Eccoci al consueto tormentone dell'estate pallonara catanese.
Firma, non firma? E’ stato preso? Si? No? Forse è stato visto in
città: macché. Mbare, cchi dici, chiddu è Turi Lima..... 'mbare
m’ava passu.
Oggi
ci sono numerosi profili social che annunciano il nuovo arrivo al
mattino che poi smentiscono la sera: al Catania piace tizio, il
Catania piomba su Caio, idea Tizio per il Catania, ecc. ma dopo non
se ne fa niente. Ma una volta, fin dai tempi di Rambone e delle
noccioline di Spagnolo durante il ritiro, c'era solo La Sicilia e
ogni mattina, prima do bagnu e tra un tuppo di brioche e la granita,
oltre la cronaca (viremu a oggi cu attaccanu... bi signuri! ma a
chissu u canusciu!) si leggeva solo la pagina dello sport, che
pubblicava questi romanzi che duravano anche due mesi. Immancabili
erano le interminabili trattative fra i giocatori e il
Presidentissimo che alla fine si risolvevano sempre al cantiere fra
cantarelle, cusciaturi, sistiato, faddacche e cemento scivolato
sull'assegno. Tutto in modo semplice, genuino, passionale e
sopratutto senza intermediari.
Ad
ogni estate, immaginando il loro stadio vuoto come un'angosciante
cartolina cifalota durante quest'astinenza, i tifosi catanesi
diventano allenatori spiegando a tutti il loro "personale" schema
tattico e in ogni bar della città o sui lettini sotto l’ombrellone
diventiamo tutti navigati Guardiola. E’ un “cuttigghiu” necessario,
vitale, che ci accompagna “senza ‘u Catania” nel periodo antecedente
al ritiro pre campionato e fino a quando si saliranno i primi
gradini del Massimino per respirare e vedere finalmente quella verde
erbetta agognata per due mesi.
Che
estate sarebbe senza l'ansiosa curiosità di sapere dove sarà il
ritiro, l'allenatore che dovrebbe firmare trasformando la sua
indecisione in una telenovela, quanto costerà l'abbonamento, a fannu
su Sky, Dazn o Telecolor? Il bomber indeciso accetterà o no, perché
la moglie non vuol venire a Catania? La signora, ovviamente, poi non
vorrà andarsene piu.
A
volte immagino questa città - solo per un anno per carità! - senza
la sua squadra. Sarebbe una catastrofe. Qui potrebbero anche perdere
il lavoro, avvertire terremoti, inchinarsi alle furie di mamma Etna,
ma senza 'u Catania... no, non ce la fanno!
Tanti anni fa scrissi che al catanese non devi mai toccare tre cose:
Sant'Aituzza bedda, i masculini... e 'u Catania!
Dopo
vent'anni, riconfermo.
(M.R.) |