie per verso di percorrenza. Percorsa da autobus, filobus, dalla linea F del Muni e costeggiata da due ampi marciapiedi alberati, la sua pavimentazione nasconde un sottostante tunnel che ospita la ferrovia del BART e del Muni Metro. Da Market Street partono i Cable Car della linea Powell-Mason e Powell Hyde presso la piattaforma girevole installata all'inizio di Powell Street. All'intersezione con California e Drumm Street, in prossimità dell'Embarcadero, c'è la stazione di arrivo del Cable Car della linea California Street.
È considerata un po' la Fifth Avenue di San Francisco, riferendosi alla più famosa strada di New York, ma l'appellativo forse è immeritato, in quanto ora è soprattutto una via di comunicazione e i principali negozi alla moda sono concentrati solo tra la 3rd e la 4th street.
Le origini della strada risalgono al 1846, quando Jasper O'Farrell, un ingegnere che lavorava alla costruzione del villaggio di Yerba Buena la disegnò per connettere il villaggio stesso dalle parti di Portsmouth Square verso Twin Peaks e il vecchio pueblo spagnolo che era sorto in prossimità della Mission Dolores.
Market Street ha ospitato parate molto importanti, come quella in occasione della Panama-Pacific International Exposition, la Preparedness Day Dombing del 1917 e la festa del giorno dell'armistizio. Nei giorni della creazione delle Nazioni Unite, molti capi di stato sfilarono tra la folla radunatasi lungo la strada. Ogni anno si svolge l'ultima domenica di giugno il Gay Pride in una lunga e colorata parata tra Castro e il Financial District.

 

Finalmente ce l'ho fatta! Ho visto una partita di baseball nel nuovo stadio di San Francisco, il Pacific Bell Park, direttamente sulla baia...che spettacolo! Non avevo mai visto una partita di baseball ma mi ha sempre incuriosito e quale partita migliore se non una dei SF Giants?

L'occasione era irripetibile, la giornata è stata 'gentilmente' offerta dalla compagnia di Ale: hanno pagato tutto, dai biglietti d'ingresso, a quelli del treno (da Sunnyvale a San Francisco, un'ora e mezza e lo stadio è a 5 minuti a piedi dalla stazione, posizione strategica), ai panini (comprati la mattina stessa, dopo aver preso le 'ordinazioni' il giorno prima), alle bibite (più che altro birra, ma a caval donato...), agli snack (due pacchi formato famiglia di sacchetti di patatine e simili)...meglio di così!

Siamo arrivati circa mezz'ora prima dall'inizio e c'era già un sacco di gente dentro e altrettanta fuori, in vari gruppetti, pronti per entrare. Noi ci siamo ritrovati accanto all'entrata e, dopo aver bevuto una birra (dentro non si possono portare, ma le vendono all'interno) siamo entrati. WOW che stadio! E che panorama! La baia era li', di fianco a noi, si potevano vedere le barche ormeggiate e quelle 'in navigazione'.

La cosa che mi ha colpito di più (e di cui ancora non mi capacito), aldilà dello spettacolo in se', è stato vedere 5 o 6 imbarcazioni, tra le più diverse (dalla canoa alla barchetta di legno da 3 o 4 persone) ferme in acqua accanto allo stadio...la cosa strana non è tanto questa, quanto il fatto che fossero li' per aspettare un fuoricampo in modo da impossessarsi della palla. Allucinante! E pensare che c'era addirittura uno completamente 'a mollo', senza alcun tipo di imbarcazione...ed è rimasto li' per almeno 5 ore...sono rimasta senza parole. Va bene che se si prendeva la palla del 60mo homerum di Bonds ci si poteva assicurare qualche migliaio di dollari rivendendola, ma a tutto c'è un limite...bah!

Bonds è il giocatore dei Giants con all'attivo il maggior numero di homerun per questo campionato...era arrivato a quota 59 e il prossimo sarebbe stato 'storico' in quanto solo altri 4 giocatori nella storia del baseball hanno raggiunto 60 (o più) homerun in una stagione e lui. Come se non bastasse, è anche sulla strada per battere il record assoluto (70) o il secondo (67) o il terzo (61). E noi abbiamo assistito a questo 'evento storico'...non male! ;-)

Durante i momenti morti della partita vengono organizzati 'quiz' con persone fra il pubblico, a volte bambini. Alla fine di ogni inning, durante il cambio, c'è un naturale viavai di gente su e giù per le scale, un po' per sgranchirsi le gambe un po' per andare a comprare una delle decine di 'porcherie' vendute allo stadio (una fra tutte, le patate fritte con una salsa all'aglio...).

 

 

 

Ma la cosa più divertente la si vede al metà del settimo inning...è automatico, a metà 'inning tutti (dico tutti) scattano in piedi e si stiracchiano: è il "Seven Inning Stretching". E' una regola non scritta, alla fine del sesto inning ci si sgranchisce. Io lo sapevo, non l'ho fatto perchè non ne avevo bisogno, ma se sapevo che sarei stata l'unica a non farlo...mi sarei alzata al volo! Credo che tutti abbiamo capito che non ero 'del posto' ... ;-)))

Davanti allo stadio c'è la statua di Willie Mays, uno dei migliori (se non il migliore) giocatore dei Giants. La statua è stata eretta in suo onore in occasione del 70mo compleanno.

http://www.usaonline.it/sport/giants/chikka_giants.asp

 

 

 

WATERFRONT

Conosciuta anche come "Soma", la zona di South of Market è diventata negli ultimi anni molto alla moda. Vi si trovano rinomati ristoranti, musei, teatri sperimentali, night-club, centri d'arte e centri commerciali. Le attrazioni principali sono il Museo d'Arte Moderna, Contemporary Jewish Museum, Yerba Buena Center.
Il viale ornato da palme che percorre il litorale è stato rivitalizzato recentemente ed offre splendide viste della baia, del Bay Bridge e della città. A sud dell'Embarcadero c'è lo strabiliante stadio di baseball AT & T Park Baseball Park , appena completato, dove giocano i Giants. L'Embarcadero è percorso dal filobus della "F line", con delle antiche caratteristiche carrozze.

 

 

TELEGRAPH HILL


Questa ripida e pittoresca collina è caratterizzata dalla Coit Tower. La torre prende il nome da un'eccentrica milionaria, Lillic Hitchcock Coit, la quale, all'iinizio del 1900, lasciò 100.000 dollari in eredtà alla città di San Francisco per costruire un monumento ai pompieri. Tale era la passione di Lillie per i vigili del fuoco che divenne la prima donna vigile del fuoco volontaria di San Francisco. La torre, all'interno, è decorata con murali di 25 artisti diversi che risentono dell'influenza del muralista radicale messicano Diego Rivera. II monumento di fronte alla torre è dedicato a Cristoforo Colombo. Filbert Steps, una graziosa scalinata che porta ai piedi della collina, è una stradina pubblica le cui case, costruite fra il 1875 e il 1890, fanno parte dell'architettura popolare dell'epoca.
Ai piedi della scalinata, all'incrocio di Filbert con Battery Street, si trova la Levi's Plaza, sede della società Levi Strauss (1979), con un giardino pubblico circondato da ristoranti e caffe. All'interno dell'edificio principale della società Levi Strauss, si trova una piccola mostra permanente sulla storia dei blue jeans.
150 anni di jeans Levi's
Si celebra questa settimana il compleanno della storica azienda di San Francisco che ha prodotto i pantaloni più famosi al mondo

Manifestazioni anche in Italia per ricordare un mito che, pur in aria di crisi, appassiona da generazioni

di Alessandra Retico

Dalle ciminiere alle passerelle, dalla polvere alle stelle. Poche sono le cose che possono vantare percorsi così luminosi e durevoli, assumendo su di sé il peso e l'onore di essere simbolo, cultura e persino emozione condivisa da generazioni e Paesi distanti nella geografia e nel tempo. Poche cose, come le cose, e cioè tutto ciò che rientra in quella che viene detta "cultura materiale", sanno allacciare nessi tra persone ed esperienze. I jeans sono tra queste, e gli strafamosi Levi's, riconosciuti i padri generatori di una prole feconda, ancor di più. L'occasione per ricordare quanta forza si nasconda nella trama di una semplice tela di denim, il 150esimo compleanno dalla nascita della Levi's (e il 130esimo del famoso modello 501) che cade questa settimana.

Occasione pubblicitaria per la celebre casa di San Francisco, certo. Ma anche di riflessione, leggera eppure attenta, sulla potenza e pervasività delle icone nel nostro immaginario e nella nostra quotidianità. Partiamo dalla cronaca delle celebrazioni: mentre negli Usa il gigante dei jeans ha organizzato una caccia al tesoro 24 carati, nascondendo in una località segreta del vecchio West un paio di jeans, con bottoni di pietre preziose e tasche imbottite di lingotti d'oro, in Italia, più modestamente, ha previsto festeggiamenti nei Levi's store di Roma e a Milano tra l'8 e il 10 maggio (con Morgan, il cantante dei BluVertigo come testimonial), con distribuzione di gadget e offerte promozionali.

Le scelte di marketing non sono mai neutre, ovvio. Musica e jeans è un connubio originario nella storia del pantalone più famoso al mondo: dal rock and roll a Woodstock a Seattle e fino alla Mtv generation, i jeans nascono in sinonimia con la trasgressione, la voglia di svecchiamento, di libertà, di creatività. E d'America. Indossati dai miti del cinema e della musica di tutti i tempi, da Marilyn Monroe a James Dean a Marlon Brando a Grace Kelly, da Bob Dylan a Bruce Springsteen, fino ai giorni nostri a Madonna, sono passati nei guardaroba di uomini politici e guru della finanza. Subendo cambi di segno in questi traslochi "sociali", ma senza mai perdere quella matrice di giovinezza, "diversità", temperamento, sessualità, anche quando il jeans è entrato negli atelier delle grandi firme e addosso a personaggi difficilmente percepibili come "sovversivi" (vedi il presidente americano George W. Bush: l'obiezione che è texano e quindi ha nei cromosomi il jeans, regge, ma non è sufficiente ci pare).

Insomma, la vulgata della resistenza del tessuto è pari a quella della sua tenuta simbolica. Il pantalone a cinque tasche ha conquistato il suo posto nell'armadio e nell'immaginario collettivo lungo un travagliato cammino che inizia nella seconda metà dell'800. Levi's è il marchio che per gran parte del '900 è stato al primo posto nella produzione dei jeans (dai Settanta comincia a perdere seduttività e se la deve vedere con "brand" più giovani e innovativi, come Diesel). Il suo fondatore, Levi Strauss, un immigrato 24enne bavarese che andò come tanti a San Francisco per cercare l'oro (nel 1853), con l'aiuto di Jacob Davis, sarto del Nevada che per primo mise al denim i celebri bottoni di metallo, fondò le prime basi dell'impero al numero 90 di Sacramento Street: da allora oltre due miliardi di paia di blue-jeans porteranno il marchio Levi's in tutto il mondo. E tante leggende, come quella secondo cui Levi Strauss abbia fabbricato i primi jeans con la stoffa delle tende: in realtà comprava le tele in Francia, a Nimes (che poi per sempre si chiamera Denim) e ha l'idea di utilizzarlo per farne indumenti da lavoro. Ma è il 1873, il 20 maggio, che tutti considerano la data da fissare per la nascita del mito: è il giorno in cui i Levi's furono brevettati.

La storia seguente è piuttosto nota: da pantaloni da lavoro insostituibili perché indistruttibili, a oggetto di moda e strumento di comunicazione. Soprattutto dagli anni Cinquanta, i "red label" entrano nelle case dei giovani insieme ai primi idoli del cinema e del rock'n'roll. La popolarità dell'azienda di San Francisco è inarrestabile almeno fino agli anni '70. Poi, è venuta la concorrenza, da una parte dei marchi di lusso, dall'altra della grande produzione "low cost".

Guai per la Levi's, che nell'ultimo trimestre del 2002 accusa perdite di 24 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Europa e dal '97 sta chiudendo fabbriche e tagliando migliaia di posti di lavoro. Nel logo della casa, quella targhetta di cuoio sul retro dei jeans, ci sono due cavalli che tirano i pantaloni per provarne la resistenza. Anche con strappi e scuciture e ferite, quella tensione "mitica", faticosamente, continua a durare. (2 maggio 2003)

 

 

 

NORTH BEACH
North Beach, il vivace quartiere italiano, occupa poco più di due chilometri quadrati di una zona stretta fra la Columbus e la Broadway, confinante con Chinatown.
Un tempo, all'epoca dei pionieri, la baia arrivava fino a qui (il significato del nome North Beach: spiaggia a nord) ed era occupata da un gruppetto di immigranti italiani arrivati durante la corsa all'oro. Oggi gli italiani sono prevalentemente di origine toscana (lucchesi) e genovese.
Al centro del quartiere italiano Washington Square, una bellissima piazza dove al mattino è possibile vedere gruppi di anziani cinesi praticare la ginnastica delle ombre, il Tai Chi. Affacciata sulla piazza sorge la chiesa di San Pietro e Paolo.
Nei caffe della zona si possono gustare un ottimo espresso e il cappuccino. Era qua che dopo la metà degli anni '50 si ritrovavano i beatniks e vale la pena di visitare l'interessante libreria Citylights del poeta Ferlinghetti e il caffe Vesuvio sulla Columbus Avenue, ambedue famosi come ritrovi di quella che fu la "Beat generation". Broadway, che fino a poco tempo fa era il cuore della vita notturna, ostenta tuttora qualche locale dalle insegne sfavillanti che offre spettacoli erotici.

 

 

La Beat Generation fu un movimento artistico letterario e musicale sviluppatosi attorno agli anni cinquanta e sessanta negli Stati Uniti. Questo movimento modificò non solo la letteratura e la cultura dell'epoca, ma la stessa visione della vita e la coscienza collettiva di una società che portava ancora le ferite causate dalla grande guerra. Questo movimento orbitava attorno a figure come Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Borroughs, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti, Gary Snyder, Michael McClure, Charles Olson, rappresentanti della nuova cultura americana. Non fu facile per questi ragazzi che gravitavano prima attorno alla Columbia University, poi attorno alla Lights Books, portare avanti le proprie idee, accusati come furono di oscenità e di infamie varie. Il termine Beat venne coniato da Jack Kerouac nel 1947, ma l'atto di nascita ufficiale fu il 1952, anno di pubblicazione di Go, un racconto di John Clellon Holmes, che venne considerato il primo racconto beat, e dall'articolo "This is the Beat Generation" (Holmes, New York Times, novembre 1952), che segnò l'avvio dell'esistenza pubblica del Beat. Beats erano i "battuti", gli sconfitti, definiti così in senso dispregiativo in riferimento alla loro presunta instabilità, all'uso frequente di alcool e marijuana, al disprezzo per l'ordine stabilito. Ma i beats non furono battuti né vinti. Andarono avanti incoraggiandosi a vicenda, trovando sostegno l'uno nell'altro, rifuggendo quella pubblicità negativa che li voleva ad ogni costo annientare "Beat - diceva Kerouac - vuol dire beatitudine, non battuto". Gli autori beat ripresero e amplificarono i temi della contestazione giovanile della loro epoca che, partendo da una critica radicale nei confronti della guerra del Vietnam, si estesero all'intero sistema americano, mettendo in discussione la segregazione razziale dei neri, la condizione subordinata della donna, le discriminazioni sulla base dell'orientamento sessuale.

Beat è ribellione. Beat è battito. Beat è ritmo. Quello della musica jazz, che si ascolta in quegli anni, quello del be-bop, quello della cadenza dei versi nelle poesie. Beat è la scoperta di se stessi, della vita sulla strada, del sesso liberato, della droga, dei valori umani, della coscienza collettiva. I viaggi che essi descrissero non sono solo viaggi fisici da un luogo a un altro degli USA, ma anche viaggi mentali, mediante l'uso di sostanze psichedeliche come l'acido lisergico (LSD) o il Peyote, volti ad accrescere le conoscenze degli uomini, mediante l'abbattimento di ogni barriera prestabilita.

All'origine del movimento in America ci sono probabilmente figure più o meno vicine al movimento del Trascendentalismo ottocentesco, fra cui spiccano Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau e Walt Whitman. Fra i movimenti affini, ma storicamente troppo distanti, ci sono quelli cinici della Grecia antica.

In Italia fu Fernanda Pivano, con le sue traduzioni, a far conoscere e diffondere la cultura Beat. Attraverso le traduzioni di Fernanda Pivano l'atto del tradurre diviene un gesto di creazione e non di pura riproduzione. Molte prefazioni alle opere di artisti Beat in Italia appartengono a lei.

 

 

 

CHINATOWN

La Chinatown di San Francisco è considerata una delle comunità cinesi più grandi fuori dai confini asiatici e rappresenta una delle principali attrazioni turistiche di San Francisco. Questa cittadella nel centro della città occupa 24 isolati, otto di lunghezza e tre di larghezza. La strada principale, Grant Avenue, un tempo chiamata Dupont Street e considerata la strada più vecchia della città. Gli edifici, con i loro tetti a pagoda, così come i lampioni e le cabine telefoniche, hanno un aspetto orientale e le strade e i vicoletti portano le segnalazioni in cinese ed inglese. I negozi che si affacciano su Grant Avenue sfoggiano un vasto assortimento di cianfrusaglie cinesi, preziosi vasi antichi, gioielli di giada, tovaglie ricamate e stoffe di sera. Minuscole erboristerie offrono polverine e pozioni in grado di curare dai reumatismi all'impotenza. Ma se la Grant Avenue è la strada più frequentata dai turisti, la parallela più in alto, Stockton Street, offre un'immagine più autentica della vita cinese. Qui, fra i negozi di pesce, di frutta e verdura e le rosticcerie con le anatre laccate esposte in vetrina, si può vedere un incessante brulichio di donne che fanno la spesa, anziani che leggono i quotidiani cinesi, camion parcheggiati in doppia fila che scaricano casse di came e verdure. Assieme ai ristoranti che offrono una svariata selezione di cucine regionali esistono le Tea Houses dove si pub gustare il Mim sud, classico pranzo costituito da vari bocconci di pasta di farina di riso ripieni di carne, pollo, pesce o verdura. Situata nel pieno centre, della città, Chinatown offre una piacevole passeggiata senza pericoli sia di giorno che di sera.

 

 

FINANCIAL DISTRICT
Per proseguire alla volta del Financial District, potete prendere il Cable Car sulla California verso est, in direzione della baia o scendere a piedi la collina.

Lungo il vostro percorso attraverserete la Grant Avenue di Chinatown e passerete davand al quartiere generale della Banca dArnerica. Questo edificio di 52 piani, costruito nel 1970, è il pia alto di San Francisco. La Banca d'America, una volta chiamata la Banca dAmerica e d'ltalia, era stata fondata all'inizio del 1900 dall'italiano Amadeo Giannini.
Vi trovate ora nel quartiere finanziario, costruito sulla baia riempita con terra di riporto. All'epoca dei cercatori d'oro, Montgomery Street era il litorale ed oggi, sede dei principali istituti finanziari, è definita la Wall Street dell'ovest. In fondo alla California Street, al capolinea del cable car, sorge sulla vostra sinistra I'Hotel Hyatt Regency che, insieme al Le Midien San Francisco, fanno parte del prestigioso complesso commerciale Embarcadero Center, che occupa 8 isolati della città. Le quattro torri di uffici che lo compongono sono collegate fra loro da tre piani di eleganti passerelle afflancate da numerosi ristoranti, negozi, cinema e gallerie d'arte. Ritornati sulla California Street, e proseguendo verso la baia, noterete di fronte il Ferry Building, il palazzo dei traghetti, da dove partono i traghetti del Golden Gate Ferry per Sausalito. Recentemente rinnovato con molto gusto, contiene un mercato di prodotti biologici,vari negozi gastronomici, caffè e ristoranti. Dopo aver visitato il Ferry Building ritornate verso il centro sulla Market Street. All'altezza della 3° Street girate a sinistra fino alla Mission Street. I modernissimi edifici che occupano l'isolato cornpreso fra le parallele Mission Street e Howard Street e le perpendicolari 3rd Street e 4th Street, costituiscono un'oasi urbana culturale molto interessante che comprende Metreon, Yerba Buena Gardens, il Contemporary Jewish Museum, San Francisco Museum of Modern Art, e il Moscone Center.

 

 


Nei teatri e nelle gallerie d'arte del Center for the Arts, situato nell'Yerba Buena Gardens all'angolo della 3rd Street con Mission Street, viene rappresentato in varie forme artistiche il patrimonio culturale della città. Nel lato a sud dei giardini dell'Esplanade, sulla destra del Center for the Arts, c'è il monumento a Martin Luther King Jr. Di fronte si eleva la straordinaria opera di architertura moderna dell'architetto svizzero Mario Botta: il Museum of Modern Art. Alle spalle dell'Yerba Buena Center, c'è il Moscone Center, il palazzo dei congressi e delle fiere. All'angolo della Mission Street con la 4th Street c'è il Metreon che contiene, oltre negozi e ristoranti, varie sale cinematografiche. Tornate sulla Market Street e visitate il Westfield. San Francisco Centre all'865 Market Street. Questo spazioso shopping center con più di 400 negozi comprende gli eleganti grandi magazzini Bloomingdale's e Nordstrom.

Prendete la linea del cable car su Powell Street e scendete all'angolo della Washington Street con la Mason Street. Davand a voi c'è il Cable Car Museum, dove potrete vedere in funzione il meccanismo del Cable Car e osservare una mostra permanente sulla sua storia. Risalite poi la Mason Street fino alla California Street. Siete arrivati a Nob Hill, il colle dei nababbi, dove, nel secolo scorso, sorgevano le imponenti ville dei miliardari che avevano accumulato enormi fortune con I'estrazione dell'argento dalle miniere del Nevada e con la costruzione della ferrovia che collegava le due coste. In questo quartiere molto elegante sorgono oggi alcuni degli alberghi più prestigiosi della città come il Fairmont, il Mark Hopkins, I'Huntington e lo Stanford Court. La Flood Mansion, di fronte al Fairmont Hotel, costruita nel 1886 e ristrutturata in seguito al terremoto del 1906, ospita l'esclusivo Pacific Union Club. Il piccolo giardino pubblico adiacente alla Flood Mansion si chiama Huntington Square. Sulla piazza si affaccia la cattedrale protestante Grace Cathedral, costruita nel 1928. Un'architettura delle sue torri si ispira a quella di Notre Dame di Parigi. I portali in bronzo sono copie dei portali del duomo di Firenze.

 

 

 

 

 

TIBURON - ANGEL ISLAND

Tiburon è uno dei sobborghi residenziali più eleganti della baia di San Francisco. Questa incantevole e soleggiata cittadina assomigliante ad un villaggio del New England, ha degli splendidi panorami della baia, ristoranti con terrazze all'aperto ed un clima mite. Si può raggiunge in mezz'ora di traversata in traghetto da San Francisco con la Blue and Gold Fleet .
Di fronte a Tiburon, a breve distanza col traghetto, c'è Angel Island. Particolarmente amata dagli amanti della natura, della bicicletta e delle passeggiate questa bellissima isola, che una volta era un centro di quarantena per gli emigranti, ha dei panorami stupendi di San Francisco e della baia. L'isola è raggiungibile da San Francisco con un traghetto della Blue & Gold Ferry, e da Tiburon con il traghetto Tiburon/Angel Island Ferry.

Da Tiburon parte il traghetto per Angel Island, la grande isola in mezzo alla Baia. Prima dell'arrivo degli spagnoli, Angel Island era meta degli indiani Miwok per la caccia di cervi, lontre marine e otarie e per la pesca del salmone. L'isola, che venne chiamata Isla de los Angeles dal tenente spagnolo Juan Manuel de Ayala che A approdò nell'agosto 1775, divenne una postazione militate sia sotto dominio spagnolo che messicano. Quando la California divenne americana, Angel Island venne adibita a centro di quarantena per gli emigranti e durante la seconda guerra mondiale divenne sede di una prigione ed ospedale militare. Oggi è un parco statale frequentato dagli amanti della mountain bike che ne godono le numerose piste ciclabili ed è meta preferita dai locali per le scampagnate domenicali. Si può noleggiare una mountain bike sul posto oppure fare un tour su un tram all'aperto dal quale avrete delle spettacolari vedute di San Francisco e del Golden Gate Bridge.

 

 

 

 

SAN FRANCISCO OAKLAND BAY BRIDGE - YERBA BUENA ISLAND - TREASURE ISLAND

Il San Francisco-Oakland Bay Bridge (conosciuto in città semplicemente come Bay Bridge) è un ponte a pedaggio che attraversa la Baia di San Francisco e collega la città di Oakland a San Francisco stessa. È parte della Interstate 80 ed è uno dei ponti più trafficati degli Stati Uniti, portando quasi 280 mila veicoli al giorno.
Il progetto originale del ponto è stato dell'ingegnere Ralph Modjeski. Il Bay Bridge aprì al traffico il 12 Novembre 1936, sei mesi prima dell'altro e più famoso ponte, il Golden Gate Bridge.
Il ponte è formato da due rami: il primo connette la penisola di Alameda sulla sponda est della baia con all'isola di Yerba Buena al centro della baia; la parte ovest è composta da due ponti sospesi e consecutivi a singola campata che collegano l'isola con San Francisco e sono uniti da un ancoraggio centrale in cemento. L'isola di Yerba Buena è attraversata da un tunnel e da due viadotti che collegano le due sezione del ponte. Ci sono sei rampe di ingresso ed uscita sull'isola che permettono il collegamento dell'Interstate 80 con Yerba Buena e specialmente con Treasure Island, isola artificiale collegata alla prima, tra l'altro in parte realizzata con il materiale scavato per la costruzione del ponte e della galleria. La parte est del ponte è realizzata in diverse sezioni: le due attigue all'isola sono composte da un ponte strallato dalla struttura piuttosto complessa, seguono cinque sezioni con travi a mezza campata, quindi 14 sezioni ci ponte semplice.

 


 

Il pedaggio viene esatto sul lato di Oakland e soltanto per il traffico diretto verso San Francisco; ci sono 20 caselli molti dei quali dedicati alle corsie FasTrak. Il traffico viene quindi smistato sue due diversi piani: quelli superiore diretto ad ovest e quello inferiore diretto ad est. Ogni piano ha cinque corsie. Un tempo anche il treno utilizzava il ponte, ora invece il BART sfrutta una galleria sotterranea costruita sul fondale della baia.

L'idea di un ponte sulla baia tra San Francisco ed Oakland è stata studiata e presa in considerazione fin dai primi anni del 1900. Nel 1921 si prese in considerazione un tunnel sottomarino, ma questo era chiaramente incompatibile con il traffico automobilistico. Nel 1926 il governo della California stabilì l'autorità dei Ponti a Pedaggio; questa prese in esame subito i casi delle contee di San Francisco ed Alameda. Per rendere il ponte più semplice, si scelse di utilizzare un approdo intermedio sull'isola di Yerba Buena, riducendo così il materiale necessario per la costruzione. Al tempo Yerba Buena era una base della marina contigua alla nascente Treasure Island. Il progetto ebbe il via libera dal Congresso degli Stati Uniti nel 1931 e nel 1933 iniziò la costruzione del ponte.
La parte di 2.8 km della sezione ovest presentava le insidie ingegneristiche maggiori: la baia in quel tratto è infatti profonda fino a 30 metri e si richiesero nuove tecniche per ancorare i piloni al fondale. Al tempo non esistevano tecnologie per costruire ponti sospesi più lunghi di una singola campata, e una sola campata per 2.8 km non era assolutamente da prendere in considerazione. Per cui si optò per la creazione di un massiccio ancoraggio di cemento a metà strada e usarlo per ancorare i cavi dei due ponti sospesi consecutivi con due torri ciascuno; le torri sono erette in mare aperto.
Anche il lavoro completato sulla parte est del ponte era il risultato di un notevole sforzo progettuale i 3.1 km sono coperti con una combinazione di due sezioni a travatura complessa, cinque sezioni a travatura semplice e il resto del ponte è realizzato con sezioni non travate, realizzando in più lungo ponte all'epoca con questo tipo di tecnica.
La maggior parte della sezione est poggia al momento su travi di legno conficcate nel fondale fangoso della baia in profondità, ma senza arrivare allo strato di roccia presente sul fondo. Fu utilizzato legno di Douglas disboscando un'intera foresta per questo scopo.
I due ponti attraversano Yerba Buena Island con una galleria alta 18 metri, larga 23 e lunga 164. Queste misure fanno di lei la galleria dal diametro maggiore al mondo; le macerie che si crearono per costruirla furono interrate oltre Yerba Buena Island e andarono ad accrescere Treasure Island.
Il ponte aprì al traffico il 12 novembre del 1936 alle 12.30. Il costo totale della costruzione equivale a 1.07 miliardi di dollari nel 2005. Prima della sua apertura, il ponte fu benedetto dal Cardinale Pacelli, che poi sarebbe diventato Papa Pio XII. Al completamento il ponte divenne il più lungo ponte sospeso del mondo e la più lunga struttura travata al mondo.
L'uscita ovest del ponte dal piano superiore era una lunga rampa che iniziava all'incrocio tra 5th street e Bryant Street. C'erano rampe anche che approdavano a Rincon Hill presso Fremont Street. Il piano inferiore trovava sbocco invece su Essex Street all'incrocio con 1st Street. Sul lato est invece un viadotto alla fine della State Highway 17 ad Oakland portava al piazzale d'ingresso.
All'apertura il piano superiore aveva tre corsie di traffico in ogni direzione, utilizzabili sono da automobili. In entrambe le direzioni. Quello inferiore trasportava tre corsie riservate ai camion e due linee ferroviarie; nel 1958 queste furono dismesse. Originariamente il ponte portava le Highway 40 e 50, in seguito queste furono sostituite dalla Interstate 80 nel 1964.
Il traffico automobilistico aumentò in maniera spropositata negli anni '60 e nell'ottobre del 1963 il ponte fu riconfigurato con cinque corsie di traffico verso ovest sul piano superiore e cinque corsie verso est in quello inferiore. La circolazione di camion era permessa su entrambi i ponti ma la ferrovia fu rimossa.

 

 

Una serie di luci addobba i cavi di sospensione: fu aggiunta nel 1987 nell'ambito delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della costruzione.
Durante il terremoto di Loma Prieta del 1989, una sezione del ponte superiore di 15 metri crollò sul piano interiore, nella parte est del ponte. Questo in prossimità del pilone E9. Due vittime furono causate indirettamente dal crollo. Il ponte fu chiuso per oltre un mese e riaprì il 18 novembre di quell'anno. Questo fatto mise in luce gravi carenza dal punto di vista sismico dell'intera struttura. Queste considerazioni aggravate dai danni alle autostrade sull'Embarcadero e ai danni a quelle di Los Angeles nel terremoto del 1994, diedero il via ad una serie di iniziative per rinforzare le strutture sospese. Il Bay Bridge subì una serie di modifiche alla struttura stradale con controtravature di sostegno e rinforzi diagonali tra i due piani stradali. Le modifiche non alterarono quasi per niente l'estetica del ponte.

L'intero ponte era stato fabbricato usando rivetti di acciaio fuso, che non è possibile trattare a caldo e perciò rimasero relativamente morbidi. Le analisi mostrarono che questo fatto poteva causare il collasso della struttura se sottoposta ad un grave carico. Per questo furono rimossi quasi ovunque (con una speciale tecnica) e sostituiti: era un'operazione molto più difficile di quanto possa sembrare, sia per il loro numero, sia per la loro posizione spesso proibitiva, sia per la verniciatura del ponte a base di piombo e quindi tossica. Modifiche furono fatte anche ai supporti di cemento nella parte ovest del ponte per assicurare una sua maggiore resistenza in caso di sisma.
La parte est del ponte invece è stata giudicata impossibile da adattare a costi ragionevoli per eventi sismici catastrofici. Il problema più serio derivava dal fatto che i sostegni dei piloni erano piantati sul fango e non erano ancorati al manto di roccia sottostante. Inoltre la struttura travata non garantiva troppa sicurezza. Dopo una serie di primi interventi atti a scongiurare il peggio, nel 1999 è stato approvato il progetto di sostituzione intera del ponte con uno nuovo; questo sarebbe costato quasi il doppio rispetto all'opera di adattamento, ma dava garanzie di durata due o tre volte volte maggiori. I lavori di costruzione del nuovo ponte sono iniziati nel 2002 e termineranno si crede nel 2013, con la demolizione della vecchia sezione. Il ponte sarà formato da una sezione in cemento semplice nella parte più orientale, dove i fondali consentono di piantare agevolmente un grande numero di piloni e dovrebbe presentare un ponte sospeso ad una singola torre nella zona in prossimità di Yerba Buena Island. Complessivamente si stima che l'estetica dell'opera dovrebbe trarne giovamento.
Tecnicamente il ponte si chiama The James "Sunny Jim" Rolph Bridge ma questo nome non è mai stato usato, né conosciuto fino alle celebrazioni del suo anniversario nel 1986. Malgrado allora fosse molto pubblicizzato il suo reale, gli abitanti hanno continuato a chiamarlo «Bay Bridge». Il nome ufficiale sulla cartografia è sempre stato San Francisco-Oakland Bay Bridge.


Dati tecnici in breve:  Posizione: Interstate 80 tra le contee di Alameda e San Francisco, Lunghezza 13.52 km Composto da due ponti sospesi nella parte ovest, un ponte travato nella parte est e una galleria attraverso Yerba Buena Island Traffico 280 mila veicoli al giorno Ponti sospesi della parte ovest Lunghezza 2.8 km (somma di entrambi) Altezza media del piano stradale 67 m sul livello del mare Altezza delle torri 160 m sul livello del mare Ponte travato della parte est Lunghezza 3.1 km Altezza massima del piano stradale 58 m sul livello del mare Pilone più profondo: 74 metri sotto il livello del mare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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