Piazza Mancini Battaglia, Villini a mare, Porto Ognina, Rotolo, Feudo grande, Piazza Nettuno

 

TRATTORIA 40

 

MAMA SEA

 

GOLDEN

ANTICA BORGATA

 

L'ESAGONO

SAGRE' 

 

KALE'

 

BAIA VERDE

LONGANA'

 

BON APPETIT

 

IL TIMO BISTROT

U ZU MARU

 

OASI FRUTTI DI MARE

QUATTRO CHIACCHIERE

 

TAVERNA MARINARA

COSTA AZZURRA

 

PLANETE MARINE

NINO TESTA

 

LOGNINA

 

OGNINA PESCE

JALE'

 

LA TAVERNETTA

 

LA SCOGLIERA

LA POSADA

 

CALAGIOIELLO

 

LA VECCHIA OGNINA

 

RACITI

NETTUNO

 

MEGUSTA

 

RINASCIMENTO

 

ME GUSTA

 

SANT'AGATA

 

MARE'

 

FRONTE MARE

 

TENNIS UMBERTO

 

GUSTEAU

 

 

1930

 

LA PERLA NERA

 

 

LIKE FOOD

 

MCDONALDS ULISSE

 

22 LOUNGE BAR

CRISTALDI

QUARANTA

 

CLIPPER BAR

CIOCCOLATO CAFFE'

 

TAPAS

CALOGERO GELATERIA

 

 

GELATERIA POLICASTRO

SUSHI ZEN  CRUDO

GOHAN

L'AQUARIO CINESE CHICCO SUSHI

 

 

 

Ognina è uno dei quartieri più affascinanti di Catania, ma in pochi se ne accorgono, ammorbato com’è dal traffico, a causa di un’uscita della circonvallazione che vomita in continuazione automobili proprio in uno dei suoi angoli più suggestivi, un porticciolo turistico sovrastato da un lungomare poco curato ma potenzialmente bellissimo.

Un vero spreco di bellezza, dato che chi passa non viene incoraggiato a fermarsi e a vivere il quartiere, in cui si trova un piccolo ma delizioso Museo del Mare e interessanti beni culturali e storici.

A non farsi scoraggiare sono invece i veri intenditori o i semplici appassionati di gastronomia popolare che sanno della presenza nel quartiere di un fenomeno davvero caratteristico, una sorta di ristorazione di strada diffusa, collocata nel cuore marinaro di Ognina, piazza Mancini Battaglia.

Qui, a distanza di pochi metri uno dall’altro, ci sono due esercizi di ristorazione che permettono di fare una magnifica quanto singolare esperienza di cibo consumato per strada.

Il primo è anche il motore principale di questo fenomeno: Frutti di Mare da Nitto. E’ un ibrido tra un negozio di pescivendolo specializzato e una ristorazione a sua volta sospesa tra street food e take away.

Al suo interno, in alcune piccole vasche, si agitano ancora vivi i frutti di mare tipici del territorio: vongole, fasolari, cozze, telline. Talmente freschi che ti spruzzano l’acqua addosso mentre gli giri intorno.

La prima possibilità è quella di prendere un bel piatto di crudo di pesce da consumare sul posto, magari delle croccantissime patelle con sopra una spruzzata di limone. Il limone è una materia prima presente a chili in questo locale, insieme all’immancabile prezzemolo.

A questo punto ci si può avvicinare al banco della gastronomia dove si trovano parecchi preparati, alcuni già pronti al consumo, altri da cuocere. Il massimo però è farsi preparare un piatto di pasta espresso ai frutti di mare, rigorosamente in bianco.

Bisogna augurarsi di avere la fortuna di capitare qui uno di quei rari giorni in cui si trovano i fimmineddi. Si tratta di una rara tipologia di frutti di mare, simile a una vongola, ma immensamente più dolce e carnosa. Quasi nessuno la pesca, per la difficoltà di reperimento. Quando capita che li trovino, basta esporli sui banconi e i fimmineddi spariscono in un attimo, perché gli amatori non se li fanno sfuggire.

E adesso viene il bello. Se volete mangiare tutto caldo senza muovervi da lì, ecco che i gestori del locale vi faranno attraversare la strada grazie a un provvidenziale semaforo pedonale…… facendovi raggiungere il marciapiede dalla parte opposta della carreggiata, dove apriranno un tavolino e delle sedie di legno e vi faranno accomodare, proprio davanti al mare. Impossibile immaginare qualcosa di più bello e frugale allo stesso tempo.

Dimenticherete così le migliaia di auto che vi staranno scaricando addosso i loro gas a un passo da lì, talmente sarete rapiti da uno scorcio di Catania che ci si perde solitamente, passandoci distrattamente in preda al tran tran quotidiano.

Intanto il personale di Nitto vi porterà l’antipasto che avrete selezionato, profumato come il mare che avete sotto gli occhi.

Poco dopo seguirà un fumante e abbondante piatto di pasta cotto alla perfezione, da consumare in due persone, vista la quantità.

Tutto da mangiare alla buona, dentro vaschette di alluminio e con posate di plastica, ma con una felicità che i poveracci che frequentano i ristoranti stellati non potranno mai capire.

Finito il lauto pasto, basta fare letteralmente due passi e ci si imbatte, sempre nella stessa piazza, nella strepitosa pasticceria Quaranta, a detta di tanti la migliore di Catania.

I gelati? Strepitosi, soprattutto quelli alla frutta territoriale, come il mandarino, esaltante. Le paste? Eccezionali, soprattutto quelle alla frutta anch’essa locale, come i pasticcini alla Fragola De.Co. di Maletto, inconfondibile per aspetto e bontà superiore.

Anche il resto è eccellente, dalle torte ai dolci alla ricotta, dalla pasticceria secca ai semifreddi.

 

 

A questo punto, senza essere andati in alcun ristorante, avrete mangiato magnificamente prodotti di lusso in un contesto splendido, dal primo al dolce tutto ottimo, ma spendendo pochissimo.

Sarà quindi tempo di fare ancora due passi per il lungomare, dove scorgerete i panni stesi di una clochard che si è stabilita in zona…… o gli immancabili gatti randagi intorno a un’edicola votiva…… vi ricorderanno quale sia la vera anima popolare di Catania, la stessa che avrete appena gustato tra un take away e una pasticceria, ma che fareste molta fatica a trovare in un ristorante convenzionale della città.

Perché sulle strade del cibo di Catania tutti hanno diritto di cittadinanza. Ci puoi vedere i meno abbienti che vogliono spendere poco seduti a un passo da una tavolata piena di manager in giacca e cravatta, tutti con l’aria soddisfatta che mangiano le stesse cose.

A Catania, la vera giustizia sociale, la fa (soltanto) il mangiare di strada.

http://www.storienogastronomiche.it/ognina-catania-pesce-dolce-ristorazione-diffusa-per-strada/

 

 

GELATO AL GUSTO CARPE DIEM

 

Ieri sera, lungomare di Catania, piazza Tricolore.

lui mammoriano doc, capigliatura con ciuffo gigante, shirt D&G appena acquistata alle bancarelle e così tatuato da sembrare un antico vaso della dinastia Ming ambulante. E' incazzato, gamba destra poggiata sulla ringhiera e un cono gelato in mano proteso verso la sua amata che gli sta accanto alla sua sinistra, immobile come una statua di fronte al tramonto.

Lei, altrettanto mammoriana doc, circa 90 kg. di beata giovinezza; maglietta rosa fragola a fior di pelle e jeans slim che, poveretta, le fanno traboccare all'altezza del ventre tanta spensierata ciccia all'aria. Tralascio il resto del corredo.

La ragazza aveva appena litigato per un messaggio osè sul cellulare del ragazzo ma quella leccornia del "perdono" nel frattempo la tentava. Era a soli dieci centimetri, ma non osava toccarla per orgoglio. Guarda l'orizzonte con gli occhi rossi facendogli capire che non molla, che stavolta la deve pagare, che non serve offrirle qualcosa per rimediare.

A questo punto il ragazzo, con tanta boria: "Nenci talìa, u viri stu gilatu? Tu u sai ca ..... supra a vita di me niputi non c'iaiu giuratu mai! Talia ca u iettu n'terra!"

Ma lei deve, deve farcela. La gola non può sopraffare il suo orgoglio. Un'altra donna glielo avrebbe gettato in faccia ma al contempo riflette: "perchè sprecare tanto ben di Dio?". Proprio per questo tentenna e resiste, resiste ancora a quella tentazione.

Il suo boyfriend ritorna sui suoi passi: "Nenci... già sugnu n'cazzato ca non n'sittai i pattiti. Supra all'ammuzza do nannu!..... a cuppa jè di stu cellulari ca s'invintau i messaggi di Màico, Gresi, Giennifer, Gessica ca liggisti antura, ma cu su chissi?” "Nenci, mammoririmoomà (*) ... u staiu ittannu!!!. Ma non lo fa, nonostante fossimo al lungomare catanese (normale abitudine). Glielo porge in mano e scappa via bestemmiando.

Lei rimane impassibile con quel cono in mano, non cede. Guarda sempre il mare mentre quella delizia ancora intatta viene a malapena sorretta dalle sue dita cicciottelle, con unghie dai colori sgargianti e perlinate come un albero di Natale a San Gregorio Armeno.

Quando lui è già arrivato a Piazza Nettuno, la prima lacrima scende sulle rubiconde guanciotte della ragazza, asciugata goffamente dalla sua mano sinistra che, per miracolo, sfiora un po' di panna trascinata sulla bocca. In preda all'orgoglio, sta per gettare tutto sulla scogliera di fronte (e dalle!) ma poi si ferma.... "mi, che bona sta panna!" e dà quindi un primo assaggio. "Sulu chissu e poi basta! Ma picchi chiddu mi l'ha fari fari vilenu?"

La seconda lacrima non scenderà più. Il secondo assaggio arriva presto e, piano piano, sempre più voluttuosamente, davanti a quel bellissimo tramonto si gusta il gelato più buono della sua vita senza rimpianti e collere. Quel che doveva essere una dimostrazione di dignità si trasforma improvvisamente in uno sfogo di egoistica ingordigia.

Mi è piaciuto osservarla mentre consumava con godimento quell'ambito premio al gusto Carpe diem, con assoluta calma e cercando di non far scivolare giù nemmeno una goccia, quasi a non sciupare ogni attimo di quel momento tutto suo, lasciando fuori dalla porta ogni rimorso sentimentale o dietetico, entrambi rimandati all'indomani.

Quando l'ho incrociata al ritorno, era abbracciata a lui. Tosta, con appuntata sul petto una spanna di rispetto in più conquistata sul campo e un paio di etti da smaltire, ma soprattutto felice di aver saputo cogliere quell'attimo che stava per scappare via.

Ciao, bella Nancy, ieri hai capito tutto. Mi raccomando, qualsiasi cosa accada nella tua vita... futtitinni e non ti peddiri nenti, picchi ogni lassata è pessa!

(*) origine del termine “Mammoriano”.

 

 (*) origine del termine “Mammoriano”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Canta Ognina bedda 'nzemi a mia, tutti li pisciteddi di lu to mari,

ca sutta di 'sta luna spicchiulìa 'nzemi a lu cantu di li marinari,

ca pìscunu cantannu canzuneddi di' pisci ca tu teni l'occhiu beddi

ppi opi e munaceddi, màuru e curaddina, ppi mìnnuli e pateddi di tutti si' riggina.

 

I DUE RIVALI DEI FRUTTI DI MARE

 

 

IL PESCE DI CATANIA

 

 

 

 

 

gelateria  POLICASTRO-VECCHIA GELATERIA da Calogero - Catania

Non ha siti web, non si fa molta pubblicità, non ci sono banconisti in livrea, non gliene frega niente di avere un locale in periferia perchè la fila arriva, da generazioni, fino al marciapiedi antistante. Se vi viene voglia di un cremoso e gustoso gelato, dal sapore intenso e fatto di ingredienti genuini, questo è quello che fa per voi.

Da scegliere, tra gli oltre venticinque gusti, la nocciola, l’amarena, il limone e la stracciatella. Catania - Via Policastro, 29 (angolo via Re Martino, pressi chiesa S. Lucia - Picanelly Republic) Telefono: 095-7126079. Orario Chiusura: mai; Ferie : Nov-Feb.

Solo da poco ho saputo che la gelateria della mia infanzia, nascosta fra le tante più rinomate della mia città, è segnalata da Gambero Rosso che l'ha scoperta solo per la sua qualità e non certo per le insegne luminose o i tavolini in granito.

M.R.

 

 

 

https://www.mimmorapisarda.it/2022/213.jpg

 

 

 

      

 

  https://www.mimmorapisarda.it/2023/cons13.jpg  

 

_________________________________________________________________________________________________________________